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FEMMINICIDI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Nello specifico, quando si parla dell'utilizzo del metodo SARA o DASH facciamo riferimento al rischio di recidiva, quindi situazioni in cui è stata agita violenza (in particolare da parte di partner o ex partner) e si va a valutare il rischio di recidiva o di femminicidio, con il fine di intervenire in modo pratico per garantire una tutela alla donna e ai minori presenti. Mentre le azioni delittuose sembrano calare di anno in anno, i femminicidi in ambito familiare e affettivo si mantengono in numeri elevatissimi di anno in anno. Proprio perché i femminicidi non avvengono come eventi inattesi nella maggior parte dei casi ma sono l'effetto di una serie di maltrattamenti pregressi che nella maggior parte dei casi proseguono già da tempo, l'attenzione sui segnali che anticipano un agito di questo tipo ha portato alla strutturazione di strumenti che possono anticipare questo rischio. Si tratta di una valutazione chepuò essere considerato un esperto, un membro delle forze dell'ordine o un professionista sanitario. Il femminicidio rappresenta una parte significativa degli omicidi di donne. Secondo un'analisi di 417 sentenze, il 85% dei casi può essere classificato come femminicidio. Un rapporto del 2020 evidenzia che nelle prime dieci mesi dell'anno sono state uccise 91 donne, una ogni tre giorni. Tra queste, l'89% dei femminicidi avviene all'interno del contesto familiare. Per identificare i fattori di rischio, non è sufficiente considerare le caratteristiche degli aggressori o le circostanze in cui si è verificata la violenza, ma è necessario individuare un sottogruppo tra gli aggressori (chi tra gli aggressori)

ha unaprobabilità maggiore di reiterarla). Per fare ciò è necessaria una serie di ricerche prospettiche, longitudinali e retrospettive per valutarle. L'obiettivo non è solamente quello di fare una valutazione del rischio ma è importante gestire il rischio. Per fattori di rischio sono le caratteristiche o circostanze la cui presenza aumenta la probabilità del perpetrarsi della violenza, la loro assenza non scongiura la reiterazione delle violenze e la loro presenza non è una causa necessaria e sufficiente per sostenere in modo sicuro che verrà reiterata la violenza. Si parla quindi di gestione del rischio (risk assessment), cioè l'individuazione dell'intervento più appropriato per quella determinata situazione, per prevenire la recidiva, per proteggere le vittime, per evitare l'escalation dei maltrattamenti che potrebbero sfociare anche in omicidio. Il Covid-19 ha giocato un ruolo importantissimo, si

può interpretare la pandemia come un fattore di rischio che ha reso più complesso lo scenario in cui le violenze venivano agite. Si tratta di un fattore che ha inasprito quei fattori di rischio che sono già connessi all'escalation della violenza e ha ridotto i fattori di protezione per la vittima, ovvero ha inasprito i fattori di vulnerabilità della vittima. Infine ha aggiunto elementi di complessità al percorso di fuoriuscita da una relazione violenta, infatti guardando le statistiche a fronte di un aumento iniziale di contatti però vi è stato un crollo nel numero di denunce, perché lo scenario di fuori uscita dalla violenza non era né certo né rassicurante (sotto il punto di vista della tutela sanitaria e abitazione abitativa e lavorativa). Il S.A.R.A è il metodo di valutazione del rischio più diffuso in Italia. Nasce in Canada ed è stato portato in Italia da Baldri. Non è un test psicometrico poiché non

Fornisce un punteggio numerico e una valutazione ad esso associata. È uno strumento agile che orienta l'attenzione su aree rilevanti che devono essere indagate nei casi di violenza all'interno della coppia e gli indicatori devono essere il più possibile oggettivi per favorire linguaggio condiviso tra le diverse figure professionali. Non è sostitutivo ma integrativo delle normali procedure di routine e sostegno.

La prima versione includeva 20 fattori di rischio riguardanti il maltrattante ma in seguito ai primi studi è emerso quanto fosse dispendioso l'utilizzo di quel tipo di protocollo, quindi è stato strutturato il SARA screening composta da 10 fattori di rischio riguardante il maltrattante e 5 fattori di vulnerabilità riferiti alla vittima.

Per quanto riguarda i fattori di rischio:

  1. Gravi violenze fisiche o sessuali: comportamenti che causano o che erano suscettibili di causare un danno fisico, oltre che psicologico, quindi tutti quelle
azioni di violenza fisica o sessuale, atti di costrizione ad agire o subire un comportamento violento fisico o sessuale messo in atto per voler causare un danno nella donna. Gravi minacce, ideazione o intenzione di agire violenza: minacce credibili di morte, fatte con armi bianche, oggetti o gesti che presentano un rischio di recidiva elevato. Escalation: gravità, intensità o frequenza, bisogna raccogliere il racconto di almeno due episodi successivi nel tempo subiti dalla donna per valutare se ci sia stata un'escalation. Violazione delle misure cautelari o interdittivi: nel caso in cui siano stati disposte in precedenza nei confronti del maltrattante alcune di queste misure. Atteggiamenti di accettazione nei confronti delle violenze interpersonali e intrafamiliari: gli autori di violenza più pericolosi e persistenti tendono a minimizzare la gravità dei loro comportamenti e a non assumersene la responsabilità. Si riferisce al mondo valoriale, agliatteggiamenti di questo soggetto rispetto all'uso della violenza come strategie educative o come l'accettazione dell'utilizzo della violenza all'interno e all'esterno della famiglia. 6. Precedenti penali: coinvolgimento in reati violenti o non violenti 7. Problemi relazionali: circostanze che caratterizzano un maggiore rischio, come per esempio che la donna vuole interrompere un rapporto oppure è in corso una separazione che la donna non accetta. 8. Status occupazionale o problemi finanziari: un cambiamento nello status lavorativo, la perdita del lavoro, essere esposto ad un elevato livello di stress od altro 9. Abuso di sostanze: può suggerire indirettamente la presenza di un disturbo di personalità o di un disturbo di adattamento psicosociale, dall'altro va ad indurre uno stato di alterazione della coscienza e quindi l'individuo può mettere in atto dei comportamenti gravi e potenzialmente letali senza rendersi conto delle

conseguenze.

10.Disturbi mentali: disturbi di personalità e disturbi psicopatologici

Il protocollo SARA prevede delle specifiche linee guida, ovvero delle domande che possono essere di supporto all'operatore per focalizzare quali sono le informazioni utili e può sfruttare quelle domande nel corso del colloquio con la vittima. Lunedì 19/04/2021

Per esame: elaborato 2-5 pagine e valutazione del rischio, più orale su discussione del libro, dell'elaborato e degli appunti.

I fattori di vulnerabilità della vittima sono quei fattori che caratterizzano la donna che ha subito violenza e che possono andare a ridurre o mettere sotto scacco le sue capacità di allontanarsi e agire davanti a delle recidive messe in atto dal suo compagno.

1. Condotta/atteggiamento incoerente nei confronti del reo: atteggiamento ambivalente nei confronti dell'aggressione, come minimizzazione, giustificazione, ritiro della querela, incontrare il reo nonostante

  1. Ordine di allontanamento e autocolpevolizzazione.
  2. Paura estrema nei confronti dell'aggressore: il senso di vulnerabilità e di impotenza possono interferire con la propria abilità, energie, motivazioni di prendere iniziative per proteggersi.
  3. Sostegno inadeguato alla vittima: per sostegno si intende assistenza e consulenza legale, psicologica, la presenza di centri antiviolenza, sostegno famigliare. Se la vittima è una persona anziana, presenta disabilità, è un'immigrata o una rifugiata l'accesso alle risorse può essere più difficoltoso o limitato.
  4. Scarsa sicurezza di vita: abitazioni, luoghi di lavoro o metodi di trasporto inadatti a garantire la sicurezza della vittima.
  5. Problemi di salute psicofisica e dipendenza.

Per facilitare la comprensione di questi 15 fattori e per sostenere il colloquio con la donna Baldry finalizzato alla valutazione del rischio, la dottoressa ha elaborato delle linee guida, ossia una serie di...

domande specifiche per raccogliere informazioni della storia della donna per valutare alcuni di questi fattori. Il SARA nasce come checklist non solo per personale psicologo, ma anche per assistenti sociali o forze dell'ordine, ecc... È importante il colloquio e anche compilarlo insieme alla donna, perché possono emergere elementi nuovi stimolati dal SARA, può aiutare infatti a riportare alla memoria episodi particolari che non aveva modo di raccontarci.

La violenza impatta fortemente sull'ordinamento psicologico della donna e questo può emergere anche nel suo racconto, per questo il SARA può aiutare a mettere ordine e portare alla luce alcuni dettagli omessi. Le linee guida sono utili come riferimento anche per quanto riguarda il colloquio d'accoglienza e sono delle domande esempio che possono essere rivolte alla donna. Oltre ai 15 fattori, ci sono altre tre situazioni che vengono sempre valutate:

  1. Il fatto che l'uomo possieda

1. Valutata la presenza di violenza assistita

2. Maltrattamento diretto verso i figli

È utile chiedere degli esempi specifici perché questo aiuta sia l'operatore che la donna a ricostruire o mettere ordine

Linee guida per l'intervista - SARA versione screening

Per ognuno dei fattori di rischio da misurare, viene qui di seguito riportato un elenco di domande per l'identificazione del fattore.

Gravi violenze fisiche/sessuali:

Il suo partner attuale o ex l'ha mai aggredita fisicamente e/o sessualmente? Può descrivere i fatti?

Il suo partner attuale o ex è stato violento in precedenti relazioni? Può descrivere i fatti?

Il suo partner attuale o ex è stato accusato o condannato per aggressioni relative a una partner precedente?

Il suo partner attuale o ex ha aggredito lei o altre partner? Può descrivere i fatti?

Il suo partner attuale o ex ha mai aggredito lei o un'altra partner per

esso di armi da fuoco?
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cristinacf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Interventi di sostegno alle vittime di violenza domestica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Grumo Marco.