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Come si costruiscono gli indicatori? Dal concetto alle dimensioni alle sottodimensioni

Attraverso un processo di riflessione concettuale:

  • Si individuano le dimensioni che definiscono il concetto originario
  • Si individuano le sottodimensioni di ciascuna dimensione
  • Si procede fino a quando si arriva all'individuazione di un elemento operazionalizzabile, che chiamiamo INDICATORE (si chiama così perché INDICA il concetto originario da cui si parte e non necessita di ulteriori scomposizioni).

Intervento di prevenzione primaria:

  • OBIETTIVO GENERALE: evitare/limitare una comunicazione conflittuale tra i docenti
  • OBIETTIVI SPECIFICI (ci si attende che al termine dell'intervento i partecipanti...):
    • abbiano sviluppato capacità osservative delle diverse situazioni
    • abbiano sviluppato capacità di ascolto in uno scambio verbale
    • abbiano appreso le conoscenze delle forme di comunicazione efficace

Intervento di promozione:

  • OBIETTIVO...
riferimento come fondatore della psicologia scolastica- 1910, Lightner Witmer apre la prima clinica di psicologia scolastica- 1954, creazione dell'Associazione Nazionale degli Psicologi ScolasticiNegli ultimi decenni, la psicologia scolastica ha acquisito sempre più importanza, grazie alla consapevolezza dell'importanza del benessere psicologico degli studenti per il loro apprendimento e sviluppo. La psicologia scolastica si occupa di studiare e intervenire sui processi psicologici che influenzano l'apprendimento e il comportamento degli studenti, al fine di favorire il loro successo scolastico e il loro benessere emotivo. Gli psicologi scolastici lavorano a stretto contatto con gli insegnanti, i genitori e gli studenti stessi, offrendo supporto e consulenza per affrontare le sfide che possono emergere durante il percorso scolastico.risalire l'indicazione della psicologia scolastica come settore di studi specifico che si occupa di allievi "disturbati". - Gesell, 1918: primo psicologo scolastico enfasi sull'aspetto clinico. - Nascono le prime iniziative per formare gli psicologi scolastici (1930, New York University). Nascono i primi corsi universitari. Primo dottorato nel 1930 (Università della Pennsylvania). - Tappa più significativa: libro di Hildreth In Europa: - 1905, Binet e Simon: pubblicazione delle scale di intelligenza operatività degli psicologi scolastici sta all'interno dei disturbi scolastici. Ottica di intervento era simile nei due contesti. Punto in comune = il bisogno di interventi e servizi specifici nelle scuole nasce dalle differenze nelle abilità mentali della popolazione studentesca quindi ci si chiede perché nascono le scale di misura dell'intelligenza. Modello di riferimento in quegli anni quello.
  1. medico = interventi specifici rivolti al singolo focus sul deficit. Attraverso i test del QI si riesce a identificare quegli studenti con bisogni educativi speciali.
  2. Conseguenze di questo approccio: origine dei problemi sta nell'individuo. Il deficit è nel singolo e va fatto emergere e identificato per poter "riparare" quel deficit.
  3. Non tiene conto però dei fattori contestuali:
    • Ruolo della famiglia
    • Insegnanti
    • Compagni di classe
    • Ecc.
  4. Non tiene conto di tutto ciò che può essere fatto a livello preventivo.
  5. Primi cambiamenti: prima metà del 900. → Conferenze mondiali dell'Unesco importanti nella storia della psicologia scolastica parlano di scuola in modo nuovo, danno importanza diversa = danno caratteristiche altre rispetto a quelle prese in considerazione prima.
  6. Necessità degli psicologi di usare strumenti di promozione per promuovere il benessere negli studenti.
    • Qualità dell'organizzazione scolastica

Finalità dei servizi psicologici: promuovere in tutti gli allievi l'integrazione delle caratteristiche di personalità.

Si comincia a parlare di consulenze per i docenti: necessità di conoscenze psicologiche nella loro formazione iniziale e in servizio.

Ampliamento dei settori di intervento della psicologia scolastica.

Negli anni seguenti nascono associazioni nuove: NASP (1973, National Association of School Psychology) e ISPA (1982, International School Psychology Association) = dettano direzioni da intraprendere per la disciplina rilevante contributo delle associazioni nel definire la professionalità degli psicologi scolastici e le forme del loro intervento nelle scuole.

Cosa fa lo psicologo scolastico (secondo NASP):

  • Supporto diretto e intervento con gli studenti
  • Consulenza con insegnanti, famiglie e la rete in generale
  • Lavorano con amministratori della scuola
  • Collaborano con la comunità

Secondo ISPA: l'intervento può essere fatto

in maniera diretta con gli individui, i gruppi o il sistema o indirettamente (consulenza) con insegnanti, dirigenti e altro personale scolastico, con la famiglia, con altre figure professionali. L'intervento può essere diretto alla promozione del benessere e alla prevenzione di difficoltà (prevenzione primaria), a minimizzare le difficoltà (prevenzione secondaria), e a stabilizzare le disabilità e lavorare per garantire che i servizi di base siano forniti a coloro che possono presumibilmente manifestare una o più condizioni invalidanti (cioè prevenzione terziaria). Forme tradizionali vs nuove - Lavoro indirizzato ai singoli - Attenzione focalizzata a valutazione di condizioni di disabilità e patologiche - Intervento con natura riparativa - Valutazione del servizio offerto centrata sul caso specifico Vs. - Lavoro indirizzato a popolazioni - Attenzione su tutte le differenze all'interno di un contesto - Consulenza di natura preventiva e/o

promozionale- Valutazione del servizio avviene sulla base dell’accresciuta qualità del clima formativo, delladimensione comunicativa, ecc.

IL PIANO LEGISLATIVO NAZIONALE

Fine anni ’40 - inizi anni ’50 = diffusione dei CMPP (centri medico- psico – pedagogici): servizi didiagnosi e trattamento dei disturbi neuropsichiatrici (gestiti da medici e neuropsichiatri in un primomomento, poi affiancati da psicologi e assistenti sociali) che operano (in qualità di enti esterni) nelle scuoleper effettuare interventi indirizzati ad allievi delle classi differenziali.

L’intervento nella scuola in quegli anni è prerogativa di chi possiede una formazione in campo medico.

Anni 60 = psicologo come somministratore di test. Cominciano a diffondersi ricerche sull’operato deglipsicologi.

Anni 70 = grandi innovazioni: abolite classi differenziali; separazione di interventi di tipo psicopedagogicoda quelli di tipo medico – psichiatrico; emerge la

figura dello psicopedagogista.

Anni 80 = idea dello psicologo come professionista dei casi problematici. →Anni 90 = istituita commissione di esperti con incarico di occuparsi dello psicologo delle scuole 3proposte:

  1. Servizio interno alle scuole con stabilizzazione nell’organico
  2. Servizio organizzato dagli enti locali e offerto alla scuola
  3. Servizio all’interno delle ASL con compiti di diagnosi e intervento

Alla fine degli anni ’90 = prende avvio la stagione dei disegni di legge. A tutti questi disegni di legge non è→seguita nessuna promulgazione di una legge definitiva non è mai stata avviata nessuna sperimentazione.

In parallelo all’iter legislativo:

  • Sono state realizzate iniziative a carattere regionale e provinciale
  • Sono nati corsi di formazione post lauream in psicologia scolastica su tutto il territorio nazionale
  • Si è sviluppato il dibattito scientifico con l’organizzazione di numerosi convegni sulla tematica

è sviluppata l’effettiva attività professionale degli psicologi in questo campo (indipendentementedall’esistenza di una normativa)

Ricerca del 2008

Indagine che fornisce un quadro dell’operato degli psicologi scolastici in Italia:

  • In tutti gli ordini di scuole
  • Campo principale di intervento: proposta di programmi di intervento: per prevenire/intervenire su alcuni fenomenicritici (es. dispersione scolastica, bullismo)
  • per promuovere la salute e il benessere degli studenti
  • per offrire consulenza e formazione su temi specifici ai docenti

Ricerca che mette in luce il profondo divario tra la situazione legislativa e l’effettivo operato degli psicologi nelle scuole al di fuori dell’ambito strettamente clinico.

Alcuni principi alla base di buone progettazioni: il modello di Meyers e Nastasi

Partono da tre assunti di base:

  • approccio ecologico (interventi come frutto dell’interazione tra soggetti e con i contesti interni ed esterni)
  • forme di

consulenza- ottica di collaborazione e responsabilità condivisa tra attori coinvolti

Modello: si basa su 6 elementi che possiamo vedere come degli ingranaggi:

  1. Attenzione ai contesti = spiega in maniera esplicita l'approccio ecologico. Intervento non può prescindere da tutte le variabili e tutti gli attori sia interni al sistema che esterni.
  2. Es: scuola:

    • attori interni = dirigenti, docenti, altro personale
    • attori esterni = famiglia, comunità, altri agenti a livello territoriale, norme sociali di riferimento, ecc.

    Questo principio sostiene l'importanza del primo step che è l'analisi situazionale.

    Questo principio assicura la validità ecologica dell'intervento.

    Determina le condizioni di partenza e le condizioni per la realizzazione stessa per l'intervento.

    Tra tutte le variabili da individuare in questa fase c'è anche: quanto e come sono coinvolti i partecipanti, disponibilità ad accettare i cambiamenti nella prassi

  1. Analisi dei bisogni / aspettative (needs assessment): es. scuola: degli allievi, del personale scolastico, della struttura, del territorio in cui la scuola è inserita, della società in generale;
  2. Analisi delle risorse umane e finanziarie che possono essere utilizzate (per verificare la fattibilità);
  3. Analisi delle conoscenze / esperienze pregresse degli attori interni, del loro coinvolgimento in altri interventi simili;
  4. Analisi di diversi aspetti del contesto interno (es. scuola: stili e metodi di insegnamento dei docenti, modalità di organizzazione quotidiana (resistenza al cambiamento molto forte negli insegnanti), disponibilità a dedicare il tempo ad attività extra, risorse umane, materiali disponibili.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
33 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ele_p97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Lanfranchi Giovanni-Battista.