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ONU:

-​ L’obiettivo 8 → afferma che bisogna “incentivare una crescita economica,

duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un

lavoro dignitoso per tutti”. Il turismo partecipa alla crescita economica globale

con 1 su 11 posti di lavoro nel mondo. Il target 8.9 lo attesta a chiare lettere:

“Entro il 2030, elaborare e attuare politiche volte a promuovere il turismo

sostenibile, che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali”

-​ L’obiettivo 12 → afferma che è necessario “garantire modelli sostenibili di

produzione e consumo”, specificando nel target 12.8.b di “sviluppare e

applicare strumenti per monitorare gli impatti di sviluppo sostenibile per il

turismo sostenibile, che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti

locali”.

-​ L’obiettivo 14 → bisogna “conservare e utilizzare in modo durevole gli

oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”. Il target 14.7

afferma: “Entro il 2030, aumentare i benefici economici derivanti dall’uso

sostenibile delle risorse marine per i piccoli Stati insulari e i paesi meno

sviluppati, anche mediante la gestione sostenibile della pesca,

dell’acquacoltura e del turismo”.

Entro quale anno dovranno essere raggiunti i 17 Obiettivi di sviluppo

sostenibile?

European Green Deal e turismo sostenibile

Il 14 gennaio 2020 la Commissione Europea ha annunciato il piano di investimenti

European Green Deal, o Green New Deal, con l’obiettivo di ottenere nel quadro

europeo un impatto zero entro il 2050 e concorrere alla lotta contro il

surriscaldamento globale. L’ambizioso progetto si prefigge di rendere l’Unione

Europea una potenza all’avanguardia sul fronte dell’economia sostenibile e della

lotta al global warming.

Per superare queste sfide, il Green Deal europeo intende trasformare l'UE in

un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, affinché

nel 2050 non siano più generate emissioni nette di gas a effetto serra, la crescita

economica sia dissociata dall'uso delle risorse e nessuna persona e nessun luogo

siano trascurati.

Il Green Deal europeo rappresenta la possibile soluzione per affrontare la pandemia

di COVID-19 e le sue dannose conseguenze sul piano economico, lavorativo e

sociale. Un terzo dei 1.800 miliardi di euro di investimenti previsti dal piano per la

ripresa di NextGenerationEU e il bilancio settennale dell’UE finanzieranno il Green

Deal europeo.

I fondi stanziati andranno a finanziare diversi settori strategici:

-​ settore dei trasporti → che vuole inserire dei mezzi a ridotto impatto

ambientale

-​ settore energetico → che ha lo scopo di diminuire il rapporto

carbonio-idrogeno nella produzione di energia.

In tal senso, è utile riflettere su quali siano gli aspetti positivi dell’European Green

Deal sul turismo: andrà ad aumentare il numero delle persone che al classico

viaggio frenetico e caotico preferiscono un viaggio ecosostenibile, con la prospettiva

di un incremento dei viaggiatori consapevoli.

Green New Deal, turismo culturale e sostenibilità ambientale

Quando si parla di turismo non si fa riferimento soltanto al fatto di visitare luoghi

nuovi ma si parla anche di scoperta di sapori e gusti tradizionali e conoscenza della

cultura ospitante. L’European Green Deal intende valorizzare questi due ambiti.

Riscoprire la genuinità dei prodotti locali ha lo scopo di arricchire l’esperienza di

viaggio. Il trasporto aereo globale rappresenta 2,5% delle emissioni globali di CO2

legati al consumo di energia fossile. Il margine di manovra per migliorare l'efficienza

energetica degli aerei è molto limitato. Di conseguenza, con l'aumento del traffico,

l'impatto sul clima si intensificherà.

Come ultimo punto dobbiamo soffermarci sull’impatto del Green New Deal sulla

natura: ci sarà infatti la riscoperta di bellezze naturalistiche fino ad ora abbandonate

a sé stesse. Di conseguenza ci saranno nuove mete da visitare e conoscere. La

natura riprenderà vigore e il turismo potrà avere nuove meraviglie da ammirare.

Il Green New Deal e il turismo post pandemia

La comparsa del virus Covid-19 ci ha messo davanti alla necessità di cambiare le

nostre abitudini in favore di comportamenti rispettosi verso l’ambiente. La pandemia

ci ha imposto un periodo in cui era impossibile fare un viaggio.

Cercando di trovare il lato positivo, ritengo che nell’attuale momento storico i viaggi

sostenibili siano un’ottima soluzione per soddisfare il desiderio di viaggiare. Decidere

di andare in vacanza in maniera ecosostenibile ci può permettere di visitare luoghi

nuovi e farlo con consapevolezza e in totale sicurezza.

Il turismo avrà bisogno di sostegno per diventare più sicuro e sostenibile dopo la

pandemia perché è stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia da Covid-19. Il

settore comprende circa 27 milioni di persone e rappresenta circa il 10% del Pil

dell'Unione Europea, ma al momento sono sei i milioni di posti di lavoro a rischio.

Lo European Green Deal è parte integrante della strategia della Commissione volta

a realizzare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con l’impegno di rendere l’Europa il

primo continente a emissioni zero entro il 2050. Riconoscendo il ruolo che il turismo

svolgerà nel raggiungimento di questo obiettivo, l’Organizzazione mondiale del

turismo ha voluto fornire una piattaforma per le parti interessate dell’Ue e di Paesi

terzi, compresi i rappresentanti del settore pubblico e privato. Istituita per cinque

anni, la piattaforma promuoverà il turismo come parte centrale del Green New Deal.

Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione mondiale del turismo, gli Stati membri UE

hanno accolto 577 milioni di turisti internazionali nel 2019, con un aumento del 3%

rispetto al 2018. Nello stesso anno, le entrate generate dal turismo internazionale

hanno prodotto 407 miliardi di euro in tutti gli Stati membri, ovvero circa il 33% del

totale a livello mondiale. I dati dell’Organizzazione mondiale per il turismo

evidenziano che l’Europa continua a essere la principale area al mondo per numero

di turisti, accogliendo il 51% di tutti gli arrivi nel 2019.

Il turismo balneare nel Mediterraneo

I cambiamenti innescati nelle società post-industriali hanno provocato uno sviluppo

del turismo a livello planetario, con evidenti ricadute in alcune aree come il bacino

del Mediterraneo, dove il fenomeno ha raggiunto un progressivo incremento con il

rischio evidente di provocare danni irreversibili all’ecosistema.

Ciò detto i problemi per la sostenibilità ambientale lungo le coste del Mediterraneo

rischiano di aumentare, anche in virtù del fatto che è un mare chiuso e che, seppure

il turismo abbia favorito la crescita economica e le relazioni commerciali nell’area,

espone il bacino pur sempre ad un impatto ambientale particolarmente dannoso.

Tre nazioni altamente industrializzate in particolare risultano particolarmente

esposte: Spagna, Francia e Italia, che favoriscono nel quadro del Mediterraneo gli

scambi petroliferi tra Paesi produttori e Paesi consumatori.

Le caratteristiche ambientali e geografiche di queste nazioni, con le coste bagnate

dal Mediterraneo, risultano esposte a problemi climatici dovuti alla morfologia del

territorio. A pesare riguardo alla possibilità di applicare le strategie per la sostenibilità

ambientale lungo le coste del Mediterraneo è la presenza di un’alta biodiversità,

naturale e ambientale, che impedisce di applicare delle soluzioni condivise e

unitarie, nonostante i vantaggi garantiti da questa realtà come elemento di attrazione

turistica.

Un ulteriore problema è rappresentato dal fatto che le aree costiere sono frequentate

da un gran numero di turisti per la realtà locale e subiscono il peso del turismo di

massa, provocando danni alle culture locali e le identità. A pesare sulla sostenibilità

ambientale delle aree costiere sono soprattutto la rete idrica, ovvero gli scarichi

associati alla presenza di turisti, che aumentano notevolmente nel periodo estivo,

mettendo a repentaglio l’ecosistema e la bellezza delle zone turistiche.

Il turismo urbano sostenibile: alcuni esempi

Negli ultimi anni, soprattutto nel mondo europeo, sono state avviate delle nuove

strategie di sostenibilità ambientale nel quadro del turismo urbano.

Le città nel contesto del processo di polarizzazione urbana e nell’ambito dei flussi

turistici sono state trasformate in attrattori del turismo grazie alle bellezze artistiche

che conservano in virtù del proprio patrimonio culturale e storico.

A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso e via via al volgere del XXI secolo, le

città sono diventate dei luoghi in cui si svolgono eventi culturali e per questo

attraggono numerosi turisti, favorendo così un argine al degrado ambientale, in virtù

di una progressiva valorizzazione del territorio, che avviene anche attraverso il

recupero di aree urbane dismesse o degradate.

In tal senso possiamo ricordare il ruolo svolto dall’arte pubblica, ovvero a delle

pratiche artistiche che fanno dello spazio pubblico il luogo privilegiato di intervento,

attraverso un rapporto diretto tra artisti e fruitori.

Queste soluzioni hanno visto la partecipazione anche di persone che non sono mai

coinvolti direttamente in eventi culturali e che in genere non dedicano il loro tempo

libero a delle manifestazioni pubbliche di questo tipo.

Va inoltre sottolineato che le iniziative culturali possono essere molto spesso utili a

rilanciare delle località turistiche in fase di declino.

Il turismo rurale fra spinte economiche e sostenibilità ambientale: l’esempio

dell’agriturismo o turismo verde

Sull’onda dei cambiamenti compiuti nel quadro del processo per la sostenibilità

ambientale, si assiste da alcuni decenni ad un diverso utilizzo delle realtà rurali.

La nuova visione ambientale e paesaggistica ha provocato dei cambiamenti nelle

aree suddette, dove si nota una maggiore presenza di servizi per le famiglie e le

imprese. Al contempo, sono anche mutati gli equilibri fra aree urbane e aree rurali,

con una maggiore presenza di infrastrutture nel mondo rurale.

Turismo rurale

Da alcuni decenni, nelle aree rurali sono emerse delle attività turistiche, definite

“turismo verde” - poiché praticate in campagna - e associate al commercio,

all’artigianato, al servizio di imprese e di persone. Possiamo attribuire però alla

definizione “turismo verde” due diverse accezioni, ovvero turismo alberghiero e

turismo extralberghiero.

Nel primo caso as

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dominikks di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Perrone Andrea.
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