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EUROPA CORPORATE FILM
Spostandoci ora in Europa, arriviamo in Francia che è la patria europea del cinema.
La prima esperienza rilevante degli anni ’30 che ci permette di capire cosa sono le industrie pesanti
e vedremo la Citroen, che è una grande realtà automobilistica, ma anche produttrice di film.
Incontreremo un filmato molto importante: La croisière jaune.
[quarto inizio. Abbiamo a che fare ancora con una forte situazione di colonialismo europeo. Le
nazioni europee hanno ancora molte colonie nel mondo; sono domini che vanno avanti da molti
anni. Dalle grandi colonie sono state creati degli imperi coloniali (Inghilterra è stato il più
grande impero coloniale dopo Spagna e Portogallo). Il suo potere imperiale, l’Inghilterra, lo ha
perso all’indomani dell’ingresso degli Stati Uniti d’America nella Grande Guerra (nel 1917). Solo
dopo la fine della guerra, gli Stati Uniti sono diventati una potenza egemone.
C’erano anche colonie spagnole, molte francesi, poche italiane, belghe e olandesi che erano le più
terribili. È importante questo perché non si comprende, altrimenti, questo filmato].
1. La croisière jaune (1934) di Andrè Sauvage
https://www.youtube.com/watch?v=N95WoV2hudA
È un documentario che ci conduce in un territorio per noi impensabile. La Citroen realizza un
documentario di 17 minuti, facendo un vero e proprio viaggio da Parigi al Mar della Cina,
attraverso automobili Citroen. Questo documentario è molto studiato in antropologia, tecnologia.
Siamo negli anni ’30, è un film sonoro della compagnia Citroen. Ha caratteristiche molto rilevanti
per farci capire come ragiona una grande impresa quando vuole comunicare. È disposta a
finanziare una crociera automobilistica, che durerà mesi, con costi altissimi e rischi di morti,
introducendo risorse economiche e tecnologiche. Ma capisce che deve anche filmare la crociera,
perché altrimenti essa non esiste. Quindi, comprendono che un qualcosa se non è testimoniato non
esiste; il cinema ha una grande capacità di testimoniare gli eventi e di veicolare i sensi legati ad
un’impresa che qualcuno ha fatto. Nel filmato si vede come superare delle difficoltà di natura
geografica immense con mezzi improbabili. Questa crociera è un viaggio culturale, ma anche
economico e politico.
Il film esce nel 1934, ma la crociera gialla inizia il 4 aprile 1931 e finisce il 12 febbraio 1932.
Cosa abbiamo visto? La crociera inizia da Beirut. Questo filmato significa andare ad esplorare una
dimensione mai esplorata. I mondi che vengono incontrati sono, ad esempio, quello dei nomadi;
viene mostrata la parte popolare, ma omessa quella dello sfruttamento (colonialismo). L’incontro
con le altre culture è rappresentato in maniera felice: le danze, i costumi, le bellezze artistiche,
oppure la mamma e il bambino valgono come archetipo universale e testimonia che non c’è
volontà di dimostrare le difficoltà. Inoltre, negli anni ’30 non esisteva la televisione e quindi
l’immagine di viaggio non arriva in nessun modo. La popolazione generale europea aveva qualche
immagine o qualche frammento di documentario di viaggio dei primi anni ’30, ma non con questa
peculiarità. Intanto, abbiamo capito che ci troviamo in un’immissione potente che vuole
rappresentare lo sguardo occidentale posto sul mondo altro. E ci restituisce il modo con cui gli
occidentali guardano queste cose, sono tutte manifestazioni che colpiscono nell'immediatezza
perché rispondono alla definizione e costruzione occidentale dell'esotismo (ballerini afghani e
cinesi). Il filmato fa vedere quello che gli europei si aspettano di vedere per poter confermare la loro
visione eurocentrica.
Ma in questo film vediamo anche un elemento importante, che è l'epicità di questa narrazione che
restituisce l'epicità di questa avventura: parliamo di 10 mesi, oltre 70 uomini, tanti mezzi cingolati
(Citroen sta già predisponendo i mezzi che poi perfezionerà nella Seconda guerra mondiale per la
Francia, i cingolati sono la base dei carri armati). Quindi, mostrare i cingolati a lavoro diventa una
vetrina, per far vedere le capacità di motorizzazione e di performance che la Citroen è in grado
di realizzare, ad uso e consumo di missioni complesse come questa, ad uso quotidiano della
circolazione di automobili, ma anche in futuro di una guerra. I cingolati sono l'unica infrastruttura in
grado, in tempo di guerra, di transitare sui territori più vari superando mille difficoltà.
È una sorta di test visivo su cosa è in grado di fare la Citroen con i suoi mezzi. Il sottotesto è che
la Citroen supera ogni difficoltà: le temperature alte, attraversa i ghiacci, supera situazioni di
enorme difficoltà e tutte le intemperie territoriali (massi, sassi…) e spesso ci sono dei primi piani
sulla ruota per far vedere come reggono in territori difficili. Si vedono sempre ostacoli
superati. Questo è un viaggio che ha avuto bisogno di dimostrare tante difficoltà, per dimostrare al
pubblico che quell’automobile può superare ogni difficoltà sia in tempo di pace che di guerra.
Viene evocata una guerra in Cina ed è come se questa crociera gialla va ad incontrare un mondo agli
antipodi dell’Occidente e soprattutto ci riconsegna una capacità, che è quella tecnologica
occidentale. L’immaginario popolato da questo film è di una superiorità tecnologica occidentale
(da una parte ci sono mezzi e dall'altra parte ci sono cavalli e cammelli). Il gioco sottinteso è che
l’Europa è l'avanguardia tecnologica e industriale per capacità di ricerca e sviluppo, mentre
dall'altra parte popolazioni opposte e indietro tecnologicamente. Questa visione francese della
Citroen ci fa conoscere un altro tipo della nozione di motorizzazione: rispetto alla Ford, si fa
un’operazione più sofisticata. Non è tanto esaltare solo un modello automobilistico, ma un intero
modus vivendi, un discorso di civiltà che è quella considerata superiore, ovvero occidentale.
Di fronte al resto del mondo, è una potenza misurata con i rapporti di forza. Quali sono? C’era
ancora una dominazione coloniale che imponeva, con la forza, il suo dominio. Quindi, i lavori che
producono non possono non far emergere questo aspetto molto potente. Sono delle nazioni che
hanno costruito un dominio coloniale, che significa costringere le nazioni ad una doppia lingua e
poi lo sfruttamento. È un grande processo, il colonialismo, di cui questi film portano traccia.
Ricordiamoci poi, che un film è sempre la selezione delle parti che si vogliono mostrare.
La crociera gialla è stata una grande operazione di marketing. La Citroen, in quegli anni, era la
seconda azienda automobilistica al mondo, dopo la Ford. Aveva impianti ovunque, era in grado di
produrre mille automobili al giorno e aveva circa 30mila operai. Quindi, aveva un grande interesse
nello sfruttare gli elementi comunicativi in termini strategici. Già negli anni ’10/inizio anni ’20
aveva compreso l’importanza di una comunicazione sorprendente, anche attraverso i giornali.
Realizzò la prima pubblicità commerciale della storia: acquistare l’ultima pagina dei giornali
francesi, stampare in alto la scritta Citroen e la copertina era rovesciata. Così come riempì la
Francia di cartellonistica con il marchio Citroen, riempì anche la Torre Eiffel di lampadine che
componevano la scritta Citroen. Voleva dimostrare, tramite questa impresa, l’efficienza dei propri
mezzi. La dinastia Citroen muore l’anno dopo l’uscita di questo film.
2. La chant du styrène (1959) di Alain Resnais (Pechiney)
https://www.youtube.com/watch?v=lG1hZyQUF6Y
(primi minuti) Lo styrène è la parte terminale del poliestirene (una fibra plastica, derivata dai
procedimenti della plastica). È un documentario che mostra la catena di produzione della plastica.
Questo è un lavoro in cui si incontra uno dei grandi padri del cinema francese Alain Resnais, a cui
viene commissionato questo lavoro da una fabbrica di styrène.
In questa filmato è presente anche Raymond Queneau è stato un grande maestro della poesia
francese ed europea del ‘900, che ha scritto molte opere memorabili. Qui il commento che
sentiamo è in versi alessandrini scritto da Raymond Queneau che, insieme a Resnais, realizza
questo documentario.
Dalle prime immagini mostra la catena di produzione, i macchinari ma nel commento viene messo
insieme lo sguardo di Resnais e la voce che proviene dai versi alessandrini di Queneau.
Cosa abbiamo visto? Capiamo il clima e perché si possa immaginare una ode alla plastica, è un
canto modernista che esalta le capacità tecnologiche delle fabbriche. Tutto ciò in un modo molto
raffinato e svela l’origine della plastica e cosa fa sì che si generino quegli oggetti che
appartengono al nostro vivere, come le bottiglie, i contenitori e anche le cover degli smartphone.
Il filmato ci fa vedere come avviene il processo e inoltre inizia ad esser chiaro come diventa
importante il processo di automazione delle macchine: si vedono sempre meno uomini/operai e
più macchinari. Tutto ciò accade nel 1959 (anno nascita della Nouvelle Vague). Le grandi imprese
guardano ai massimi cineasti o a imprese come quelle della Citroen, cercano quindi delle forme
peculiari per distinguersi e i filmati sono un modo anche per distinguersi.
3. Coal Face (1935) di Alberto Cavalcanti (GPO Film Unit)
https://player.bfi.org.uk/rentals/film/watch-coal-face-1935-online
Siamo in Inghilterra, che nel cinema d’impresa ha avuto un ruolo molto importante. Questo perché
ha avuto cineasti molto importanti. Cavalcanti è un brasiliano che aveva però operato in
Inghilterra. Egli è stato un grande cineasta sia per i documentari che per i film sperimentali.
Questo filmato è stato prodotto da GPO (General Post Office), le poste inglesi dalla fine anni ’20
avevano creato un dipartimento cinema per far realizzare prodotti filmici dai più grandi
documentaristi inglese su tante realtà, non solo sulle poste.
In questo filmato incontriamo uno dei lavori più duri della storia dell’umanità: il lavoro in
miniera. Le miniere di carbone sono delle realtà che sono esplose con la rivoluzione industriale;
l’Inghilterra è anche la patria delle industri carbonifere. Chi lavorava in miniera era sottoposto ad
uno sforzo umano enorme, viveva sottoterra. Questo film ha il merito di portar dentro la stessa
pellicola, un grande cineasta come Cavalcanti, un grande musicista eccetera. Si mettono insieme per
capire chi popola le miniere, sono nel buio delle gallerie per portare fuori le pepite di carbone, pe