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LA CHIUSURA

intermedi

1. E’ un bene dare dei feedback rispetto allo stato di avanzamento

dell’intervista; 19

2. Una volta esaurite le domande, bisogna:

a. Chiedere se ci sono aspetti che l’intervistato ritiene importante discutere e

è

su cui non si posta attenzione (es: c’è qualcos’altro di cui vorrebbe

parlarmi in relazione a questo tema?);

b. Chiedere se ci sono domande (pertinenti alla ricerca) a cui l’intervistatore

può rispondere (es: c’è qualcosa che le interessa sapere su questa

ricerca?);

Ringraziare

3. per il tempo che la persona ci ha dedicato.

LA FASE PILOTA

è

Una volta che l’intervista pronta la si deve provare: l’intervista “pilota” ha molteplici

obiettivi… è

• Vedere se c’è un filo logico -> vi una logica nella successione delle domande?

• Testare la durata/tenuta -> quanto dura effettivamente l’intervista? La sua

è

durata sostenibile? è

• Ampliare con ulteriori aspetti (unità informative/domande) -> necessario

modificare qualcosa nel razionale? è

• Allineare il linguaggio utilizzato -> il lessico adeguato?

• Prendere confidenza con la traccia -> questa fase funge da vero e proprio

“allenamento”

Per condurre una fase pilota bisogna:

1. Stampare l’intervista pilota;

2. Contattare persone simili alle persone a cui andrò a condurre l’intervista (il

campione vero e proprio -> N.B.: le persone a cui si somministra l’intervista pilota

non possono poi far parte del campione finale);

3. Somministro l’intervista esattamente come farei ad un vero intervistato;

4. Una volta terminata l’intervista pilota, si chiede agli intervistati di dare un feedback

circa l’efficacia dell’intervista.

è

N.B.: qui l’obiettivo non quello di ottenere contenuti dagli intervistati, ma di comprendere

se l’intervista funzioni o meno.

LA RELAZIONE INTERVISTATORE-INTERVISTATO

è

Bisogna sempre tenere a mente che l’intervista : è

- Un’interazione -> ovvero qualcosa nel qui ed ora; per questo motivo sconsigliato

intervistare parenti/amici/ecc., poichè l’intervista verrebbe drasticamente

inficiata dalla relazione tra intervistatore ed intervistato.

- Asimmetrica -> essendo un’interazione, l’intervista prevede anche delle regole

è

comunicative, tra cui quella della definizione dei ruoli: fondamentale che

l’intervista sia asimmetrica, poichè se no si verrebbe a perdere la professionalità .

N.B.: l’intervista non si somministra (questionario!), ma si conduce.

CRITERI PER UNA MODALITÀ COMUNICATIVA POSITIVA

1. Motivare -> sollecitare la disposizione dell’intervistato ad accettare l’intervista e

a dare informazioni complete sui temi affrontati, mettendo in atto strategie

20

discorsive capaci di attivare i bisogni (sicurezza, stima, autorealizzazione,

conoscenza ecc.) Dell’intervistato nella direzione della cooperazione;

2. Informare -> dare all’intervistato informazioni sufficienti e convincenti sulle

finalità della ricerca e, eventualmente, sull’organismo che promuove e/o conduce

la ricerca;

3. Rassicurare -> dare garanzie su:

- Organismo che promuove e/o conduce la ricerca;

- Professionalità dell’intervistatore;

- Tutela della privacy;

- Uso e destinazione delle informazioni raccolte nel corso dell’intervista.

4. Legittimare -> su due livelli:

- L’oggetto di indagine come rilevante sul piano sia sociale sia individuale;

- L’accettazione dell’intervista e la collaborazione come comportamento utile

e approvato socialmente.

5. Spiegare -> dare indicazioni chiare su:

- Tempi e modalità dell’intervista;

- Struttura e articolazione;

- Eventuali compiti da svolgere nel corso dell’intervista.

L’INTERVISTA COME FORMA DI DISTORSIONE

Vi sono diverse tipologie di distorsione:

1. Casuali VS sistematiche;

2. Involontarie VS volontarie.

Le cause delle distorsioni possono essere ricondotte anzitutto alle caratteristiche

dell’intervistatore, come ad esempio: genere, etnia, età , livello socio culturale ecc. Oltre

a ciò , le distorsioni possono essere determinate dal giudizio dell’intervistatore sullo

strumento, oppure dalle aspettative dell’intervistatore nei confronti dell’intervistato

(aspettative di ruolo, aspettative sulla strutturazione degli atteggiamenti, aspettative di

tipo statistico ecc.). Le distorsioni dell’intervistato, invece, possono essere determinate

da:

• Risposte inconsapevolmente infedeli comprensione non adeguata della domanda

->

(difficoltà concettuali)

• Risposte consapevolmente infedeli, a causa di desiderabilità sociale (soprattutto

per i “socially conflicted objects”), tendenza alla compiacenza verso

l'intervistatore e/o tendenza all’acquiescenza.

COME CONDURRE L’INTERVISTA?

1. Relazione interpersonale in apertura:

è

a. Il contratto -> necessario definire un contratto (un patto) con

l’intervistato, creando una sorta di alleanza stimolata da una reciproca

conoscenza.

b. Aprire l’intervista -> dopodichè , si apre l’intervista riprendendo il contratto

e facendo sì che questo comprenda anche i rituali tipici dell’incontro e

dell’accoglienza.

c. I fattori che influenzano lo sviluppo della relazione possono essere:

cognitivi (comprensione, lessico);

o pragmatici (rituali, compiti, ruoli);

o 21

affettivi/emotivi (clima relazionale).

o è

2. Relazione interpersonale durante l’intervista -> il compito dell’intervistatore

regolamentare l’andamento del colloquio e non influenzare il racconto. Gli

interventi dell’intervistatore possono essere:

a. principali (quelli “previsti”, ovvero scritti nella traccia);

è

b. suppletivi (probes) -> per condurre un’intervista non sufficiente seguire

la traccia, ma bisogna sviluppare una comunicazione funzionale a

rispondere alle esigenze della situazione. Per questo motivo può essere utile

utilizzare le tecniche di probing (dall’inglese “probe” = approfondire,

esplorare, sondare), le quali hanno lo scopo di:

• Incoraggiare l’intervistato ad esprimere liberamente il proprio

pensiero (cenni di assenso, brevi affermazioni che attestino

attenzione e interesse, es: “interessante quello che sta dicendo…”);

• Fare in modo, nei casi dubbi, che l’intervistato abbia ben compreso

la domanda che gli viene rivolta ripetendola, magari utilizzando altri

termini e rassicurando l’intervistato attribuendo a sè stessi la

responsabilità di eventuali equivoci (“forse non sono stato molto

chiaro, vorrei formulare meglio la mia domanda”);

• Aiutare l’intervistato a trattare i temi oggetti dell’intervista in modo

completo e, se necessario, più approfondito (“cosa intende quando

dice che…”);

• Fare in modo di superare eventuali momenti di disagio per

l'intervistato quando si trattano argomenti che possono coinvolgerlo

sul piano emotivo o creargli imbarazzo, con la conseguente

assunzione, da parte sua, di un atteggiamento di difesa che

potrebbe pregiudicare il buon andamento dell’intervista. Alcuni modi

per alleviare il disagio:

 Rimandare la domanda ad un secondo momento;

 Ripetizione della domanda;

 Ripetizione della risposta o di una sintesi delle ultime risposte;

 Incoraggiamento, espressione di interesse;

 Pausa;

 Richiesta di approfondimento.

Vediamo alcune tecniche più utilizzate:

▪ Segni non verbali (movimento degli occhi e cenni del capo), e non

linguistici (“ah”, “mhm”). Comunicano all’intervistato attenzione e

interesse per ciò che dice

▪ Ricapitolazione/sintesi/parafrasi -> dirigono l’attenzione

dell’intervistato su un aspetto del suo discorso riassumendone i tratti

salienti, invitando l'intervistato a rifletterci ulteriormente (“mi

sembra di aver capito che…”)

▪ Riformulazione della domanda -> chiarisce il senso della domanda

all’intervistato che manifesta difficoltà di comprensione

▪ Commento -> manifesta partecipazione e interesse motivando

l’intervistato a proseguire nel racconto (“ah, interessante”)

22

▪ Ripetizione delle risposte/eco/specchio -> incoraggia l’intervistato a

proseguire con la risposta

▪ Richiesta di chiarimento -> vuole approfondire il senso della risposta

(“cosa intende per…”, “potrebbe spiegarmi meglio…”)

▪ Silenzio -> dà la possibilità all’intervistato di riflettere e raccogliere

le idee

N.B.: tutte queste tecniche risultano essere efficaci solo se sono spontanee!

è

3. Relazione interpersonale in chiusura -> importante che intervistatore e

intervistato escano dalla situazione pensando di aver partecipato ad

è

un’esperienza soddisfacente. Per creare un clima di reciproca soddisfazione, vi

un rituale della chiusura:

avvertire che ci si avvia alla fine;

☺ ringraziare;

☺ chiedere se c’è altro che voglia essere aggiunto;

☺ se si ha affrontato un argomento stressante, concludere l’intervista con uno

☺ meno stressante.

E’ importante sottolineare che l’intervista di ricerca, pur essendo condotta da uno

psicologo, NON risponde ad un obiettivo di cura o presa in carico; ha finalità conoscitive,

non cliniche!

Alcune caratteristiche qualificanti:

1. Scegliere chi vive intensamente una particolare esperienza per poterla

comprendere in maniera profonda (dimensioni ridotte, studiate in modo intensivo);

2. Criteri diversi dalla rappresentatività definita dalla teoria della probabilità statistica

(non si parla di rappresentatività statistica);

3. Rendono possibile generalizzazioni analitiche (in contesti e persone simili) ma non

statistiche (alla popolazione generale).

E’ importante esplicitare i criteri di selezione al committente, al pubblico ecc. (perchè ho

scelto di interpellare un gruppo di persone e non un altro?).

Scegliere il campione consiste nella scelta di un piccolo gruppo di persone a cui

somministrare l’indagine.

• Il campionamento quantitativo -> seleziona un sottoinsieme di individui da una

popolazione più ambia, consentendo al ricercatore di fare inferenze sull’intera

popolazione. Coinvolge tante persone (altrimenti non sono misurabili risultati

statisticame

Dettagli
A.A. 2024-2025
44 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martaa.cavagnini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi e tecniche dell'intervista e del questionario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof De Angeli Ettore.