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RIASSUNTI(1) La storia contemporanea: questioni di periodizzazione
Con la storia studiamo il passato e ciò che hanno fatto gli uomini e le donne. Due concetti importanti:
- la storia non è un esercizio di memoria
- lo storico interroga i memoria
Quindi grazie alla storia il passato torna in vita. Le fonti sono le tracce che il passato lascia nel presente: ad esempio archivi, fonti a stampa, diari, autobiografie, memorie, monumenti (esempio di fonte visiva). Esiste una pluralità di tempi storici (ex. politica, sociale, culturale) e di storie (Europa, Asia, Africa).
(Il Novecento) 1914: prima guerra mondiale. Con essa si infrange il lungo Ottocentesco europeo. Il Novecento inizia inghiottendo i suoi pilastri, le sue certezze e ne genera di nuove. Questo tracollo è determinato da:
- eserciti, morte e mobilitazione di massa. La massificazione viene vista come una delle principali caratteristiche della società novecentesca.
- La tecnologia viene vista come uno strumento
Di distruzione- si apre l'era delle rivoluzioni e dei totalitarismi- emergono nuovo potenzo fuori dall'Europa: USA e URSS- si avvia un processo di mondializzazione
Questo periodo finisce nel 1989 con la caduta del muro di Berlino e con la fine del comunismo.
(L'Ottocento)
Nella storia contemporanea includiamo anche il lungo 800 perchè molti dei suoi attributi ci interessano ancora oggi.- congiunta rivoluzionaria di fine 700: Rivoluzione francese e la rivoluzione industriale partoriscono la modernità. Il passato viene visto come buio, come tenebre.- Nuovo calendario: non si parte più dalla nascita di Cristo ma dal 1792.
(Rivoluzione Industriale)
La Rivoluzione Industriale avviene in Gran Bretagna nell'800 ed è una delle più importanti trasformazioni economiche dopo la rivoluzione agricola del neolitico.
Caratteristiche:- si utilizza una fonte inorganica (carbone) al posto di una organica (legna, muscoli)- inarrestabile crescita
demografica- la macchina sostituisce l'uomo- divisione e standardizzazione del lavoro (Adam Smith e il Fordismo)- origine della democrazia dei consumi- nascono nuovi soggetti sociali: gli imprenditori, il proletariato di fabbrica- crescita della ricchezza materiale(Rivoluzione Francese)
Nella Rivoluzione francese si assiste ad uno trasferimento della sovranità: dall'alto al basso, nasce la sovranità popolare e con essa nascono i cittadini, la politica ed i diritti.
Il 26 Agosto 1789, a Parigi, si apre l'età dei diritti in cui viviamo ancora adesso: viene esposta una solenne Dichiarazione "i diritti inalienabili, naturali e sacri dell'uomo" (Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo). I primi due articoli:
- "Gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti [...]"
- Vengono elencati una serie di diritti
Altri eventi che hanno caratterizzato l'età dei diritti:
- 1833: l'Inghilterra abolisce
la schiavitù nelle colonie- 1948: ONU approvò la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo- 2000: le autorità dell’UE hanno proclamato la Carta dei diritti fondamentali dell’UE,con il quale si afferma la salvaguardia dei diritti inalienabili dell’uomo.Dunque, il 700 si ricollega ai nostri tempi.(3) L’invenzione del lessico politico della modernità: la RF(Slide 1)
Nel 1789 viene convocato il “Parlamento” (con potere consultivo) e il Terzo Stato si riuniscein un corpo separato che pretende una costituzione e si proclama il detentore della volontànazionale.Il Terzo Stato non è né clero né nobiltà, ma ciò che rimane. Con esso nascono:- gli individui- le classiViene proclamata l’uguaglianza giuridica formale (nei diritti). Invece, le condizionieconomiche e sociali rimangono sempre molto diverse. Non si parla più di sudditi madi cittadini.L’insieme dei
cittadini è il detentore della sovranità, indivisibile e inalienabile. Pertanto avviene un rivoluzionario trasferimento della sovranità: la legittimità non viene più dall'alto in basso (Dio->Re->popolo), bensì dal basso verso l'alto. La nazione è il luogo dove si può esercitare la sovranità popolare. Si afferma il principio del costituzionalismo: la costituzione è un patto tra popolo e sovrano, ma è il primo a dettare le condizioni. Un esempio: nel 1830, il popolo francese con le "tre gloriose" rovescia di nuovo i Borboni e chiama al trono Filippo D'Orleans. Quest'ultimo si definisce re: - dei francesi (fine della concezione patrimonialistica dello stato) - per volontà della Nazione (non per volere divino) Viene sostituita la bandiera gigliata con la bandiera tricolore della rivoluzione. Da questo esempio ci furono anche alcuni casi di ibridazione, ad esempio in Italia.doveVittorio Emanuele II si definì re d'Italia "per grazia di Dio e volontà della Nazione". Con questo, viene inventata la rappresentanza politica e la legge diventa espressione della volontà popolare. L'elettorato passivo e attivo diventa un diritto generale.
La Dichiarazione porta all'invenzione di una nuova forma di legittimità. Un ordine è legittimo se:
- è voluto da Dio, quindi è un ordine divino
- è frutto della tradizione, è reso sacro dal tempo, dalla sua stessa durata
- è conforme a principi astratti (imprescindibili ed universali) elaborati dall'uomo nell'esercizio della sua ragione
- è giusto, ovvero coerente con tre valori fondamentali: libertà, uguaglianza e fraternità
(Slide 2) Burke sostiene che la rivoluzione francese è un avvenimento straordinario della storia, sostenendo anche di essere contento della sua stabilità inglese.
[EXCURSUS:
Tuttavia l'Inghilterra, a fine 700, era una monarchia parlamentare. Il Parlamento era al centro del sistema politico, ma il potere era in mano al primo Ministro, espressione della maggioranza parlamentare. Il re regnava ma non governava. Dopo la Glorious Revolution la tradizione costituzionale inglese rispetta i diritti individuali, ma rifugge da premesse universali]. Quindi secondo essa, il principio di ereditarietà vale non solo per la Corona, ma anche per la libertà. Anche la violenza può essere utilizzata nel momento in cui sia giustificata dal "pubblico bene". Con l'uccisione del re francese, nel 1793, si compie l'atto simbolico (e materiale) dell'uccisione del padre. Viene desacralizzata la figura del re: da re taumaturgo ad un re screditato, che attraverso una folla parigina muta (la vera morte del re è avvenuta in questo momento, con il silenzio). Dopo il re, viene esorcizzata la figura di Dio sostituita con la Dea Ragione eL'Essere Supremo. Si apre la fase giacobina e con essa arriva: - un nuovo calendario - un nuovo sistema di misura. Si vuole plasmare un uomo nuovo. (Slide 4,5,6)
[ARTE: Il protagonista maschile è il cicisbeo, la vera protagonista è la dama sull'altalena. Entrambi sono merletti. L'attimo rappresentato è quello dello svago]
L'homo novus rivoluzionario ha una serie di caratteristiche: - ha la visione eroica di una vita vissuta come avventura prometeica: qui c'è l'influenza della cultura di Plutarco e dell'eroismo romano - l'eroe oltre alla militanza all'insegna della virtù, sa che il suo destino è la morte. Morte come martirio. Nascono i martiri della Rivoluzione come il Culto di Marat [ARTE: Marat ucciso nel 1793 da Charlotte Corday, repubblicana determinata a sacrificarsi per difendere la legge e la libertà contro il governo tirannico giacobino. Martire per scelta consapevole. Il quadro è
Solenne per l'immobilità della posa e per il colore della pelle. Inmano stringe ancora il discorso che avrebbe dovuto pronunciare. La vera lezione di Maratè che bisogna essere sempre pronti a dare tutto per la Repubblica
(Terrore)
Dopo la morte del re, la Francia rivoluzionaria è in pericolo, attaccata da:
- nemici esterni (monarchie europee alleate)
- nemici interni (l'insurrezione della Vandea, una guerra civile che ha causato centinaia di migliaia di morti)
Viene istituito un Tribunale rivoluzionario e viene nominato un Comitato di salute pubblica, che ghigliottina tutti i nemici o potenzialmente tali.
(Slide 7)
Con il terrore salta ogni garanzia giuridica:
- viene promulgata la Legge dei sospetti, con cui si sterminano intere categorie, soprattutto aristocratici e preti refrattari, considerati nemici del popolo
- comitato di salute pubblica: composto da 12 uomini eletti dalla convenzione con in mano il destino del paese. Si crea una dittatura rivoluzionaria
dove il dittatore non poteva legiferare, ma si muoveva nelle leggi già vigenti. Il terrore diventa il nuovo strumento del potere politico. Una questione rimane aperta: il terrore fu dovuto al particolare momento storico o era dovuto ai giacobini?
(4) Liberalismo (Fase costituzionale, repubblica giacobina e terrore) Dopo gli eccessi giacobini si cerca di costituzionalizzare il potere e stabilizzare il sistema politico. Il colpo di stato napoleonico del 1799 chiude il ciclo rivoluzionario. Non torna la divisione per ceti, individui, il moderno codice civile o l'ascesa della borghesia. Ci furono vari plebisciti: - Napoleone I - Napoleone III, per il quale si è parlato di cesarismo democratico - Regno d'Italia e il fascismo Il plebiscito si utilizza nel momento in cui non si hanno delle alternative praticabili, ma si vuole presentare come vox populi.
(Dalla sconfitta delle libertà parte una riflessione) Quando l'ascesa di Napoleone chiude il ciclo, pone delle
uestioni importanti, sulle quali gli intellettuali francesi cominciano a riflettere. I contro-rivoluzionari, o reazionari, rifiutano l'esperienza di blocco. Inoltre, c'è chi vuole preservare le libertà delle derive terroristiche edittatoriali. Dopo il trasferimento della sovranità, si pensa soltanto a porre dei limiti alla sovranità stessa e soprattutto quella che emana il popolo. I liberali sono coloro che non pensano alla sede, ma ai limiti della sovranità: libertà da, piuttosto che libertà di. I primi liberali sono francesi: Constant, Tocqueville, Guizot. Constant diceva che se il potere apparteneva tutto al popolo, questo mette in pericolo la libertà stessa. Il problema più grande, secondo lui, è l'assolutismo del potere. (Constant, "La libertà degli antichi e quella dei moderni")