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IL SETTECENTO
Per i nostri studi il 700 è un secolo molto importante ma come lo definiamo? È stata pensata una partizione che vale per i letterati e per i grammatici che va dal 1690 (data di fondazione dell'Arcadia) e come fine vanno sottolineati il 1789 (soppressione della Crusca) e il 1796 (invasione francese).
Controversie:
- Lingua nazionale e tradizione
- Lingua nazionale e toscano
- Forestierismi rapporto tra italiano parlato e forestierismi (francese)
Oltre alla questione toscano - dialetti - lingua nazionale si aggiunge un potenziale conflitto rispetto alle lingue straniere, in primis il francese.
La cultura francese assume un rilievo e un prestigio nuovi che hanno grande influenza sulla nostra penisola, si può dire quindi che il 700 sia il secolo del francese.
Il prestigio della corona spagnola e della sua lingua è in decadenza a vantaggio della Francia (dal re Sole in poi).
"In tutti si fa sentire man mano che ci si inoltra nel"
secolo l'influenza francese anche quelli che sene vorrebbero difendere accolgono i periodi brevi e la costruzione diretta" – Migliorini Si diffondono in tutta la penisola parole come madama, madamosella, bleu, lillà, bidè, burò (bureau in Piemonte con il significato di mobile e poi ufficio), trumò, bignè, cotoletta, ragù, dessert, sciampagna, nelle arti, buon tono, bel mondo, sangue freddo. Dal punto di vista lessicale abbiamo la possibilità di verificare la data del prestito ad es. suidizionari cartacei o online, c'è quasi sempre la data della prima attestazione anche se non sonomolto accurati. Es. Dizionario "il nuovo de mauro" o il "Sabatini Coletti" – blu 1863. Dizionario Treccani: È stata assorbita la controversia senza mettere la data. La quarta edizione del dizionario della Crusca (1729 – 1738) ha un momento di ritorno al passato con una significativa oscillazione nelloscritto e la presenza di diverse varianti
Es.Acquidotto/acquidoccio
Apostolo/appostolo
Circostanza/circonstanza/circonstanzia/circunstanzia/circustanza
Cosa c'è dietro questa variabilità? L'influenza del latino
Nel 700 c'è un graduale avvicinamento della grammatica alla scuola, prima non vi erano grammatiche destinate alla scuola, solo degli embrioni come avvicinamento degli allievi al latino (manuali propedeutici)
Chi si occupava dell'istruzione dei fanciulli? La Chiesa che però non insegnava il volgare ma il latino
Il Piemonte avvierà un processo di distacco di tipo politico dalla Chiesa che però ebbe risvolti sulla scuola, partendo dall'Istruzione Superiore con una nuova riforma nel 1729 "sorvegliare la correttezza dell'italiano usato nelle traduzioni dal latino"
Il fine è sempre mirato al latino, le lezioni si svolgevano comunque in latino e i professori parlavano una lingua ibrida tra il latino e
l'italiano. All'inizio si tratta di verificare la correttezza dell'italiano nel suo rapporto con il latino, poi nel 1733 ci fu la svolta e il sabato nelle scuole superiori è dedicato allo studio dell'italiano. Nel 1734 all'università di Torino fu affidata la prima cattedra universitaria di eloquenza italiana a Tagliazzucchi. Dalla grammatica per letterati (Buommattei) alla grammatica per le scuole è il primo passo significativo, si inaugura un testo grammaticale pensato e ideato per le scuole. SALVATORE CORTICELLI Il primo autore fondamentale che scrive una grammatica italiana, scrive le regole ed osservazioni della lingua toscana ridotte a metodo per uso del seminario di Bologna (3 libri) -> Metodo esposizione ordinata e facilmente consultabile della materia grammaticale per apprendere e memorizzare. Non è per tutti ma è destinato al seminario, la scuola destinata a formare i sacerdoti, questo metodo è destinato a un pubblico di.discenti specializzato, nel seminario si parlava il latino che era la lingua ufficiale della città del Vaticano
Gli studenti ai quali si rivolge Corticelli sono già latinanti, hanno affrontato dei corsi e già conoscono il latino, e il fatto che alcune conoscenze della lingua latina siano già note ha conseguenze sul trattato italiano
Ha ben in mente che esiste una grammatica italiana ma sceglie deliberatamente di non usarla per non creare confusione
Lo vediamo nella dedicatoria in cui sceglie di utilizzare una terminologia grammaticale di derivazione latina in quanto è data come conosciuta
Un altro elemento che vediamo nella dedicatoria è che Corticelli ha alcune autorità ben in mente, è un grande conservatore (era un prete) non un progressista (i termini latini sono riconosciuti dall'Accademia della Crusca e dalle tre corone le quattro corone)
Grande ammirazione per Boccaccio e il suo Decameron
La struttura è ordinata,
composta di numerosi capitoli e brevi, facile da imparare a memoria e recitare
La presenza di sommari e indici la rende di facile consultazione proprio perché si presume che non venga solo letta
I LIBRO
8 parti del discorso (segue il latino)
- Nome (N)
- Pronome (Pn)
- Verbo (V)
- Participio (Pt)
- Preposizione (Pp)
- Avverbio (Av)
- Interiezione (I)
- Congiunzione (C)
N.B.
- Non c'è l'aggettivo perché la sua autonomia viene riconosciuta dopo
- È interessante l'assenza dell'articolo di cui parla ma non lo riconosce come elemento autonomo e non gli dà il valore di parte del discorso, fa parte del suo conservatorismo e della sua aderenza al modello latino
II LIBRO
- Elemento innovativo fondamentale è la sintassi "costruzione", trattata per la prima volta in modo approfondito, non solo più morfologia
- Moderna classificazione del verbo
Coniugazioni (2 versioni di ere, variabilità linguistica)
Distinzione
Tra congiuntivo e ottativo (6 tempi) ma non vi è alcuna autonomia del condizionale all'interno dell'ottativo spiega il senso di un tempo, di un modo, di unatipicità linguistica.
Vede che esiste in italiano una modalità specifica per esprimere un desiderio e lo chiama ottativo all'interno del quale però mescola congiuntivo e condizionale.
Congiuntivo modale: so che non è congiuntivo ma non ne riconosco la distinzione del modo dal congiuntivo stesso, lo individua dal punto di vista semantico ma non morfologico. Imperfetto approccio conservativo, accetta la finale in -a, la finale in -o invece era destinata al parlare familiare.
Recupera forme in disuso: dea/deano, stea/steano.
Lui/lei decadono in favore di egli/ella anche se li riconosce come preponderanti nel parlare familiare.
Ordine naturale della frase soggetto + verbo + complemento oggetto + eventuali complementi indiretti.
Individua anche una sua varietà.
Accettabile che chiama costruzione irregolare/figurata (del Boccaccio) III LIBRO
Ortografia, pronuncia e punteggiatura come elementi autonomi
La terminologia grammaticale è di derivazione latina che ritroviamo nelle parti del discorso (participio, avverbio, congiunzione), nei modi verbali (indicativo, imperativo e congiuntivo) e nei tempi.
Ebbe un enorme successo, ci furono numerose ristampe anche post morte e l'adozione nelle scuole (anche nell'800).
FRANCESCO SOAVE
Impegno nelle riforme della scuola elementare e dell'università, sostenitore per certi versi politico.
Scrive una Gramatica ragionata della lingua italiana (1771) → Gramatica scrittura etimologica.
È quello che si dice una grammatica razionale, ma perché?
In Francia si era sviluppata una tradizione grammaticale del francese e Claud Lancelot e Antoine Arnauld avevano pubblicato la Grammaire générale et raisonnée (1660).
Secondo questi autori come gli uomini sono tutti uguali.
perché dotati di intelletto allora esistono allo stesso modo dei principi comuni generali e universali alla base di ogni lingua. Se vi sono dei principi generali e comuni che regolano il funzionamento delle lingue, allora al grammatico spetta il compito di fissare principi e regole di quella particolare lingua presa in esame e di distinguere ciò che deriva dall'arbitrarietà dell'uso rispetto a ciò che deriva dai principi universali. Fornara ci dice che la tradizione grammaticale italiana si fonde con le teorie linguistiche e pedagogiche francesi, nel caso di Soave vediamo un sensibile avvicinamento alla Francia. Dall'esperienza sensibile nascono le idee e da queste idee nascono le parole, se il linguaggio è manifestazione del pensiero, il pensiero è comune a tutti, ecco qui il carattere universale. L'opera si compone di 4 libri: I. Etimologia (morfologia) II. Sintassi III. Ortoepia IV. Ortografia "Le parole che cosa sono? Si chiamano"Parti del discorso perché sono appunto le parti di cui il discorso è composto", ecco che abbiamo la definizione di parti del discorso in un testo di grammatica:
- Nome
- Pronome
- Verbo
- Participio
- Avverbio
- Preposizione
- Congiunzione
- Interposti
Nessuna autonomia dell'aggettivo, lo riconosce ma non è una parte del discorso.
I nomi, gli aggettivi e i verbi sono declinabili per due motivi:
- Distinguere nelle cose animate il maschio dalla femmina
- Indicare se si parla di una cosa sola o di più
Gli interposti sono le parole ah, eh, ahi, deh e simili che si frappongono al discorso per esprimere dolore, allegrezza, meraviglia, desiderio ed altri affetti dell'animo ma gli interposti sono parte del discorso e gli aggettivi no? Potenza della tradizione latina.
Identifica tre coniugazioni la seconda però divisa tra uscite in e breve e in e lunga.
I modi sono 5 (indicativo, soggiuntivo, soggiuntivo condizionale,
imperativo ed infinito)non c’è più l’ottativo ma finalmente riconosciuta l’AUTONOMIA del CONDIZIONALESoggiuntivo condizionale se il verbo precedente esprime una condizione, quello che si soggiunge, chiamasi soggiuntivo condizionale
Imperfetto indicativo 1 per. sing. uscita in –a, uscita in –o ammessa solo nel parlar famigliare
Lui/lei in funzione di soggetto MAI, neanche nel parlar famigliare
Ricorso a esempi non d’autore ma tratti dalla lingua d’uso
Distinzione tra i diversi registri scritti
Capacità di aggiornare la normativa tradizionale
Sintassi con una classificazione molto articolata delle preposizioni
Distinzione tra congiuntivo e condizionale sug