9.7.5. I RAPPORTI CON GLI AEROPORTI
Gli Aeroporti giocano un ruolo molto importante nel business tra le Compagnie aeree,
in quanto modificano le proprie infrastrutture in funzione dell’evoluzione del settore.
I principali fattori per un accordo tra l'alleanza e lo scalo sono i seguenti:
✓ Disponibilità di spazio per le operazioni, ovvero la capacità di assorbire flussi
di aerei previsti nel modello di Scheduling dell'alleanza. Minore è la permanenza a
terra dei velivoli, maggiore è la possibilità di uso intensivo dello scalo.
✓ Compatibilità con il network. Riguarda la capacità dell'aeroporto di rispondere
agli standard qualitativi e quantitativi richiesti dalle alleanze, soprattutto in termini di
facilities ( su cui puntano molto le compagnie).
✓ Caratteristiche infrastrutturali. Gli scali sono stati concepiti e progettati in
anni in cui non era prevedibile il fenomeno delle alleanze. Con lo svilupparsi di queste
ultime è stata fondamentale la volontà di modificare le strutture in maniera da
renderle efficaci per il raggiungimento dei fini dell'alleanza e dell'aeroporto.
✓ Supporto a livello di marketing. Nella scelta dell'aeroporto i passeggeri non
giudicano solo la localizzazione, ma anche la sicurezza, la presenza di infrastrutture di
collegamento e logistiche adeguate, le tariffe da corrispondere, la frequenza il servizio,
la disponibilità di voli e orari, i servizi offerti, la politica di handling del bagaglio (ruoli
svolti sia dal vettore che dallo scalo).
✓ Semplicità dei trasferimenti delle connessioni. È fondamentale il servizio di
trasporto interno ed esterno all'aeroporto.
✓ Manutenzione. Le Compagnie aeree hanno poi necessità di poter contare su
un adeguato livello di servizi di manutenzione. È importante disporre di spazi fisici di
stoccaggio e di personale in grado di effettuare interventi più comuni su diverse
tipologie di aeromobile.
Oss: Gli aeroporti hanno perso parte del loro potere nelle negoziazioni dal momento in
cui le compagnie aeree hanno iniziato ad allearsi.
9.7.6. FALLIMENTO DELLE ALLEANZE
Non tutte le Alleanze strategiche hanno avuto successo. I fattori che possono portare
all’insuccesso di un’alleanza possono riguardare cambiamenti nell’ambiente e nel
mercato, cambiamenti degli obbiettivi strategici a lungo termine strategici di uno dei
due partners, cambiamenti nel management di vertice (con l’introduzione di strategie
differente), attese non corrisposte dai partners, culture differenti (etica del lavoro
diversa, idea di management diversa…), attese di mercato non realizzate.
10. GESTIONE DEL TRAFFICO AEREO
Vengono individuate 5 fasi diverse del volo:
1. Pre-volo - Inizia a terra e comprende le fasi di preparazione del volo, messa
in moto, rullaggio fino alla pista per il decollo.
2. Decollo e Salita: Comprende il decollo e la salita fino al livello di crociera.
3. Rotta – In questa fase l’aereo vola attraverso gli spazi aerei controllati da vari
enti di controllo in spazia Aerei denominati Rotte ATS (Aerovie – Rotte di
radionavigazione)
4. Discesa ed Avvicinamento – L’aereo inizia la discesa e l’avvicinamento
verso l’aeroporto di destinazione.
5. Atterraggio – L’aereo stabilizzato sul sentiero (su uno dei sistemi di
radionavigazione ILS – VOR –NDB – GNSS/RNAV) atterra sulla pista assegnata ed
attraverso un percorso assegnato di rullaggio, raggiunge il gate al terminal di arrivo.
Sul sedime aeroportuale sono individuate due zone: l’area di manovra (deputata
all’atterraggio, decollo e al movimento al suolo degli aeromobili (include piste,
raccordi…) e l’area di movimento (area di manovra + piazzali di sosta). La torre di
controllo regola l’area di manovra (con contatto radio e sorveglianza radar) e l’area di
movimento (ordinandone la movimentazione a terra).
Il gestore aeroportuale e l’ente ATC (ENAV in Italia) cooperano per massimizzare la
capacità dello scalo e per raggiungere i massimi livelli di puntualità: per rendere il
traffico aereo sicuro e ordinato, utilizzano infrastrutture quali:
_Radioassistenze (ATC) aiuti radio elettrici per la navigazione aerea in rotta,
arrivo e partenza: insieme di antenne installate a terra con lo scopo di fornire ai piloti
informazioni riguardanti la posizione del velivolo e la sua direzione (VOR, DME, ILS)
_ Radar (ATC);
_ Frequenze radio per le comunicazioni (ATC);
_AVL (Aiuti Visivi Luminosi, gestore);
_ Sistemi antintrusione di pista (gestore);
_ Segnaletica orizzontale/verticale (gestore);
_ Sistemi di Gestione dello Scalo (gestore).
_ Sistemi di gestione dell’Apron Management Service (Gestione movimentazione
nei Piazzali)
10.1 ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI AEREI
La gestione dello spazio aereo e della movimentazione negli aeroporti è affidata da
ENAC ad ENAV per competenze civili e militari. Lo spazio aereo italiano viene suddiviso
in: _Spazio aereo inferiore (dal suolo/acqua al livello di volo 195 (19500 piedi)
compreso, controllato e non controllato
_Spazio aereo superiore (al di sopra di livello di volo 195 fino a 660 (controllato)
Gli spazi aerei sono suddivisi in:
_Zone di traffico Aeroportuale (ATZ), per tutti gli Aeroporti. Area cilindrica con
raggio di 5 NM (miglia nautiche), altezza 2000 FT intorno all’aeroporto (protegge il
traffico in decollo e atterraggio sotto diretto controllo della torre).
_Regioni Informazioni Volo (FIR), FIR Milano, Roma, Brindisi; contengono spazi
aerei specifici diversamente classificati in base ai servizi forniti al loro interno.
_Zone di Controllo (CTR), a protezione delle ATZ e delle rotte di arrivi/partenze
aeromobili Commerciali da aeroporti strumentali: è uno spazio aereo controllato che si
estende verso l'alto a partire dalla superficie del suolo fino a un limite superiore
specificato, posto in corrispondenza di uno o più aerodromi. I suoi limiti laterali devono
contenere le porzioni delle rotte strumentali di partenza e arrivo.
_Aree terminali di controllo (TMA), Milano e Roma.
_Regioni di Controllo (CTA), Milano, Roma, Padova, Brindisi: regione di controllo
istituita alla confluenza di più rotte ATS, nelle vicinanze di uno o più aerodromi
importanti
Altre tipologie di spazi aerei possono essere rotte ATS, distinte in: Aerovie (AWY – fino
a Livello di Volo 195), Rotte a navigazione d’area (RNAV), Rotte Condizionali (CDR)
10.2 SERVIZI DEL TRAFFICO AEREO
I servizi del traffico aereo (servizi A.T.S.), organizzati secondo le direttive I.C.A.O.,
vengono istituiti allo scopo di fornire la massima assistenza possibile sia al singolo
aeromobile che a tutto il traffico aereo e hanno lo scopo di: evitare collisioni, sia in
volo che a terra, accelerare e mantenere ordinato il flusso del traffico, informare le
autorità competenti in caso di aeromobile in difficoltà e richiedente assistenza.
10.3 ENTI DI CONTROLLO DEL TRAFFICO AEREO
_ACC (Area Control Center) Fornisce il servizio di Controllo del Traffico Aereo ai
voli controllati nelle Regioni di Controllo
_APP (Approach Control Center) Fornisce il servizio di Controllo del Traffico Aereo
ai voli controllati in arrivo o in partenza da uno o più aerodromi.
_TWR (Control Tower) Fornisce il servizio di Controllo del Traffico Aereo al traffico
di aerodromo
N.B. L’esistenza di un radar fa sì che le autorizzazioni procedano mediante la
visualizzazione diretta degli aeromobili sullo schermo radar, altrimenti si procede alle
autorizzazioni in base ad orari stimati dei voli e posizione riportata dagli stessi).
10.3.1 TWR
Secondo la normativa internazionale ICAO, ha il compito di controllare il movimento di
aeromobili, veicoli e persone sull’area di manovra e nelle vicinanze dell’aeroporto.
L’area di competenza (e responsabilità) della torre è costituita dall’area di manovra e
dallo spazio di atterraggio intorno all’aeroporto in un raggio di circa 8 km fino a circa
700 m di altitudine: questo spazio aereo è denominato ATZ (zona di traffico
aeroportuale); all’interno dell’ATZ ogni persona, velivolo ha l’obbligo di contattare via
radio TWR per chiedere autorizzazione.
10.4 REGOLE DEL VOLO
Il volo si suddivide in: Volo Strumentale e Volo a vista.
Le regole del Volo a Vista consentono di volare in sicurezza grazie ad una serie di
regole che si basano sul principio fondamentale del "vedere ed essere visti” e sono
utilizzabili entro limiti minimi e massimi di quota, di velocità, di visibilità e dagli
ostacoli al suolo.
Le regole del volo strumentale sono quelle normalmente utilizzate dall’aviazione
commerciale (controllati dai servizi ATS) e consentono di volare anche quando i piloti
non siano in grado di separarsi da altro traffico in modo autonomo e di vedere gli
ostacoli o il terreno. Richiede una particolare strumentazione di bordo (principalmente
orizzonte artificiale, altimetro, variometro e virosbandometro), l’abilitazione del pilota
e l’utilizzo di diversi sistemi di navigazione: navigazione satellitare, navigazione radar
e radionavigazione attraverso stazioni di terra come ILS, VOR, Loran C, DME, NDB.
10.4.1 PIANO DI VOLO
Il piano di volo è un modulo compilato dai piloti e spedito all’ente ATC (in Italia l’ENAV)
prima di poter effettuare la maggior parte dei voli (è obbligatorio per voli strumentali,
mentre richiesto in certe condizioni di voli a vista)
10.4.2 STANDARD INSTRUMENT DEPARTURE (SID)
Sono rotte di partenza dagli aeroporti, istituite nei CTR per separare il traffico
strumentale in decollo dagli ostacoli sottostanti durante la salita iniziale, rendendo il
flusso del traffico scorrevole. Le SID indicano la rotta da mantenere, riferita alle
radioassistenze, le quote minime per avere le dovute separazioni dagli ostacoli.
10.5 SMGCS
L’attuale sistema di guida e controllo del traffico aereo di superficie, denominato
SMGCS (Surface Movement Guidance and Control System) è basato sulla capacità del
controllore di torre di monitorare visivamente il traffico aereo, e dei piloti di rullare
seguendo la segnaletica e le indicazioni che caratterizzano piazzali, vie di rullaggio e
piste di volo. Questo sistema necessita di maggiore automazione per sistemi
aeroportuali complessi e vasti, multi pista e in condizioni di scarsa visibilità in
presenza di pioggia o nebbia.
10.5.1 A-SMGCS
Sistema per il monitoraggio del traffico in movimento sulla superficie aeroportuale, al
fine di incrementare sicurezza ed efficienza dei movimenti a terra: prevedono
l’implementazione di sensori quali radar, telecamere…, con lo scopo di individuare
tutte le categorie che si presentano nell’ambiente operativo (che possono
“rispondere”, se dotati di transponder o no, con
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