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Le forze che passano in D avranno momentonegativo (F, N e N ).2 3Nel caso in cui due forze siano parallele, utilizziamo le equazioni di equilibrio allatraslazione. Nel caso in questione dobbiamo calcolare la componente verticale (N sinα)·2o orizzontale (N cosα) di N .·2 2 Calcolo degli sforzi normali nelle aste: l’equilibrio ai nodiimmagineNell’esempio che segue ( ), il metodo di Ritter non è applicabile perché entrambele aste convergono nello stesso nodo: si può quindi utilizzare il metodo dell’equilibrio ai nodi.Applichiamo qui le equazioni di equilibrio alla traslazione sul nodo: scegliamo la parte distruttura attorno al nodo su cui vogliamo calcolare l’equilibrio.Il metodo di equilibrio ai nodi posso applicarlo anche se ho due incognite che convergononello stesso nodo + una forza nota (di cui conosco il valore). Esempio di applicazione dei metodi .1 e .2svolgimento sulla slide:ESERCIZI SUL QUADERNO

(tratti dai TEMI D’ESAME – pag. 187 slide)Travature reticolari: un esempio. Il Centre Georges Pompidou

Analisi delle sollecitazioni di una struttura reticolare piana

La figuratività dell’opera

Si nota una somiglianza tra il Centre Georges Pompidou di Parigi e la fabbrica delle Acciaierie ILVA in Italia.

Le analogie con l’edificio industriale

Elementi compositivi e strutturali: esterno

L’impiantistica della struttura (impianti) è disposta all’esterno: questa caratteristica costituisce una particolarità.

Elementi compositivi e strutturali: interno

Analisi complessiva del sistema strutturale .1

Analisi complessiva del sistema strutturale .2

La prefabbricazione delle membrature strutturali

Il trasporto

Il montaggio in cantiere .1 (secondo la gerarchia strutturale)

Il montaggio in cantiere .2 (secondo la gerarchia strutturale)

Dalla struttura al modello di calcolo unifilare della Gerberp =

  1. caricopermanenteV e V = tirantia d• Dall'analisi al progetto (perché la sella Gerber è così vicina al pilastro?)
  2. Dall'analisi al predimensionamento
  3. Dalla struttura al modello di calcolo .1
  4. Il corrente superiore e il corrente inferiore hanno sezioni diverse. Nel corrente inferiore vi è una progressiva snellezza procedendo verso destra.
  5. Dalla struttura al modello di calcolo .2
  6. Calcolo delle reazioni vincolari .1
  7. Calcolo delle reazioni vincolari .2
  8. Calcolo degli sforzi con sezione di Ritter .1a
  9. Calcolo degli sforzi con sezione di Ritter .1b
  10. Calcolo degli sforzi con sezione di Ritter .2a
  11. Calcolo degli sforzi con sezione di Ritter .2b
  12. Equilibrio nel nodo 0Non si può applicare il metodo di Ritter, quindi si va ad applicare il metodo di equilibrio ai nodi.
  13. Equilibrio nel nodo 1
  14. Dimensionamento delle membrature e leggibilità della funzione statica
  15. Qualche considerazione finale

Le strutture sospese

Il

ponte sospeso: cenni storici

La passerella sospesa del Ponte incaico di Qeswachaka (di corda inca) è composto da funi e da strutture vincolari (queste ultime servono a tenere in piedi la struttura sospesa, e vengono anche dette strutture di ammarro).

- Le passerelle di un tempo veniva realizzate con funi ottenute da steli d'erba intrecciati.

- Le passerelle di oggi sono realizzate in acciaio (e non in calcestruzzo armato) in quanto soggette a trazione.

 Le strutture sospese

La struttura sospesa in figura è soggetta ad un carico: in questo caso la persona che vi sta camminando al di sopra. Perciò, dove la persona si appoggia nella parte del corrente inferiore la struttura risulta perturbata: la geometria della passerella (o struttura di funi) dipende dalla condizione di carico. In un caso di questo genere, la deformazione è sostanziale.

Il fatto che la condizione di carico influenzi la forma della struttura non è un fatto positivo!

La struttura di copertura

La fune .1

Proviamo a studiare la nostra fune come fosse un solido di De Saint-Venant.

  1. Fune caricata da un carico concentrato in mezzeria (ossia fune caricata da una forza centrata).
  2. Andiamo ad isolarne il concio di destra -> questa configurazione è impossibile, in quanto le due forze T e T riescono a reggere la componente P ad essi parallela, ma non riescono a sostenere la componente Py perpendicolare ad essi.

  3. Fune parabolica con carico concentrato in un punto -> Impossibile.
  4. Fune rettilinea con carico concentrato in un punto -> Impossibile.
  5. Fune vincolata da un incastro e un carrello.
  6. T e T sono uguali e opposte. Il vincolo dovrà esprimere reazioni vincolari tali che

Il primo concio di fune di destra sia in equilibrio: il carrello non sarà in grado di reggere tale peso e slitterà -> Impossibile.

La fune .21) L'angolo in questa fune descrive la geometria: quindi la tensione dipende dalla geometria, e la geometria dipende dalla dimensione del carico: ciò significa che tensione, geometria e dimensione del carico sono collegati.

Il punto B sarà indotto a muoversi verso sinistra, in quanto la fune è una struttura traente: si svilupperà quindi una reazione vincolare opposta allo spostamento "naturale" della fune -> struttura di ammarro.

All'aumento di carichi concentrati sulla fune la forma cambia.

La fune .3 Stati di carico:

  • Stato 0 = deformazione permanente sotto i carichi della fune.
  • Configurazione indeformata indotta da carichi permanenti più i carichi variabili della condizione/vita utile della struttura.
  • Fune soggetta ad un carico distribuito costante e uniforme: essa

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assume una configurazione indeformata circolare.

Fune soggetta ad un carico uniforme verticale diretto verso il basso: quest'ultimo rappresenta il peso proprio (pp) della fune -> configurazione geometrica della fune, detta configurazione a catenaria.

Fune soggetta ad un carico uniforme orizzontale: quest'ultimo si sviluppa al di sotto della fune -> configurazione parabolica.

Fune soggetta ad un carico lineare non costante -> configurazione geometrica della fune, detta configurazione cubica.

Il cavo parabolico simmetrico .1

La caratteristica di sollecitazione all'interno di una fune è lo sforzo assiale. Ogni punto della nostra fune può essere visto come una cerniera interna (vedi Trave Gerber nell'istante in cui il momento M si annulla).

S = spanciamento

Questa è quindi una trave soggetta solamente a sforzo assiale.

Il progettista (architetto) è libero di giocare sullo spanciamento e sulla luce: S/L -> parametro del progettista.

Che valori prendere però? Il cavo parabolico simmetrico T = perché mi pongo ad una distanza generica xx ESERCIZI SUL QUADERNO (tratti dai TEMI D'ESAME) L'equilibrio al nodo prevede che io abbia solo due incognite, perché esso punta a scrivere due equazioni. Un ponte sospeso Metodi di stabilizzazione della fune servono per far sì che il ponte, o comunque la struttura sospesa, non si deformi se soggetto ad una dimensione di carico. La struttura reticolare ha il compito di irrigidire l'impalcato per far sì che il carico venga trasferito attraverso molti pennini (e non uno solo), ottenendo così un carico più distribuito: un esempio importante in questo caso è rappresentato dall'Oakland Bay Bridge di San Francisco (1936), realizzato da Purcell e Woodruff. Strutture reticolari spaziali Le travature reticolari (pilastri) sono vincolate alla base, e il momento alla loro sommità è nullo (M = 0). In generale,

Una struttura sospesa, come in questo caso un ponte, è soggetta solo alla forza di compressione, data dalla somma di due forze. Vediamo quindi i diversi metodi di stabilizzazione della fune:

  • Metodo di irrigidimento = l'irrigidimento dell'impalcato comporta un carico puntiforme distribuito permanente (su di un ponte, in questo caso).
  • Strutture di ammarro: le antenne viste finora sono molto snelle e hanno sezione costante dalla base alla sommità. Dovendo reggere dei cavi, esse saranno soggette a due forze uguali e opposte (cavo di sinistra e cavo di destra).
  • Un edificio industriale: anche in questo esempio in figura, le Cartiere Burgo a Mantova di Pier Luigi Nervi, sono presenti dei pendini verticali che partono dalle funi.
  • Organismo strutturale: la trave presente nelle Cartiere Burgo di Mantova non è più una trave reticolare, ma una semplice trave. L'architetto Pier Luigi Nervi non vuole nascondere la pesantezza della sua struttura, ma enfatizzarla.

Schema statico

Vogliamo capire se le antenne di questa struttura sono soggette anche al momento o solo alla forza di compressione:

Osservando quindi le due antenne/aste che sostengono l'intera struttura (e supportano le funi), comprendiamo che esse sono in realtà due corpi unici, ossia non composti da cerniere interne, o vincoli di qualsiasi genere.

- GDL (gradi di libertà) = 3

Introduciamo poi due gradi di vincolo a scelta.

La luce è minore nella parte a sinistra della trave di sinistra, ed è minore nella parte a destra della trave di destra: quindi, il modulo di queste due forze sarà minore della forza ad esse opposta (nel caso dell'antenna di destra sarà minore la forza di destra, e per l'antenna di sinistra la forza di sinistra), in quanto esse coprono una luce minore.

Quando la risultante coincide con l'inclinazione dell'asta più lunga, il momento sarà nullo (M= 0): è probabilmente questo il motivo

per cui Nervi ha deciso di porre dei cavi/funi dellastessa inclinazione della risultante. Stabilizzazione per massa Nell'esempio in fondo, il Terminal aeroportuale di Dulles a Chantilly, in Virginia, progettato da Eero Saarinen, alla trave di bordo sono ancorate delle funi che superano tutta la luce, e su di esse viene poggiata la copertura formata da lastre di calcestruzzo armato prefabbricato. Le travi possono essere state pensate, in questo caso, per sopportare il momento flettente e diminuirlo: per questo motivo esse sono inclinate. Ogni fune della struttura è tesa in modo da sopportare una parte del peso della copertura, distribuendo così il carico in modo uniforme. Questo sistema di stabilizzazione per massa è stato utilizzato da Nervi in molti dei suoi progetti, come ad esempio il Palazzo dello Sport di Roma.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
58 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MaddyOLIVA03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Morfologia e concezione delle strutture e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Galleani Lorenzo.