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Estratto del documento

VITA

Si laurea nel 1954 in filosofia nell’università di Torino con una tesi sull'estetica di San Tommaso d'Aquino,

considerata un capolavoro assoluto. Negli anni ’50 lavora anche per la Rai, chiamato per aggiornarla e

svecchiarla. Negli anni successivi collabora poi con la Bompiani e lì per oltre vent’anni svolge il ruolo di co-

direttore. Sempre negli anni ’50 sviluppa in Italia degli studi sui mass media e la cultura di massa, di cui è un

pioniere. Intraprende anche una carriera accademica strepitosa.

Si specializza, oltre agli studi sulla della cultura di massa, è famoso in particolar modo per gli studi sulla

semiotica e la teoria della narrazione. Molto appassionato a livello di cultura di massa, grandissimo

appassionato di fumetti. Molto famoso per aver scritto “Il nome della rosa”.

La sua carriera di studioso dei media ha delle affinità con quella di Marshall McLuhan. Nel 1962 esce il suo

primo best seller “Opera aperta” in contemporanea con “The Gutenberg Galaxy” di McLuhan, entrambe due

opere letterarie, due opere parallele. Anche “Gli strumenti del comunicare” e “Apocalittici e integrati” sono

due opere molto simili, non solo dal punto di vista dei contenuti, ma anche dal punto di vista della

metodologia delle analisi.

Nel 1963 esce “Diario Minimo” che raccoglie tutti i contributi di Umberto Eco sui vari settimanali, scritti con

un linguaggio accessibile a tutti, ma che applicano delle capacità delle analisi tipiche dell’accademia.

Apocalittici e integrati - 1964

Comprende una prima parte fondativa e la seconda parte costituita da case study, dedicati a fenomeni di

costume.

Questo libro nasce perché l’università di Torino vuole indire un concorso per una cattedra in psicologia e

pedagogia della comunicazione di massa, allora Eco raccoglie tutti i suoi articoli che ha scritto per tutti i vari

quotidiani sulla comunicazione di massa, Valentino Bompiani decide di intitolarlo “Apocalittici e integrati”,

costringendolo a svilupparne il concetto.

Media possono provare sia assuefazione sia rivolta

Studioso deve investigare il funzionamento dei media (meccanismi, effetti, dinamiche)

Apocalittici Integrati

Decadenza Ascesa

Narrazione

Tutti tranne gli “illuminati” che Tutti: i nuovi media trasformano le masse e

Soggetti

hanno colto l’inganno modificano la società

coinvolti

Rifiuto o silenzio Partecipazione volontaria, spontanea,

Risposta irreversibile, inevitabile

Pessimismo cosmico Ottimismo ingenuo

Eco critica entrambe le posizioni, attribuendo loro quattro errori

1. Feticcio = massa

Tutte queste teorie trattano i fruitori come se fossero un feticcio indifferenziato, generico, monolitico

2. Media = massa

Si deve parlare dei singoli film, non del cinema (media) in generale

3. Atteggiamento elitario

Specialmente la scuola di Francoforte fa una critica altezzosa, incapace di cogliere la portata e il

significato dei fenomeni di massa

4. Effetti dei media

Effetti considerati unidirezionali, inevitabili. “Teoria del proiettile magico”

Temi e tesi fondamentali

Sono tre i temi fondamentali che accompagnano l’intero tragitto di ricerca di Umberto Eco

1. Lo sdoganamento della cultura di massa come oggetto di analisi colte

Negli anni ’60 era estremamente rivoluzionario parlare di fumetti citando Kant

2. Il mandato di svelamento anti-ideologico

Non è vero che tutti i media sono una forma di propaganda del capitalismo. L’idea che tutti i media

muovono un’agenda ideologica che sia assolutamente chiara e riconoscibile è assolutamente

infondata

3. L’insofferenza per i canoni tradizionali della critica e della ricerca

Eco non vuole concentrare esclusivamente la sua attenzione su quella che viene considerata la

cultura alta

Cultura di massa

Il limite delle critiche ai media è che generalmente idealizzano una tipologia di uomo che non esiste più e che

forse non è mai esistito (es. uomo rinascimentale). Esempio: la critica di Platone alla scrittura nel Fedro

Occorre semmai studiare l’hic et nunc sena abbandonarsi alla tentazione nostalgica o isterica del

catastrofismo

Livelli di cultura

Dwight Macdonald scrive nel 1962 il libro “Saggi sugli effetti della cultura di massa”, in cui scrive che l’ascesa

della cultura di massa sta distruggendo la moralità dell’America. Due anni prima scrive “Masscult and

midcult” in cui scrive che ci sono tre livelli di cultura in ogni tipo di società

• Highbrow

Cultura aristocratica, elitaria, per pochi. Sempre esistita, ed esisterà sempre

• Lowbrow

Cultura delle classi popolari, folklore, intellettualmente semplice

• Middlebrow

Cultura della classe borghese: letteratura di genere e di consumo. Tossica e deleteria

Dwight dice che quello di veramente nuovo che è stato creato dai media è l’affermarsi di:

Masscult Midcult

• •

Equivalente al Middlebrow, ma in negativo, Sfrutta biecamente le “scoperte”

perché cerca di copiare sia la cultura alta che dell’avanguardia riducendole a meri

quella bassa, utilizzando apertamente il elementi di consumo; copia e insieme

cliché, la formula, lo stereotipo, la serialità diluisce l’high culture

per fini squisitamente commerciali Pretende di essere qualcosa che non è (=

• È dichiaratamente mediocre “alta cultura”)

• •

Es. fumetti, rock’n’roll, pornografia, telequiz, Si appropria e banalizza l’avanguardia

telefilm

Pro & contro

Eco vuole individuare gli elementi pro e contro i media e vedere chi ha ragione e chi torto

Contro:

1. La cultura di massa privilegia “il gusto medio”, rinunciando all’originalità

2. La cultura di massa è contraddistinta dall’omologazione culturale e nega le caratteristiche culturali

dei vari gruppi etnici

3. Il pubblico è inconsapevole della propria coscienza di classe e subisce la cultura senza saperlo

4. La cultura di massa propone emozioni e risposte già predisposte a monte: ha una funzione

reazionaria (di conservazione) anziché progressista

5. I mass media provocano emozioni, invece di contemplarle, invece di suggerire, le consegnano in

forma confezionata

6. I prodotti dei media sono inseriti in un circuito commerciale (“domanda e offerta”) e, come tali,

sottoposti a un regime di mera persuasione pubblicitaria

7. La cultura di massa sclerotizza il pensiero, riducendo concetti complessi a meri slogan, formule e

citazioni ( per McLuhan è nei Pro)

8. La cultura di massa incentiva compresenza caotica di informazioni culturali e gossip (livellamento)

9. La cultura di massa promuove una concezione passiva e acritica del mondo, scoraggiando lo sforzo

personale per il possesso di una nuova esperienza

10. L’informazione privilegia il presente, ignorando il passato (nonché trascurando il futuro) e

intorpidendo la coscienza storica

11. Nella cultura di massa, il tempo libero è dedicato in modo pressoché esclusivo ad attività di svago

puramente superficiali

12. La cultura di massa produce miti e simboli facilmente riconoscibili e riproducibili (stereotipi)

13. La cultura di massa promuove le opinioni comuni (endoxa), incentiva il conformismo dei costumi,

valori e principi morali

14. I mass media promuovono una società paternalistica e solo superficialmente democratica, fondata

su una falsa meritocrazia. I modelli sembrano provenire dal basso, ma sono espressione di una

cultura degradata, pseudo-popolare e imposta dall’alto. Hanno una funzione di controllo sociale

Pro:

1. La cultura di massa non è identificabili con regimi capitalistici ma è espressione della democrazia

popolare di qualsiasi società democratica 

2. La cultura di massa si apre a categorie sociali precedentemente escluse inclusiva (non esclusiva)

3. Il proliferare di informazione può sembrare eccessivo, ma fornisce una formazione a che non ne

aveva una (informazione formazione)

4. La cultura d massa soddisfa le necessità dell’intrattenimento (Panem & cricenses)

5. L’omogeneizzazione del gusto contribuisce a eliminare le differenze di casta e a unificare le

sensibilità nazionali

6. La cultura di massa permette la diffusione di opere culturali di qualità a prezzi

minimi/bassi/accessibili

7. Un consumo intenso della cultura di massa (“popolare”) è un fenomeno comune a tutte le epoche

8. La cultura di massa sensibilizza l’uomo nei confronti del mondo: are scenari prima preclusi

9. Non è vero che i mass media siano stilisticamente e culturalmente conservatori: introducono nuovi

modi di parlare, nuovi schemi percettivi

Eco dice che non sono condivisibili né le idee degli integrati, né le idee degli apocalittici perché entrambi

commettono degli errori di fondo abbastanza gravi

Integrati Apocalittici

Presuppongono che la circolazione dei prodotti di Riflettono su posizioni elitarie e aristocratiche;

massa sia intrinsecamente “buona”; idealizzazione cultura industriale cattiva perché industriale;

del libero mercato logica del “noi contro loro”

I pensieri di Eco sulla cultura di massa sono:

1. In una società industriale, la cultura di massa e i mass media sono inevitabili

2. L’industria culturale non è di per sé né positiva né negativa. Di negativo c’è solo il consumismo che

trasforma il libro (e ogni altro artefatto culturale) in semplice merce

Se il libro-merce veicola valori positivi, allora il fine giustifica i mezzi

Industria culturale industria tout court

Presuppone “uomini di cultura” presuppone businessmen

Accademico deve partecipare al dialogo

Questo intervento assume due forme possibili:

• Collaborazione

• Analisi critica costruttiva

Eco dice che bisogna superare la distinzione tra cultura alta, bassa e media:

1. Non si basa su una distinzione di classe

2. Non riflette una gerarchia di valori

3. Non coincide con tre livelli di validità estetica

4. Il passaggio da un livello all’altro non significa degradazione né compromesso

Quattro possibili approcci allo studio dei media

1. Ricerca tecnico-retorica sui linguaggi tipici dei media di massa e sulle novità formali che essi hanno

introdotto

1.1 fumetti

1.2 televisione

1.3 romanzi gialli/sci-fi

2. Ricerca critica sulle modalità e sugli esiti dei travasi di stilemi di livello superiore a livello medio

3. Un’analisi estetico-psicologica di come le differenziazioni di atteggiamento fruitivo possano influire

sul valore del prodot

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
41 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Claire.97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Comunicazione multimediale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Bittanti Matteo.