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LE APP E LA DINAMICA CROSS MEDIA. IL CASO DEGLI iDEVICE

Le applicazioni sono progettate per interfacciarsi sempre meglio e sempre più efficacemente fra tutti i vari strumenti, nel senso che l'individuo quando possiede e utilizza una delle protesi tecnologiche, vuole poter avere tutte le applicazioni declinate, comunicanti fra i vari mezzi (si spazientisce se ad esempio entrato in uno dei qualunque social, attraverso il proprio pc o cellulare, per passare ad un altro, debba fare il checkout e di nuovo il check in con nome e password.

La modalità cross media, ossia la possibilità di mettere in connessione i mezzi di comunicazione l'uno con l'altro, porterà ad una convergenza dei differenti mezzi digitali procurando un'esperienza seamless, ossia che indica un'esperienza di navigazione progettata per essere fluida indipendentemente dal device utilizzato.

Le App essenzialmente di quattro tipologie e talvolta si integrano le une con le altre:

  1. ...

Applicazioni che forniscono location based services: Vi è una tipologia che fornisce servizi basati localmente (per esempio le App di Ikea),

Applicazioni rivolte a trasparent pricing: un'altra tipologia rivolta al prezzo trasparente (le app che consentono il confronto dei prezzi per singola categoria e che, quindi, si basano più sul confronto prodotti).

Applicazioni che consentono una scontistica profonda: ci sono app che consentono una scontistica profonda (tutte quelle App che consentono la segmentazione delle persone che sono al proprio interno e una scontistica proposta a seconda del segmento → negozi Gap, all'interno dei quali, se entri vieni localizzato e ti vengono proposti degli sconti in quella fascia oraria e validi per un periodo di tempo molto limitato).

Applicazioni che generano un'immediata gratificazione: (tutte quelle app con i premi o con la gamefication e quelle forme intrattenitive e ludiche). Quindi oggi siamo nella App economy,

Anche chiamata esperienza seamless, cioè senza soluzione di continuità nei cross media.

5.5.1 APP ECONOMY: secondo eMarketer, la stupefacente app economy sarà assai vicina ai 50 miliardi di dollari intorno al 2015, attraverso il download di app a pagamento, abbonamenti e pubblicità in-app. Dopo l'apertura nel luglio 2008 dell'App Store, si assiste a una vera e propria rivoluzione tecnologica, con una diffusione delle app a oltre un milione. Tra i fattori che stanno alimentando la crescita dell'economia delle app, ci sono i dispositivi smart, quali cellulari e tablet. A marzo 2012, Apple annuncia di aver raggiunto 25 miliardi di App download. I principali ricavi provengono dalle commissioni apri al 30% sulla vendita delle app e dal circuito pubblicitario di Apple iAd rivolto a promuovere app. Il claim "Engage. Entertain. Inform. Every brand has a great story to tell" sottolinea chiaramente gli elementi su cui punta Apple:

remoto tramite l'app Square, i clienti di Starbucks possono effettuare ordini e pagamenti direttamente dal proprio smartphone. Questa esperienza di pagamento innovativa offre comodità e velocità ai consumatori, eliminando la necessità di fare la fila al banco cassa. 5.6.2 IL CODICE A BARRE E IL QR CODE: Il codice a barre e il QR code sono due tecnologie che consentono di effettuare pagamenti tramite smartphone. Il codice a barre è una serie di linee verticali che rappresentano un codice numerico, mentre il QR code è un tipo di codice a barre bidimensionale che può contenere una maggiore quantità di informazioni. Scansionando il codice a barre o il QR code con l'appropriata applicazione sul proprio smartphone, è possibile effettuare pagamenti in modo rapido e sicuro. 5.6.3 LA TECNOLOGIA NEAR FIELD COMMUNICATION (NFC): La tecnologia Near Field Communication (NFC) consente la comunicazione wireless tra dispositivi, come smartphone e terminali di pagamento. Utilizzando questa tecnologia, è possibile effettuare pagamenti avvicinando il proprio smartphone al terminale di pagamento, senza bisogno di inserire una carta di credito o digitare un codice PIN. La tecnologia NFC offre un'esperienza di pagamento rapida e sicura, rendendo più semplice e conveniente effettuare transazioni. In conclusione, i nuovi strumenti di pagamento basati su tecnologie come il codice a barre, il QR code e la tecnologia NFC offrono ai consumatori la possibilità di effettuare pagamenti in modo rapido, sicuro e conveniente, utilizzando il proprio smartphone. Queste innovazioni contribuiscono a coinvolgere i consumatori-navigatori attraverso un'esperienza di pagamento semplice e intuitiva.

remoto ha visto un'impennata delle vendite pari al 16%. Nel 2012 Starbucks firma un accordo con Square onde accettare pagamenti attraverso il suo wireless wallet incluse le possibilità, per il cliente di dare mance al proprio barista. Dimostra che le operazioni di co-marketing diventano veri accordi di filiera; questo è il caso di Starbucks che ospita un intermediario finanziario.

5.6.2 L'ESPERIENZA DI GOOGLE: Google sviluppa un wallet abilitato su piattaforma NFC. Il primo cellulare NFC di Google è stato prodotto nel 2012 e permette di acquistare online con il telefono o il computer o di effettuare acquisti in migliaia di negozi online accedendo al proprio account Google.

5.6.3 L'ESPERIENZA DI TESCO HOMEPLUS VIRTUAL SUBWAY: anche Tesco è tra i primi ad aver avviato sistemi di pagamento NFC. Tesco è una grande catena di prodotti di largo consumo in particolare nella zona anglosassone e coreana. Tesco è tra i primi retailer ad

Avviare la possibilità di fare effettuare e-commerce su prodotti di largo consumo. Sperimenta una nuova forma di presenza nei luoghi generatori del maggior "traffic building", a partire dalle stazioni della metropolitana di Seoul per poi raggiungere quelle dei bus, dei treni e le vie principali della città, con la costruzione di affissioni digitali "Tesco Homeplus Virtual Subway" in cui vengono raffigurati, in grandezza reale, i prodotti di largo consumo venduti nei negozi fisici. Dunque vi erano questi totem digitali nei percorsi della metropolitana, in cui quasi a grandezza reale le persone potevano semplicemente con un touch scegliere il prodotto, pagare questa spesa e, tempo del viaggio in metropolitana, trovare sullo zerbino di casa la spesa consegnata. Nel periodo fra il lancio dell'applicazione, aprile 2011 e febbraio 2012 sono stati più di 900.000 i download dell'applicazione che ha visto aumentare le vendite del 130%.

L'ITALIANA POSTEMOBILE E LA TECNOLOGIA NEAR FIELD COMMUNICATION: PosteMobile è l'operatore mobile virtuale del Gruppo Poste Italiane. PosteMobile offre un'ampia gamma di servizi innovativi di m-payment, m-banking, m-commerce fruiti attraverso l'associazione fra la sim poste mobile e lo strumento di pagamento Banco Posta (conto corrente o Postepay). Tali servizi permettono al cliente di effettuare dal cellulare operazioni di tipo informativo come interrogarsi sul proprio conto, operazioni di tipo transattivo come pagamento di bollettini postali, bonifici, ricariche, acquisto di beni e servizi su piattaforme e-commerce. Così come nel caso di Tesco, Starbucks e Google, il proprio cellulare è di fatto trasformato in un vero e proprio "portafoglio elettronico". Con questo strumento, PosteMobile si promette di concretizzare la propria mission di semplificare la vita delle persone puntando a rendere il cellulare l'unico strumento con il quale gestire le proprie operazioni finanziarie.quale svolgere le numerose incombenze quotidiane che coinvolgono l'esposizione economica del cliente, fino al più banale acquisto del biglietto dell'autobus. Quindi ci stiamo evolvendo in questo senso perché la convergenza mediatica porta di fatto una profittevolezza a tutti gli operatori che la condividono. Queste sono le classiche operazioni win-win in cui troviamo una nuova filiera, che si va stabilendo a quello che c'era nel passato, generata dalla convergenza degli attori. 5.7 VERSO UNA NUOVA SEGMENTAZIONE DELLA DOMANDA DI MEDIA. I FATTORI TEMPO E STILI DI VITA. IL RUOLO DEI BIG DATA Quindi di fatto andiamo verso una nuova segmentazione, ovvero una nuova forma di possibilità di segmentare e clusterizzare le persone. Questa è una ricerca Doxa, che segmenta la popolazione secondo l'uso che fa dei media, soprattutto di quelli innovativi e immagina, dai dati tratti da questa ricerca, che questi cluster possano essere chiamati interpretativi e cogenerativi.

Rappresentanti il 34% delle persone (probabile che i dati siano ancora cresciuti) sono tutte quelle persone che stanno online per interpretare l'esistente sulle varie canalità, per informarsi, per dare un senso a quello che si incontra online ma anche per co-generare (hanno un ruolo sufficientemente attivo). Ci sono il 23% di persone che è online prettamente per l'intrattenimento; il 21% di persone che sta online per un atteggiamento pragmatico (quelli che vengono chiamati da Doxa gli Opinion Seeker, cioè coloro che vanno a caccia delle opinioni, del commento) i tanti che sono stati online per cercare commenti per esempio sulla Superlega; il 21% ci sta per divertimento, per il Social Fun (o cazzeggio online come si suol dire); infine, il 9% (che è sicuramente cresciuto dagli anni del libro 2013) sta online anche per uno scopo ostentativo, di un Social Me, cioè uno scopo di proiezione identitaria. È chiaro che questi modi nuovi

di vivere l'esperienza dell'online procurano i Big Data, questa grandissima mole di dati che oggi le più grandi organizzazioni si trovano a poter processare, così come gli Small Data, che sono altrettanto interessanti. Quindi oggi anche le organizzazioni più piccole, che sono quelle più innovative, si trovano a monitorare l'online attraverso i Big Data e, in loro assenza, trovano gli Small Data. Perché sono importanti i Big Data? Innanzitutto perché sono trasparenti → se, ad esempio, ad un questionario di ricerca di marketing si può cadere un po' vittima del bias del risponditore, il quale cerca di dare risposte coerenti con il senso del questionario (le persone normalmente rispondono, essendo un po' anche fuorviate nella loro oggettività, da quello che immaginano essere lo scopo del questionario e dei suoi erogatori), naturalmente i Big Data sono totalmente trasparenti e aderenti alla realtà.

perché i vengono presi online e lì non c'è l'intenzionalità della persona che risponde ad un questionario, magari anche qualitativo. Permettono peraltro la correlazione con dati oggettivi → è molto importante e molto più difficile correlare qualcosa con i dati oggettivi inerenti a prodotti, servizi, brand, personalità o qualsiasi object sia online. Riguardano caratteristiche, anche soggettive, di chi si relaziona socialmente, le quali vengono naturalmente introiettate dal sistema di monitoraggio (il quale invece avrebbe maggiori difficoltà laddove fosse un sistema di decodifica tradizionale, fatta con questionario. In quel caso si deve chiedere alla persona, ad esempio, quanti anni ha, la tua fascia o come passa il tempo libero e c'è sempre il rischio che il rispondente fornisca informazioni false rispetto alla realtà). Quindi anche le caratteristiche personali, ottenute attraversi i Big Data, derivano

da situazioni che sono più oggettive, anche laddove riguardino dei tratti soggettivi. Infine, sono spontanei→ non sono richiesti, non sono in qualche modo fuorviati da nessun tipo

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
47 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher V96.Federico di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Marketing e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Pattuglia Simonetta.