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I PROBLEMI DI COMPORTAMENTO
I problemi di comportamento possono nascere dalla confusione dell'ambiente in cui è presente il bambino, dall'eccessiva difficoltà delle richieste che gli vengono rivolte, soprattutto quando si insegnano delle cose nuove è buona norma alternare il compito con esercizi già noti in modo che il bambino non perda di motivazione.
Poi può sorgere anche dalla mancanza di abilità comunicative interpersonali che gli impediscono di tenere conto degli interessi delle altre persone: Tutti vogliono giocare a un gioco di carte con i personaggi e lui voleva giocare ai cowboy e alle principesse, ma era l'unico su 7 bambini, quindi la difficoltà ad adattarsi era molto difficile e qui, gli altri bambini per tranquillizzarlo gli hanno detto "dai se giochi a questo dopo giochiamo anche al tuo gioco": gli hanno dato un rinforzo positivo (la cosa positiva è che sono tutti bambini autistici ad alto funzionamento).
molto problematici che però tra di loro avevano creato una forte rete solidale). Come si analizza il comportamento? È necessario analizzare bene gli antecedenti, cosa è successo prima, dove eravamo, chi c'era, in che condizioni era il bambino quando è arrivato in classe ecc.. Descrizione oggettiva del comportamento non "era arrabbiato, era di cattivo umore" ma "ha iniziato a sbattere il banco con le mani, si è alzato ripetutamente", quindi descrivendo senza un giudizio, in maniera oggettiva. Cosa è successo? In seguito al suo comportamento sono accorsi tutti gli insegnanti, i compagni, ha avuto l'attenzione di Tizia e Caio, ha saltato il compito eccetera oppure ha ottenuto che mi avvicinassi e si è messo a piangere, magari doveva esprimere qualcosa che non riusciva a dire. In ambienti sensorialmente stimolanti, come la classe, un bambino ipersensibile diventa ipervigilante, teso, distraibile, non sapendo.quando arriverà la successiva dolorosa esperienza sensoriale. L'ipersensorialità viene descritta da molti soggetti autistici come un dolore, viene descritto quasi come se fosse un dolore sensitivo sensoriale. Un altro aspetto che viene a mancare è l'incapacità di discriminare i suoni quindi immaginate come si sente quando è all'interno di una classe dove si sentono i rumori dalla strada, l'insegnante che parla, i compagni che parlano, il rumore dei fogli, l'odore ecc.. Molti bambini durante una crisi, quindi da un accumulo di meltdown, ci dicono che hanno bisogno di un supporto. In questo senso è bene insegnare ad esprimere questo bisogno e stato d'animo, insegnare a gestire il comportamento con esempi positivi come "Cosa posso fare quando sto male?" chiedo di andare fuori con l'insegnante, chiedo il mio libretto di fumetti preferito e magari si concorda di alternare il compito ecc. È importante.imparare a gestire le emozioni del momento con delle strategie, "mi batte forte il cuore", o ancora "Dove senti la rabbia?", la maggior parte dei bambini affermano che la sentono nelle mani, nella testa, quindi bisogna utilizzare dei rinforzi positivi per i bambini che imparano a usare questo strumento. Un'importante strategia è anche la Token Economy, ma che cos'è la Token Economy? È la scheda dei punti premio che si accumulano fino ad ottenere il premio o il rinforzo positivo. In questo caso il rinforzo positivo all'inizio è più immediato, ma piano piano lo si cerca di allontanare, faccio più compiti prima di avere il mio rinforzo positivo. I rinforzi positivi concreti non sempre sono così facili da gestire perché se non ho quell'oggetto specifico che mi chiede quel giorno è un dramma, piano piano bisognerebbe abituare il bambino ad avere gratificazione non fisica e non concreta con.oggetto e soprattutto non alimentare; soprattutto con i bambini dell'asilo a volte viene utilizzata questa cosa, come ad esempio dargli il permesso di fare una pausa più lunga cioè cercare di dare quelli che noi chiamiamo rinforzi positivi sociali.
Il comportamento come comunicazione
È bene ricordarsi sempre che il comportamento e il corpo sono la prima comunicazione dei bambini con diagnosi e senza, inoltre che l'espressività di un'agitazione, di iperattività, di rabbia e di irrequietezza sono spesso, quasi sempre, a livello comportamentale, l'espressione di un bisogno emotivo che stanno comunicando.
Prima abbiamo accennato alle difficoltà sociali dei bambini con autismo e delle possibili strategie da utilizzare con loro, ma per quanto riguarda la classe, il contesto classe c'è qualcosa che si potrebbe fare? Per quanto riguarda i contesti classe ci sono vari livelli, nel senso che ci sono scuole che hanno già
necessario creare un ambiente inclusivo e accogliente.più consigliabile un lavoro più generico. Quello che spesso si vede è che se gli altri ragazzi sono a conoscenza dell'argomento e sanno che il loro compagno ha questa condizione, di solito sono più comprensivi rispetto a situazioni di classe in cui questa condizione viene tenuta nascosta. Però questo è un qualcosa che si deve concordare, se se ne vuole parlare in maniera diretta con la famiglia, mentre in maniera indiretta si fa riferimento anche solo a tutti i lavori di gruppo. Ad esempio si deve fare un lavoro in piccolo gruppo o un lavoro della classe e qui il compito del nostro bambino è di andare da tutti per chiedergli qual è la loro canzone preferita da mettere all'interno di questo progetto. In questo modo lui, con una scheda di domande davanti, è costretto a parlare con tutti almeno una volta e di collaborare almeno una volta con l'altro. Un'altra cosa utile che si usa nel Cooperative Learning
è l’attività a tre in cui uno ha il compito di leggere la lezione, unoha il compito di leggere le domande su quello che l'altro ha letto e il terzo ha il compito di scrivere le risposte chevengono date all'interno del gruppo con o senza affiancamento dell'insegnante di sostegno; questo per far vedere cometutte le attività che facciamo in realtà possono essere dirette a un'integrazione dei compagni nel gruppo classe, sul fattodi parlarne in maniera esplicita rispetto alla diagnosi, capita spesso che nelle superiori ci sono libri o che si legganoargomenti in linea generale sulla sindrome Asperger.
Per quanto riguarda invece i ragazzi più piccoli solo in alcuni casi è il bambino stesso che ha chiesto di poterne parlarealla classe, e questo nel momento in cui aveva fatto un lavoro sulla consapevolezza, più in generale bisogna comunquesempre concordarlo con la famiglia. Spesso si osserva che i ragazzi sono più avanti.
Perché non è detto che bisogna per forza dire "lui è autistico" per presentare il ragazzo, ma parlare in generale delle difficoltà di socializzazione; spesso vengono fuori spontaneamente alcune domande e riflessioni. Naturalmente quando c'è una disabilità importante si può insegnare a un altro bambino insieme all'insegnante di sostegno a comunicare con l'immagine, a lavorare in coppia, a turno col nostro compagno, sono strade difficili ma possibili.
ESEMPI DI STRATEGIE DIDATTICHE ALTERNATIVE: Vediamo ora alcuni esempi di strategie didattiche alternative. Partiamo proprio da questa immagine, si fa riferimento a Temple Grandin: lei racconta proprio di come pensasse per immagini, per lei le parole sono come una seconda lingua. Quello che fa è tradurre le parole che sente e che legge in film a colori, cioè in immagini.
UTILIZZO DELLE TECNOLOGIE NELL'AUTISMO: Ci sono diversi studi che spingono fortemente
all'utilizzo del digitale, sottolineandone i benefici che ci sono, ma a differenza di quello che si immaginava molti ragazzini autistici non hanno gradito lo stare al PC a fare la Dad per vari motivi: come fastidio agli occhi per lo stare davanti a uno schermo, vedere le facce così vicine degli altri, avere troppe immagini, troppe finestre che si aprivano e si chiudevano sullo schermo, creava confusione e fastidio sensoriale; quindi bisogna personalizzare gli strumenti e utilizzarli in tempi e modi opportuni. Molti bambini di 2 e 3 anni soprattutto che hanno vissuto questo isolamento, quindi nati tra il 2019 e il 2020, sono bambini con caratteristiche autistiche, questi arrivano dopo che sostanzialmente sono stati davanti a un tablet o il cellulare quasi tutto il tempo. La docente afferma che loro preferiscono usare le carte stampate e soprattutto nei bambini sotto i 4 anni quando usiamo le immagini, le usiamo stampate e non sul tablet, soprattutto perché spesso pergenitore è difficile poi gestire e regolare l'utilizzo del tablet nell'arco della giornata. In generale il cambiamento attentivo, di memorizzazione è cambiato fortemente con l'utilizzo del computer, del cellulare, del telefono e anche le modalità con cui insegniamo, con cui pretendiamo che i ragazzi imparino, in realtà non segue lo sviluppo parallelo del nostro cervello che ormai sta cambiando, ma ovviamente questo sta avvenendo anche negli adulti (ad esempio se vediamo il film di una volta ci sembrano di una lentezza infinita, siamo abituati a film che hanno ritmo piuttosto rapido, immagini rapide, eloquio rapido, conversazioni rapide e brevi; anche i video che vediamo sui Social devono essere brevi perché altrimenti ci stufiamo, massimo 20/30 secondi). Quindi dobbiamo tenere in considerazione, in generale per tutti i bambini, il fatto che stiano cambiando le nostre modalità di apprendimento. Inoltre la notevole mole di informazioni edei fatti a disposizione degli utenti ha un impatto significativo sulle modalità tramite le quali la conoscenza viene rievocata e immagazzinata e valutata. Quindi i ricercatori hanno evidenziato come internet venga visto come una forma di memoria esterna, rendendo più semplici per gli utenti