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INTERNAdo punti di forza e minacce interni

6.1.2 L'elaborazione di scenari:

Viene fatto un con cui il top management individua le tendenze scenario planning e crea dei possibili scenari futuri. Solitamente ne vengono fatti dai 2 ai 5, dal peggiore al migliore (Dal worst case scenario al best case scenario). Viene fatto ciò in modo da essere preparati nel caso in cui uno di questi futuri si avveri.

6.2 Il progetto strategico:

Tutte le energie e le risorse di un'organizzazione vengono focalizzate verso un obiettivo generale ben definito. Ad esso sono collegati 3 aspetti:

  • Missione
  • Vantaggio competitivo
  • Competenza distintiva

6.2.1 La missione:

È l'obiettivo dell'organizzazione e consiste nei valori condivisi e ragione d'essere dell'organizzazione. Può essere uno strumento di comunicazione dato che può essere formalizzato attraverso dichiarazioni ufficiali verso l'esterno. È importante.

distinguere →− ̸M ission = V ision• è la dichiarazione di intenti di un’azienda e vuole definire il suo scopo.

Mission:• rappresenta le aspettative per il futuro dell’azienda.

Vision: la Vision può cambiare nel corso del tempo. Mentre la Mission è fissa, sono spesso indicate nel sito web dell’impresa.

Azienda Mission Vision

Netflix L’obiettivo è intrattenere i clienti Essere il miglior servizio di streaming globale

UniTs (POSSIBILE "Differenza Vision/Mission ed esempi")

DOMANDA:6.2.2 Il Vantaggio competitivo: è il motivo per cui un cliente sceglie E’ ciò che distingue un’impresa da un’altra, un’azienda invece che un’altra. E’ necessario per la sopravvivenza dell’organizzazione. Ai manager spetta il compito di studiare la concorrenza del mercato e di conoscere l’ambiente, in modo da poter individuare delle

Aperture da cui trarre un vantaggio. A riguardo si parla di:

  • Sono mercati affollati con tanta competizione. Sono i più pro-Oceano rosso:ficui ma con un'elevata concorrenza.
  • Sono piccoli mercati emergenti a bassa concorrenza, che possono Oceano blu:nascere grazie alle innovazioni tecnologiche. Per poter entrare in uno di questi mercati bisogna possedere le competenze e le tecnologie adatte.

La competenza distintiva: Al top management spetta E' la cosa che l'azienda fa meglio rispetto agli altri. Il compito di individuarla e di basare la propria strategia su di essa. Esempio: La competenza distintiva di Apple è il design dei prodotti ed il proprio marketing.

Obiettivi operativi: La missione e gli obiettivi generali sono le basi su cui si costruiscono gli obiettivi operativi, che sono gli obiettivi specifici che bisogna seguire.

  1. Obiettivi e dichiarati, danno legittimità interna ed esterna. generali->Ufficiali
forniscono le linee guida e motiva il personale operativo. Sono molteplici proprio perché sono specifici per ogni aspetto dell'impresa: - Performance generale: redditività, crescita, volume di output. - Risorse: acquisizione dall'ambiente delle risorse necessarie. - Mercato: quota o posizione nel mercato desiderata. - Sviluppo del personale: formazione, promozione, sicurezza e crescita. - Produttività: ammontare di output ottenuto dalle risorse disponibili. Al top management spetta decidere come investire le proprie risorse negli obiettivi che ritiene siano più importanti per l'impresa. Bisogna trovare un equilibrio tra gli obiettivi operativi seguendone molteplici anche per una sola missione. 6.4 Strategia e struttura: È un piano per l'interazione con l'ambiente competitivo volto a raggiungere gli obiettivi organizzativi. Strategia = Obiettivi che l'impresa vuole puntare. - Gli

OBIETTIVI ci dicono dove• La STRATEGIA ci dice il è il mezzo con cui si raggiungono gli obiettivi.come, 21Le strategie devono essere elaborate con l’intento di raggiungere la massima efficaciaorganizzativa. Quando si formula una strategia, il quesito principale che ci si pone èse si vuole differenziarsi o meno dalle altre imprese.Ci sono due modelli principali per la formulazione di strategie:

  • Modello di Porter
  • Modello di Miles e Snow

6.4.1 Modello competitivo di Porter:

Sostiene fortemente due tipologie di strategie:

  1. Differenziazione
  2. Leadership di costo

1. Si basa sulla diversificazione del prodotto rispetto ai propri competitors. L’elemento fondamentale di questo tipo di strategia è l’unicità del proprio prodotto. La differenziazione può venir fatta: sul marketing, sulle caratteristiche, sul design... è sensibile al prezzo, tuttavia anche solitamente la clientela di questo tipo di imprese non.

L'azienda che sceglie di attuare una strategia di leadership di costo dovrà investire molto per fare in modo che il proprio prodotto sia unico. Ad esempio, Apple punta a mantenere i costi inferiori. Può accadere che le cose coincidano (come per Ryanair) ma non succede sempre. Avere i costi più bassi non implica avere i prezzi più bassi. L'obiettivo è ottimizzare l'efficienza per avere costi inferiori e profitti maggiori rispetto ai competitors dello stesso mercato.

Secondo Porter, le aziende devono scegliere o una o l'altra strategia per essere competitive sul mercato.

Viene poi approfondito il tema dell'ambito che riguarda la scelta se operare su un settore generale o se lavorare in un segmento specifico del mercato.

La tipologia strategica di Miles e Snow:

Combinandole si ottengono 4 possibili strategie da seguire:

  1. STRATEGIA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA
    • Orientamento all'apprendimento
    • IMPRESA ESPLORATRICE
    • Struttura flessibile, fluida, decentralizzata
    • (Innovare, rischiare, crescere)
    • Grandi spazi per la ricerca
    • Ambienti dinamici ed in crescita
  2. DIFESA
    • Orientamento all'efficienza, accentramento, controllo
    • IMPRESA DIFENSIVA
    • Efficienza produttiva
    • (Stabilità, efficienza, controllo)
    • Supervisione, bassa responsabilizzazione
    • Ambienti stabili o in declino
  3. ANALISI
    • Efficienza e apprendimento
    • IMPRESA ANALITICA
    • Controllo sui costi, flessibilità e adattabilità
    • (Stabilità ed innovazione alla periferia)
    • Efficienza per linee di prodotto consolidate, creatività
    • Ambienti a metà tra 1. e 2.
  4. REAZIONE
    • Nessun approccio organizzativo predefinito
    • IMPRESA REATTIVA
    • Si valutano le opportunità e minacce volta per volta.
    • (Necessità immediate)
    • Non è una strategia che funziona

6.5 EFFICACIA

ORGANIZZATIVA:

EFFICACIA = EFFICIENZA

  • Valuta la misura in cui vengono raggiunti molteplici obiettivi, siano essi ufficiali od operativi.
  • È l'ammontare di risorse utilizzate per produrre un'unità di output e può essere misurata come rapporto tra input e output.

L'efficienza non porta per forza all'efficacia e viceversa:

  • Posso essere efficiente ma non fornire i prodotti adatti al mio mercato non soddisfacendo i miei obiettivi.
  • Posso essere efficace soddisfacendo tutti i miei obiettivi, ma posso farlo in un modo non efficiente dato che ci sono molteplici obiettivi da raggiungere.

È un concetto multidimensionale. Per questo motivo non è semplice determinare in senso assoluto se un'impresa è efficace. Ci sono 4 approcci per valutare l'efficacia di un'organizzazione:

  1. Approccio basato sugli obiettivi: consiste nel rilevare in che misura gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti.
  2. Approccio basato sulla soddisfazione del cliente: consiste nel valutare il grado di soddisfazione dei clienti rispetto ai prodotti o servizi offerti.
  3. Approccio basato sulla qualità: consiste nel valutare la qualità dei prodotti o servizi offerti dall'organizzazione.
  4. Approccio basato sulla sostenibilità: consiste nel valutare l'impatto dell'organizzazione sull'ambiente e sulla società.

Riguarda la capacità dell'organizzazione diApproccio basato sulle risorse:ottenere e gestire risorse di valore dal mercato. Ha come svantaggio l'esclusionedall'analisi dell'ambiente interno.

3. Misura l'efficienza interna dell'azienda ana-Approccio dei processi interni:lizzando i processi produttivi. Ha come svantaggio l'esclusione dall'analisi dell'ambienteesterno.

4. Valuta il livello di efficacia come ilApproccio dei costituenti strategici:livello di soddisfazione degli stakeholder principali.

6.5.1 Modello di efficacia integrato:Combina diversi indicatori di efficacia in uno schema unitario. Le due dimensionifondamentali su cui si basa la valutazione dell'efficacia sono:

  • Se è su temi interni o esterniFocus:
  • Se è stabile o flessibileStruttura:

Le varie combinazioni danno come risultato una matrice:24(Focus ESTERNO+Struttura FLESSIBILE): ri-Enfasi sui sistemi apertichiama

L'approccio basato sulle risorse.

  • (Focus ESTERNO+Struttura STABILE): Enfasi sugli obiettivi razionali richiama l'approccio basato sugli obiettivi.
  • (Focus INTERNO+Struttura STABILE): Richiama l'approccio dei processi interni.
  • (Focus INTERNO+Struttura FLESSIBILE): Enfasi sulle relazioni umane.

7 ELEMENTI FONDAMENTALI DELLASTRUTTURA ORGANIZZATIVA:

La progettazione organizzativa consiste nel costruire e scegliere forme organizzative che servono a raggiungere gli obiettivi aziendali in modo efficace. (decisionali, funzionali, operativi, di proprietà) e meccanismi di coordinamento.

Il disegno dell'organizzazione è un problema complesso perché bisogna scegliere una struttura adatta tenendo in considerazione tutti gli interessi dei vari attori.

VARIABILI CHIAVE DELLA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA:

  • Economie: l'aumento della
La produttività si ha con l'aumento di specializzazione: un grande limite è la mancanza di flessibilità (bisogna cercare di bilanciare specializzazione e flessibilità). Di scala: diminuzione dei costi unitari di prodotti o servizi all'aumentare del volume della produzione. I costi unitari diminuiscono quando. Di raggio di azione (scopo): i prodotti diversi tra loro vengono realizzati congiuntamente. Caratteristiche delle attività svolte: - Insostituibilità/criticità: un'attività che non può essere sostituita o che è di fondamentale importanza.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
67 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher boban18 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Venier Francesco.