Estratto del documento

Articolo 38: Se una norma di un trattato corrisponde a un principio

 di diritto consuetudinario, essa può essere vincolante anche per gli

Stati terzi. Tuttavia, non sono le disposizioni del trattato a vincolare

gli Stati terzi, ma il diritto consuetudinario che può essere

applicabile.

Diritti Umani e Continuità

Il principio di continuità si applica anche ai trattati sui diritti umani. Se,

ad esempio, l'Italia non esistesse più e un nuovo Stato subentrasse,

questo nuovo Stato sarebbe vincolato dai trattati sui diritti umani firmati

dall'Italia, anche se tali trattati non riguardano specificamente la

delimitazione di territori.

Conclusione

In sintesi, mentre i trattati generalmente vincolano solo gli Stati che li

hanno firmati, ci sono casi in cui Stati terzi possono avere diritti derivanti

da essi, anche se non possono rivendicare violazioni. Inoltre, il principio

della continuità assicura che i diritti e gli obblighi derivanti da trattati

localizzabili si trasferiscano a Stati subentranti, e lo stesso vale per i

trattati sui diritti umani.

Principio di Continuità nei Trattati Internazionali

Il principio di continuità, previsto dall'articolo 12 della Convenzione

di Vienna del 1978, stabilisce che uno Stato che subentra a un altro (ad

esempio, a seguito di estinzione) è vincolato dai trattati localizzabili che

lo Stato precedente aveva stipulato, salvo che tali trattati abbiano natura

politica. I trattati di natura politica, come quelli che autorizzano la

presenza di basi militari sul territorio, seguono un principio diverso: il

principio della discontinuità o della tabula rasa. Questo significa che,

in caso di estinzione dello Stato, i trattati politici non vengono

automaticamente ereditati dal nuovo Stato.

Notificazione di Successione e Adesione

Quando un nuovo Stato si forma, può subentrare ai trattati multilaterali

aperti tramite due strumenti:

1. Notificazione di successione: Consente al nuovo Stato di

subentrare a tutti gli effetti dal momento in cui il trattato è stato

ratificato dal precedente Stato. Questo è particolarmente comune

per gli Stati postcoloniali che, una volta raggiunta l'indipendenza,

possono notificare alla comunità internazionale la loro intenzione di

subentrare nei trattati multilaterali aperti. Possono anche inserire

riserve, specificando eventuali eccezioni o interpretazioni delle

clausole.

2. Adesione: In questo caso, il nuovo Stato diventa parte del trattato,

ma gli effetti si producono solo a partire dal momento dell'adesione,

senza retroattività. Ciò significa che non può reclamare diritti o

obblighi che si sono verificati prima della sua adesione.

Mutamenti Radicali di Governo

Quando si verifica un mutamento radicale di governo, ad esempio a

causa di un colpo di Stato, la questione non riguarda la successione degli

Stati, poiché lo Stato continua a esistere come entità giuridica, anche se

il governo cambia. Di conseguenza, il nuovo governo è vincolato dai

trattati precedenti.

Il giurista Cassese fa riferimento a un caso storico, Gran Bretagna

contro Costa Rica del 1923, dove un colpo di Stato in Costa Rica portò

a una controversia riguardante i privilegi concessi dal precedente regime.

L'arbitro stabilì che il nuovo governo doveva rispettare gli accordi del

governo precedente, a riprova della continuità degli obblighi

internazionali.

Trattati Politici e Tabula Rasa

Per quanto riguarda i trattati di natura politica, come quelli che

consentono l'installazione di basi militari, se l'Italia dovesse cessare di

esistere e un nuovo Stato ne prendesse il posto, tale trattato non si

applicherà al nuovo Stato. Questo avviene perché tali accordi sono basati

su relazioni politiche specifiche tra i due Stati.

Organizzazioni Internazionali

Quando un nuovo Stato si forma a seguito di successione, non ha

automaticamente diritto a diventare membro di organizzazioni

internazionali di cui il precedente Stato era parte. L'articolo 4 della

Convenzione di Vienna prevede che per ottenere la qualità di membro, il

nuovo Stato deve presentare una formale richiesta di ammissione.

Tipologie di Successione

Ci sono diverse modalità attraverso cui può avvenire la successione:

1. Distacco o secessione: Parte del territorio di uno Stato si stacca

per formare un nuovo Stato o si unisce a un altro Stato già

esistente.

Nuovo Stato: Si crea un nuovo Stato indipendente.

 Incorporazione: Il territorio si unisce a un altro Stato

 esistente.

2. Fusione: Due o più Stati si estinguono e ne nasce uno nuovo.

Conclusione

In sintesi, il principio di continuità implica che gli Stati subentranti

ereditano i trattati localizzabili del precedente Stato, mentre i trattati di

natura politica non sono vincolanti. Gli Stati possono subentrare nei

trattati multilaterali aperti attraverso la notificazione di successione, che

ha effetti retroattivi, o tramite adesione, che produce effetti solo a partire

dalla data di adesione. Mutamenti di governo non alterano la personalità

giuridica dello Stato, che rimane vincolato ai trattati già stipulati.

1. Principi generali sulla successione degli Stati nei

trattati

Quando uno Stato subentra a un altro o modifica il suo territorio, le

regole sulla successione possono variare a seconda delle circostanze. Ci

sono due scenari principali:

1. Incorporazione: Se un territorio di uno Stato viene ceduto a un

altro Stato (ad esempio, un accordo di cessione territoriale), gli

accordi precedentemente stipulati dallo Stato originale non si

applicano più a quel territorio. Invece, si applicano i trattati del

nuovo Stato, grazie al "principio di mobilità delle frontiere".

2. Formazione di nuovi Stati: Se un nuovo Stato nasce a seguito di

un cambiamento radicale (come un colpo di Stato o un processo di

smembramento), si applica il "principio della tabula rasa".

Questo significa che il nuovo Stato non è vincolato dai trattati

precedenti del suo predecessore, a meno che non si tratti di trattati

"localizzabili" (quelli specifici per un territorio) o di diritti umani.

2. Mutamenti rivoluzionari di governo

Se c'è un mutamento di governo (ad esempio, un colpo di Stato), il nuovo

governo continua a essere vincolato dai trattati già stipulati dal governo

precedente. Tuttavia, può invocare la clausola "rebus sic stantibus"

per i trattati di natura politica, che possono essere considerati estinti a

causa dei cambiamenti politici.

3. Smembramento e scissione

Smembramento: Si verifica quando uno Stato si estingue

 completamente e nascono più Stati. Ognuno di questi nuovi Stati

non può considerarsi successore dello Stato originale e deve

richiedere una nuova ammissione alle organizzazioni internazionali.

Scissione: In questo caso, uno Stato si divide in più Stati, ma uno

 di essi rimane il successore, mantenendo la continuità con le

relazioni internazionali e non necessitando di una nuova domanda

di ammissione.

4. Beni pubblici e archivi

Quando uno Stato subentra a un altro, i beni pubblici e gli archivi di

Stato situati nel territorio cambiato di sovranità vengono in genere

trasferiti allo Stato successore. Per i beni non localizzabili, le questioni

successorie vengono risolte tramite accordi tra i nuovi Stati.

5. Debito pubblico

La successione riguardo ai debiti pubblici è più complessa:

Debiti localizzabili: Questi sono i debiti legati specificamente al

 territorio che ha subito un cambiamento di sovranità e vengono

trasferiti allo Stato successore.

Debito generale: Se lo Stato originale continua a esistere, il

 debito rimane a carico di quello Stato. Se lo Stato si estingue, i

debiti si dividono tra i nuovi Stati in modo equo.

In alcuni casi, i nuovi Stati possono decidere di accollarsi il debito estero

dello Stato predecessore per guadagnare credibilità internazionale.

6. Accordi di devoluzione

Infine, in situazioni di decolonizzazione, i nuovi Stati possono negoziare

accordi di devoluzione con la madrepatria per stabilire quali trattati

saranno mantenuti in vigore. Tali accordi non comportano una

successione automatica, quindi sono necessarie nuove intese o notifiche

di successione per determinare i diritti e i doveri derivanti dai trattati.

Conclusione

In sintesi, la successione degli Stati rispetto ai trattati, beni, archivi e

debiti è una questione complessa, regolata da principi come la continuità

e la tabula rasa, con eccezioni specifiche a seconda della situazione.

Quando i trattati internazionali entrano in vigore, le parti coinvolte sono

obbligate a rispettarli in buona fede. Questa regola è conosciuta come

"pacta sunt servanda", ed è codificata nell'articolo 26 della

Convenzione di Vienna del 1969. In base all'articolo 27 della stessa

convenzione, uno Stato non può giustificare il mancato adempimento di

un trattato invocando il proprio diritto interno.

Obbligo di Rispetto dei Trattati

Un trattato vincola solo le parti che lo hanno stipulato e, in generale, non

produce effetti giuridici su Stati terzi, ossia su Stati che non hanno

partecipato al trattato. Questo è riassunto nella regola "pacta tertiis

nec nocent nec prosunt", che significa che i diritti e obblighi derivanti

da un trattato non possono influenzare né danneggiare Stati che non vi

hanno aderito.

Incompatibilità tra Trattati

L'incompatibilità si verifica quando due trattati, stipulati da Stati diversi,

trattano lo stesso argomento e si contraddicono. Ad esempio, se l'Italia

firma un trattato con la Francia e un altro con la Spagna sullo stesso

tema, ci può essere un conflitto. I criteri per risolvere questa

incompatibilità sono:

1. Pacta Sunt Servanda: I trattati devono essere rispettati; si cerca

di mantenere entrambi i trattati in vigore.

2. Lex Posterior Derogat Anteriori: Se un trattato successivo

contraddice uno precedente, prevale il secondo. Questo principio è

previsto dall'articolo 30 della Convenzione di Vienna.

3. Pacta Tertiis Nec Nocent Nec Prosunt: Gli effetti di un trattato

rimangono limitati alle parti contraenti e non si estendono a Stati

terzi. Così, il trattato tra Italia e Francia non influisce sugli obblighi

tra Italia e Spagna.

Prevalenza degli Obblighi delle Nazioni Unite

L'articolo 103 della Carta delle Nazioni Unite stabilisce che, in caso di

conflitto tra obblighi assunti dai membri delle Nazioni Unite e altri accordi

internazionali, prevalgono sempre gli obblighi derivanti dallo Statuto

delle Nazioni Unite. Questo significa che nessun trattato può derogare a

tali obblighi.

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Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Naomi_01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Romano Giuseppe.
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