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Estratto del documento

Durante questo lungo periodo succedono varie cose, tra cui le guerre

Sannitiche, le guerre Puniche, la guerra contro Giugurta che ci viene narrata da

Sallustio.

Sallustio è anche colui che ci racconta il momento della congiura di Catilina,

giovane nobile che raccoglie delle forze per prendere il potere personalmente,

lo stesso evento ci viene raccontato anche da Cicerone.

I conflitti all’interno della società romana hanno delle conseguenze enormi, ad

esempio Cesare che va a conquistare la Gallia e che quindi acquisisce un

potere sempre maggiore che lo porta a scontrarsi con altri personaggi

importanti fino alla guerra civile.

Seconda parte dello schema: stesso periodo di tempo, ma arriva al I secolo d.C.

per mostrare la discrepanza tra dimensione storica ed eventi narrati.

Cesare vive tra il 100 e il 44 a.C. quando viene assassinato dai congiurati e ci

narra vicende che lo hanno visto protagonista in prima persona; Sallustio vive

tra l’86 e il 34 e ci narra di alcuni eventi di poco precedenti a lui o che lo

vedono in prima persona (congiura di Catilina), sicuramente ci è arrivata una

buona parte della storia di Livio (59-17 d.c.) che nella sua ampia opera storica

narra dalle origini mitiche di Roma fino al 9 d.c. arrivando quindi alla sua

contemporaneità.

Ci sono quindi degli autori che parlano della loro epoca ed altri che presentano

un’ampia panoramica sulla storia del passato.

Secondo schema (sempre su Ariel)

Il principio dell’adozione diventa uno dei meccanismi con cui si succedono gli

imperatori: dinastia Giulio-Claudia e dinastia dei Flavi; gli imperatori scelgono

tramite l’adozione i loro successori.

Svetonio vive tra I e II secolo d.C. ci parla da Cesare in poi; quindi, un periodo

che inizia molto prima di lui per arrivare fino all’età che lui ha vissuto.

Tacito vive nella stessa epoca, tratta della storia del I secolo d.C. e prima scrive

le Historiae, poi gli Annales che riguardano dalla morte di Augusto fino al 68

allontanandosi dalla sua epoca.

Marcellino vive in pieno III secolo, riprende la storia dove l’avevano lasciata

Svetonio e Tacito e riprende fino alla sua età contemporanea.

Nonostante a noi siano arrivati solo dei frammenti, Svetonio scrisse molto e

molto era conservato nelle biblioteche, ma non c’era diritto d’autore; quindi,

non c’era modo per guadagnare dalla propria opera.

C’erano autori che vivevano di quello, ma grazie al meccanismo della dedica, si

dedicava l’opera ad un personaggio famoso che in cambio da vitto e alloggio,

Marziale è uno di questi, sfrutta la clientela.

C’erano anche dei negozi in cui si vendevano le opere, ma era ancora in forma

di rotolo, la carta non esisteva e si usava il papiro, ma chi ci guadagnava era il

proprietario del negozio; gli autori potevano vendere l’opera ad un mercante di

libri, ma non guadagnavano dalla vendita delle copie successive.

Un altro metodo di diffusione era la recitazione pubblica, quindi i meccanismi

della circolazione della cultura latina erano molto diversi da quelli di adesso.

La biografia di Svetonio spesso serve per riportare notizie che dal punto di vista

storico sono importanti, ma di sicuro è importante la componente del piacere di

narrare questi eventi, tanto che li narra solo lui.

Si tratta magari di pettegolezzi o storie di vita quotidiana, sicuramente ha una

sua idea sulle vicende che racconta, ma non è esplicito come gli altri storici;

Tacito, ad esempio, presenta la visione del gruppo della classe senatoria.

Vita di Svetonio

Problema: perché Svetonio scrive biografie?

Svetonio nasce verso il 70 d.C. subito dopo o insieme al cambio importante di

regime che arriva con Vespasiano che riesce a creare una nuova civiltà, forse

nasce ad Ostia e sicuramente apparteneva al ceto equestre.

I cavalieri erano la classe sociale militare, importanti anche per Claudio, ed è

un ordine basato sul censo che serviva per comprare il cavallo e l’armatura,

quindi avevano uno stipendio abbastanza alto.

Il censore decide chi appartenesse ad una classe piuttosto che ad un’altra,

proposta direttamente da Augusto, è un magistrato creato apposta in base alla

ricchezza della persona, ma anche alle sue qualità morali.

Sotto Tiberio per diventare cavaliere era necessario essere liberi da tre

generazioni e con un patrimonio sostanzioso, 400mila sesterzi.

Svetonio fa carriera prima come avvocato e poi come burocrate negli uffici che

dipendevano direttamente o indirettamente dall’imperatore e raggiunge il

massimo livello che un cavaliere poteva aspirare, quindi era molto importante e

potente.

Fa questa carriera grazie all’appoggio di personalità importanti, tra cui Plinio il

Giovane, ci è arrivata una raccolta di lettere; un altro amico importante era

Semplicio Claro che era a capo della guardia dell’imperatore.

Muore forse nel 126 o forse nel 240, comunque nella prima parte del II secolo

d.C.

Lettera a Traiano da Plinio il Giovane: testimonianza importante, è una

lettera di raccomandazione per dire a Traiano di concedere a Svetonio un diritto

che comporta delle esenzioni fiscali, ma questo diritto era concesso a chi aveva

più figli legittimi.

Ci interessa particolarmente ciò che Plinio dice all’inizio della lettera, elogia

Svetonio dicendo che dal punto di vista morale è una persona onesta, istruita,

lui conosce la vita, gli studi e la famigliarità.

Contobernium indica lo stare sotto la stessa tenda, ma anche il legame che

avevano schiavo e schiava all’interno della famiglia dato che non potevano

sposarsi, quindi indica una vicinanza strettissima.

grazie a questa lettera Svetonio riesce a diventare custode degli archivi

imperiali, sovraintendente delle biblioteche di Roma e infine responsabile della

corrispondenza ufficiale dell’imperatore, tutti quelli che volevano rivolgersi

all’imperatore dovevano far capo a Svetonio.

Traiano (121-122) viene destituito dal potere insieme a Setticio Claro e ad altri

a lui vicino, gruppetto di persone che avevano offeso l’imperatrice.

Opere di Svetonio

Svetonio scrisse biografie prima di tutto perché ha una posizione privilegiata,

ha a disposziione documenti anche riservati, conosce persone importanti che

possono riportare notizie, ma non scrive solo biografie.

Abbiamo moltissimi titoli e frammenti delle opere di Svetonio, quelle

selezionate perché continuavano ad essere lette.

Erano opere storiche e antiquarie, racconta di informazioni sulle antichità:

passatempi presso i Greci, giochi e spettacoli romani, calendario, istituzioni,

cariche pubbliche a Roma.

L’antiquaria era una disciplina già coltivata a Roma nel I secolo a.C. da Varrone.

I frammenti ci sono rimasti perché le opere venivano citate da altri autori

successivi a lui.

Ci sono rimaste anche opere grammaticali che parlano della lingua, ad esempio

sui segni diacritici che ci dicono qualcosa su un testo, ma anche nomi di vestiti

con descrizioni, espressioni oscene con etimologia e via dicendo.

Scrive di scienze naturali, sulla natura, gli animali o i difetti fisici, ad esempio ci

scrive che Claudio era zoppo; scrive biografie di re di tutto il mondo e non solo

romani, ma anche di famose cortigiane.

Prata ha un carattere miscellaneo, ma è uno dei pochi titoli che ci rimane.

Svetonio vive in un’epoca così ricca che capisce che la biografia poteva

permettere di mettere insieme tanti suoi interessi differenti: di Claudio si parla

del fisico e dei suoi difetti, ma anche della grammatica che usava e via

dicendo.

Svetonio e la biografia

Il genere biografico, di tradizione greca (con Aristotele e i filologi alessandrini),

a Roma era stato e coltivato e collaudato soprattutto nel primo secolo a.C. da

Varrone, con le “Imagines” e da Cornelio Nepote (N.B. da studiare) con il “De

viris illustribus”: l’organizzazione interna di quest’ultima opera, suddivisa per

categorie è presa a modello da Svetonio (che quindi non ci parla solo di uomini

politici).

L’opera di Nepote era costruita con costruita con l'intento di operare un

confronto fra civiltà greca e romana (la differenza grossa tra i due sta proprio in

questo: Svetonio si occupa solo di romani) attraverso il genere della biografia.

Questo stesso schema fu poi utilizzato in Grecia nelle "Vite parallele" di

Plutarco (primo-secondo secolo d.C.) nello stesso periodo di Svetonio.

Come si scrive una biografia?

De viris illustribus.

Riprende il titolo da Nepote: Divide i personaggi in cinque

categorie: poeti, oratori, storici, filosofi, grammatici e retori. Ci resta solo

l’ultima sezione (maestri di scuola famosi), che prevede un indice cronologico,

un’introduzione sulla storia della grammatica e della retorica (cfr. Quintiliano) e

brevi profili dei maestri illustri (N.B. non ci sono personaggi viventi) e presenta

osservazioni sui metodi di insegnamento, compresi episodi memorabili e

battute. Ci rimangono biografie isolate di poeti, che venivano copiate all’inizio

di edizioni delle loro opere. Viene utilizzato come fonte da chi viene dopo:

grammatici successivi, San Girolamo che lo usa per integrare la traduzione dal

Chronicon.

greco del

De vita Caesarum

Raccolta da Cesare a Domiziano. I libri sono solo 8 perché uno è dedicato a

Galba, Otone e Vitelio e uno ai Flavi (Vespasiano, Tito e Domiziano). Le

biografie più compiute sono quelle di Cesare e Augusto. Progressivamente, si

accorciano. La cosa interessante è che non ricorda solo le azioni pubbliche

per tempora

degli imperatori, ma anche il loro carattere. Procede fino a quando

per species:

qualcuno non prende il potere, poi la vita pubblica, la vita privata, i

prodigi, la morte, il funerale, eventualmente il testamento. È uno schema

flessibile, e.g. per Galba ecc. non abbiamo un ordine cronologico; per Tito,

quasi non ci sono difetti. Sicuramente, è centrale la figura dell’imperatore, sia

nei fatti rilevanti che in quelli minori. Alcuni fatti possono essere raccontati più

volte, anche con contraddizioni. Ogni vita è a sé. Ci sono elementi tipici del

alea iacta est),

genere: aneddoti scherzosi, frasi celebri ( costumi sessuali

libertini; così come interessi specifici di Svetonio; e informazioni di carattere

documentario, giuridico, di funzionamento dello stato. In generale, gli

interessano i fatti, non tanto la psicologia dei personaggi.

Dieci ingredienti: aspetti curiosi, racconti romanzeschi, aspetti eruditi, battute

spiritose e frasi celebri, attenzione per "studia" di imperatori, abitudini sessuali

discutibili, informazioni su funzionamento concreto di Stato, approfondimento

storico, documenti di prima mano, approfondimento psicologico.

23 settembre ’22

Le

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
7 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher samiahrovat di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina con Istituzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Moretti Paola Francesca.