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ADOS.

Lezione n°18: l'ADHD

L'ADHD è il disturbo da deficit di attenzione/iperattività. Le due caratteristiche principali

riguardano la sfera dell'attenzione, quella dell'iperattività e quella dell'impulsività. Il disturbo

può presentarsi in maniera lieve, moderata o grave. I soggetti che soffrono di adhd possono

avere difficoltà nel mantenere l'attenzione quando svolgono i compiti o anche altre attività

della vita quotidiana, non riescono a programmare o a pianificare cosa devono fare, né ad

ascoltare attentamente. Possono avere difficoltà a controllare i loro impulsi, essere agitati e

non riuscire a rimanere calmi, possono essere molto attivi e difficili da gestire. Possono

avere fretta nel giocare e non riuscire a rispettare il loro turno così come può accadere nelle

conversazioni. La diagnosi viene fatta dopo i 6-8 anni di età. I bambini con ADHD hanno un

buon funzionamento cognitivo. Con questi soggetti si può intervenire tramite delle attività

psicoeducative e supportando la famiglia con un parent training e gli insegnanti con un

teacher training.

Lezione n°19: disturbi specifici dell'apprendimento (DSA)

I disturbi specifici dell'apprendimento sono 4: dislessia (difficoltà a leggere), disgrafia

(difficoltà a scrivere), disortografia (difficoltà a livello ortografico e fonologico) e discalculia

(difficoltà a fare calcoli). È necessario e doveroso specificare che le persone che hanno un

DSA non sono stupide ma hanno solo bisogno di più tempo per comprendere alcune cose.

Dai DSA non si guarisce, non esiste una cura. Esistono dei supporti psicoeducativi che

possono aiutare i soggetti a migliorare leggermente le loro prestazioni, ma i DSA si portano

con se per tutta la vita. La diagnosi di DSA viene effettuata durante i primi anni delle

elementari, ma alcuni soggetti la ricevono in età adulta. I soggetti con DSA hanno un

quoziente intellettivo superiore a 85, adeguato per poter svolgere tutte le attività in maniera

normale. I soggetti con DSA hanno diritto a un PDP scolastico (piano didattico

personalizzato) e ad ulteriori supporti (mappe, immagini, supporti audio o video visivi ecc)

per aiutarli nel loro apprendimento.

Lezione n°20: il bilinguismo

Il bilinguismo è la capacità di parlare due lingue in modo fluente. Può essere sviluppata sia

nell'infanzia, se un bambino ha genitori che provengono da due stati differenti o se viene

esposto a contenuti in lingua diversa da quella madre o in età adulta, se le persone

decidono autonomamente di studiare un'altra lingua diversa dalla loro per cultura personale

o se decidono di trasferirsi in uno stato diverso da quello in cui hanno vissuto, in cui si parla

una lingua diversa da quella che conoscono. Il bilinguismo presenta molti vantaggi: avere

più possibilità lavorative e di carriera, poter comunicare con più persone, conoscere ed

apprezzare la cultura e le usanze di altri paesi, migliorare le loro abilità sociorelazionali, una

maggiore flessibilità mentale, capacità di risolvere i problemi e di attenzione e

concentrazione. Però ci sono anche alcuni svantaggi: a volte le persone bilingue possono

confondere le due lingue che parlano oppure non riuscire a ricordarsi una parola nella loro

seconda lingua o ancora non riuscire a scrivere correttamente alcune parole della seconda

lingua.

Lezione n°21: disturbi del linguaggio

I disturbi del linguaggio interessano l'area di Broca e di Wernicke ovvero le parti del cervello

deputate al linguaggio, che sono compromesse nel caso sia presente un disturbo del

linguaggio. La maggior parte dei disturbi del linguaggio si chiamano afasie (di Broca, di

Wernicke, di conduzione, globale, transcorticale motoria e transcorticale sensoriale) e

riguardano la produzione, la comprensione e la ripetizione del linguaggio. I disturbi specifici

del linguaggio si dividono in: balbuzie, ritardo semplice del linguaggio, disturbo specifico del

linguaggio, disturbo della comunicazione sociale. Secondo il DSM-V ne esistono 4: disturbo

del linguaggio, disturbo fonetico-fonologico, disturbo della fluenza con esordio nell'infanzia e

disturbo della comunicazione sociale. Il trattamento dei disturbi del linguaggio riguarda una

tempestiva diagnosi e un'accurata terapia logopedica.

Lezione n°23: disturbo da tic

I tic sono dei movimenti motori o vocali involontari, rapidi e ritmici. Alcuni esempi tra questi

possono essere movimenti del collo, fischiettii, movimenti della palpebra ecc. Sono presenti

in alcune patologie come la sindrome di tourette, il disturbo persistente da tic motori/vocali e

il disturbo transitorio da tic. I tic iniziano a comparire verso i 4-6 anni e si riducono in età

adolescenziale e adulta. Possono peggiorare quando i soggetti che ne soffrono sono in un

periodo di stress e di agitazione. Le cause dei tic non sono molto chiare, alcuni ipotizzano

siano fattori ambientali e genetici combinati. Si può intervenire con dei trattamenti

farmacologici e anche psicoeducativi, psicologici e psicomotori.

Lezione n°25: disturbi del comportamento alimentare (DCA)

I DCA sono dei disturbi che coinvolgono la sfera alimentare. Tra questi ne fanno parte: pica

(mangiare cose non commestibili come carta, capelli, gomma, sapone ecc.), disturbo da

ruminazione (vomitare il cibo dopo averlo mangiato), disturbo restrittivo dell'assunzione di

cibo (evitare il cibo, perdere molto peso), binge-eating (abbuffarsi con un'elevata quantità di

cibo, sensi di colpa), anoressia nervosa e bulimia nervosa. Solitamente chi soffre di disturbo

alimentare ha una bassa autostima e un'immagine distorta del proprio corpo (dismorfismo

corporeo) quindi tende a voler dimagrire perché si vede grassa e non si sente a proprio agio

col suo corpo. Può prendere come riferimento dei corpi a cui vuole assomigliare. Può

iniziare a cadere in questo loop perché è cresciuto in un ambiente familiare in cui non è stata

data la giusta importanza al rapporto con il cibo, può sentirsi sotto pressione perché non

riesce a soddisfare i gusti di un eventuale partner e può farsi influenzare molto dai modelli e

canoni imposti dalla società. I dca solitamente compaiono in età adolescenziale perché

sentono di dover avere una determinazione forma fisica per essere accettati dai loro

coetanei.

Chi soffre di anoressia nervosa tende a fare una dieta estremamente restrittiva e non

adeguata in base alle caratteristiche fisiche della persona. Chi ne soffre ha molta paura di

ingrassare e la sua autostima dipende dal modo in cui appare il suo corpo e a come si sente

a riguardo. Solitamente chi ne soffre può arrivare a praticare intensa attività fisica non per

piacere ma come strumento per smaltire le calorie assimilate, perché si ha il terrore che

possano portare ad un aumento di peso. L'anoressia può essere di due tipi: con restrizioni o

con condotte di eliminazione (in questo caso il soggetto tira fuori il cibo che ha mangiato

attraverso il vomito). Le cause di questo disturbo possono essere psicologiche, genetiche,

ambientali, sociali. Nei casi più gravi i soggetti anoressici possono essere ricoverati in

ospedale, attaccati ad un sondino e forzati a mangiare, per evitare il deperimento. Chi soffre

di bulimia può non riuscire a controllare le sue azioni durante un'abbuffata. Può utilizzare dei

farmaci per aiutare a controllare il peso. È spaventato dal numero sulla bilancia ma allo

stesso tempo ossessionato dal controllare frequentemente il suo peso. Chi ne soffre

solitamente ha intorno ai 20 anni.

Lezione n°26: disturbi d'ansia

Tra i disturbi di ansia fanno parte: disturbo d'ansia generalizzato, disturbo d'ansia da

separazione, fobia sociale, mutismo selettivo, disturbo di panico, agorafobia, disturbo d'ansia

specificato, disturbo d'ansia non specificato, disturbo d'ansia indotto da farmaci, disturbo

d'ansia dovuto ad altra condizione medica, fobia specifica. Chi soffre di disturbo d'ansia da

separazione sente la lontananza dei caregiver, può spaventarsi se succede loro qualcosa e

preoccuparsi che un evento possa separarli. Può addirittura non riuscire ad uscire di casa,

avere paura di stare solo, non riuscire a dormire fuori casa, fare degli incubi riguardo la

separazione ecc. Interessa sia gli adolescenti che gli adulti e anche i bambini sotto i 12 anni.

Chi soffre di mutismo selettivo ha grandi difficoltà a comunicare in contesti sociali in cui ci si

aspetta la partecipazione di tutti i membri. Chi ne soffre riesce ad esprimersi solo con le

persone con cui si fida. Rifiutano di parlare in contesti che non conoscono o anche a scuola

e possono comunicare in altri modi diversi. Possono avere un linguaggio del corpo goffo e

impacciato. Si pensa che il loro comportamento sia provocatorio quando non è così. Si

sentono frustrati nel non riuscire a parlare con gli altri. Chi soffre di ansia sociale può cercare

di evitare in tutti i modi gli eventi sociali perché si sente a disagio in mezzo alle persone.

Questo può compromettere notevolmente la vita di chi ne soffre perché non riescono ad

esprimersi per il timore del giudizio degli altri, possono non guardare negli occhi le persone

con cui parlano, tremare, sudare, arrossire ecc. Provano ansia anticipatoria prima di un

evento sociale a cui partecipano. Solitamente riguarda gli adolescenti. Chi ne soffre può

pensare di non voler andare a scuola, può agitarsi già di prima mattina al solo pensiero.

Lezione n°27: disturbi dell'evacuazione

I disturbi dell'evacuazione riguardano quei soggetti che non riescono a controllare i loro

stimoli urinatori e defecatori. Vengono diagnosticati dopo i 4/5 anni e in adolescenza. Ce ne

sono 4: enuresi, encopresi, disturbo dell'evacuazione con altra specificazione e disturbo

dell'evacuazione senza specificazione. L'enuresi viene chiamata anche incontinenza

notturna e riguarda coloro che non riescono a controllare la fuoriuscita di urina durante il

sonno. Può avvenire di notte, di giorno o in entrambi i momenti. L'enuresi primaria avviene

quando un bambino non riesce mai a controllare i suoi stimoli urinatori. L'enuresi secondaria

avviene quando un bambino è riuscito a controllare i suoi stimoli urinatori ma in seguito a

questo ha ripreso a bagnare il letto. L'enuresi può essere monosintomatica se è presente

solo la minzione o no se presenza dolore durante la minzione o aumento di quest'ultima.

L'encopresi è l'incontinenza fecale. Può essere primaria o secondaria, volontaria o no. A

volte è necessario intervenire a livello chirurgico.

Lezione n°28: disturbi del sonno

Tra i disturbi del sonno abbiamo: insonnia: il soggetto non ries

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
14 pagine
SSD Scienze mediche MED/39 Neuropsichiatria infantile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Geronimo332 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsichiatria infantile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Angilletta Sonia.