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CAMBI FISSI E CAMBI FLESSIBILI

Regime di cambio fisso => il cambio tra due valute è fisso se un’autorità di politica economica (solitamente la banca centrale) lo tiene tale. Per far questo è necessario intervenire sul mercato.

Supponiamo che non esistano movimenti di capitale (finanziario). La domanda di valuta domestica deriva dall’attività di export. L’offerta di valuta interna deriva dall’attività di import.

Se il tasso di cambio è molto elevato, anche il tasso di cambio reale è molto elevato.

Il punto di incontro tra domanda e offerta è il punto di equilibrio. Se E fosse inferiore a quello di equilibrio avremmo una domanda di moneta maggiore dell’offerta. In questo caso la banca centrale deve intervenire e sacrificare delle riserve di euro per andare a coprire questo gap tra domanda e offerta. Sta immettendo € nel mercato.

L’idea di cambio fisso comporta un intervento o sul lato della domanda o

sul lato dell'offerta per stabilizzare il prezzo. Partiamo da una situazione in cui il tasso di cambio è quello di equilibrio. L'equazione di parità scoperta ci dice che il deprezzamento percentuale atteso più il tasso di interesse interno deve essere uguale al tasso di interesse nel resto del mondo. In un regime di cambi fissi il deprezzamento percentuale atteso è uguale a zero. Il tasso di interesse interno deve quindi essere allineato al tasso di interesse nel resto del mondo. Ipotizziamo che Ycentraleche deve quindi comprare euro e vendere dollari, perdendo riserve. È difficile reagirea questa situazione perché, ad esempio, con un aumento della spesa pubblicapotremmo migliorare Y ma andremmo a diminuire ulteriormente le riserve.

Politica monetariaPer aumentare il PIL si decide di ridurre il tasso di interesse interno. Il redditoaumenterà ma il capitale finanziario si muove verso l’estero (che può offrire un i piùelevato). La domanda di dollari aumenta e così anche l’offerta di euro. La bancacentrale dovrà quindi comprare euro e offrire dollari, andando a ridurre le riservevalutarie. Inoltre, si riduce anche la moneta (euro) in circolazione. Quindi, la politicamonetaria in regime di cambi fissi non funziona.

Politica fiscaleSupponiamo che il PIL sia troppo elevato e si decida di ridurlo. In questo caso sipuò ridurre G e la curva IS si sposta verso sinistra. In questo modo si importerà di meno.

perde riserve perché E è troppo elevato e abbiamo uno squilibrio tra domanda e offerta (che è superiore). La banca centrale può deprezzare. La svalutazione della valuta stimola le esportazioni e riduce le importazioni. Potrebbero anche aumentare le riserve. La curva IS si sposta verso destra (per ogni dato tasso di interesse abbiamo un livello maggiore di domanda). Tutti quelli che acquistavano all’estero, sia consumatori che imprese, ci perdono (le merci estere costano di più). Inoltre, chi siè indebitato in dollari vedel'ammontare del proprio debito aumentare nella stessa misura della svalutazione. Regime di cambi flessibili => la politica economica si disinteressa di quello che è il tasso di cambio, che quindi può fluttuare liberamente e seguendo le oscillazioni del mercato (soprattutto seguendo i flussi di capitale). I flussi di capitale finanziario sono importanti per determinare i tassi di cambio. I capitali possono circolare liberamente. In se NX non costituiscono invece una variabile di grande interesse. Questo regime di cambio si basa su: - Curva IS -> la domanda H dipende dalla domanda autonoma, dal tasso di interesse, dal reddito estero e dal tasso di cambio reale. I movimenti del tasso di cambio reale dipendono da E. - Curva LM -> il tasso di interesse viene fissato dalla banca centrale è può essere diverso da quello del resto del mondo. - Equazione di parità scoperta -> determina il tasso di cambio. Posso

Riscriverla in un altro modo (guardoslide). Se il tasso di interesse interno aumenta, si registra un afflusso di capitale e quindi aumenta anche la domanda di valuta interna. La valuta si apprezza (e aumenta). Nel tempo, la valuta si deprezzerà per compensare il differenziale nei tassi.

Supponiamo che i due tassi di interesse siano uguali. Il tasso di cambio corrente deve essere uguale al tasso di cambio atteso futuro. Non è necessario che il tasso di cambio si muova perché i rendimenti dei titoli sono già allineati.

Politica monetaria: se la banca vuole mettere in atto una politica monetaria espansiva (diminuzione del tasso di interesse), partendo da una situazione di parità dei tassi, la riduzione di esso causerà un aumento del reddito e un deprezzamento dell'euro. Nel tempo, ci sarà un apprezzamento della valuta.

La banca centrale, abbassando i tassi, ha aumentato il prodotto interno lordo in due modi: si riduce il tasso di interesse e quindi...

viene stimolato l'investimento.
1.29 Il tasso di cambio si deprezza per un certo periodo. Questo fa ridurre il tasso di cambio reale. I beni interni costano meno, aumentano le esportazioni e, di conseguenza, NX aumentano.
Con cambi flessibili la politica monetaria è efficace.
Politica fiscale
Se viene attuata un apolitica fiscale espansiva la curva IS si sposta verso destra/alto, il tasso di cambio non si modifica e il reddito aumenta.
Con cambi flessibili la politica fiscale è efficace.
Supponiamo che Ya è il target soddisfatto rispetto al prodotto interno lordo (c'è già piena occupazione). Aumenta la spesa pubblica. Il reddito diventa quindi troppo elevato. Per risolvere questo problema si aumentano i tassi di interesse. Questo fa aumentare anche i tassi di cambio (la valuta si apprezza). Questo permette di contenere l'aumento di Y. Con i tassi fissi non è possibile utilizzare la politica monetaria.
La politica monetaria puòquindi isolare un paese da variazioni (indesiderate) delladomanda estera. Questo perché permette di reagire ad aumenti della domanda di beni. A fronte di uno shock negativo di domanda la banca centrale può reagire con una politica espansiva e contrastare così lo shock stesso. Con cambi fissi si elimina l'incertezza sul tasso di cambio e quindi si favoriscono gli scambi commerciali. Un tasso di cambio fisso deve essere diviso rigorosamente per evitare aspettative di svalutazione. Se il tasso di cambio reale aumenta mi aspetto che le partite correnti peggiorano. I nostri beni costeranno di più e di conseguenza ne venderemo di meno. I beni esteri costano di meno e quindi le importazioni aumenteranno. Se il cambio reale si riduce le partite correnti migliorano e il reddito aumenta. Questo è il caso normale. Esiste però anche il caso opposto. Le partite correnti sono le esportazioni meno le importazioni divise per il tasso di cambio reale. Poniamo ci sia.sono fisse, l'aumento del tasso di cambio reale avrebbe un impatto solo sull'effetto prezzo. In questo caso, se la valuta si apprezza, il valore delle importazioni si riduce, portando ad un aumento delle partite correnti. Tuttavia, nel mondo reale, le quantità di beni importati ed esportati possono variare in risposta ai cambiamenti dei prezzi. Pertanto, l'aumento del tasso di cambio reale può influenzare sia l'effetto quantità che l'effetto prezzo. In conclusione, se il tasso di cambio reale aumenta e le quantità di importazioni ed esportazioni rimangono costanti, le partite correnti aumenteranno. Tuttavia, se le quantità di beni importati ed esportati possono variare, l'aumento del tasso di cambio reale avrà un impatto sia sull'effetto quantità che sull'effetto prezzo, influenzando le partite correnti in modo più complesso.

Non cambiano al variare dei loro prezzi, equindi le domande sono estremamente rigide, prevale l'effetto prezzo. Se la valuta nazionale si apprezza i beni esteri costano meno e NX migliora. Se la valuta nazionale si deprezza i beni esteri costano di più e NX peggiorano.

Nel mondo vero, se le domande sono ragionevolmente elastiche, allora se il tasso di cambio reale si deprezza NX aumenta. Se le domande sono poco elastiche, invece, NX si ridurrà leggermente a seguito di un deprezzamento del tasso di cambio reale.

Siamo in un paese in cui la domanda, sia di import che di export, è rigida. Supponiamo che ci sia un deprezzamento del cambio reale e quindi una riduzione delle partite correnti. Nell'immediato la domanda è rigida ma poi si potrebbe decidere di mettere in atto un cambiamento tecnologico, ad esempio per risparmiare gas. Si può mettere in atto una politica commerciale che stimoli la domanda.

Dettagli
A.A. 2022-2023
48 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francescabroglia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Cottini Elena.