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Elementi chiave nell'analisi e nella scelta dei paesi

Attrattività del paese: dimensione della domanda, caratteristiche dei segmenti, accettazione dei prodotti, specificità fattori critici di successo.

Accessibilità del paese: barriere all'ingresso (naturali, concorrenziali, artificiali)

Il concetto di attrattività del Paese richiama molto il concetto di attrattività di un settore. Anche quando si analizza un settore si dice che un settore è più attrattivo quando la domanda è in crescita. Il concetto di attrattività di un Paese è strettamente legato alla dimensione della domanda (le imprese sono interessate a mercati che sono potenzialmente più grandi) e la crescita/andamento della domanda nel tempo.

Bisognerà, poi, tenere conto delle specificità del prodotto delle imprese e vedere i diversi segmenti di mercato. Una formula competitiva imprenditoriale di successo in un Paese non è detto.

che siareplicabile.Quando si analizza il mercato si fanno essenzialmente due tipi di analisi: - Analisi quantitativa: quanto vale il mercato in generale - Analisi qualitativa: fattori critici di successo, sono gli elementi importanti per il consumatore e che influenzano il suo processo di acquisto Si va all'estero, si analizza la dimensione del mercato e il suo andamento in parte quantitativa e poi c'è da chiedersi che cosa occorre per avere successo con questi clienti. Bisogna rivolgersi ai clienti che sono fortemente influenzati da fattori ed elementi nei quali l'impresa è forte e competitiva. Se l'impresa è competitiva sul prezzo, è ovvio che questo vantaggio competitivo sarà veramente tale se l'impresa si rivolge ad un cliente che è sensibile al prezzo. Se il cliente è molto sensibile alla qualità, l'impresa deve avere un prodotto di qualità. La maggiore o minore facilità con cuil'impresa può entrare o accedere in quel Paese è legato alle barriere all'entrata. Le barriere all'entrata possono essere di varia natura. Le barriere all'ingresso si distinguono in: - Naturali: legate alla struttura e caratteristiche del territorio - Concorrenziali: quanta è intensa la concorrenza all'interno del Paese - Artificiali: create ad hoc, sono create dai governi e dalla regolamentazione I governi potrebbero voler creare delle barriere artificiali perché magari vogliono proteggere le imprese nazionali. MOTIVAZIONI ALLA BASE DELL'IMPOSIZIONE DI BARRIERE Servono per migliorare la bilancia dei pagamenti, per tutelare settori reputati strategici per l'economia nazionale o di prioritario interesse sotto il profilo politico, per influenzare le decisioni di localizzazione produttiva delle imprese estere. I governi vogliono attrarre gli investimenti, vogliono magari ostacolare la mera importazione di beni perché il

Il prodotto viene realizzato all'estero, quindi la forza lavoro all'estero. Le barriere artificiali servono essenzialmente a proteggere le imprese del Paese dalla competizione che viene dai prodotti stranieri. In questo modo le imprese estere che vogliono entrare nel Paese sono "obbligate" a creare una propria struttura. Per aggirare le barriere alla vendita di prodotti in un Paese, le imprese molto spesso aggirano questo ostacolo creando un'attività produttiva nel Paese e questo è ben visto dai governi perché i Paesi tra loro competono per attrarre gli investimenti.

L'IVA è un'imposta indiretta e vendere un prodotto deve applicare un'imposta che di fatto fa aumentare il prezzo di quel prodotto giusto perché sono tasse che vanno allo stato.

Dazio doganale: è un'imposta indiretta che colpisce le merci provenienti dall'estero nel momento in cui fanno il loro ingresso nel territorio doganale dello Stato.

Il dazio riduce il vantaggio competitivo di costo di cui gode l'impresa estera. (barriera tariffaria) La caratteristica principale che accomuna l'insieme delle barriere non tariffarie è la loro scarsa trasparenza e difficoltà d'identificazione. Le principali categorie sono: - Limitazioni quantitative alle importazioni - Norme e procedure doganali - Regole tecniche e standard di prodotto - Misure di carattere finanziario e valutario L'impresa tendenzialmente investirà prima nei Paesi che sono più attrattivi. Attrattività alta, accessibilità alta (basse barriere). I Paesi meno interessanti sono quelli che sono poco attrattivi, si ha quindi una domanda limitata. COME SCEGLIERE I MERCATI dove? La prima domanda a cui le imprese devono rispondere è: Devono scegliere in che mercato entrare. Ci sono due parametri fondamentali di scelta, il primo è l'attrattività che richiama molto il concetto di.attrattività di un settore, il secondo è l'accessibilità che è più o meno semplice. Le imprese devono scegliere quali sono i mercati prioritari e quelli via via meno. In funzione delle risorse che l'impresa può investire nello sviluppo internazionale, le scelte riguarderanno anche il numero di paesi in cui l'impresa può entrare oppure può optare di avere un'ampiezza geografica dei mercati più ampia. Se l'impresa vuole avere un approccio strategico pianificato come può fare? Sicuramente non si può fare un business plan strategico sul mondo. Non è possibile fare un business plan sul mondo perché sarebbe troppo ampio e sarebbe troppo generico. Solitamente si parte facendo un po' di screening per restringere la rosa dei Paesi e si focalizza l'attenzione su un numero limitato di Paesi. Su questi Paesi si fanno poi delle analisi un po' più puntuali.

Il business plan, oggi, è un documento di pianificazione che si crea per le nuove iniziative imprenditoriali. Qual è la profittabilità dell'impresa? Il business plan risponde a due domande fondamentali: quanti investimenti sono necessari per lanciare quell'attività e quale è la profittabilità dell'impresa.

Il business plan si può fare anche per un'impresa già esistente e non solo per una neoimpresa. Le imprese già avviate creano business plan quando vogliono valutare l'entrata in un nuovo settore o per l'internazionalizzazione. Dopo aver ristretto la rosa dei Paesi, vengono fatte delle analisi macroeconomiche. Dopodiché si fa un'analisi di mercato in senso stretto.

- Valutare il mercato potenziale: quanto vale quel mercato. La stima del mercato potenziale per analogia è un tipico metodo. Un modo di valutare il mercato basandosi sull'analogia. L'impresa può analizzare le sue serie storiche di vendita.

del passato e proiettare questo andamento nel nuovo mercato in cui entrerà, immaginare quindi che nei nuovi mercati in cui l'impresa andrà ad insediarsi, si avranno le stesse dinamiche di sviluppo che si sono avute in mercati in cui l'impresa è entrata in passato. Una prima cosa da fare che si fa è stimare quanto vale un mercato estero, poi ci si basa sull'analogia cioè somiglianza con altri mercati in cui l'impresa in Italia in passato. - L'impresa può innanzitutto chiedersi qual è l'indicatore a cui la domanda è maggiormente collegata, ovvero qual è l'indicatore che maggiormente spiega il livello della domanda. Es. se vendiamo elettrodomestici ipotizziamo che la nostra impresa venda elettrodomestici, qual è l'indicatore? Il numero di abitazioni. La domanda di un prodotto è tipicamente sempre legata maggiormente a un certo indicatore. Le imprese quando vogliono stimare ilmercatopotenziale possono considerare un mercato in cui sono già presenti. Può considerare un mercato in cui è già presente e per il quale sono disponibili dati storici effettivi e reali; si può calcolare per quel mercato la domanda del prodotto ovvero le vendite effettive del prodotto o servizio che l'impresa ha fatto in quel mercato. Dopodiché l'impresa fa un'analisi sul nuovo mercato target in cui vuole entrare e ipotizza che cosa che quella relazione che ha trovato neri mercati in cui è già presente tra domanda. Quando le imprese si sviluppano a livello internazionale fanno un business plan per l'internazionalizzazione; quindi, fanno un piano che permetta a loro di valutare la fattibilità, la profittabilità di un progetto di internazionalizzazione. Un'impresa che si internalizza ha un vantaggio rispetto a un neoimprenditore che faccia il business plan. Ha il vantaggio di poter attingere alla

La tua storia. Per questo le imprese fanno una stima del mercato per analogia che vuol dire o utilizzare le serie storiche di vendita che ha avuto in un mercato oppure si può calcolare rispetto ad un mercato in cui è già presente, la relazione che c'è tra vendite che ha avuto del prodotto e un certo indicatore, questo permette di ipotizzare che quel rapporto si manterrà identica anche nel mercato in cui entra.

L'impresa prima di fare il business plan doveva scegliere la location. Fare una stima del mercato potenziale vuol dire qual è l'andamento della domanda in un mercato in cui l'impresa è già presente, per il quale ci sono dei dati storici che conosciamo e calcola quindi la porzione che c'è tra vendite del prodotto e un certo indicatore. Successivamente nel nuovo mercato target dell'impresa applica con la stessa porzione.

Questo ha senso se i mercati sono omogenei, simili ma se i mercati sono

molto diversi non è detto poiché il comportamento dei consumatori sia lo stesso. Se parliamo di internalizzazione, i mercati sono mercati molto diversi tra loro dal punto di vista culturale. L'applicazione del mercato per analogia ha senso nella misura in cui i mercati siano omogenei tra di loro e siano culturalmente simili. Le imprese si basano su come vanno i concorrenti, cioè cercano essenzialmente di studiare i mercati attraverso questo spesso le imprese imitano le imprese più grandi. Le imprese studiano rapporti di settore, cercano di guardare cosa fanno i concorrenti e partecipano alle fiere internazionali per raccogliere informazioni. Sono tutti elementi che si usano per potersi fare un'idea dell'attrattività del mercato. Se l'impresa è già più o meno nota in quel mercato potrà fare delle previsioni più ottimistiche, se l'impresa è sconosciuta le previsioni dell'impresa saranno molto più incerte.o dei mercati emergenti è importante per comprendere le dinamiche economiche globali. Questi mercati sono caratterizzati da una crescita economica rapida e da un alto potenziale di sviluppo. Tuttavia, presentano anche rischi e sfide uniche. I mercati emergenti sono spesso caratterizzati da una maggiore volatilità rispetto ai mercati sviluppati. Ciò è dovuto a una serie di fattori, tra cui la presenza di istituzioni finanziarie meno sviluppate, una maggiore dipendenza dalle materie prime e una maggiore esposizione ai rischi politici ed economici. Tuttavia, i mercati emergenti offrono anche opportunità di investimento interessanti. La loro crescita economica rapida può portare a rendimenti elevati per gli investitori. Inoltre, l'accesso a nuovi mercati e la diversificazione geografica possono contribuire a ridurre il rischio complessivo di un portafoglio di investimenti. Per sfruttare al meglio le opportunità offerte dai mercati emergenti, è importante comprendere le dinamiche specifiche di ciascun paese. Ogni mercato emergente ha le sue caratteristiche uniche e richiede un'analisi approfondita per valutare i rischi e le opportunità. In conclusione, i mercati emergenti sono un importante segmento dell'economia globale. Sebbene presentino rischi e sfide, offrono anche opportunità di investimento interessanti. La comprensione delle dinamiche specifiche di ciascun paese è fondamentale per sfruttare al meglio queste opportunità.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
16 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher asiaguarne di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Management delle imprese internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Cerrato Daniele.