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ODISSEE DELL'IMMAGINARIO: TEMI E MITI LETTERARI

Opposizione tra forme e materiali letterari. Questa comparazione comprende un arco di tempo esteso e una vasta schiera di compositori. Alla fine del 19esimo secolo in Germania inizia a prendere corpo una branca di studi, la Stoffgeschichte, ovvero lo studio della storia dei materiali e dei soggetti letterari. Il suo scopo era ricostruire la trasmissione dei materiali tematici attraverso la tradizione europea, basandosi su due ambiti principali: 1) il folklore e la tradizione popolare (leggende, miti); 2) la trasmissione dei temi e dei miti nelle letterature moderne. Secondo René Wellek (1946) l'origine di questo movimento è nei fratelli Grimm, i quali nel 19esimo secolo elaborarono gli studi dedicati alle favole, arrivando all'idea di una letteratura folklorica come riserva di temi. Egli scrive inoltre il libro Theory of Literature, dove descrive l'isolamento dei materiali rispetto alla complessità.

Dell'opera letteraria. Secondo Wellek infatti l'opera letteraria è un sistema stratificato di norme che interagiscono con la cultura ma che possono anche essere studiate di per sé. Lo studio dei temi rimanda alla Scuola francese, come gli studi di Gaston Paris, che osservava la circolazione del materiale tematico nelle letterature europee a partire dalla tradizione popolare. Tuttavia la circolazione dei materiali somigliava più a un lavoro di archivistica. Non contempla il valore estetico della produzione letteraria.

L'impostazione positivistica segue questa metodologia, Tieghem infatti diceva di indagare esclusivamente i materiali senza badare al loro valore estetico. Così lo stigma del tema va avanti fino agli anni '70. Per passare da quella metodologia (documentaria) a quella critica, ci fu bisogno di una versione non più solo erudita e documentario-genealogica ma anche, storico-critica ed ermeneutica (interpretativa) --> Nouvelle critique.

In Francia si rinnovò la critica letteraria introducendo altre discipline (sociologia, ecc.). Un esempio di studiosi del genere fu Raymond Trousson (1964), il quale affermava che i temi letterari vanno incontro a un processo di palingenesi, ovvero che si trasformano, si scontrano, si ricombinano, a varie altezze della storia. Ci sono dei temi che raggiungono il picco in determinate epoche storiche per poi entrare in una bolla. Secondo lui, è necessario indagare le modalità e le cause di questa metamorfosi. C'è bisogno di guardare il percorso di questa "Odissea". È nel contesto della storia che il tema assume il suo significato. Vedere come di recente la letteratura è tornata a interrogarsi sulla natura in pericolo e la preoccupazione ecologica. Si dimostra come il tema sia trasformabile e adattabile a seconda del periodo e dei costumi del popolo in cui viene trattato. Il tema è inoltre polivalente, perché se limitiamo il

Il tema ad un arco specifico lovediamo solo parzialmente. Trousson parla di 2 temi:

  • Di situazione = che rimanda a temi in cui la figura principale non esiste senza la vicenda di cui è partecipe (togliendo il labirinto al minotauro la sua figura non ha senso, o il mito di Edipo).
  • Dell'eroe = come in Ulisse, la cui figura può essere traslata in altri contesti, un viaggio senza ritorno, basta guardare come Joyce lo riusa. Il tema dell'eroe rimanda ad un'idea specifica che egli stesso trasmette. Prometeo si incarna nella libertà.

Trousson sovrappone il mito al tema, che sono la stessa cosa. Tuttavia, egli dice che quando si passa dall'ambito religioso all'ambito delle scritture letterarie, il mito si trasforma in un tema. Ad esempio, il mito greco quando trasmigra nella letteratura, allora diventa un tema. Gli studiosi però hanno bisogno di etichette.

Egli fa differenza tra:

  • Critica tematica = che è lo studio di un tema caratteristico
  • All'interno di una singola opera, o nelle opere del singolo autore. - Tematologia = studia le trasformazioni storiche di un tema in una pluralità di testi, scoprendo legami. Dunque la tematologia ha un taglio comparativo. Essi sono due approcci sia diacronici che sincronici.

    GLI APPROCCI DELLA NOUVELLE CRITIQUE

    Il tema è un ingresso privilegiato nell'opera studiata, è il punto focale che trattiene tutti i significati. Il tema è ricorrente, permetteva di ricostruire le modalità del processo creativo, perché quell'opera era arrivata ad essere in quel modo.

    Tipologie di approccio allo studio del tema (ce ne sono vari ma ci soffermano solo su alcuni):

    - Fenomenologico = studio del fenomeno dell'atto creativo. È un approccio adottato da Gaston Bachelard. Sperimentazione in prima persona con fenomeni che influenzano il processo creativo.

    - Psicocritica = Contemporaneamente a tali approcci nasceva anche la "psicocritica"

    di Charles Mauron, che indagava l'inconscio dello scrittore sulla base delle "metafore ossessive" per risalire poi a un mito personale, espressione della personalità inconscia dell'autore e riconducibile a elementi biografici. Ci si concentra su molteplici metafore dell'autore. - Mitanalisi = analisi sociologica del mito. Si può studiare miti antichi o del passato riflessi nei contesti sociologici al giorno d'oggi. Il mito di Narciso riflesso nei social media. - Mitocritica = riguarda lo studio del mito in rapporto alla filosofia. Ci si interroga sul ruolo del mito più che sul significato. - Monotematismo = adottato da Weber, l'intero atto creativo di un autore può essere interpretato con una reiterata modulazione di un unico tema, un'immagine ossessiva. Ci si concentra su un unico tema di un autore. Si arriva ad una critica dell'analisi tematica solo alla fine degli anni '80 con Todorov. Egli dice che essa è sìuna delle chiavi d'accesso al testo letterario (RETORICA + NARRATIVA + TEMATICA) ma essa porta con sé il rischio di minacciare la semplicità letteraria. Cesare Segre dice che i temi sono il linguaggio del contatto conoscitivo tra gli uomini del mondo. In mitologia greca il Mythos è il racconto in accezione favolosa, che si scontrava con il logos (discorso razionale). Il mito rimandava alla rappresentazione della realtà che travalicava i confini dell'esperienza. Magris dice che nel mito nulla è accaduto, tutto viene raccontato e accade ogni volta che viene raccontato (esiste nel momento in cui viene raccontato). Si associa mito e letteratura perché la mente dello scrittore è una mente mitica. Il mito tenta di dimostrare come amore, morte, anime, o altro viene rappresentata attraverso l'immaginario (area in cui si formano le immagini). Il mito tocca argomenti che non possono avere riscontro nella realtà, servivano quindi a

    Studiare queste verità inspiegabili. Il mito ha una sua logica, che genera una ripetitività di determinati legami logici, detti mitemi (come Mito di Hermes: mitema della bastardaggine, mitema del mediatore). Essi stanno a indicare quindi ciascuno dei nuclei narrativi che si possono evidenziare all'interno della narrazione mitica, tali che la struttura del mito (come avviene per i fonemi in rapporto agli enunciati di una lingua), risultidalla combinazione di più mitemi.

    Il mito è etno-religioso o letterario. Il primo è una storia sacra che riguarda un avvenimento che ha luogo in un mondo primordiale (Prometeo, vaso di Pandora), il secondo desacralizza quello etno-religioso, lo degrada. Lévi-Strauss dice che è la devalorizzazione di un modello. Secondo alcuni il mito letterario ha un certo prestigio. Il mito etno-religioso ha delle funzioni fondamentali: narrativa, esplicativa (spiega dinamiche e della realtà) e rivelatrice.

    mitoletterario è invece la ripresa del mito antico, oppure un mito nato dalla letteratura, inaugurato da un'opera letteraria o un corpo di testi (es. Don Giovanni o Tristano e Isotta). Questo ci permette di vedere la letteratura come fondatrice di miti. Ci sono vari miti letterari: - Mito politico-eroico (modificato da opere letterarie, come ad esempio Napoleone, Cesare, ecc.). - Mito parabiblico (Lilith, Ebreo Errante, ecc.) - Immagini chiave (mito del progresso, mito della razza, mito della macchina) Il mito letterario non ha un valore fondativo, a differenza dell'altro. Ha una saturazione simbolica, nel senso che ha dentro di sé un potenziale che lo travalica e per cui può essere ripreso da altre letterature e ha una polivalenza (come Ulisse). Il mito è "assimilabile al cavolo" perché ha un nucleo che persiste attorno al quale si creano le varie supposizioni e declinazioni. Il mito può essere descritto in più modi, si

    Pensi ai video musicali, ai videogiochi, ecc.

    Fasi di studio di un mito:

    TEMA LETTERARIO

    Esso può essere inteso, guardando alla radice greca, "rappresentare". Il tema è un deposito semantico, ma viene costantemente irrigato. È soggetto di preoccupazione e di interesse generale per l'uomo secondo prospettive di lunga, breve e media durata. I temi sono ricorrenti nella storia letteraria e culturale; essi sono un'entità Flessibile, Mobile, Metamorfica, Ricorrente e Legata all'esperienza extraletteraria. Il tema va immaginato come il punto di scambio tra la realtà e il testo letterario. È il medium, se condotta in maniera pertinente, l'immagine tematica contente di dischiudere aspetti dell'opera letteraria che neanche l'autore riconosceva. Al giorno d'oggi non si parla di mito ma di tema.

    I temi sono di più tipi:

    • Universali tematici = sono di lunga durata (guerra, città, morte). Sopravvivono

    nellastoria.- Tematiche d'epoca = sono di breve durata (es. ambientale)- Tema personale = riguardano l'autore (es la frontiera per Magris, la maternità per la Plath, ecc.)

    Questo elenco può aprirsi e trovare temi sociali, professionali e morali (cavaliere, viaggiatore, criminale), motivi ricorrenti (anello magico), topoi, scene specifiche (discesa agli Inferi per l'epica), situazioni umane ricorrenti (triangolo amoroso).

    Il tema è composto da unità elementali che sono definite come motivi. Essi si dispongono attorno ad un nucleo tematico forte e si organizzano. Sono elementi minimi, concreti, nuclei microtematici strutturanti. Lo stesso motivo si può trovare in temi differenti. Ad esempio il specchio è motivo del tema del doppio ma anche motivo del tema dell'amore. Quando tanti motivi si sommano tra loro abbiamo il topos. Esso è la risultante di un insieme di motivi e di una forma stereotipata, cristallizzata, ricorrente.

    Sono luoghi della memoria collettiva. Nellaretorica si chiamavano topiche. Esse sono dei “tag html”.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
33 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ila.fallani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letterature comparate e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Franco Ludovico.