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EPITELI PAVIMENTOSI PLURISTRATIFICATI:
- Potrebbero invece essere fatti da più strati di cellule, si parla quindi di epiteli
pluristratificati, i quali si trovano invece a diretto contatto con l'ambiente esterno =
essi hanno la funzione di resistere alle sollecitazioni meccaniche, di difendere dalle
infezioni e conservare la composizione delle cellule che si trovano al di sotto di esse,
impedendo anche la diffusione di acqua e soluti, servono inoltre come come barriera
verso gli agenti esterni e trattenere acqua ed elettroliti (es. epitelio pluristratificato
squamoso che riveste e protegge).
- Questo tipo di epiteli possono perdere un numero di strati superficiali di cellule senza
avere alcun danno, vi è infatti un rinnovamento costante = meccanismo di
rinnovamento cellulare: lo strato di cellule più vicino alla lamina basale, la quale si
trova a sua volta a diretto contatto con il tessuto connettivo, è lo stato in cui
avvengono le mitosi (per questo motivo viene denominato “strato germinativo”. 13
Se vi è una lesione o un danneggiamento della lamina basale e del connettivo
sottostante avviene un meccanismo di sanguinamento e, in seguito, di
cicatrizzazione = solo i tessuti connettivi sono infatti vascolarizzati, al contrario dei
tessuti epiteliali.
Dopo la mitosi una cellula rimane sullo strato basale, l’altra invece si sposta verso
l’alto, staccandosi man mano dalla fonte di nutrimento, col tempo assume una forma
schiacciata e diventa quiescente, infine, dopo essersi allontanata abbastanza, va
incontro ad un processo di desquamazione.
- Questo tipo di epitelio si trova a contatto con le insidie del mondo esterno e con le
sollecitazioni meccaniche, in particolare a livello di: 1) epidermide 2) cavo orale 3)
faringe 4) esofago 5) uretra distale 6) vagina = riescie quindi a dare protezione dalle
sollecitazioni meccaniche provenienti dall’esterno (≠ da stomaco, in cui vi è un
tessuto colonnare semplice, in esso troviamo secrezioni acide, muco e enzimi, il suo
obiettivo è quindi quello di costituire una protezione “chimica” dai succhi gastrici e per
questo attua una diversa strategia difensiva servendosi del muco per la protezione
dei tessuti, fino al canale anale).
L’EPIDERMIDE:
- A livello della superficie apicale vi è uno strato di cellule non più vitali, ossia di cellule
andante incontro ad apoptosi (la cellula ha quindi perso il nucleo e i suoi organuli
vitali), questo strato mantiene unicamente la sua funzione protettiva.
- L’epidermide è l’unico epitelio cornificato, ossia che presenta uno strato corneo
(strato formato da sotto-strati di cellule morte e appiattite).
- L’epidermide si divide in:
1) Epidermide sottile = si tratta di un tessuto che riveste la maggior parte del corpo, è
costituito da strato corneo piuttosto sottile.
2) Epidermide spessa = è costituito da uno strato corneo piuttosto spesso (lo si può
trovare nel palmo della mano e nella pianta del piede) e si presenta sempre glabra,
ossia senza follicoli piliferi.
L’EPITELIO DI TRANSIZIONE/URINARIO/UROTELIO:
- Si tratta di un epitelio pluristratificato che riveste internamente le vie urinarie e la
vescica = lo strato superiore appare formato da cellule più piccole, mentre quello più
profondo da cellule più ampie.
- In questo tipo di tessuto le cellule sono in grado di modificare la propria morfologia in
base allo stato della vescica: le cellule superficiali sono appiattite quando la vescica
è piena e assumono una forma globosa (“a
ombrello”) quando la vescica è vuota.
- Ovviamente il numero e gli strati di
cellule non cambiano ma cambia lo loro
morfologia = vi è una gestione dell’epitelio in
base allo stato funzionale della vescica.
LE CAVITÀ SIEROSE: cavità: pleurica, peritoneale (che si trova a livello dei visceri
addominali) e del pericardio sono rivestite da epitelio pavimentoso semplice. 14
NB: i termini “pelle” e “cute” sono sinonimi ≠ da derma e epidermide (i quali sono due
➔ strati distinti della pelle).
EPITELIO GHIANDOLARE ESOCRINO:
- Questo tipo di epitelio produce un prodotto di secrezione che viene rilasciato verso il
lato apicale delle cellule che lo costituiscono.
- Può costituire diversi tipi di ghiandola:
1) GHIANDOLA UNICELLULARE: ne sono l’esempio le cellule caliciformi produttrici di
muco, la cui secrezione esocrina viene rilasciata lungo una superficie libera.
2) GHIANDOLE INTRAEPITELIALI: si trovano nelle specifiche zone in cui le cellule
sono impegnate nel processo di secrezione.
3) GHIANDOLE SEMPLICI
4) GHIANDOLA COMPOSTA: più ampie e complesse.
GHIANDOLE ESOCRINE:
- Si tratta di una struttura impegnata nella sintesi e nella secrezione di sostanze ad
azione specifica, le quali vengono rilasciate lungo le superfici epiteliali.
Si possono trovare sia sulla superficie epiteliale, sia nei tubi comunicanti con
l’esterno (es. tubo digerente, vie urogenitali e vie aeree).
IL TESSUTO GHIANDOLARE:
- È un tessuto di natura epiteliale = LA NASCITA DELLE GHIANDOLE: le ghiandole si
formano durante lo sviluppo dell’organismo in punti strategici, quando, durante lo
sviluppo embrionale, le cellule aumentano di numero vengono a formarsi delle
invaginazioni nel mesenchima embrionale.
- Le cellule epiteliali ghiandolari esocrine seguono le regole di base di tutti gli epiteli,
ma presentano anche caratteristiche aggiuntive:
1) Sono polarizzate
2) Sono poliedriche
3) Sono disposte in strati continui
4) Sono unite da complessi di giunzione
5) Sono separate dal connettivo da una lamina basale
- Gli epiteli ghiandolari devono però specializzarsi e differenziarsi per poter svolgere le
loro specifiche funzioni, esse presentano:
1) UN ADENOMERO = una porzione più profonda, costituita da cellule effettivamente
responsabili della sintesi e della secrezione (cellule secernenti).
Nell’adenomero è presente il lume. Le cellule che lo formano sono in grado di
accumulare il materiale prodotto dal Golgi = la secrezione e l’espulsione dei materiali
avviene quindi a livello del dominio apicale del plasmalemma delle cellule
ghiandolari.
2) UN DOTTO ESCRETORE = un sottile condotto costituito da un epitelio diverso, non
secernente, in cui risale il secreto, per poi giungere il lume
di una cavità interna o la superficie esterna del corpo.
In qualche caso il dotto escretore può essere difficile da
distinguibile o addirittura inesistente, in questo caso le
cellule secernenti lasciano il posto direttamente al tessuto
epiteliale, deve però essere sempre presente una continuità
15
tra la superficie dell’epitelio ghiandolare alla superficie esterna (epitelio di
rivestimento), senza incontrare ostacoli anatomici.
I MECCANISMI DI SECREZIONE ESOCRINA: (comune a tutte le modalità = presenza di
una membrana basale e che i prodotti vengono rilasciati in direzione apicale).
1) ESOCITOSI: riguarda la maggior parte dei casi delle secrezioni e avviene in
ghiandole dette merocrine (in esse vi è una separazione solo parziale, ossia senza
significative alterazioni morfologiche della cellula secernente), il prodotto viene quindi
liberato all’esterno e si tratta soprattutto proteine (es. enzimi sintetizzati a carico del
RER) e zuccheri.
2) GEMMAZIONE: avviene nelle ghiandole dette apocrine (gr.“apo”: “parte alta"), in
esse la separazione avviene all'estremità, nella parte apicale della cellula, la quale si
stacca, provocando anche una perdita di membrana e di citoplasma da parte della
cellula, la quale dovrà andare incontro ad una continua ricostruzione.
Riguarda soprattutto i lipidi, i quali vengono sintetizzati a livello del Reticolo
Endoplasmatico Liscio e si ritrovano nel citosol, dove si raggruppano formando delle
goccioline, che, non potendo passare liberamente attraverso la membrana, vengono
circondate da una membrana per essere allontanate dall’ambiente cellulare.
NB: modalità di secrezione dei lipidi può essere olocrina o apocrina.
➔
3) OLOCRINA: (da gr. “olos” = tutto, separazione dell’intero) questo tipo di secrezione
comporta il distacco dell'intera cellula dall'epitelio ghiandolare, il secreto è costituito
infatti da cellule che si frammentano una volta
liberate. Le cellule verranno poi rimpiazzate
attraverso continue mitosi.
4) ECCRINA: riguardano la secrezione di
un fluido acquoso caratterizzato da specifiche
concentrazioni di elettroliti. Qui sono presenti
continui ingressi e uscite di elettroliti (es.
ghiandole sudoripare, che rilasciano acqua
come processo di termoregolazione, nelle
ghiandole salivari e in quelle dello stomaco,
che rilasciano acido cloridrico).
LE GHIANDOLE: MORFOLOGIA GENERALE:
- Le ghiandole sono formate da:
1) Un parenchima: tessuto principale di natura epiteliale, impegnato nella sintesi e nel
rilascio del secreto.
2) Uno stroma connettivale: insieme di tessuti di sostegno, protezione, nutrimento, di
contenimento strutturale e controllo nervoso = si tratta di un connettivo vascolarizzato
e innervato che permette il raccordo con il resto dell’organismo.
I DIVERSI TIPI DI ADENOMERI:
1) ACINO: adenomero di dimensioni ridotte a forma di acino d’uva,
formato da poche cellule e che presenta un lume sottilissimo, spesso
invisibile. Si tratta di una struttura con cellule polarizzate che possiamo
trovare negli organi solidi es. pancreas (non a livello tessutale). 16
- Si possono notare in rosa le vescicole di secrezione, il nucleo
e vicino, in viola il Reticolo Endoplasmatico.
2) TUBULARI: queste ghiandole presentano una struttura allungata con
un lume centrale più ampio rispetto a quello dell’acino e con un numero
superiore di cellule, le quali sono molto vicine tra loro lungo pareti molto estese
(le si può notare ad esempio nello stomaco, nell’intestino o nel colon =
secrezione mucosa).
Questo tipo di ghiandola può variare dal punto di vista morfologico = si
può sviluppare linearmente e al termine di un lungo dotto escretore il
tubulo secernente è avvolto su se stesso, formando un glomerulo, ne
sono l’esempio le ghiandole sudoripare, se si dividono in:
a) Eccrine: più diffuse, sboccano direttamente sulla
superficie dell’epidermide.
b) Apocrine: rilasciano il loro secreto nei follicoli piliferi di
certe zone del corpo.
3) ALVEOLARI: questo tipo di ghiandola presenta un lume molto
ampio che permette lo stoccaggio del materiale. In esso sono presenti
cellule continuamente impegnate nella secrezione e le grandi quantità di
prodotto viene accumulato negli alveoli, per poi essere espulso tutto d’una
volta dalla ghiandola. Ne sono l’esempio:
a) Le gh