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‘’SUGGERIMENTI’’
Leggere le trascrizioni numerose volte, annotando a margine tutto ciò che appare interessante
o significativo
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Usare l’altro margine per documentare i titoli dei temi emergenti, usando parole-chiave per
sintetizzare gli elementi essenziali del testo
Su un foglio separato, elencare i nomi emersi ed esaminarne le relazioni reciproche; si può
scoprire che alcuni temi si raggruppano assieme e altri possono essere visti come concetti
sovraordinati; nel corso dell’analisi si possono individuare temi sovraordinati nuovi che aiutano a
reinterpretare quelli precedenti
Produrre una lista di temi ordinati in modo coerente
Aggiungere un identificatore di esempi; sotto ciascun tema occorre indicare il punto esatto del
testo in cui è possibile trovare degli esempi (o trascrivere gli esempi)
Comunicare i risultati
Nello scrivere un report di ricerca, sia evoco analizzare le risposte alle domande pensando agli obiettivi della
ricerca+ fare un’ulteriore passo, pensando a quali domande al ricerca deve rispondere.
Alla ne di tutto, bisognerà che il lavoro di report risponda al lavoro di ricerca.
Il problema di ricerca deve rimanere il faro guida per tutta l’analisi. L’idea è che se devo mappare un tipo di
comportamento, devo elaborare un report di ricerca che sia in grado di mostrare le condizioni dei risultati e che
trasmetta anche ciò che è meglio fare di conseguenza a riguardo.
Quando preparo i risultati, devo pormi come obiettivi:
1. Facilitare il passaggio della conoscenza: orientamento al committente—> a livello di lessico, di cultura, di
modi riparlare, sia quando devo rettare la mia presentazione; si passa dal testo ‘’esperto’’ a quello laico.
2. Consensualizzare: parlarsi con la committenza, ci possono essere discussioni riguardo i temi che emergono
nella ricerca, si può concordare sulle debolezze di un servizio… l’obiettivo è realizzare una lettura comune e
condivisa
3. Finalizzare la comunicazione in funzione della domanda: orientare l’esposizione in relazione agli scopi della
ricerca
4. Facilitare l’appropriazione sul piano pragmatico: facilitare il passaggio ‘’dal dire al fare’’, dare soluzioni
pratiche come soluzioni al problema , cogliere/ esplicitare le implicazioni operative
Importante tenere in mente gli scopi ultimi della ricerca.
Nel comunicare risultati, bisogna tenere a mente chi è il committente, gli scopi ultimi, i contesti, i media e i
canali—> importante capire il setting in cui ci muoviamo.
Importante lavorare sulla:
- selezione di quali sono i risultati rilevanti—> orientamento allo scopo e al contributo ‘’originale’’
- Costruire uno storytelling sui risultati —>costruire un racconto che abbia un lo logico, proporre
interpretazioni di senso
- Supportare i propri insight con risultati—> si usano verbalizzazioni, o spezzoni di video ( con consenso dei
partecipanti), che noi riteniamo particolarmente signi cativi per il concetto di cui stiamo parlando; l’obiettivo
è rendere il tutto comprensibile al pubblico ‘’laico’’.
Attenzione: nella quantitativa c’è un tema di gra ci, numeri che costituiscono un po’ la base su cui si lavora e
su cui si scrive una storia…nella qualitativa si lavora sulle parole.
I concetti importanti sono quelli che vengono elaborati dal ricercatore.
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Cosa ci deve essere in un report?
1. Premessa: riporta il committente, e quale problema di ricerca ci si era posto, lo scopo ecc
2. Obiettivi: quali sono gli obiettivi di ricerca, quali informazioni si vogliono produrre
3. Metodo
4. Risultati
5. Implicazioni operative—> quali implicazioni operativa? Come usare i risultati di ricerca? Quali
suggerimenti?
Comunicare i risultati:
-Qualitativo: nello scrivere un report qualitativo bisogna raccogliere idee, scriverle ecc. bisogna sintetizzare i
risultati ed interpretarli e verbalizzarli . Importante l’uso di metafore, analogia e video/ immagini fotogra che
-Quantitativo: uso appropriato di gra ci per rappresentare i risultati principali+ uso di statistica descrittiva e
multivariata ( medie, frequenze, incroci tra variabili) + sintesi ed interpretazione da parte del ricercatore.
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QUANTITATIVE
Importante all’inizio dell’intervista curare la relazione—> evitare messaggi giudicanti, lavorare sulla
comprensione, si deve dimostrare interesse su quello che dice, non lo si giudica per ciò he dice: comprensione,
interesse e non-valutazione. Tutti questi tre elementi sono contenuti nella tecnica dello specchio, in cui
l’intervistatore ripropone i concetti che sono presenti nella fondazione dell’intervistato senza aggiungere niente
che possa in ciare il rapporto con l’intervistato.
Qualitative vs quantitative
Entrambe si completano, la piena comprensione dei fenomeni raggiunge il suo punto massimo quando
quantitativa e qualitativa si combinano in un’immagine integrata.
Parametri di differenziazione:
In generale entrambe rispondono a due quesiti/ obiettivi di ricerca differenti
La ricerca quantitativa è in grado di rispondere a ‘’cosa e quanto’’—> descrivere e quanti care una serie di
fenomeni. Elementi che appartengono all’individuo e che sono super ciali, direttamente osservabili oltre che
verbalizzabili. Le ricerche qualitative invece rispondono al ‘’perchè e come’’, ovvero il processo che porta al
fenomeno, non il fenomeno nella sua super cie, quindi ciò he sta dietro di esso—> Questo processo dinamico si
chiama atteggiamento .
La completezza si ha quando si uniscono il come e perchè al cosa e quanto.
Il ruolo della qualitativa è dare senso ai voti che il campione qualitativo ha assegnato agli esterni—> o estraendo
dal campione qualitativo un campione più piccolo degli intervistati , o avendo un campione parallelo, si va a
sviscerare perchè i gruppi ottici piacciono o meno ecc.
La prospettiva
Nella ricerca quantitativa l’intervista serve per raccogliere info, dati e notizie—> è la prospettiva psicometrica
—> l’informazione si antepone alla relazione della prospettiva psicometrica, io chiedo e mi aspetto delle
risposte, e lo strumento che mio uso parte dal presupposto che si è in grado di dare e ricevere risposte.
Nella ricerca qualitativa l’intervista è un processo di comunicazione, interazione e relazione interpersonale —>
prospettiva clinica—> è quella peculiare, l’informazione è subordinata alla relazione…l’info si ottiene solo nel
momento in cui la relazione è positiva tra intervistatore e intervistato, essa si co-costruisce. Non posso
permettermi di fare domande e ottenere risposte, bisogna lavorare insieme per ottenere l’info che conta per
l’intervistatore.
Il polo di centratura
Ci sono due tipi di centratura:
1. Centratura sull’intervistatore —> nella quantitativa.
Il colloquio è direttivo e chi detiene la leadership dell’intervista è l’intervistatore. l’intervistatore è il focus della
relazione, tramite il questionario decide quali siano i tempi, propone e decide i contenuti, orienta il processo
dinamico e il usso.
2. Centratura sull’intervistato—> nella qualitativa
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Il colloquio non è direttivo, c’è una traccia di intervista, l’intervistato è colui che da luogo all’intervista,
stabilendo i tempi, scegliendo cosa trattare dopo ecc. la traccia dell’intervista serve solo nell’area di
progettazione.
Lo stile di conduzione
Quantitativo:
- Lo stile ‘’duro’’ —> l’intervistatore impone le domande in cui in ogni caso l’intervistato è tenuto a
rispondere.
- Lo stile ‘’amichevole-permissivo’’—> l’intervistatore mira, tramite una modalità di relazione amichevole, a
‘’conquistarsi’’ la benevola risposta dell’intervistato, concedendogli in cambio un apparente margine di
in uenza nella strutturazione dinamica del colloquio.
Qualitativo:
- Lo stile ‘’consultivo’’—> la dinamica di colloquio mira alla relazione collaborativa. L’intervistatore è pronto
a modi care il suo comportamento in funzione dell’intervistato.
- Lo stile partecipativo—> la dinamica di colloquio mira ala relazione partecipativa. Mira a coinvolgere
l’intervistato, il cambiamento di pensiero è sostanziale. L’intervistatore modi ca i suoi comportamenti per
ottenere il massimo coinvolgimento dell’intervistato.
Le differenze che si ottengono nei risultati è perchè ho dato stimoli diversi e perché ho intervistato persone
diverse.
Modalità di conduzione
Quantitativa: lo strumento di raccolta di dati della ricerca quantitativa è il questionario, che può essere
strutturato e semi strutturato; uno strumento rigido e standardizzato sia nella formulazione che nella sequenza di
domande.
- strutturato—> caratterizzata dall’utilizzo di un questionario con una netta prevalenza di domande chiuse ( si/
no, molto/abbastanza)
- semistrutturata—> caratterizzata dall’utilizzo di un questionario in cui sono presenti domande aperte
Qualitativa: lo strumento di raccolta dati della ricerca qualitativa è la traccia di colloquio, uno strumento
essibile che si limita a descrivere i temi che il conduttore dovrà esplorare nel corso dei colloqui
Guidata—> caratterizzata da una “traccia di intervista” a disposizione dell’intervistatore, in cui sono elencate le
aree tematiche da approfondire
La radiazione estensiva/ intensiva
La ricerca quantitativa: ricerca a gradiazione estensiva—>
1. Si effettua su campioni estesi ( statisticamente rappresentativi della popolazione di riferimento in ordine ad
alcune variabili di interesse)
2. Prende l’uso di questionari con domande standardizzate
3. Ha un basso livello di profondità dell’esplorazione del fenomeno oggetto di studio
4. Indaga il comportamento e studia i processi percettivi e cognitivi
La ricerca qualitativa: ricerca a gradiazione intensiva—>
1. Si effettua su campioni numericamente limitati ma accuratamente selezionati
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2. Prevede l’attuazione di interazioni libere
3. Mira ad approfondire il fenomeno oggetto di studio
4. Giunge alle dinamiche intrapsichiche ed è nalizzata ad individuare gli atteggiamenti
L’oggetto di studio
Ricerca quantitativa: comportamenti, conoscenze, opinioni, percezioni…&mdash