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Dimostrazione
-
Leg. 01 Reg. 8
Dimostrazione che il momento di una coppia di forze di uguale intensità e verso opposto non dipende dal polo.
Mo = z1 × Fi + z2 × Fj = z1 × Fi - z2 × Fi = (z1 - z2) × Fi
Se considero (z1 - z2) = S, allora = S × Fi quindi indipendente dal polo.
-
Leg. 01 Reg. 12
Dimostrare che se { ∑ Fi = 0 Mo,o = 0}, ⇒ Mo= 0 ∀ o'
Mo' = ∑ Mi = ∑ zi × Fi = ∑ (zi + a) × Fi = ∑ zi × Fi + a × ∑ Fi = Mo + a × β
Mo' = Mo = 0 ∀ polo o'
(3) Momento di una forza rispetto ad un asse, dimostrare che non dipende da O
Mn = (z × F) · n
Dalle proprietà dell'algebra
Mn = n · (z × F) = i o (n × z) = z · (F × n)
Prendo o'
Allora (z' × F) · n = [(z + e) × F] · n = [(z × F) + (e × F)] · n
= (z × F) · n + (e × F) · n
= (z × F) · n
Non cambia nulla
Mn e n sono paralleli pertanto
vettore ortogonale sia ad n che F allora tale sottra n = 0
1) Equazioni differenziali di equilibrio
M, N, V (caratteristiche di sollecitazione) non sono scollegate tra loro.
Sfruttiamo il principio di separazione di Eulero (se un corpo è in equilibrio ogni sua parte è in equilibrio sotto le azioni delle forze esterne e interne)
casa 1-D: Trave
È importante:
- Definizione del sistema di riferimento
- Versi positivi dei carichi
Definita in base ad un sistema di riferimento globale—lo realizziamo equivalendolo con quello locale.
- Carichi distribuiti q(x) > 0 se ha la stessa direzione di y
2) Se facessimo tendere Δx => 0 (cioè sezioni molto vicine) le carico esterno sarà:
q(x+Δx) - q(x) Distribuito con legge triangolare
Faccio il limite per a0 → ∞
lima0→∞ ∫a0x (t-a2)n dt = lima0→∞ [ (x-a2)n+1/(n+1) ]
= (x-a2)n+1/(n+1)
Perciò posso affermare che:
∫∞x (t-a2)n dt = (x-a2)n+1 / (n+1)
- (x-a2)1 è una primitiva della funzione (x-a2)0
∫∞x (t-a2)-2 dt = (x-a2)-1
- Analogamente (x-a2)-2 è una primitiva della funzione (x-a2)-1
Sono importanti perchè:
- (x-a2)-1 corrisponde ad una forza concentrata
- (x-a2) corrisponde ad un momento concentrato
Processo della Natural Philosophy
Definisco il vettore tensione tramite
\( \lim_{\Delta A \to 0} \)
\( Q_{xx} = \lim_{\Delta A \to 0} \frac{\Delta F_{xx}}{\Delta A} \)
TENSIONE NORMALE
\( T_{xy} = \lim_{\Delta A \to 0} \frac{\Delta F_{xy}}{\Delta A} \)
TENSIONI TANGENZIALI
\( T_{zx} = \lim_{\Delta A \to 0} \frac{\Delta F_{zx}}{\Delta A} \)
VETTORE TENSIONE
\( \underline T_x = \sigma_x \hat i + \tau_{xy} \hat j + \tau_{zx} \hat k \)
Così per le altre direzioni, quindi ottengo:
- \( \sigma_x \quad \tau_{xy} \quad \tau_{zx} \quad \rightarrow h = \hat i \)
- \( \sigma_y \quad \tau_{yx} \quad \tau_{zy} \quad \rightarrow n = \hat j \)
- \( \sigma_z \quad \tau_{zx} \quad \tau_{zy} \quad \rightarrow n = \hat k \)
Tensioni normali
Tensioni tangenziali
Stati Piani di Tensione
Parallelepipedo di Lati Δx Δy Δz
Nomenclatura
Faccia xy Faccia x*
Veniamo da punto a punto come sono funzione di x, y
σx = σx(x, y)
σy = σy(x, y)
τxy = τxy(x, y)
τyx = τyx(x, y)
Quando poi Δx, Δy = 0(ε)
Veniamo poco da punto a punto
Espando in serie di Taylor
σx(x + Δx, y) = σx(x, y) + (∂/∂x)σx(x, y)Δx + o(Δx)
→ All'ordine 0 resta σx(x, y)
→ All'ordine 1 trascuro gli infinitesimi di ordine superiore a Δx
Così per gli altri
τxy(x + Δx, y) = τxy(x, y) + (∂/∂x)τxy(x, y)Δx + o(Δx)
τyx(x, y + Δy) = τyx(x, y) + (∂/∂y)τyx(x, y)Δy + o(Δy)
σy(x + y, y + Δy) = σy(x, y) + (∂/∂y)σy(x, y)Δy + o(Δy)
sinθcosθ = sin 2θ/2
cos2θ = 1 + cos 2θ/2
sin2θ = 1 - cos 2θ/2
Ottengo:
σx = σx + σy/2 + σx - σycos 2θ + τxysin 2θ
τxy' = - σx - σysin 2θ + τxycos 2θ
σy' = σx + σy/2 - σx - σycos 2θ + τxysin 2θ
Tra σx' e σy' cambia solo il segno
Disegnalo nel piano (σ, τ). Ha come diametro i punti
X = (σx, -τxy)
Y = (σy, τxy)
C = (σx + σy/2, 0)
R = √(σx - σy/2)2 + τxy2
Se ruoto il diametro XY di 2θ, ottengo il diametro X'Y'
X = (εx,
Y = (εy,
Come per le tensioni
εc =
B = (
(εx - εy) / 22 + (
)2
εx' = εc - B cos 2θ
εy' = εc + B cos 2θ
(
a =
2θ = arctan
(
(
)
2α = β - 2θ
Nelle direzioni x* e y* →
Direzioni principali di deformazione
εy* = εmax
εx* = εmin
ϱx*y*
= 0
CRITERIO DI SNERVAMENTO (Coesistente)
Si sintetizza in CRITERIO
Stato di tensioni equimoassiale → Equivalente → Stato di tensione pianeioassiale
- Dato della FUNZIONE DI SNERVAMENTO Φ(σ1, σ2, σ3)
- Φ(σ1, σ2, σ3) ≤ Φ
- Non se ho snervamento
- Φ(σ1, σ2, σ3) = Φ
- Si ha snervamento
A noi interessano i materiali dotti (come metalli)
→ CRITERIO DI VON MISES (o della stessa energia di distorsione)
Φvm(σ1, σ2, σ3) = √(σ1-σ2)2 + (σ2-σ3)2 + (σ1-σ3)2 / 3
< Φ
- Von Mises si occupa di deformazioni isocoriche (mantiene il volume ma cambia forma)
- Ipotezzando σ1 ≠ 0 e σ2 = σ3 = 0
- Φvm(σ1, 0, 0) = √2/3σ12 < Φ
- Allora si pone Φ = Φvm(0, 0, 0) = √2/3
Quindi ottengo Φvm(σ1, σ2, σ3) = √(σ1−σ2)2 + (σ2−σ3)2 + (σ1−σ3)2 / 3
< √2/3σy2
→ σvm = √(σ1−σ2)2 + (σ2−σ3)2 + (σ1−σ3)2 / 2
≤ σy VON MISES