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EMBODIED COGNITION (EC) E LO SPORT

Corpo e movimento sono centrali per la prestazione.

I processi cognitivi come la presa di decisione,

l attenzione e l apprendimento motorio, sono

profondamente in uenzati dalle interazioni corporee

con l ambiente.

Es.: CALCIO capacità del giocatore di adattarsi

dinamicamente all ambiente (palla, avversari,

compagni) in tempo reale e basandosi su feedback

sensoriali e sici.

Es.: GINNASTICA acquisizione di nuove abilità motorie

avviene attraverso l integrazione di sensazioni

corporee con processi mentali di anticipazione e

controllo del movimento. Apprendimento motorio

Cognizione classica vs Embodied Cognition

Un atleta potrebbe apprendere nuove Un atleta apprende attraverso la

abilità motorie come se stesse seguendo sperimentazione attiva e all adattamento

una serie di istruzioni simboliche interne, del proprio corpo all ambiente. Il feedback

simili a un programma informatico corporeo e sensoriale, così come le

emozioni e l interazione con l ambiente,

giocano un ruolo cruciale nel

miglioramento delle prestazioni.

Gioco degli scacchi

Cognizione classica vs Embodied Cognition

Un giocatore di scacchi calcola mosse Il giocatore di scacchi utilizza non solo il

future manipolando simboli mentali calcolo simbolico, ma anche il proprio

(rappresentazioni dei pezzi) in un corpo e percezione visiva per comprendere

ambiente mentale separato dalla sua meglio la dinamica della partita. Il modo in

esperienza sica. cui si sposta sicamente sulla scacchiera,

tocca i pezzi o si relaziona all ambiente

circostante può in uenzare il processo

decisionale.

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La Motivazione nello Sport: Un Approccio Psicologico

La motivazione è uno degli elementi più cruciali nel mondo dello sport, rappresentando il motore

che spinge gli atleti a perseguire obiettivi ambiziosi e a superare le dif coltà. La psicologia dello

sport, disciplina che studia i processi mentali e comportamentali legati all'attività sica, ha

individuato diversi modelli e teorie per comprendere e favorire la motivazione, che può variare in

base a fattori individuali, contestuali e relazionali.

In generale, la motivazione può essere suddivisa in due principali tipologie: motivazione

intrinseca ed estrinseca. La motivazione intrinseca è quella che nasce dal piacere e dalla

soddisfazione personale derivante dall'attività stessa, come il godimento nel migliorare una

tecnica o nel raggiungere una prestazione. La motivazione estrinseca, invece, si riferisce a fattori

esterni come premi, riconoscimenti o obiettivi legati all apparenza sociale, come vincere una

medaglia o ricevere applausi.

La Teoria dell'Autodeterminazione (Deci & Ryan, 1985) è uno dei modelli psicologici più

in uenti nel campo della motivazione sportiva. Essa suggerisce che la motivazione intrinseca è

in uenzata dal soddisfacimento di tre bisogni psicologici fondamentali: competenza, autonomia

e relazione. Gli atleti si sentono motivati quando percepiscono di essere competenti nelle loro

capacità, quando hanno la libertà di fare scelte in merito al loro allenamento e quando si

sentono supportati e apprezzati nel contesto sociale, sia dai compagni di squadra che dagli

allenatori.

Ad esempio, un maratoneta che ama correre per il semplice piacere di s dare se stesso e

migliorare il proprio tempo, senza una spinta esterna come premi o riconoscimenti, esprime una

motivazione intrinseca. Questo tipo di motivazione porta spesso a un maggiore impegno e

perseveranza, poiché l atleta è concentrato sul processo piuttosto che sul risultato nale. Gli

studi hanno dimostrato che gli atleti con una forte motivazione intrinseca sono più resilienti,

hanno una mentalità di crescita e tendono a mantenere l impegno anche durante periodi di

dif coltà.

Tuttavia, la motivazione estrinseca non è da considerarsi trascurabile. Un atleta che ha obiettivi

esterni, come vincere una competizione o ottenere una sponsorizzazione, può trarre bene cio da

stimoli esterni per indirizzare i suoi sforzi e concentrarsi sull obiettivo. La motivazione estrinseca,

in particolare, è fondamentale nelle fasi avanzate della carriera sportiva, dove il successo

professionale, il denaro e il riconoscimento pubblico giocano un ruolo determinante.

Un esempio eclatante è quello di Michael Jordan, considerato uno dei più grandi cestisti di tutti

i tempi. Nonostante la sua innata passione per il basket, il fattore estrinseco ha avuto un impatto

notevole sul suo rendimento. La competizione costante per vincere titoli NBA, la ricerca della

perfezione e il desiderio di superare i suoi limiti tecnici sono stati alimentati non solo dalla sua

motivazione intrinseca, ma anche dal riconoscimento sociale e dal desiderio di vincere. Le sue

prestazioni legendarie nelle nali NBA, come quella del 1997 con "The Flu Game", sono un

esempio di come la motivazione estrinseca possa spingere un atleta a superare condizioni siche

e psicologiche estremamente dif cili.

Un altro importante aspetto legato alla motivazione nello sport è il concetto di autoef cacia,

introdotto da Albert Bandura. L autoef cacia si riferisce alla convinzione di un individuo di poter

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affrontare e superare con successo le s de che gli si presentano. Atleti con alta autoef cacia

tendono ad affrontare situazioni stressanti con maggiore determinazione, percependo le

dif coltà come opportunità di crescita piuttosto che come minacce. Per stimolare l autoef cacia,

è fondamentale che gli allenatori e i professionisti della psicologia sportiva lavorino sulla

costruzione di ducia nelle capacità dell'atleta, attraverso feedback positivi, strategie di coping

e un allenamento progressivo.

Ad esempio, Serena Williams, durante la sua carriera, ha affrontato numerosi infortuni e

dif coltà, ma la sua alta autoef cacia l ha spinta a superare le s de. Quando si è trovata a dover

recuperare da un grave infortunio al ginocchio, la convinzione di poter tornare al suo massimo

livello di gioco l ha motivata a sostenere sessioni di riabilitazione dure e faticose. La sua ducia

nelle proprie capacità ha permesso di tornare a competere ai massimi livelli, dimostrando che

l autoef cacia è un fattore determinante nella resilienza mentale.

La motivazione nel contesto competitivo è anche in uenzata da fattori psicologici come l'ansia

da prestazione e la pressione esterna. Un atleta può sentirsi demotivato o sopraffatto dal timore

di non riuscire a soddisfare le aspettative proprie o degli altri. La pressione sociale, la famiglia,

o le aspettative degli sponsor possono minare la motivazione intrinseca, spingendo l'atleta a

concentrarsi eccessivamente sul risultato, a discapito del piacere e della passione per lo sport.

Un esempio di come l ansia possa in uire sul rendimento lo troviamo in Simone Biles, la ginnasta

statunitense che ha avuto un momento di dif coltà alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Durante le

competizioni, Biles ha scelto di ritirarsi per preservare la propria salute mentale, riconoscendo

che la pressione e l'ansia da prestazione stavano minando la sua capacità di eseguire al meglio.

Questo gesto ha suscitato molte discussioni, ma ha anche sottolineato quanto sia cruciale la

gestione della pressione mentale per mantenere una motivazione sana e produttiva.

In ne, la motivazione può variare anche con l età e il livello di esperienza dell atleta. I giovani

atleti, ad esempio, potrebbero essere più motivati da fattori intrinseci come il gioco e la

socializzazione, mentre gli adulti potrebbero essere spinti maggiormente da obiettivi estrinseci o

dal desiderio di eccellere a livello professionale.

Un caso interessante è quello di Tom Brady, il famoso quarterback della NFL. Nonostante la sua

lunga carriera e i successi già ottenuti, Brady ha continuato a competere ad altissimi livelli anche

negli anni più avanzati della sua carriera. Questo è un esempio di motivazione estrinseca che si

mescola con la motivazione intrinseca, dove il desiderio di migliorare continuamente e di battere

record lo ha spinto a perseverare, affrontando anche s de siche legate all età.

In sintesi, la motivazione nello sport è un fenomeno complesso che coinvolge sia aspetti

psicologici individuali che dinamiche esterne. Comprendere le diverse sfumature della

motivazione e adottare strategie mirate può migliorare non solo la prestazione degli atleti, ma

anche il loro benessere psicologico e la loro capacità di affrontare le s de che ogni disciplina

sportiva presenta. Gli esempi di atleti come Michael Jordan, Serena Williams, e Simone Biles ci

ricordano che la motivazione non è una semplice forza lineare, ma un processo dinamico che

richiede attenzione, gestione e un approccio equilibrato tra gli aspetti intrinseci ed estrinseci.

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L Impatto delle Emozioni nello Sport: Un Approccio Psicologico

Le emozioni giocano un ruolo fondamentale nell esperienza sportiva, in uenzando non solo il

benessere psicologico degli atleti, ma anche le loro prestazioni e la loro capacità di affrontare le

s de. La psicologia dello sport ha da tempo studiato come le emozioni, sia positive che negative,

possano impattare sul rendimento degli sportivi, sulla loro motivazione e sul loro sviluppo

psicologico. L interazione tra emozioni e performance è complessa e dipende da numerosi

fattori, tra cui la personalità dell atleta, il tipo di sport praticato e il contesto competitivo.

Le emozioni positive, come la gioia, la ducia, l entusiasmo e il senso di realizzazione, possono

avere un impatto estremamente bene co sulla prestazione sportiva. Quando un atleta prova

emozioni positive, come l euforia di una vittoria o la soddisfazione di aver raggiunto un obiettivo

personale, la motivazione intrinseca tende ad aumentare, spingendolo a dare il massimo e a

mantenere un impegno costante. Queste emozioni possono anche incrementare l autoef cacia,

ovvero la convinzione di essere in grado di affrontare le s de e raggiungere gli obiettivi

pre ssati.

Un esempio concreto di come le emozioni positive in uenzano il rendimento lo troviamo

nell esperienza di Usain Bolt, il leggendario sprinter giamaicano. Le sue vittorie alle Olimpiadi

sono spesso accompagnate da emozioni di esultanza e gioia pura, che non solo segnano il

culmine della sua carriera, ma sembrano anche alimentare la sua energia e determinazione. La

sua capacità di mantenere una mentalità positiva, anche durante le fasi di allenamento intenso e

competizione, gli ha permesso di esprimere al massimo il suo potenziale. In questo caso, la

presenza di emozioni positive ha favorito un ciclo virtuoso: la ducia ha alimentato la

motivazione, che a sua volta ha migliorato la performance.

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tizi80 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di psicologia dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Leo Irene.
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