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LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO: IL METODO SARA
Il metodo SARA è l'acronimo di Spousal Assault Risk Assessment. È il protocollo per il rischio di recidiva più usato. Per individuare un fattore di rischio non è sufficiente individuare quali sono le caratteristiche dei maltrattanti in senso lato o delle circostanze in cui la violenza ha agito. Quello che si prende in considerazione è che all'interno delle situazioni violente, quali sono quegli atti che vengono reiterati e quali quelli che non vengono reiterati. Il SARA quindi viene utilizzato in caso di violenza già conclamata, mentre nel caso di modalità per indagare se la violenza c'è o non c'è si usa una checklist di 5 punti. Non è un test psicometrico, non fornisce un punteggio numerico e una valutazione ad essa associata, è uno strumento agile per orientare l'attenzione sulle aree da rilevare nei casi di violenza all'interno della coppia.Ha degli indicatori il più possibile oggettivi per favorire il linguaggio condiviso tra le diverse figure professionali, non sostituisce ma affianca le procedure di routine ed è uno strumento orientativo.
La versione SARA che trattiamo è il SARA-SCREENING che include 15 fattori parla di 10 fattori di rischio, che hanno a che fare con il maltrattante e 5 fattori di vulnerabilità che hanno a che fare con la vittima.
I 10 fattori di rischio, ovvero quelli per cui in loro presenza è più probabile che la violenza si ripeta, e questi sono:
- Gravi violenze fisiche/sessuali: comportamenti che causano o potevano causare un danno fisico (oltre che quello psicologico). Si fa qui riferimento a tutte quelle azioni di violenza fisica o sessuale, atti di costrizione ad agire o subire un comportamento violento fisico o sessuale messo in atto con l'intenzione di nuocere e fare del male all'altra persona. In questo fattore si codificano i comportamenti
- Gravi minacce, ideazione o intenzione di agire violenza: gli uomini che proferiscono minacce credibili di morte – minacce ritenute credibili dalla partner, fatte con armi bianche, oggetti o gesti – presentano un rischio di recidiva elevato. Particolarmente elevato il rischio di recidiva e femminicidio anche per i maltrattanti che hanno usato o hanno minacciato di usare un'arma da fuoco. In letteratura emerge una forte correlazione tra le minacce, atti persecutori (stalking), violenze e femminicidio. Le minacce possono essere esplicite o implicite e si includono anche comportamenti che incutono terrore nella vittima (inseguirla, brandire un'arma).
- Escalation: in termini di
frequenza e/o gravità-intensità (*ciclo della violenza), ovvero serecentemente l'autore della violenza si è reso responsabile di forme di violenza sempre più gravi e frequenti, il rischio che questo comportamento perduri anche in futuro è elevato.
Violazione delle misure cautelari o interdittive: si fa riferimento esclusivamente alle violazioni delle disposizioni giudiziarie date in relazione al comportamento violento ed disposte durante le indagini preliminari, o in fase di esecuzione della pena o in ambito civile, in fase di separazione o affidamento dei minori.
Atteggiamenti di accettazione nei confronti delle violenze interpersonali e intrafamiliari: gli autori di violenza più pericolosi e persistenti tendono a minimizzare la gravità dei loro comportamenti e a non assumersene la responsabilità. Rientrano in questo fattore forme estreme di minimizzazione o negazione della violenza, atteggiamenti misogini e che sostengono o
condonano la violenza come un modo di affrontare liti e conflitti. 6. Precedenti penali: include sia precedenti penali legati all'aver agito violenza nell'ambiente famigliare o all'esterno, sia coinvolgimento nella criminalità per reati non violenti. 7. Problemi relazionali: circostanze caratterizzate da maggior rischio: l'uomo vive con la partner, ma lei vuole interrompere la relazione; l'uomo è separato dalla partner, ma vuole ripristinare la relazione contro la volontà di lei; c'è stata una separazione improvvisa e recente. 8. Status occupazionale o problemi finanziari: improvviso, inaspettato cambiamento nello status lavorativo; scarso reddito; inabilità lavorativa o stress lavorativo; disoccupazione. 9. Abuso di sostanze: può suggerire indirettamente la presenza di un disturbo di personalità o di un disturbo di adattamento psico-sociale. Un abuso di sostanze tale da indurre uno stato di alterazione della.La coscienza dell'individuo può comportare la messa in atto di comportamenti violenti gravi e potenzialmente letali.
Disturbi mentali: disturbi di personalità o disturbi psicopatologici.
I 5 fattori di vulnerabilità invece sono:
- Condotta/atteggiamento incoerente nei confronti dell'aggressore: Atteggiamento ambivalente nei confronti dell'aggressore: minimizzazione, giustificazione, ritiro della querela, incontrare il reo nonostante l'ordine di allontanamento, autocolpevolizzazione.
- Paura estrema nei confronti dell'aggressore: Il senso di vulnerabilità e di impotenza possono interferire con la propria abilità, energie, motivazioni di prendere iniziative per proteggersi.
- Sostegno inadeguato alla vittima: Per sostegno si intende assistenza e consulenza legale, psicologica, la presenza di centri antiviolenza, sostegno famigliare. Se la vittima è una persona anziana, presenta disabilità,
DIFFERENZE DI GENERE E TEORIA POLITICA
La teoria politica è lo studio dei concetti, dei fondamenti e dei modelli dell'attività politica.
La parola politica si usa in molti significati diversi, come politica aziendale, politica bancaria, politica come linea di condotta astuta di qualcuno. La parola politica ha molti significati, come per esempio politica aziendale, politica bancaria, politica come linea di condotta astuta di qualcuno per ottenere un vantaggio. In questo caso si parla in riferimento all'organizzazione, amministrazione e direzione della vita politica.
La parola "politica" risale all'antichità, ad Aristotele, che aveva scritto il primo grande trattato polis sulla natura, le funzioni e le partizioni della e sulle varie forme di governo. Inoltre Aristotele afferma che l'uomo è un animale
politica, quindi, si occupa di gestire e influenzare il potere all'interno di una comunità politica, che può essere uno Stato o un gruppo di individui all'interno di uno Stato. Questa attività comprende il prendere decisioni, stabilire regole, distribuire risorse e cercare consenso tra i membri della comunità. La politica può essere esercitata da politici, che sono coloro che occupano posizioni di potere all'interno del sistema politico, ma anche da cittadini comuni che partecipano attivamente al dibattito pubblico e cercano di influenzare le decisioni politiche.l’azionepolitica aspira al potere, o come mezzo al servizio di altri fini o per il potere in se stesso, pergodere del senso di prestigio che ne deriva. Quindi la politica ha sempre a che fare con ilpotere, occuparsi di politica significa occuparsi delle interazioni tra gli uomini in società inquanto esse sono influenzate o regolate da relazioni di potere, relazioni che assicuranol’integrazione tra i diversi attori sociali e ne governano i comportamenti, anche attraverso uncerto uso della coercizione. La politica riguarda relazioni umane in quanto relazioni di potere,che danno luogo a discussione e conflitto circa il modo in cui il potere deve essere distribuitoo organizzato.In senso generale, la parola potere fa riferimento a qualcosa che l’uomo è in grado di fare,13 Norberto Bobbioinfatti il verbo potere in italiano significa proprio questo. Secondo il potere vadefinito come la capacità dell’essere umano di determinare la condotta di uno opiù esseriumani. Il potere sociale quindi non è una cosa o il suo possesso ma è un rapporto tra essiumani. In quanto relazione fra due soggetti il potere così definito è strettamente connesso al concetto di libertà, si che i due concetti possono essere definiti uno mediante la negazione dell’altro in questo modo: “il potere di A implica la non-libertà di B e la libertà di A implica il non-potere di B”.
Max Weber
Il potere si esercita attraverso dei mezzi, individua tre forme di potere:
- Potere ideologico: determina l’organizzazione del consenso, si basa sull’influenza che le idee possono avere sul comportamento dei consociati, lo possiede chi detiene un sapere che altri non detengono o i mezzi per diffonderlo.
- Potere politico: riguarda l’organizzazione della forza e degli strumenti di coazione. Si fonda sul possesso degli strumenti attraverso cui si esercita la forza fisica e più precisamente