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I nomi propri ebraici sono o indeclinabili o assorbiti in una declinazione regolare latina. Il
Iesus Iēsus, Iēsū, Iēsū, Iēsum, Iēsū, Iēsū.
nome presenta la seguente declinazione: Molti nomi,
(Abraham,
alcuni di origine straniera, sono indeclinabili Abramo), usati in una stessa forma per
tutti i casi per cui sono usati.
Aggettivi: devono concordare col nome a cui si riferiscono in numero, caso e genere e possono
essere appartenenti alla prima o alla seconda classe.
Prima classe: tre uscite: per il maschile la seconda declinazione maschile, per il femminile la
prima, per i neutri la seconda dei neutri in -um. Plurale
Singolare maschile femminile neutro
maschile femminile neutro Nominativ
Nominativ bonī bonae bona
bonus bona bonum o
o bonōru
Genitivo bonī bonae bonī Genitivo bonārum bonōrum
m
Dativo bonō bonae bonō Dativo bonīs bonīs bonīs
Accusativo bonum bonam bonum Accusativo bonōs bonās bona
Vocativo bone bona bonum Vocativo bonī bonae bona
Ablativo bonō bonā bonō Ablativo bonīs bonīs bonīs
Seconda classe: gli aggettivi che si declinano secondo la terza declinazione. Le terminazione di
ī, ĭŭm ĭă.
ablativo singolare, genitivo e casi neutri diretti plurali sono rispettivamente e Esistono
tre gruppi della seconda classe: aggettivi a tre, due o una terminazione al nominativo singolare.
puella fortis (femminile) (la forte ragazza)
- puer fortis (maschile) (il forte ragazzo)
mancupium forte (neutro) (il forte schiavo)
1º gruppo: aggettivi a tre terminazioni.Aggettivi della seconda classe con terminazione
-er, -ris, -re.
diversa al nominativo singolare per tutti e tre i generi. In tutto sono tredici, tutti in
Ad essi si aggiungono i nomi degli ultimi mesi dell'anno
(September, October, November, December) perché in latino tutti i nomi dei mesi sono in realtà
degli aggettivi.
Singolare Plurale
maschile femminile neutro maschile femminile neutro
Nominativ Nominativ
celer celeris celere celerēs celerēs celeria
o o
Genitivo celeris celeris celeris Genitivo celerium celerium celerium
Dativo celerī celerī celerī Dativo celeribus celeribus celeribus
Accusativo celerem celerem celere Accusativo celerēs celerēs celeria
Vocativo celer celeris celere Vocativo celerēs celerēs celeria
Ablativo celerī celerī celerī Ablativo celeribus celeribus celeribus
2º gruppo: a due terminazioni, numerosissimi,
che presentano al nominativo singolare una sola Plurale
-is
terminazione per maschile e femminile, in e
-e.
un'altra per il neutro, in Singolare maschile e neutro
femminile
maschile e femminile neutro Nominativ fortēs fortia
Nominativo fortis forte o
Genitivo fortis fortis Genitivo fortium fortium
Dativo fortī fortī Dativo fortibus fortibus
Accusativo fortem forte Accusativo fortēs fortia
Vocativo fortis forte Vocativo fortēs fortia
Ablativo fortī fortī Ablativo fortibus fortibus
3º gruppo: una sola terminazione per il nominativo dei tre generi.
Singolare Plurale
maschile e femminile neutro maschile e femminile neutro
Nominativ Nominativ
fēlīx fēlīx fēlīcēs fēlīcia
o o
Genitivo fēlīcis fēlīcis Genitivo fēlīcium fēlīcium
Dativo fēlīcī fēlīcī Dativo fēlīcibus fēlīcibus
Accusativo fēlīcem fēlīx Accusativo fēlīcēs fēlīcia
Vocativo fēlīx fēlīx Vocativo fēlīcēs fēlīcia
Ablativo fēlīcī fēlīcī Ablativo fēlīcibus fēlīcibus
tam
Comparativo di uguaglianza. l'aggettivo introdotto da e il secondo termine di paragone
quam tam/quam
introdotto da e nello stesso caso del primo termine. A si possono sostituire
ita/ut aeque/ac.
anche o tam quam
Cerēs astūta Aurēlius est
Esempio: (Cerere è astuta come Aurelio).
minus
Comparativo di minoranza. l'aggettivo introdotto da e il secondo termine di paragone
quam
dal + caso del primo termine, più raramente in ablativo semplice (senza quam).
minus quam minus
Argentum pretiōsum est aurum Argentum pretiōsum est aurō.
Esempio: ;
(L'argento è meno prezioso dell'oro).
Si preferisce trasformare il comparativo di minoranza in quello di maggioranza, di significato
Aurum pretiōsius est quam argentum.
opposto. Esempio: (L'oro è più prezioso dell'argento).
Comparativo di maggioranza.implica spesso una modificazione dell'aggettivo. Aggettivo senza
(-i -is
suffisso del genitivo singolare per la prima classe e per la seconda) e si aggiunge alla radice
-ior -ius
per maschili e femminili e per i neutri (così per
fortis fortior, fortius, altus altior, altius,
esempio diverrà diverrà e così via). Il comparativo va poi
declinato come gli aggettivi della seconda classe, o, meglio, come i nomi del primo gruppo
della terza declinazione, in quanto l'ablativo singolare è in -ĕ, il genitivo plurale in -ŭm e i casi
vēlōcior quam
lūx est sonus
diretti del neutro plurale in -ă. Esempio: (la luce è più veloce del
suono). Singolare Plurale
maschile e femminile neutro maschile e femminile neutro
Nominativ Nominativ
fortior fortius fortiōrēs fortiōra
o o
Genitivo fortiōris fortiōris Genitivo fortiōrum fortiōrum
Dativo fortiōrī fortiōrī Dativo fortiōribus fortiōribus
Accusativo fortiōrem fortius Accusativo fortiōrēs fortiōra
Vocativo fortior fortius Vocativo fortiōrēs fortiōra
Ablativo fortiōre fortiōre Ablativo fortiōribus fortiōribus
Secondo termine di paragone del comparativo di maggioranza è all'ablativo semplice
quam
oppure allo stesso caso del primo termine ma introdotto da (se il primo termine è nei casi
obliqui ovvero gen., dat. e abl. o se il secondo è un verbo o una proposizione). Va sempre usato
l'ablativo semplice se il secondo termine è un pronome relativo, e preferibilmente se la frase ha
senso negativo. -issimus, -issima, -issimum.
Superlativo: aggiungendo alla radice il suffisso Il superlativo va
declinato come facente parte della prima classe degli aggettivi e svolge entrambe le funzioni di
assoluto e relativo. Il partitivo, usato dopo il superlativo relativo, può essere espresso con il
ē/ex dē inter
genitivo, o più l'ablativo o, sebbene non riscontrato nel latino classico, e l'accusativo.
Quando però il gruppo è formato da due persone/cose, si utilizza il comparativo al posto del
Cesare era il più forte dei consoli. Caesar erat inter
superlativo. Per esempio: si tradurrà fortior
cōnsulēs/cōnsulum/ex cōnsulibus.
Comparativi e superlativi irregolari: Gli aggettivi composti terminanti in -dicus, -ficus, -volus
prōvidus, validus, egēnus
e hanno il comparativo in -entior, -entius e il superlativo in -entissimus,
-a, -um. Gli aggettivi terminanti in -ius, -eus, -uus della consonante finale non hanno comparativo
magis māxime bonus,
.
né superlativo, ma li formano rispettivamente utilizzando e Gli aggettivi
malus, parvus, magnus, multus:
Positivo Comparativo Superlativo
bonus melior, melius optimus, -a, -um
pessimus, -a,
malus pēior, pēius -um
parvus minor, minus minimus, -a, -um
magnus māior, māius māximus, -a, -um
multus plūs plūrimus, -a, -um
Pronomi: personali, dimostrativi, relativi, interrogativi e determinativi hanno declinazioni proprie,
parzialmente coincidenti con quella degli aggettivi della prima classe, ma con particolarità specie
-ĭus –ī.
al nominativo singolare. Hanno inoltre il genitivo ed il dativo singolare rispettivamente in e
singolare plurale
Nominativo hic, haec, hoc hī, hae, haec
Genitivo huius hōrum, hārum, hōrum
Dativo huic hīs
hunc, hanc,
Accusativo hōs, hās, haec
hoc
Ablativo hōc, hāc, hōc hīs
singolare plurale
Nominativo ille, illa, illud illī, illae, illa
illōrum, illārum,
Genitivo illīus illōrum
Dativo illī illīs
Accusativo illum, illam, illud illōs, illās, illa
Ablativo illō, illā, illō illīs
singolare plurale
Nominativo quī, quae, quod quī, quae, quae
quōrum, quārum,
Genitivo cuius quōrum
Dativo cui quibus
quem, quam,
Accusativo quōs, quās, quae
quod
Ablativo quō, quā, quō quibus
singolare plurale
Nominativo quis, quid quī, quae
Genitivo cuius quōrum
Dativo cui quibus
quem,
Accusativo quōs, quae
quid
Ablativo quō quibus
Verbo: si compone di radice, vero e proprio significato del verbo, tema (tempo e modo
grammaticale) e desinenza (indica la persona e la diatesi attiva o passiva, se il soggetto compie o
laudabatur laud-, -aba-
riceve l’azione). Esempio: (veniva lodato) si divide in radice tema e
–tur.
desinenza Ogni verbo ha due radici, una del presente e una del perfetto. Quattro
coniugazioni. -āre,
la prima coniugazione ha l'uscita dell'infinito presente in
- -ēre,
la seconda in
- -ĕre,
la terza in
- -īre.
la quarta in
- Se non si coniuga secondo una di queste quattro, è considerato Verbo irregolare.
Deriva dal latino Verbum, -I (parola), il verbo è la parola per eccellenza: la coniugazione del verbo
latino si basa sulla contrapposizione tra forme che indicano un’azione in via di svolgimento
(infectum) e forme che indicano un’azione portata a termine (perfettum).
Presenta:
Tempi dell’infectum,Tempi Storici: Presente, Imperfetto, Futuro primo (futuro semplice) e
- passato prossimo,
Tempi del perfettum sono detti Tempi Principali: Perfetto indicativo (
passato remoto, trapassato remoto), (trapassato prossimo),
Piùcheperfetto Futuro
(futuro anteriore)
secondo attiva, passiva, deponente. deponenti
Forme verbali sono tre: I hanno forma passiva ma
semideponenti:
significato attivo; i essi hanno significato attivo e forma attiva nei tempi derivati
dal presente (ind. e cong. presente e imperfetto, ind. futuro semplice) ma significato attivo e
forma passiva nei tempi derivati dal perfetto (ind. e cong. perfetto e piuccheperfetto, ind. futuro
-āri, -ēri,
anteriore). L'infinito deponente della prima coniugazione esce in quello della seconda in
-i, -īri
della terza in della quarta in in analogia con l'infinito passivo delle quattro coniugazioni.
Sei tempi: (praesēns)
presente azioni che stanno avvenendo nel momento in cui si parla.
(imperfectum):
imperfetto azioni che stavano accadendo per un periodo di tempo
(futūrum simplex)
futuro semplice azioni che non sono ancora iniziate, ma lo saranno in
un certo momento:
(perfectum)
perfetto azioni del passato che sono concluse: Corrisponde ai tempi italiani
del passato remoto, del passato prossimo e del trapassato remoto:
(plūsquamperfectum)
piuccheperfetto trapassato prossimo italiano:
(futūrum exactum futūrum perfectum)
futuro an