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La monumentalizzazione e la distruzione dei monumenti
Ma oltre alla costruzione di monumenti, vi è anche la distruzione: per esempio una volta caduto il dominio fascista, le statue raffiguranti Mussolini vengono abbattute (alcuni materiali vengono poi recuperati per altre costruzioni o scopi), in quanto non hanno più una funzione attiva ed espressiva per la storia pubblica. Se però un monumento perde di valenza storica, questo non viene distrutto, ma solamente spostato, trasferito in altro luogo dove, si spera, possa acquisire più valenza storica. Il monumento, infine, è una forma di narrazione della storia contemporanea.
Il primo storico che parlò di monumentalizzazione fu Pierre Nora (a cura di), in tre volumi; tali volumi sono da confrontare con quelli italiani di Mario Isnenghi.
Il Mediterraneo nel corso dell'800/900
Nel corso dell'800/900 il Mediterraneo perde di forza strategica rispetto le altre vie marittime. L'Italia sul mare ha sempre avuto le colonie, utile per...
espandere il territorio, ma dovette comunque accontentarsi di poche terre. La nazione decise di affacciarsi allora su questo mare, luogo perfetto per esercitare il suo nuovo dominio, nuovo prestigio. La nazione dopo l'Unità d'Italia, cerca di acquisire, oltre le terre, anche potenza attraverso il Mediterraneo (tramite Francia, Marocco e Inghilterra). Nasce così la marina militare italiana e oltre al Mediterraneo, ora guarda anche all'Adriatico (Venezia è vista come potenza marittima commerciale).
Colonialismo – nazionalismo – fascismo (passaggio del dominio del Mediterraneo)
Grazie al canale di Suez gli italiani avviano diversi commerci. Oltre la via transatlantica dopo la Grande guerra, anche il Mediterraneo diventa importante, anche dal punto di vista del petrolio.
Tutto ciò è documentato nel cinegiornale Luce (basta inserire diverse parole chiave). Il Mediterraneo diventa anche fonte di diversi scavi archeologici.
Film da vedere:
LA NAVE BIANCA di Rossellini (1941) è la prima parte di una "triologia fascista".
MERCOLEDI' 16 NOVEMBRE2) PARTE SECONDA - MONOGRAFICO - MEDITERRANEO
Un po' di storia: riguardo la parte cinematografica abbiamo una carenza di lettura narrativa sul Mediterraneo. Nell'epoca del fascismo questo mare è fondamentale, in quanto diviene un mare nostrum, grazie alla presenza dello stretto di Gibilterra e del canale di Suez. Nell'ottobre 1940 l'Italia attacca la Grecia e la Jugoslavia (cercare su internet la storia del fascismo in generale per saperne meglio, oltre che al manuale). Il mare nostrum divide la Sicilia dalla Libia (anch'essa zona molto attaccata durante la guerra) ed è presente maggiormente nel sud Italia. Infatti, l'unica narrazione riguardo al Mediterraneo si basa sul sud Italia. Il fascismo presta attenzione alla popolazione araba (turchi) che diventano inglesizzati; così vengono inviati dei
Programmi allenamenti arabe per combattere il nazionalismo inglese. Tra il 1936/39 l'Italia cerca di espandersi, dall'altra parte del Mediterraneo, approfittando della guerra civile spagnola: invia un esercito a combattere in Spagna, così da tentare l'approccio di un nuovo "ponte" sul Mediterraneo (Italia-penisola iberica) rivolto all'area occidentale, creando addirittura una base aerea nelle isole baleari.
L'Italia nel 1940 entra in guerra: la Francia viene attaccata a sud, e ci si scontra con l'Inghilterra. Fondamentalmente abbiamo due fronti di guerra:
- Fronte africano (Etiopia, ecc), scontro di terra
- Fronte mediterraneo, scontro via mare
Dopo la Seconda guerra mondiale il Mediterraneo entra nella fase della "guerra fredda": la nostra penisola era considerata un baluardo nell'espansione del comunismo e infatti si ritrovava come una terza via, in quanto si poneva in mezzo tra la Jugoslavia (modello del comunismo) e la penisola iberica.
Questa infatti, risultò essere una geopolitica mediterranea alquanto complessa. Alla finedella guerra, la Grecia affronta una guerra civile che vede la presenza di vari regimi dittatoriali,mentre nel nord Africa assistiamo al fenomeno della decolonizzazione (Egitto, Algeria, Arabiasaudita, ecc.). Il Mediterraneo in cinematografia : vi sono alcuni registi che, grazie ai loro fil, hanno saputofornirci un'idea di Mediterraneo. 1- Francesco De Robertis, ufficiale della marina militare italiana, sceneggiatore e regista, vienechiamato a dirigere un centro cinematografico all'interno della marina militare. In tale centro iniziaa produrre film dal 1939, legati al mare Mediterraneo. Il suo primo film fu Mine in vista. Scrisseinoltre la sceneggiatura di La Nave bianca con regista Rossellini. Realizzò altri film come Marinaisenza stelle (1943) che fu l'ultimo film di propaganda fascista. Altro suo film famoso è Uomini sulfondo: è un film molto descrittivo.una narrazione realistica della marina militare. Per lui il film deve essere documentario storico e non solo riproduzione filmica. Non adotta attori professionisti. È un film di propaganda ma mette in relazione uomini e psicologie accentuati dall'essere in guerra. 2- Rossellini, dirige la cosiddetta "triologia di guerra": La nave bianca (1941), Il pilota ritorna (1942) e L'uomo della croce (1943). Rossellini opera nell'ambito della propaganda come documentarista, co-regista e regista. 3- Augusto Genina, a lui si devono grandi film di successo, tra cui numerosi muti, ma anche film storico-narrativi degli anni del fascismo: Lo squadrone bianco (1936), L'assedio dell'Alcazar (1940) film eroico di interpretazione fascista, Bengasi (1942). Quest'ultimo film racconta la storia dell'occupazione e liberazione della città di Bengasi in Libia; avviene uno scontro militare tra inglesi e italiani/tedeschi, con la vittoria di questi ultimi. NelIl film che vediamo è una Libia molto urbana e parla poco del Mediterraneo in quanto il tutto si svolge principalmente all'interno della città (=guerra di terra).
4- Visconti, suo primo film fu Ossessione del 1943 e con questo film, si dissocia, al contrario dei suoi colleghi, dall'ideologia fascista, in quanto vengono rappresentate scene di omicidio, tradimento e viene ripreso molto il paesaggio (non si gira più in studio). Partecipa infatti alla Resistenza e nel 1945 collabora al film Giorni di gloria. Suo film di eccellenza dove vediamo rappresentato il mar Mediterraneo è La terra trema (1947), basato sul racconto di Verga I Malavoglia. Il film infatti è girato ad Aci Trezza; il regista mette davanti alla telecamera degli attori non protagonisti, bensì semplici pescatori; viene parlato il dialetto siciliano (quindi film fortemente antifascista in quanto il regime vietava l'uso di una lingua "volgare" e non letterale). In questo film
Troviamo comunquedegli elementi in comune coi film di De Robertis.4Dal bellissimo mar Mediterraneo di Sicilia, ora i registi si spostano, andando alla ricerca di un film sulle isole Eolie. Ciò iniziò dal 1950 e durò per circa dieci anni. Queste isole sono abitate solo da pescatori e piccoli agricoltori e sono una forte terra di migrazione (dall'isola di Sicilia alle piccole isolette). I primi a girare dei film e ad effettuare le prime riprese subacquee, fu un gruppo di giovani capitanato da Francesco Aliata. Iniziano a produrre documentari riguardanti i fondali marini; non avevano molti soldi, ma avevano un grandissimo entusiasmo dato dalla voglia della storia stessa (gli anni del dopoguerra e cosa il sottosuolo può conservare). Dopo una serie di film, Aliata inizia a lavorare per la casa di produzione Panaria Film – Artisti Associati. Collabora col famoso regista tedesco William Dieterle per il film Vulcano con protagonista Anna Magnani. In questo
filmfinzione o film fiction, vediamo delle scene sottomarine girate da Aliata; vi sono parecchie riprese del mare nel lungometraggio e scene simili di questi pescatori, le ritroveremo nei famosi film di Vittorio De Seta. Nello stesso periodo Rossellini gira il suo film Stromboli che vede come protagonista Ingrid Bergman (sua amante dopo la Magnani).
Tutti questi esempi di registi e film, per dimostrare quanto divenne importante la Sicilia e il mar Mediterraneo nei lungometraggi durante la guerra.
Con Michelangelo Antonioni vi è poi un cambiamento radicale: il film L'avventura, girato nelle isole Eolie, presenta delle inquadrature e delle scene completamente diverse dai film precedentemente elencati; qui vi è una natura intatta, dove la persona vi si perde dentro.
MARTEDI' 22 NOVEMBRE
1) PARTE PRIMA- LA STORIA
Abbiamo detto che la prima guerra mondiale è considerata come un episodio di massacro di massa; è un lutto collettivo e ritualizzato attraverso soggetti
che soffrono tale lutto, come le vedove, gli orfani, le madri, i parenti, è un dolore che diviene pubblico. Per cercare di superare il dolore si accorre a una forma di narrazione collettiva, data all'esterno con la monumentalizzazione: non vi è paese (o per lo meno in Europa) in cui non vi sia un monumento dedicato ai caduti di guerra. Nascono oltretutto le prime festività legate al giorno, inizialmente della nascita del sovrano, e successivamente le feste incorporano la caduta dei soldati in guerra (in Italia era festa il 4 novembre, in Francia e Inghilterra l'11 novembre). È una religione civile, cioè religione dello stato. I cimiteri vengono così monumentalizzati. Le salme vengono spostate e messe in cimiteri nazionali ben organizzati e vediamo che viene, per certi versi, rispettata anche la loro fede religiosa. Col tempo tali cimiteri vengono affidati alle istituzioni statali da cui provengono: vi sono molti cimiteri appartenenti ai tedeschi.cimiteri polacchi, cimiteri militari (affidati quindi all'esercito), ebrei, ecc.
Un esempio di cimitero monumentale in cinematografia lo vediamo nel film Salvate il soldato Ryan nelle scene iniziali, in cui il soldato si reca al cimitero dove sono caduti il suo amico e il suo capitano. Bisogna fare però attenzione in quanto alcune volte nei film vediamo una falsa riproduzione storica, ovvero la costruzione di una scena di un luogo che in realtà non esiste e viene immesso solo per incrementare la scena cinematografica.
Vediamo però che anche i cimiteri monumentalizzati possono portare a dei conflitti interni in alcuni paesi, specialmente dopo la seconda guerra mondiale: i russi monumentalizzano dei propri cimiteri ad esempio in Germania, lasciando una specie di traccia eroica del soldato sovietico liberatore. Nella Germania riunificata (dopo l'89) vengono poi abbattuti i monumenti sovietici.
In sostanza vediamo le differenze tra le due guerre:
- prima guerra mondiale:
lutto collettivo/monumentalizzazione nazionale - seconda guerra mondiale: conflitti di memoria (è una guerra civile più che militare: