Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 46
Appunti Gestione sostenibile  Pag. 1 Appunti Gestione sostenibile  Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Gestione sostenibile  Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Gestione sostenibile  Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Gestione sostenibile  Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Gestione sostenibile  Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Gestione sostenibile  Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Gestione sostenibile  Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Gestione sostenibile  Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Gestione sostenibile  Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Gestione sostenibile  Pag. 46
1 su 46
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

SOSTENIBILITA’ RISPETTO AL BUISNESS

Fino ad esso abbiamo visto gli aspetti ambientali. Quando si parla di sostenibilità

adesso bisogna prendere in considerazione questi tre pilasti: economico, sociale e

ambientali. Adesso anche la sostenibilità

buisness, aziendali (la corporate

sustainability) si stanno

occupando non solo dell’ambito

economico, ma anche del sociale

e dell’ambientale… forse perché si sentono sotto pressione di mercato, o per etica

personale e senso del dovere.

L’avere tutti questi argomenti in ballo non è poi così semplice da gestire… se si

chiedesse ad un imprenditore quanto sia difficile fare sostenibilità economica, quanto

riuscirebbe a fare da solo innovazione, decidere quali investimenti dovrà affrontare,

come prezzare il prodotto e così via… non è per niente semplice. Se in più si

aggiungono anche i pilastri della sostenibilità ambientale e sociale ovviamente si

andrà inserire nel centro della mappa affrontando una situazione non semplicissima.

Quindi, ribadiamo che per adesso il termine “sostenibilità” viene associato solo a

livello ambientale… senza prendere in considerazione la parte economica e sociale,

nonostante sia tutto collegato.

SUSTAINABLE BUSINESS MANAGEMENT

Il Sustainable Business Management, o gestione aziendale sostenibile, è un approccio

alla gestione delle organizzazioni che integra la sostenibilità ambientale, sociale ed

economica nelle decisioni aziendali. Si concentra sull'equilibrio tra il successo

finanziario a lungo termine dell'azienda e la responsabilità verso l'ambiente, le

persone e le comunità coinvolte.

L'obiettivo del Sustainable Business Management è valore creare a lungo termine

considerando gli impatti delle attività aziendali sugli stakeholder e sull'ambiente.

Alcuni principi chiave di questo approccio includono:

- Triple Bottom Line: Si mira a bilanciare i risultati finanziari con quelli sociali e

ambientali, non come "triple bottom line" o "triplice risultato". L'azienda cerca di

generare profitti, migliorare la qualità della vita delle persone e ridurre gli

impatti negativi sull'ambiente.

- Ciclo di vita dei prodotti: Si considera l'intero ciclo di vita dei prodotti, dalla

progettazione alla produzione, distribuzione, utilizzo e smaltimento. Si cerca di

ridurre gli impatti ambientali e di favorire la sostenibilità in ogni fase.

- Coinvolgimento degli stakeholder: Si riconosce l'importanza di coinvolgere gli

stakeholder, come dipendenti, clienti, comunità locali, fornitori e investitori,

nelle decisioni aziendali. Si promuove il dialogo e la collaborazione per

comprendere le aspettative degli stakeholder e affrontare le sfide in modo

condiviso.

- Gestione dei rischi e delle opportunità: Si identificano i rischi e le opportunità

legati alla sostenibilità e si adottano misure per mitigare i rischi e sfruttare le

opportunità. Si valutano gli impatti sociali, ambientali ed economici delle

decisioni aziendali per prendere decisioni informate e responsabili.

- Reporting e trasparenza: Si pratica una comunicazione chiara e trasparente

sugli impatti sociali, ambientali ed economici dell'azienda. Si adottano standard

di rendicontazione come il Global Reporting Initiative (GRI) per fornire

informazioni accurate e comparabili sulle performance sostenibili

dell'organizzazione

L'implementazione di un approccio di gestione aziendale sostenibile può comportare

numerosi vantaggi per le organizzazioni. Questi includono una maggiore reputazione

aziendale, l'attrazione e il mantenimento di talenti, l'efficienza operativa, la

mitigazione dei rischi, l'accesso a nuovi mercati e la capacità di sfide globali come il

cambiamento climatico e la scarsità delle risorse.

Molte organizzazioni stanno adottando la gestione aziendale sostenibile come parte

integrante delle loro strategie aziendali. Ciò richiede un impegno da parte dei leader

aziendali per incorporare i principi della sostenibilità nelle decisioni quotidiane e per

valutare l'impatto delle operazioni aziendali sull'ambiente e sulla società.

SUSTAINABILITY REPORT

1

NESTLE

DECARBONIZZAZIONE E NET ZERO

Questo è il fenomeno di cui tutte le aziende si stanno occupando adesso.

Riassunto di quello che sta accadendo: abbiamo questi gas serra che intrappolano

nell’atmosfera il calore del sole, dunque il raggio del sole entra attraverso uno strato

di ozono, trattenendo le radiazioni ultraviolette. Questo fenomeno, chiamato “effetto

serra” ha permesso lo sviluppo della specie sulla Terra, creando la biosfera… peccato

che adesso la situazione stia sfuggendo di mano. I gas serra, non sono solo la C02, ma

anche il metano, il vapore acqueo (che crea questo effetto), l’ozono ecc…

Ma perché si parla sempre di C02?

Perche si parla sempre di C02, perché non si degrada.. non è come altri gas che riesco

a starci un po’ di anni e poi attraverso altri processi passano a qualcos’altro. Essa, che

attua il cambiamento climatico, è oggi quella ancora della rivoluzione industriale,

quando si è scoperto il carbone per far andare i treni a vapore, e delle guerre. Quindi

quella che emettiamo oggi, rimarrà lì ancora per tantissimissimo tempo… e non c’è

nessun tipo di processo con il quale essa possa sparire dall’atmosfera. Questo è un

problema molto grosso, ma a differenza il metano (che ha un potenziale di

riscaldamento climatico molto più alto della C02), dopo qualche anno (circa 30) si

degrada.. la C02 no. ANDAMENTO STORICO DI

TEMPERATURA E C02

Queste sono ricostruzioni: relative agli

anni 1950 e anno 0. Cosa notiamo?

Sembrano (temperatura e C02)

muoversi relativamente insieme, è

sempre stata presente (si intende la

C02), e anche le fluttuazioni ci sono

sempre state e sono abbastanza

equidistanti. Questo grafico va dall’era

glaciale in poi… notiamo che bene o

male sono sempre state sotto lo zero, e che adesso sappiamo cosa succede quando la

temperatura via giù, ma non cosa succede se va troppo su (quando il riscaldamento è

superiore a 2°C). Oggi siamo sopra ai 400 ppmv.

Dal 1960 la misuriamo!

il trend, dal 1960, è stato di aumento

con fluttuazioni stagionali perché dato

dalla copertura di fogliame…

sostanzialmente d’inverno gli alberi

tendono a perdere le foglie e produrre

mono fotosintesi e assorbono meno

C02 e d’estate il contrario.

Perche ci preoccupiamo tanto di un paio di gradi? (un paio di gradi in media sull’intero

pianeta)

Quanto abbiamo già scaldato fino ad ora rispetto alla rivoluzione idustriale? Un grado,

infatti abbiamo già un aumento delle temperature e terreni più aridi e conosciamo il

loro impatto. Questo non vuol dire che per ogni grado che si aggiunge, l’impatto sia

lineare ma in alcuni casi esponenziali… sperando che non aumentino di 4 gradi. Come

facciamo a saperlo? È da tanto che la communita scientifica (IPCC— intergovernmental

panel on climate change) che assembla tutta la ricerca esistente su questo tema,

producendo questi colossali report (adesso al numero 6) mettendo tutto insieme quello

che la società sa rispetto al cambiamento climatico. Questo processo migliora ogni

anno, anche se criticato, contribuendo su delle parti… un processo che assembla

diverse informazioni.

Riassuntone di come funziona il sistema Climatico:

abbiamo delle fonti di C02 e poi i così

detti “sinks” (lavandini?) dove va a

finire. Il problema principale è che da

quando c’è stata la rivoluzione

industriale, quella fonte che è esplosa

scoprendo i combusitibili fossili, le

fonti di emissioni causate da noi sono

aumentate enormemente. È cambiato

anche l’utilizzo del suolo, avendo

degli impatti importanti (prendi in

cosinderazione gli incendi forestali).

Tutti i sistemi assorbono, ma un po’ di più vanno a finire in

atmosfera… rimanendo creando quella sorta di “coperta” al

nosto sistema terra tenendoci fin troppo caldi. Questo non vuol

dire che non ci siano assorbimenti… ricordiamoci che c’è anche

un 3% che non sappiamo cosa sia. Da quando abbiamo scoperto i conbustibili fissi

sono aumentate le emissioni dell’uomo.

Il problema del cambiamento climatico è che il sistema politico si sta muovendo molto

lentamente, da sempre! Adesso forse un pochino di più, infatti molti governi di alcune

isole iniziano a finire sott’acqua… e si chiedono se sia possibile spingere un po’ di più

sui target e obbiettivi.

Il problema è che non abbiamo un unico governo, ma diversi dove ognuno vede i

propri interessi e quindi questa problematica tende ad essere un processo mooooolto

lento.

Purtroppo i combustibili fossili servono un po’ a tutto… purtroppo

non è un processo così facile!

Perchè non riusciamo ancora a metterci d’accordo per l’

emissioni ?

Con il covid è diventato più urgente, questo perché gli impatti

erano più evidenti!

Post covid “è stato il momento di ricosturire un economy recovery

(economie più resilienti)”, infatti le aziende hanno inziato a fare la

loro parte. Iniziano ad essere “carbon neutral”.

Cosa vuol dire?

Si inizia a bilanciare le emissioni, trovare qualcosa che

controbilanci e che stanno cercando di non emettere

C02… non si parla di eliminare le emissioni ma di

bilanciarle!

Se ad esempio stiamo sdraticando degli alberi per

attivare un nuovo terreno agricolo, posso piantare nuovi

alberi altrove per andare a compensare la C02. Questo è

un meccanismo che può avere delle problematiche…

intanto dobbiamo immaginarci che le

emissioni vanno misurate e riportate…

La Tesco, la più grande catena di

supermercati inglese, ci ha creduto e a

partire dal 2007 si è impegnata

nell’etichettatura dell’impronta di carbonio

di circa 500 prodotti, mettendo tutto nero

su bianco (dimostrando che hanno la

carbon footprint peggiore).

La “Carbon Footprint” è definita come il totale di ga serra, spesso si parla di carbon

equivalent…

Impronta di carbonio: emissioni totali di gas a effetto serra (GHG) causate da un

individuo, evento, organizzazione, servizio, luogo o prodotto, espresso in anidride

carbonica equivalente (CO2e).

Crediti di compensazione del carbonio: una riduzione delle emissioni di gas serra o un

Dettagli
A.A. 2023-2024
46 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher margaret_croci di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione sostenibile - design about food e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Ravetti Chiara.