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Estratto del documento

Quando muore la madre, Zeno non ne è toccato perché la loro relazione resta oltre la vita.

Quando muore l’antagonista invece gli muore qualcuno che pone degli ostacoli che devono

essere superati. “Questa è l’ultima sigaretta”: muro che si pone per poter provare piacere nel

aggirarlo. Zeno non rinuncia al proprio desiderio e mette divieti per ravvivare il desiderio

(ravviva il desiderio di avere l’amante attraverso il matrimonio).

Sfera intima e sfera collettiva

Svevo non racconta solo delle vicende private di Zeno, ma parla anche della guerra, e quindi

di una questione pubblica della storia. A tal proposito Zeno commenta affermando che il

mondo si purifica attraverso la sua distruzione

La prefazione

Il diario che il medico ha fatto scrivere a Zeno è chiamato: Novella; Autobiografia (non può

essere perché non è un ordine cronologico di eventi legati da relazioni di causa ed effetto);

Rievocazione; Memorie; Verità e bugie.

È un testo che, quindi, non ha uno statuto definito.

Ora, il medico dovrebbe mostrare professionalità, porsi come uno specchio vuoto di fronte al

paziente, senza restituire nessuna immagine; al contrario, qui si pone quasi come uno dei

protagonisti del racconto, essendo l’oggetto dell’antipatia del paziente. Per questo motivo, le

capacità del medico sono messe in dubbio

Il preambolo

Zeno prende la parola, e nonostante gli sia stato chiesto di partire da sogni o fatti recenti, con

la sua mania di voler fare ordine nella sua storia e determinare causa ed effetto, parte

direttamente dalla ricostruzione della sua infanzia, sperando di poter spiegare la sua malattia.

Locomotiva → trauma della morte del padre

Il fumo

Analisi storica della propensione al fumo. Qui il meccanismo che lega gli eventi è nelle

associazioni libere (sigaretta in mano - pacchetto - volti).

L’importanza dell’ultima sigaretta → il proposito di smettere di fumare rende l’intenzione più

nobile e aumenta la volontà di fumare.

Malattia come surrogato, segno di inettitudine → costruire una malattia di cui essere schiavo

piuttosto che ammettere la propria inettitudine. Questo perché Zeno non vuole rinunciare alla

propria malattia, e quindi accettare di essere sano, perché ciò comporterebbe di superare il

limite, ma lui vuole qualcuno che invece proibisca e imponga divieti (per sostituirsi alla

figura del padre)

La morte del padre

Comporta inevitabilmente eventi traumatici nella vita di Zeno.

Morta la madre, per continuare a sentirsi parte di lei deve avere un ostacolo da aggirare (il

padre), e quando questo viene a mancare, si ha la fine assoluta della lotta, e Zeno non può più

dimostrare a se stesso di rappresentare l’oggetto di desiderio della madre.

Anche qui l’ostacolo è solo un modo per mistificare la realtà, un alibi.

La funzione assunta dall’immagine del padre diventa vincolante nella vita di Zeno in quanto

influenza tutte le relazioni che ha con persone di sesso maschile (proiezione dei ruoli dei

membri del nucleo familiare sugli altri personaggi che lo circondano) → Bloccato nel

rapporto di lotta immaginaria con il padre, si sente sullo stesso piano del padre e addirittura

migliore. Zeno dev’essere vincitore. Necessita di un confronto costante.

La morte del padre rende reale la vittoria mentale che diventa assoluta. La morte mette fine

ad una dinamica fondamentale per Zeno.

Una risoluzione sana dell’Edipo sarebbe ammettere di essere diverso dal padre.

La malattia

Tutti si accorgono della malattia del padre tranne Zeno. L’Olivi consiglia di fare testamento in

modo tale che lui possa continuare ad amministrare i soldi poiché Zeno era incapace.

Non riesce a guardare la situazione reale.

Il padre prova a introdurre il tema della morte ma Zeno svicola: non vuole accettare il

principio di realtà ma far sfigurare il padre con

affermazioni psicologiche (cita Freud: la dissoluzione potrebbe ricordare il piacere sessuale).

Zeno è continuamente sorpreso.

Il padre avrebbe voluto assolvere il suo ruolo di guida verso la realtà, senza riuscirci perché o

sminuito dalla madre o in quanto assente.

C’è un senso di colpa: “non so perché non ho chiamato subito il dottore”.

Zeno non vuole capire cosa sta succedendo non tanto per il dolore che gli procurerà ma

perché gli verranno a mancare degli alibi e non potrà

sentirsi migliore di quello che è.

Il figlio è contraddittorio: non vuole che il padre muoia ma allo stesso tempo spera che muoia

per poter vincere la sua battaglia immaginaria.

Usa termini come “Curioso!” che stonano con il dolore della narrazione.

Non chiama il medico (“si supponeva che talvolta portassero la salvezza”) perché crede che il

padre sia già morto. Zeno è blindato nella sua

coscienza, percepisce la realtà come la proiezione di sé.

Imita le caratteristiche del malato: imita la respirazione frettolosa del padre. Si identifica. È

egoista.

La respirazione viene paragonata allo sbuffo di una locomotiva, già citato nel preambolo.

Piange perché non ci sarà più alcun padre al quale potrà dimostrare di essere migliorato.

Egoista fino all’ultimo

L’ultima parola del padre non ha più possibilità di risposta: lo schiaffo non è spiegabile

secondo Zeno.

Non gli spiace che sia morto ma che non può più provargli la sua innocenza.

Cerca di spiegarsi il perché della punizione.

“Morto, il corpo del padre sembra essere forte, severo e minaccioso”.

Usa la religione per dimostrare la sua filosofia materialista.

Per superstizione (carattere tipico del nevrotico) continua a raccomandare l’anima di suo

padre

L’odio nei confronti del dottore

Dottor Coprosich: Dottor Escremento: critica alla scienza positivista, della psicoanalisi in

quanto ha pretese scientifiche (Svevo crede

nell’efficacia diagnostica ma non terapeutica della psicoanalisi).

Zeno sviluppa un sentimento di antipatia anche nei suoi confronti. Lo descrive come magro,

nervoso, insignificante, calvo, debole.

Coprosich lo rimprovera per non aver costretto il padre a farsi curare (prende il medico come

nuovo ostacolo).

Zeno inventa delle bugie per nascondere la sua colpa, agendo contro la cura del padre.

Propone di non far tornare in sé il padre (tramite le sanguisughe).

Introduce i sogni freudianamente rivelatori:

risogna la conversazione col medico sulle mignatte e camicie di forza che rigira la situazione:

è lui ad insistere su come curare il padre mentre

il dottore a non intervenire.

Il matrimonio

Descrizione degli equivoci di Zeno rispetto alle situazioni che si trova a vivere e gli altri.

Non c’è quasi frase che non crei un effetto umoristico, di quell’umorismo che in fondo salva

l’inetto: sono le scelte che fa per ripiego, trascinato

dagli eventi, che si riveleranno le scelte vittoriose.

Presenta un altro aspetto della vita di Zeno nel quale si manifesta la sua nevrosi: la ricerca di

un ostacolo da sormontare.

Il Malfenti

Zeno frequenta la Borsa, dove c’era la Banca Union di Vienna (dove Svevo ha lavorato), e

dove Giovanni Malfenti, spregiudicato, forte, rozzo

come lo vuole la società dell’epoca, esempio di conformismo borghese, tiene una cattedra

commerciale. Malfenti è quello che Schopenhauer

definiva il lottatore.

“Quando io ammiro qualcuno, tento immediatamente di somigliargli. Copiai anche il

Malfenti".

Dice di amarlo. Malfenti diventa il modello e l’avversario per Zeno che, nel descriverne la

salute, però lo sminuisce (es. Zeno è colto avendo

frequentato due università mentre Malfenti è ignorante, grezzo ma sa abbindolare le persone).

Malfenti cerca di fregarlo e lo deride (“fama di furberia”). “La sua fiducia era messa

benissimo, tant’è vero che potè ingannarmi due volte”: si

contraddice.

La morte di Malfenti è pianta quanto la morte del padre, in quanto Malfenti diventa il

surrogato del padre “amicizia che subito mi parve

paterna”.

Matrimonio: modo per ottenere la salute per contagio

Zeno, superstizioso, pensa di poter ottenere la salute per contagio: per ricevere da lui la salute

vuole imparentarsi con lui.

Cerca nei suoi figli le caratteristiche del nonno sano.

Matrimonio sano: il marito racconta il suo lavoro e i suoi affari, tradisce la moglie e lei,

consapevole e ben educata, tace (“muta assistenza”) o

si limita a sorridere: classico conformismo borghese.

Le 4 figlie hanno nomi che iniziano per A: Ada, Augusta, Alberta e Anna (antipodo di Z).

Xenos= ospite straniero in greco: si sente estraneo al mondo dei sani (“Avevo perciò il

sentimento che stessi per prendere moglie lontano dal

mio paese”). Comincia a sognare le figlie prima di conoscerle: corre dietro alla salute.

Inizia a frequentare il salotto Malfenti: “giudice severissimo sarei stato”. Parte dal

presupposto che sarà lui a scegliere e non pensa che dovrà

anche lui essere scelto. Non si mette in discussione. Parte dalla necessità per diventare sano e

non cerca moglie per amore.

Entrando in salotto vede Augusta che esclude subito in quanto strabica, con pochi capelli, un

po’ grossa.

Come seconda vede Anna, che ha solo 8 anni e quindi è esclusa a prescindere.

Alberta è bella ma ha solo 17 anni.

Quando vede Ada, il colpo di fulmine viene sostituito dalla “convinzione che quella donna

fosse quella di cui abbisognavo e che doveva

addurmi alla salute morale e fisica per la santa monogamia”.

È contraddittorio: ha appena celebrato il tradimento tra marito e moglie

Ada

Riconosce in Ada la serietà e l’energia caratteristici di Malfenti e in più l’apprezza per il suo

aspetto.

Desidera innamorarsi di lei dopo averla scelta come donna conveniente per sposarsi.

Iniziano gli equivoci: i metodi usati per conquistarle sono fallimentari: le fa ridere troppo,

racconta la morte del padre…

Proietta su Ada quei sentimenti che solitamente proietta sull’ideale paterno: era inferiore.

Ada racconta del tempo passato in Inghilterra dove i movimenti di emancipazione femminile

erano molto più sviluppati.

Cerca di piacere ad Ada e finge di essere un altro ma, così facendo, perde la sua naturalezza e

si allontana da lei. Sceglie di modificare se

stesso perché non sarebbe capace di rieducare lei.

Non capisce perché lei non voglia sceglierlo: era non brutto, ricco, di buona famiglia.

L’idea che Zeno ha di sé è quella che costruisce durante le

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
14 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Manu0021 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Italiana Contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Carbognin Francesco.