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UNIONE FEDERALE (VERTICE)

Il potere esecutivo è rigidamente separato da quello legislativo. Sia il presidente (esecutivo) sia il congresso (legislativo) vengono eletti direttamente/indirettamente dal popolo. Il congresso non può eliminare il presidente, ed egli non può sciogliere il congresso.

- Presidente (potere esecutivo) eletto direttamente dal popolo (ma grandi elettori). Il mandato dura 4 anni. I grandi elettori hanno un solo compito: votano il presidente. Essi per votare il presidente non si riuniscono da nessuna parte, quindi votano da soli, per evitare dinamiche. Essi sono liberi di votare chiunque.

- Congresso (potere legislativo): diviso in due camere, molto diverse perché la camera bassa dei rappresentanti è una camera che viene eletta dai cittadini degli Stati Uniti di America. Mandato di 2 anni. Il Senato è la camera in cui vengono rappresentati gli Stati. Infatti, ogni stato manda al senato 2 senatori. Mentre quella dei rappresentanti viene

Eletta dai cittadini, nel Senato vengono nominati dai governi dei singoli stati. Mandato di 6 anni, ma rinnovo di un terzo ogni due anni- Magistratura (potere giudiziario). Da ricordare che in ogni processo i giudici quando emettono una sentenza si pronunciano sulla costituzionalità delle leggi.

Alla base di tutto vi è una convinzione profonda: le società sono sempre disomogenee (pluralismo politico e sociale). Le società sono sempre divise in fazioni. Per Madison le fazioni sono un male necessario dei governi liberi (le fazioni non possono essere soppresse in alcun modo senza sopprimere al tempo stesso la libertà). Se io decidessi di sopprimere una fazione, metterei a rischio la libertà. Le fazioni devono essere sempre rispettate se no si mette a rischio le libertà. In ogni società ci sono sempre i ricchi (molti) e i poveri (pochi), i ricchi sono pochi ma molte risorse, i poveri viceversa. Quello che preoccupa Madison è che i

Poveri in forza del loro numero rischiano di opprimere i ricchi (tirannide della maggioranza). Quindi le maggioranze non devono avere il potere assoluto. Ricordare che la migliore forma di governo è quindi la Repubblica federale di grandi dimensioni (vi è la rappresentanza e al tempo stesso la separazione dei poteri, federale vuol dire che deve essere una repubblica in cui non governa il centro come detto prima, di grandi dimensioni perché in una repubblica di scala grossa le fazioni si possono moltiplicare e quindi si rischia di meno che vinca una fazione, ma si confrontano senza prevalersi). Il grande impero evita così la tirannide della maggioranza.

ROUSSEAU (1712-1778)

Rousseau rappresenta uno snodo cruciale nella storia del pensiero politico sette-ottocentesco. Rimette in circolo il tema della grande sovranità popolare e della democrazia, che acquisisce la sua concretezza con le rivoluzioni americana e francese.

dunque una società corrotta, in cui alcuni detengono il potere e sfruttano gli altri. Questa disuguaglianza è il risultato del progresso delle società, che ha portato alla creazione di istituzioni e leggi che favoriscono alcuni a discapito di altri. Il contratto sociale: per Rousseau, la soluzione a questa disuguaglianza è il contratto sociale. Gli uomini devono rinunciare alla loro libertà naturale per entrare in una società civile, ma in cambio ottengono la libertà civile e l'uguaglianza di fronte alla legge. Il contratto sociale è un accordo tra tutti i membri della società, che stabilisce le regole e i diritti di ciascuno. Il nazionalismo: Rousseau è considerato uno dei precursori del nazionalismo moderno. Egli sostiene che la Nazione è un'entità superiore agli individui e che ogni individuo deve sacrificare i propri interessi personali per il bene comune della Nazione. La Nazione è un'unità politica e culturale, che ha il diritto di autodeterminarsi e di governarsi secondo le proprie leggi. In conclusione, Rousseau affronta temi fondamentali come il progresso, l'ineguaglianza, il contratto sociale e il nazionalismo. La sua visione è influenzata dall'illuminismo, ma presenta anche elementi preromantici. La sua riflessione sulla società e sulla politica ha avuto un impatto duraturo sulla storia del pensiero politico.anche l'oppressione del genere umano (qualcuno opprime l'altro). Ritiene che il progresso delle scienze e delle arti non abbia migliorato, ma al contrario corrotto, le società più evolute. Dalla bontà originaria alla corruzione dell'uomo civile. Un punto di svolta forte nel processo di crescente diseguaglianza tra gli uomini l'ha giocata la nascita della proprietà privata, la divisione del lavoro e della ricchezza. Da questa realtà di fatto R. cerca di immaginare un modello nuovo di società politica. Come si può uscire da questa situazione? Rousseau ricorre a un modo di pensare alla teoria del contrattualismo (teorie secondo le quali in origine vi è un'umanità che vive in condizioni naturali, viene stipulato un contratto sociale che genera un determinato ordine politico). CONTRATTO SOCIALE Hobbes: nello stato di natura gli uomini tendono a regolare i loro rapporti attraverso la forza, regna la guerra tra

Tutti contro tutti, in cui prevale la legge del più forte. Anche il più forte però non può stare sicuro in una condizione naturale e dunque lo stato di natura è uno stato in cui regna costantemente il timore reciproco. Ci si mette d'accordo (patto sociale) per rinunciare alla forza per attribuire l'uso della forza ad un terzo. Non viene ammesso il diritto di resistenza, il sovrano (il terzo) deve avere un potere assoluto.

Locke: già nello stato di natura gli uomini stessi si riconoscono reciprocamente alcuni diritti fondamentali (diritti naturali), che sono innati: il diritto alla vita, alla libertà e di proprietà. Lo stato di natura appare meno conflittuale di Hobbes. Tuttavia, anche così qualche problema c'è: anche se non violento, lo stato di natura può essere teatro di controversie tra le persone. Non funziona quindi quando sorge una controversia tra 2 individui e non c'è un terzo.

che possono risolvere questa controversia, che può sfociare in un conflitto. Si può uscire dallo stato di natura attraverso un contratto sociale, nel quale decidiamo di associarci e vivere insieme. In questo contratto, affidiamo a un terzo il potere di governo a condizione che rispetti i nostri diritti; quindi, il terzo riceve un potere limitato. Se il sovrano inizia a violare i diritti umani, può essere rovesciato. Quindi, secondo Locke, la soluzione è un potere limitato. Rousseau, invece, ragiona in modo diverso e in alcuni aspetti si avvicina a Hobbes. Afferma che nello stato di natura gli uomini sono liberi ed eguali. Si crea un ordine politico attraverso un patto sociale particolare: una comunità di persone decide di sottomettersi semplicemente a se stessa, senza l'intervento di un terzo, rimanendo liberi ed eguali. Gli individui, quindi,

sono sudditi e sovrani perché si sottomettono alle leggi che loro stessi si sono dati. Come facciamo a darci delle leggi? Bisogna seguire la volontà generale, che non coincide con la volontà della maggioranza e non è la volontà di tutti. La volontà generale è la volontà orientata al bene comune. Non si sa a volte quale sia questo bene comune; quindi, non si capisce chi è che detta il bene comune. Bisogna costringere coloro che non seguono il bene comune, a essere liberi. Rousseau ritiene che la volontà generale non possa essere rappresentata. Si immagina un modello di democrazia commissaria, però chi viene eletto deve avere un mandato imperativo (deve portare il volere del popolo). Per Rousseau nessuno può sottrarsi alla legge, ed è contrario alla separazione dei poteri. La sovranità è una e indivisibile. La sovranità risiede nel potere legislativo. Il potere esecutivo è solo.

meramente esecutivo, chigoverna deve agire senza alcuna sfera di autonomia, seguendo le leggi. Afferma che i governi possono esseremonarchici, democratici, aristocratici.

NAZIONALISMO

Il popolo si deve sentire appartenere alla Nazione per far funzionare il sistema politico. L'idea generale è cheogni comunità politica può essere tenuta insieme non soltanto dalle sue istituzioni politiche, così comedefinite nel contratto sociale, ma anche da un sentimento prepolitico di appartenenza/identità nazionale, chedeve innervare l'educazione del cittadino fin dai suoi primi anni di vita

KANT (1724-1804)

Le idee di Kant sono espresse nell'opera "per la pace perpetua" (1795). Siamo in un'epoca di grandisconvolgimenti. Apre una nuova prospettiva di visione sulle relazioni internazionali. Negli anni in cui scrivequesto testo (Rivoluzione Francese) la guerra ha cambiato natura, stravolge le comunità. Le guerre sonodiventate di popolo,

Combattute da tutti i cittadini maschi. Particolarmente violente. Prima di allora le guerre erano combattute esclusivamente da professionisti della guerra. L'idea fondamentale di Kant è che bisogna costruire la pace cercando di sostituire all'uso della forza il diritto, le relazioni internazionali devono essere regolate dal diritto. Bisogna superare un nuovo modo, si devono stabilire delle regole che tutti quanti devono rispettare, se qualcuno viola gli stati devono intervenire per sanzionare il reato. Questo è il meccanismo della sicurezza collettiva. Ispirazione dalla società delle nazioni e dall'ONU. Si usa la forza, ma questo sistema della forza è regolamentato dal diritto. Kant dice che bisogna costruire la pace perpetua e per costruirla bisogna mettere in atto: repubblica, federalismo di liberi stati e diritto cosmopolitico. Kant è convinto che volente o nolente, il mondo si sta muovendo verso una progressiva pacificazione.

Perché in esso si sta sviluppando lo spirito del commercio (i popoli non intendono ricorrere alla guerra perché sono interessati agli scambi commerciali).

Repubblica (primo articolo)

Gli stati si devono dare una Costituzione Repubblicana. Gli stati possono essere o repubblicani (funzionano due meccanismi: rappresentanza e la divisione dei poteri) o dispotici (vi è un despota che comanda). Gli stati dispotici sono più inclini alla guerra degli stati repubblicani, perché è il despota a decidere e ha pieno potere. Se si accresce il numero degli stati repubblicani aumenta la parte pacifista del mondo, diminuisce la possibilità che una guerra scoppi.

Federalismo

Il diritto delle leggi deve essere fondato sul federalismo. Gli stati si devono confederare, stabilendo delle regole. Kant ritiene che debba accadere nelle relazioni tra stati, i rapporti tra gli individui vengono regolati dalla legge. Bisogna riprodurre questo rapporto anche tra gli stati.

Fissare delle regole giuridiche comuni. Secondo Kant afferma che non ci sia un terzo stato che regoli i rapporti ma è la comunità intera degli stati che deve agire per risolvere le controversie. Diritto cosmopolit.

Dettagli
A.A. 2022-2023
30 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/03 Storia delle istituzioni politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Roberto Franchini_00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero politico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Tuccari Francesco.