Estratto del documento

C

genera una corrispondente riduzione del risparmio nazionale. L’aumento del consumo viene quindi

compensato da una corrispondente riduzione della spesa per investimento.

Dato che la produzione aggregata del sistema economico è fissa e determinata esogenamente dai

fattori di produzione e dalla funzione di produzione, e dato che anche il livello della spesa pubblica è

esogeno, l'aumento del consumo deve essere compensato da una diminuzione della spesa per

investimento. Una riduzione delle imposte, al pari di un incremento della spesa pubblica, spiazza

l’investimento e fa aumentare il tasso di interesse.

Le variazioni della domanda di investimento

Una delle forze che porta a un aumento della domanda di investimento è l’innovazione tecnologica.

Prima di trarre vantaggio dall’innovazione, un’impresa o un individuo deve acquistare beni di

investimento. Di conseguenza, l’innovazione produce un aumento della domanda di investimento.

1. L’aumento della domanda di investimento genera lo spostamento della curva I(r) verso l’alto,

mentre la curva di offerta di capitali resta inalterata.

2. In questo caso però, non variando l’offerta di fondi mutuabili, all’aumento del tasso di interesse

reale di equilibrio non corrisponde una riduzione degli investimenti. Ciò avviene in quanto l’offerta

di capitali è anelastica al tasso di interesse e pertanto l’aumento di domanda del “bene” graverà

solamente sul “prezzo”.

3. Un aumento della domanda di capitali sarebbe (almeno in parte) soddisfatto nel nuovo equilibrio

se il risparmio fosse positivamente correlato al tasso di interesse, come effettivamente accade

nella realtà (ma non nel modello in questione).

4. In tal caso, con i risparmi che crescono insieme al tasso di interesse, la curva di offerta ha

pendenza positiva, quindi, in caso di aumento di domanda di capitali, la curva I(r) si sposta verso

l’alto, mentre S(r) rimane invariata.

L’uguaglianza determina quindi un nuovo tasso di interesse di equilibrio (minore che in caso di offerta

di capitale fissa) ma anche un maggior livello di investimenti, dovuto al maggior rendimento degli

stessi.

La domanda di investimento può cambiare anche a seguito di provvedimenti di politica fiscale che

incentivano o disincentivano gli investimenti.

Per ogni dato livello del tasso di interesse, la domanda di beni di investimento è più elevata. Questo

aumento è rappresentato da uno spostamento verso destra della curva di investimento.

L’implicazione è che la spesa per investimento di equilibrio non cambia: è il livello fisso di risparmio che

determina l’ammontare complessivo della spesa per investimento l’offerta di fondi mutuabili è fissa

e un aumento della domanda di investimento ha come unico effetto un aumento del tasso di interesse.

Conclusione

Il modello utilizzato ha spiegato la produzione, la distribuzione e l’allocazione della produzione

aggregata di beni e servizi di un sistema economico chiuso. Tale modello è anche detto modello di

equilibrio economico generale. Le ipotesi semplificatrici adottate sono:

il ruolo della moneta (mezzo di scambio utilizzato per l’acquisto e vendita di beni e servizi) è

- stato ignorato;

economia chiusa, ossia NX=0;

- forza lavoro pienamente occupata;

- stock di capitale, forza lavoro e tecnologia di produzione dati e fissi;

- il ruolo della vischiosità dei prezzi nel breve è stato ignorato.

-

In sintesi, la produzione aggregata è determinata dai fattori di produzione e dalla tecnologia di

produzione e, in particolare, tali fattori sono scelti dalle imprese concorrenziali che massimizzano il

profitto in modo tale che il costo del fattore eguagli il suo prodotto marginale.

La produzione aggregata del sistema economico viene utilizzata poi per consumo, investimento e spesa

pubblica. Il consumo è correlato positivamente al reddito disponibile, la spesa per investimento è invece

correlata negativamente al tasso di interesse reale, mentre la spesa pubblica (e le imposte) sono

determinate esogenamente dalla politica fiscale. Infine, il tasso di interesse reale si aggiusta in modo

da equilibrare la domanda e l’offerta della produzione aggregata dell’economia o, secondo un altro

punto di vista, per garantire l’equilibrio tra l’offerta di fondi mutuabili, cioè la spesa per investimento.

CAPITOLO 4 – IL SISTEMA MONETARIO: COS’È E COME FUNZIONA

I due strumenti della politica macroeconomica sono la politica fiscale e la politica monetaria.

• Politica fiscale, cioè le decisioni del governo in tema di spesa e di tassazione, affidata a

rappresentanti eletti

• Politica monetaria, ovvero decisioni relative al sistema di conio, alla moneta e all’attività bancaria

della nazione, appannaggio della banca centrale

Cos’è la moneta?

Per un economista, la moneta non indica tutti i tipi di ricchezza, ma soltanto un tipo particolare: la

moneta, che è lo stock di valori immediatamente disponibili per le transazioni, ossia l’insieme di attività

utilizzate per le transazioni.

Essa ha tre funzioni principali:

1. Riserva di valore, ossia permette di essere accumulata e spesa in un momento diverso da quello

in cui la si è guadagnata; la moneta è un mezzo per trasferire potere d’acquisto dal presente al

futuro. La moneta è una riserva di valore imperfetta se i prezzi aumentano, la quantità di beni e

servizi che si possono acquistare con una data quantità di moneta diminuisce. Nonostante questo,

gli individui normalmente detengono con l’obiettivo di scambiarla in futuro con beni e servizi.

2. Unità di conto, cioè rappresenta l’unità di misura con cui si esprimono i prezzi e si registrano i debiti;

nonché con cui ci misurano tutte le transazioni economiche. La microeconomia ci insegna che

le risorse vengono allocate in funzione dei prezzi relativi, cioè del prezzo di un bene espresso in

termini di un altro bene, nel nostro caso in termini di moneta.

3. Mezzo di scambio, in quanto è lo strumento che si utilizza per acquistare beni e servizi. La facilità

con cui la moneta può essere convertita in altre cose è detta liquidità

Proviamo a immaginare un’economia che sia priva di moneta, nella quale per scambiare si ricorre al

baratto. Affinché si realizzi uno scambio, deve verificarsi una doppia coincidenza dei bisogni, cioè che

due individui abbiano ciascuno il bene desiderato dall’altro. circostanza improbabile, infatti in

un’economia fondata sul baratto sono possibili solo transazioni molto semplici.

La moneta rende possibili transazioni più indirette. Nelle economie moderne, caratterizzate da un alto

grado di complessità, il commercio di solito è indiretto e richiede il ricorso alla moneta.

La moneta assume inoltre molte forme, generando una moltitudine di tipi di moneta. Si possono

distinguere in:

• Monete fiduciarie o moneta a corso legale, in cui ricadono le monete che non ha valore intrinseco,

ma che gli è stato affidato dalla consuetudine o dalla legge, come ad esempio le banconote

(altrimenti detta moneta flat, perché definita tale da un decreto del legislatore.

• Monete merce, ovvero quelle che hanno valore intrinseco, come oro o sigarette, usate in

circostanze eccezionali

Nelle economie avanzate si eseguono molte transazioni con uno strumento che ha unicamente

funzione di moneta: le banconote. Nel corso della storia molte società hanno usato come moneta beni

dotati di valore intrinseco.

La storia ha visto passare l’economia dal sistema aureo, il più diffuso al mondo durante il XIX secolo,

in cui era utilizzata come moneta l’oro, al sistema della convertibilità aurea, in cui le banconote erano

convertibili in oro, fino ad arrivare alla moneta a puro corso legale come oggi. La transizione quindi

dalla moneta merce fino alla moneta fiduciaria si è resa necessaria poiché la prima è legata alla

disponibilità del bene: nel sistema aureo l’offerta di moneta era limitata dall’estrazione dell’oro, e pure

la scoperta di nuovi giacimenti poteva essere dannosa, creando forti aumenti di prezzi. Nei sistemi

retti dalla moneta a corso legale, l’offerta di moneta è invece controllata da una banca centrale, o

autorità monetaria (es: la BCE con l’euro, la Federal Reserve con il dollaro USA).

L’evoluzione verso la moneta a corso legale

Non sorprende che sorgano delle forme di moneta merce per facilitare lo scambio. Ma il diffondersi della moneta

a corso legale desta qualche perplessità: perché qualcuno dovrebbe attribuire un valore a qualcosa che è

intrinsecamente inutile?

Immaginiamo un’economia in cui gli individui siano costretti a portare con sé borse piene d’oro per regolare gli

scambi: il compratore misura l’appropriata quantità di oro e, se l’acquirente è convinto del peso e della purezza

del metallo, si conclude lo scambio. Usare l’oro per le transazioni è costoso, perché la verifica del peso e della

purezza richiedono tempo lo Stato può coniare monete di peso e purezza garantiti. Le monete sono più facili

da usare dei lingotti, perché il loro valore è riconosciuto da tutti. Il passo successivo che lo Stato compie è

raccogliere l’oro dagli individui in cambio di certificati aurei. Se gli individui credono alla promessa fatta dallo Stato

di convertire su richiesta i biglietti in oro, i biglietti acquistano il valore del metallo prezioso. Inoltre, i biglietti sono

più leggeri e quindi più facili da trasportare. Anche la convertibilità diventa irrilevante. Se nessuno si preoccupa

di convertire i biglietti in oro, nessuno si preoccupa se l’opzione non viene più concessa. Nella misura in cui tutti

continuano ad accettare in pagamento i biglietti cartacei, questi hanno valore e fungono da moneta.

Come si determina la quantità di moneta

Dicesi offerta di moneta, la quantità di moneta disponibile in un sistema economico.

• In un’economia che utilizza moneta merce, l’offerta di moneta è rappresentata dalla quantità

disponibile di quella merce;

• In un’economia che utilizza moneta a corso legale, l’offerta di moneta è controllata dallo Stato, che

ha il monopolio della stampa delle banconote e del conio. Il controllo esercitato sull’offerta di

moneta, che è uno strumento di politica economica come il livello di tassazione e il livello di spesa

pubblica, è detto politica monetaria.

Nella maggior parte delle economie avanzate la politica monetaria è delegata alla banca cent

Anteprima
Vedrai una selezione di 14 pagine su 64
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 1 Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 2
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 6
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 11
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 16
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 21
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 26
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 31
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 36
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 41
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 46
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 51
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 56
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti I parziale esame Macroeconomia A-E Pag. 61
1 su 64
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher NickFury01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Bacchiocchi Emanuele.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community