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Massime conversazionali di Grice

Le massime conversazionali di Grice sono 4 principi che dovrebbero regolare un flusso comunicativo all'interno di un colloquio. Nella AAI vengono prese in considerazione quando valutiamo lo stato della mente e in particolare il criterio della coerenza comunicativa. Questi principi sono alla base non soltanto del colloquio psicologico ma sono alla base di qualsiasi scambio linguistico, quindi nel momento in cui io dialogo con qualcuno mi aspetto che queste massime siano rispettate affinché lo scambio sia produttivo. Le massime sono 4:

  1. Qualità: essere veritieri e dare prova di ciò che si dice. All'interno del setting dell'AAI riguarda la capacità del soggetto di far dialogare coerentemente memoria semantica e memoria episodica, per cui vi è una violazione della massima quando i due livelli (episodico e semantico) si contraddicono. Lo scollamento tra livello semantico e quello episodico, quindi la violazione di

Questa massima, avviene soprattutto in caso di contenuto traumatico e quindi bisogna capire se il soggetto ha uno stato della mente irrisolto ed è una violazione di questa massima anche quando le attribuzioni di significato nei confronti di proprie azioni si confondono con atteggiamenti di giudizio nei riguardi delle persone. L'oscillazione dei punti di vista o di senso sono anch'esse una violazione di questa massima.

Queste sono violazioni tipiche dei soggetti irrisolti in cui i ricordi semantici ed episodici si confondono e si distorcono, mentre anche per i distanzianti vi è una difficoltà perché non sanno dare prova di quanto si dice e possono descrivere i genitori in termini positivi per poi riportare episodi che contraddicono l'assunzione generale oppure che non riescono a riportare episodi a sostegno.

b. Quantità: essere succinto e allo stesso tempo completo. Questa massima va contro sia ai soggetti distanzianti (che appaiono molto sintetici,

dicendo troppo poco e dicendo spesso di non ricordare) sia a quelli preoccupati (dicono di più di quello che gli è stato chiesto con frasi lunghe e contorte, quindi bisogna essere molto attenti). Pertinenza: ossia essere rilevanti, non allontanarsi dal tema e presentare argomentazioni che siano in relazione logica l'una con l'altra. Il rispetto della norma di pertinenza è il rispetto anche dell'altro a livello comunicativo, cioè devo organizzare i miei pensieri in modo tale che l'altro capisca e che sia soddisfatto della risposta che ho dato. Sia i preoccupati che i distanzianti faticano in questo, perché i preoccupati introducono argomenti irrilevanti e non pertinenti e i distanzianti utilizzano spesso frasi retoriche. Modo: essere chiaro e ordinato nel raccontare. I preoccupati utilizzano un gergo pseudo-psicologico, caratterizzato da termini vaghi e spesso non terminano le frasi, perché si calano talmente nelle loro.emozioni e perché sono seduttivi quindi cercano di compiacerci, oppure un linguaggio infantile e banale. Negli irrisolti invece si registrano parecchi lapsus.

Sicuri - Poche violazioni delle quattro massime
Distanzianti - Violano le massime di qualità, quantità e pertinenza
Preoccupati - Violano le massime di quantità, pertinenza e modo
Irrisolti - Violano le massime di qualità, pertinenza e modo

Inclassificabili - (sono coloro che non si identificano in una categoria specifica, spesso è la combinazione tra distanzianti e preoccupati) Violazione derivante dalla combinazione di schemi contraddittori

CLASSIFICAZIONE DELL'ATTACCAMENTO IN ETA' ADULTA
L'AAI permette di stilare un profilo dello stato della mente che varia da:
- Sicuro - Autonomo (F)
- Distanziante (Ds)
- Preoccupato (E)
- Irrisolto rispetto a un trauma/Disorganizzato/Disorientato (U/D)
- Non classificabile (CC) - si riferisce a più forme di insicurezza (distanzianti

I primi tre non sono patologici (sono il corrispettivo dell'ansioso ambivalente ed evitante) ma il terzo è patologico. C'è una continuità tra i profili del bambino e quelli dell'adulto se non intervengono eventi che vanno a mitigare le traiettorie, per cui:

  • Adulti distanzianti sono stati molto spesso bambini evitanti, che quindi fanno della strategia cognitiva una strategia chiave dell'elaborazione delle informazioni e delle emozioni
  • Adulti preoccupati sono stati bambini ambivalenti, che quindi fanno dell'emotività la strategia principale
  • L'integrazione ce l'abbiamo nei sicuri che erano sicuri anche da bambini, che riescono a trovare un equilibrio tra cognizione e emozione

Sicuri - Autonomi:

Presentano generalmente esperienze di supporto e di cura oppure possono anche raccontare delle esperienze difficili che vengono raccontate in maniera coerente perché sono state elaborate dal soggetto.

contenuti)

L'esposizione avviene in maniera coerente perché avviene il rispetto delle massime di Grice, quindi vi è un'esposizione chiara, completa, pertinente e ragionevolmente succinta (è un racconto lineare). Questo dipende dalla loro consapevolezza, perché sono consapevoli dell'influenza delle esperienze di attaccamento sui pensieri e sui sentimenti attuali circa le relazioni ( stato della mente).

Ci si rende conto di aver davanti un soggetto sicuro-autonomo perché ci rendiamo conto della fluidità, coerenza interna un'attenta consapevolezza delle transizioni comunicative sua e con l'intervistatore. Il discorso è autentico e non stereotipato e/o con frasi fatte. L'intervistato è pronto a tenere conto di eventuali complessità delle notizie fornite all'intervistatore, per cui può commentarle e correggerle, per essere certo di aver davvero condiviso con l'altro quello che

vulnerabilità. Inoltre, possono mostrare una tendenza a evitare l'intimità emotiva e a mantenere una certa distanza dalle persone a cui sono legati. In conclusione, il racconto analizza in modo coerente e realistico le dinamiche dell'attaccamento, evidenziando sia gli aspetti positivi che quelli negativi. Riconosce l'importanza dell'altro nella nostra vita e accetta la dipendenza dagli altri, ma allo stesso tempo riconosce anche la possibilità di distanziarsi emotivamente per proteggersi.

Pensare che era pessimo). Sono strategie di distanziamento difensivo rispetto ai contenuti emotivi delle proprie esperienze di attaccamento e quindi operano un tentativo di normalizzazione di esperienze e ricordi negativi.

I distanzianti hanno questa strategia di scollegare l'aspetto emotivo da quello cognitivo e questo si traduce in un tipico atteggiamento di offrire delle descrizioni generali delle figure, sono soggetti che esprimono una forte svalutazione dell'attaccamento dove il sé è la parte più importante (tengono a far vedere che nonostante tutto loro stanno bene). Di solito non vengono spontaneamente perché hanno una struttura egosintonica quindi non convinti di stare bene, si tratta di disturbi della continuità e della coerenza della memoria. Dobbiamo intenderli come un continuum, ce ne sono diversi tipi ma nelle situazioni più di rifiuto traumatico con accanto magari eventi come lutti c'è questa sfumatura verso gli irrisolti.

La tendenza del bloccare il dialogo tra memoria episodica e semantica potrebbe essere anche un indicatore di trauma, possono coesistere, in quanto gli irrisolti hanno la classificazione degli irrisolti ma come sottocategoria ci possono essere anche gli irrisolti distanzianti nella classificazione della Adult. C'è una svalutazione dell'altro ma non c'è un legame tra memoria semantica ed episodica.

Lunedì 04/04/22

Preoccupati:

I preoccupati sono incapaci di controllare le emozioni connesse alle esperienze di attaccamento, che nel momento in cui si chiedono di ricordare, queste li travolgono. Abbiamo un discorso fortemente intriso da elementi emotivi e affettivi, il soggetto sembra rivivere le emozioni che ha vissuto nel momento in cui lo racconta, quindi fa fatica a intraprendere un discorso. Vi è una difficoltà nella sequenzialità temporale e causale. Rispetto alle figure di attaccamento o vi è un forte attaccamento o si passivizza.

Oppure ha una rabbia disfunzionale tipica dei bambini con attaccamento ambivalente nella Strange Situation. Sono esperienze di attaccamento che rispetto ai contenuti si potrebbero trovare delle esperienze di inversione di ruolo, che avviene nel momento in cui per qualche ragione un caregiver si dimostra fragile e quindi accade che è il bambino a prendersi cura del genitore. Sono esperienze altamente negative che nel migliore dei casi si possono tradurre in un profilo di stato della mente preoccupato.

I soggetti preoccupati manifestano un coinvolgimento confuso, passivo e arrabbiato rispetto alle figure di attaccamento, c'è un invischiamento emotivo che è ancora attuale e presente nell'ambito delle relazioni familiari. Vi è proprio un'intrusione del passato nei processi mentali attuali, in un discorso fortemente intriso di elementi affettivi, sensazioni ed emozioni, che il soggetto sembra non riuscire ad articolare in un quadro di pensiero logico e coerente.

Questopuò sfumare verso il post-traumatico (come per i distanzianti), quindi questa strategia diintrusione ricorda gli aspetti più disorganizzati dell'attaccamento. Vi è un'attenzione eccessiva verso i ricordi collegati all'attaccamento, con una conseguente tendenza a perdere il punto centrale della domanda e il contesto del discorso e a produrre dettagli irrilevanti.

Nel colloquio con una persona bisogna sempre partire dal capire se parla di eventi traumatici (irrisolti) oppure non traumatici (altri tre profili). Poi si guardano le massime di Grice. Martedì 05/04/22

STATO DELLA MENTE IRRISOLTO RISPETTO AL TRAUMA

La disorganizzazione, l'incoerenza e la incapacità di integrare i ricordi sono tipiche di questi soggetti. Quando si parla di esperienze traumatiche si fa riferimento principalmente al lutto e alle esperienze di maltrattamento.

I teorici della AAI sostengono che il lutto risulta essere non elaborato q

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Publisher
A.A. 2021-2022
58 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cristinacf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi di valutazione in contesti relazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Miragoli Sarah.