Nel ’67 legge 962: prevenzione e repressione del delitto di genocidio, si inseriscono in
questa legge una serie di previsioni art. 1= atti diretti a commettere genocidio->
chiunque al fine di distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale etnico, raziale o
religioso è punito con la reclusione dai 10 ai 18 anni. Art. 2= deportazione a fine di
genocidio-> chi al fine indicato nel precedente articolo deporta persone appartenenti a
un gruppo religioso, etnico è punto con la reclusione da 15 a 24 anni. Art.3=
circostanze aggravanti che portano all’ergastolo e così via. Questa è una classica
legge che da esecuzione in forma ordinaria alla convenzione sul genocidio. In forma
ordinaria perché si preoccupa questa legge dopo che è stata sistemata la Costituzione
di creare quando c’è una condotta di tipo genocidario nell’ordinamento italiano a
prevedere le pene. L’esecuzione formale viene data nel ’52 mentre l’esecuzione
ordinaria viene data con una legge del ’67. Allora è meglio prevedere in un’unica
norma l’autorizzazione alla ratifica, l’ordine di esecuzione e il procedimento di
adattamento ordinario. Qui si vede come una norma di diritto internazionale generale
spesso ha bisogno di declinazioni nazionali, di una convenzione che specifica. Che
rapporto c’è tra le norme di diritto generale e le norme pattizie e quindi tra le norme di
diritto generale e quelle particolari? Una norma generale può essere derogata dai
trattati? Fonti dell’ordinamento internazionale sono due: generali e particolari. La
norma di diritto generale e le norme pattizie hanno una specialità cioè che qualche
volte le norme di diritto internazionale generale prevalgono su quelle pattizie. Ci sono
però anche norme di diritto internazionale non cogenti che possono essere derogati da
un trattato. Le norme di diritto internazionale generale non cogente possono essere
messe nel nulla dal trattato di 2,3 o 4 o 50 stati cioè alcune parti statali decidono di
andare contro una norma di diritto generale, lo possono fare quando quella norma non
è cogente es. norma cogente è il divieto di aggressione che non può essere derogata
da trattato mentre una norma generale non cogente può essere quella dell’immunità
degli agenti diplomatici cioè fanno un trattato sul fatto che i propri agenti diplomatici
possono essere soggetti a certe attività giudiziarie dello stato in cui svolgono funzioni.
Molte norme del diritto internazionale generale stanno su un piano orizzontale cioè
sono in un rapporto di reciproca derogabilità con le norme pattizie. La norma generale
può essere derogata dalla norma pattizia, questa a sua volta può essere derogata
dalla norma generale se si viene a formare dopo il trattato. Ci sono principi generali
che sono derogati da trattati, ci sono trattati che possono essere derogati da una
successiva norma di diritto internazionale che si forma. Esistono delle norme di diritto
internazionale inderogabili. Il patto molotov –ribentrov non ci dice solo che ci sono
norme generali che hanno un contenuto che prevale sui trattati ma ci dice che ci sono
norme verticali cioè norme inderogabili che costituiscono la fonte primaria
dell’ordinamento (Groundnorm). Es. convenzione di Vienna sul diritto dei trattati,
basata sulla norma generale pacta sunt servanda la declina su un piano più specifico.
Art. 53 della convenzione: trattati in contrasto con una norma imperativa del diritto
generale ovvero ius cogens che sono le norme primarie dell’ordinamento. “È nullo
qualsiasi trattato che, al momento della sua conclusione, sia in contrasto con una
norma imperativa di diritto internazionale generale”. Teoricamente una norma ben
scritta dovrebbe ora dire quali sono le norme imperative di diritto internazionale
generale. “per norma imperativa di diritto internazionale generale si intende una
norma che sia stata accettata e riconosciuta dalla comunità internazionale degli stati
nel suo insieme in quanto norma alla quale non è permessa alcun deroga” quindi dice
che una norma inderogabile è una norma che non può essere derogata ma quindi qual
è la norma di diritto internazionale generale? Questo art. 53 deve essere riempito di
contenuti. Devo andare a cercare dove la comunità internazionale si sia accordata.
Art. 64 della convenzione di Vienna perché nell’art. 53 si dice che succede di un
trattato che quando viene fatto viene fatto nel momento in cui c’è una norma
imperativa di diritto internazionale generale. Qui invece si dice che succede di un
trattato che viene fatto oggi ma non c’è ancora una norma imperativa di ius cogens.
“Qualora sopravvenga una nuova norma imperativa di diritto internazionale generale,
qualsiasi trattato esistente (prima) che contrasti tale norma diventa nullo e ha
termine”. Trattato internazionale “statuto delle nazioni unite” è obbligatorio perché
risponde al pacta sunt servanda. Lo statuto delle nazioni unite vede 193 stati membri,
quasi tutti. Art. 103 ci dice che “in caso di contrasto tra gli obblighi contratti dai
membri delle nazioni unite con il presente statuto e gli obblighi da esso assunti in base
a qualsiasi altro accordo internazionale prevarranno gli obblighi derivanti dal presente
statuto” quindi vuol dire che gli obblighi in sede delle nazioni unite quasi tutti gli stati li
considerano obblighi di ius cogens che prevalgono su qualsiasi altro trattato. Questo
articolo 103 serve a dare contenuto all’art. 53 della convenzione di Vienna e che
quindi quegli obblighi internazionali sono scritti nello statuto delle nazioni unite.
Bisogna procedere con la rilevazione della prassi, il diritto internazionale è ancora un
diritto poco formalizzato. Art. 103 della carta delle Nazioni Unite ci consente di andare
a cercare quegli obblighi che la carta crea e che gli stati (diritto della volontà) hanno
assunto liberamente, i quali obblighi dicono gli stati prevalgono su altri trattati. Gli
stati sanno che se fanno un trattato in contrasto con gli obblighi dello statuto delle
nazioni unite prevale l’obbligo sul trattato. Questo ci consente di dire che
probabilmente la prassi ci porta a identificare gli obblighi di ius cogens nella carta
delle Nazioni Unite. Bisogna prendere l’inizio di un trattato-> capitolo 1 del trattato:
fini e principi delle Nazioni Unite scritti nel 1945, sono stati abbastanza applicati che ci
consente di dire che non sono solo norme pattizie tra stati ma anche norme generali: i
fini delle Nazioni Unite sono art. 1 mantenere la pace e la sicurezza
internazionale…”per reprimere gli atti di aggressione” quindi l’aggressione si
prospetta come un fine superiore che va contrastato e quindi si prospetta come quei
principi che non possono trovarsi in un altro trattato. “Conseguire con mezzi pacifici la
composizione e la soluzione di controversie” -> norma di ius cogens, non vanno risolte
con la guerra che era mezzo di risoluzione delle controversie. Non si può fare un
trattato in cui si dice di utilizzare la guerra per risolvere le controversie. Un altro
principio di ius cogens si trova al paragrafo 2 quando parla di “autodecisione dei
popoli” che indica il diritto dei popoli all’autodeterminazione che non può essere
oggetto di un trattato. Paragrafo 3: diritto dell’uomo collegato con il dovere, un
principio fondamentale di ius cogens è quello di non discriminazione che si trova
all’art. 3 della nostra Costituzione che ha una faccia che è quella dell’uguaglianza e
devono essere trattati in modo differenti situazioni differenti.
Art. 2-> “l’organizzazione è fondata sul principio della sovrana eguaglianza di tutti i
suoi membri” ovvero per es. San Marino e USA sono formalmente uguali. Qui si ripete
il concetto di risoluzione delle controversie in modo pacifico. Paragrafo 7 “ nessuna
disposizione del presente statuto autorizza le Nazioni Unite ad intervenire in questioni
che appartengono essenzialmente alla competenza interna di uno Stato”
Questi principi degli articoli 1 e 2 sono generali ed estensibili a tutta la comunità
internazionale perché propagati dalle Nazioni Unite.
Questi due articoli insieme all’art. 103 danno una risposta migliore all’art. 53 della
convenzione di Vienna sulla convenzione di trattati quindi che cos’è norma di diritto
internazionale generale cogente? È una norma come il principio di autodeterminazione
dei popoli, divieto di aparthaid, divieto di aggressione…perché l’art. 103 delle nazioni
unite rende volontariamente gli stati membri auto obbligati a considerare le norme
dello statuto delle nazioni unite superiore ad altri trattati. Questa prevalenza di norme
pattizie assurge al rango di prevalenza di norme generali. L’apice quindi del nostro
albero è costituito da poche norme di diritto internazionale cogente che sono all’apice
perché fanno premio, prevalgono, rendono nullo un trattato con esso contrastante. Ne
deriva che l’opinio iuris e l’usus diuturnus di queste norme che sono diritto della
coscienza fa si che queste norme prevalgano in modo verticale su diritto della volontà
contrastante. Accanto, sul piano orizzontale delle norme di diritto internazionale non
cogente ma norme normali altre norme di diritto generale che possono essere
derogate fra due, tre…stati ad un trattato. Norme generali che si formano sono un
trattato sono su un piano orizzontale. All’apice le norme di ius cogens minime di una
comunità che guarda sempre più agli individui e all’uomo e meno si mette l’accento
sull’ inter nationalità, sullo stato dotato di potere assoluto. Quindi abbiamo norme di
diritto internazionale generale poi norme comuni e di diritto pattizio e poi ciascuno
stato ha l’inserimento di queste norme nell’’ordinamento: norme di diritto generale
entrano con l’art. 10 comma 1 mentre quelle pattizie con la stipulazione da una parte
e l’adattamento dall’altra.
Come si individuano le norme di diritto internazionale generale? Ci sono norme cogenti
(sinonimo di imperativo) che sono norme verticali. Molte volte ci sono testi che
codificano dei principi di diritto internazionale che magari non sono scritti. Ci sono testi
non cogenti che fanno una ricognizione di norme generali es. dichiarazione dei diritti
internazionali dell’uomo che è un testo non cogente, ha un alto valore simbolico ma
non è un tratto internazionale. Il 10 dicembre 1948 l’assemblea generale delle nazioni
unite approvò e proclamò la dichiarazione universale dei diritti umani. Viene dato il
compito di diffondere ampiamente, p
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