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B C B’
È immediato vedere che, viceversa, fissata una base e una matrice invertibile , esiste una base
B B’
tale che C è la matrice di passaggio dalla base alla base .
Nucleo di un applicazione lineare
Prende il nome di nucleo di un’applicazione lineare (o Ker) un particolare sottoinsieme del dominio
dell’applicazione, formato da tutti e soli vettori del dominio che hanno come immagine lo zero del
codominio: {⃗
() = ∈ |(⃗) = ⃗}
4 2
→ ℝ :
Es. prendiamo f:ℝ
F (x, y, z, t) = (x+3z-t, x+y+z+t) 4 4
ℝ ∈ ℝ
Il nucleo della trasformazione F è il sottoinsieme di dato da tutti i vettori (x, y, z, t) tali che:
F (x, y, z, t) = (0,0)
O equivalentemente: + 3 − = 0
{ +++ = 0
3 3
ℝ → ℝ
Prendiamo f: 1 1 1 )
0 0 2
A=(
1 1 3
3
⃗
⃗ ∈ ℝ | (⃗) = ⃗} ⃗={, , }
Ker{}={ ++ =0
1 1 1 0 = −
2 = 0
( ) = ( ) → →{
( ) {
0 0 2 0 =0
+ + 3 = 0
1 1 3 0
{, {,
⃗ , } −, } = {, −, }
= = 3
{} {
⃗
⃗ ∈ ℝ | ⃗ = (1, −1,0), ∈ ℝ}
Ker = = 1 ⃗={, −, }
dim{()} BASE
Da tale definizione si evince il seguente teorema:
Teorema: il nucleo è un sottospazio vettoriale del dominio
V W F: V→W
Siano e due spazi vettoriali definiti sullo stesso campo e sia un’applicazione lineare. Il
F V
nucleo di è un sottospazio vettoriale di .
Essendo il nucleo un sottospazio vettoriale è lecito parlare di dimensione del nucleo, detta anche
indice di nullità nullità
dell’applicazione lineare o più brevemente dell’applicazione lineare.
F V
Essendo un sottospazio di dovrà avere una dimensione compresa tra zero e la dimensione dello
V.
spazio vettoriale
Nei casi limite abbiamo:
F nucleo banale V
A. Se dim (Ker( )) =0 si dice che l’applicazione ha , e l’unico elemento v ∈ tale per
F(v)=
cui 0 è v=0
F V V F
B. Se dim (Ker( )) = dim( ) allora il nucleo deve necessariamente coincidere con e dunque è
V V
l’applicazione identicamente nulla su , ossia l’applicazione che associa a ogni elemento di lo
W
zero di Immagine di un’applicazione lineare
L’immagine di un’applicazione lineare è il sottoinsieme del codominio della trasformazione
formato dai vettori dello spazio d’arrivo che sono immagine dei vettori del dominio mediante
l’applicazione lineare, ovvero: () =
⃗⃗⃗ ∈ | (⃗) =
⃗⃗⃗, ⃗ ∈
V W F: V→W
Consideriamo due spazi vettoriali e definiti su un campo e sia una trasformazione
F Im(F)
lineare; definiamo immagine di , e la indichiamo con , il sottoinsieme del codominio che ha
W F V
per elementi tutti e soli i vettori di che sono immagine, mediante , degli elementi di .
3 3
f:
Es. ℝ → ℝ 1 1 1
A= ( )
0 0 2
1 1 3
3
Im(f)=
{
⃗⃗⃗ ∈ ℝ |
⃗⃗⃗ = (1,0,1) + (1,0,1) + (1,2,3), , , ∈ ℝ}
La dimensione dell’immagine coincide con il rango di A:
dim (Im(f)) = r(A) r(A)=2
= ∦
1 2 1 3
Per rappresentare il sottospazio vettoriale, che è l’immagine di ℝ sono sufficienti solo due colonne
della matrice (essendo le prime due identiche):
3
Im(f)= {
⃗⃗⃗ ∈ ℝ |
⃗⃗⃗ = (1,0,1) + (1,2,3), , ∈ ℝ}
{1,0,1}, {1,2,3}
⃗⃗⃗
⃗⃗⃗
1 2
I vettori
⃗⃗⃗ e
⃗⃗⃗ sono linearmente indipendenti, quindi costituiscono una base di ℝ.
1 2
Teorema: l’immagine è un sottospazio vettoriale del codominio
F: V→W F
Data un’applicazione lineare tra spazi vettoriali definiti su un campo , l’immagine di è un
W
sottospazio vettoriale del codominio .
Avendo dimostrato che l’immagine di un’applicazione lineare è un sottospazio vettoriale, è lecito
rango dell’applicazione lineare.
parlare di dimensione dell’immagine, spesso detta
F: V→W, Im(F) W
Data essendo un sottospazio di , la dimensione dell’immagine è compresa tra zero e
W
la dimensione dello spazio vettoriale .
È interessante osservare cosa avviene nei casi estremi:
dim (Im(F)) =0 F F
A. Se vuol dire che l’immagine di contiene il solo vettore nullo e dunque è
l’applicazione identicamente nulla, ossia è una funzione lineare che associa a ogni elemento di
V W
lo zero di
dim (Im(F)) =dim(W) W=Im(F)
B. Se allora i due spazi coincidono, ossia e dalla definizione
F
suriettività segue che è un’applicazione lineare suriettiva
Teorema: nullità più rango 3
Possiamo affermare che la dimensione di ℝ nel
f: V→W dim(V)=n
Sia un’applicazione lineare, precedente esercizio è data da:
Allora Ker(f) Im(f)
e hanno dimensione finita 3
dim (ℝ ) = dim (Ker (f)) + dim (Im(f))
dim(V) = dim (Ker (f)) + dim (Im(f)) =2+1=3
Dimensione e base di nucleo e immagine
Lo studio di dimensione e base del nucleo e dell’immagine di un’applicazione lineare fornisce la quasi
totalità delle informazioni che caratterizzano la trasformazione considerata.
V W n m F:
Siano e due spazi vettoriali su un medesimo campo , rispettivamente di dimensioni e , e sia
V→W un’applicazione lineare.
F v
Sappiamo che il nucleo di è il sottospazio vettoriale dei vettori del dominio che hanno come immagine
F
lo zero del codominio. Per calcolare la dimensione e una base del nucleo di procediamo nel seguente
modo: V W
1. Fissiamo una base rispettivamente per e { }
ℬ = , , . . . ,
1 2
{ }
ℬ = , , . . . ,
1 2
F
e determiniamo la matrice associata a rispetto alle basi scelte. Chiamiamo tale matrice .
…
11 12 1
…
21 22 2
= )∈
( ⋮ ⋮ … ⋮
…
1 2
2. Consideriamo un generico vettore v ∈ V e sia ( , , . . . , ) il vettore colonna delle coordinate v
1 2
rispetto alla base ℬ .
1
2
v =
ℬ ( )
⋮
F
3. Per calcolare la dimensione e una base del Ker( ) consideriamo l’equazione
F
(v)= 0
a cui associalo l’equazione matriciale = 0
ℬ
m
Dove il vettore 0 è il vettore colonna avente componenti nulle.
Svolgendo il prodotto riga per colonna tra , la precedente equazione si traduce nel sistema
ℬ
lineare omogeneo a x + a x + a x +. . . +a x = 0
11 1 12 2 13 3 1n n
a x + a x + a x +. . . +a x = 0
21 1 22 2 23 3 2n n
{ ⋮
a x + a x + a x +. . . +a x = 0
m1 1 m2 2 m3 3 mn n
4. Con questa interpretazione determinare la dimensione e una base per il nucleo equivale a trovare la
dimensione e una base per il sottospazio delle soluzioni dl sistema lineare omogeneo appena scritto
Sia essa { }
ℬ = , , . . . , ≤
1 2
Attenzione! Ciascun vettore di ℬ è un vettore di coordinate rispetto alla base ℬ .
A questo punto si aprono due scenari
V=
a. Se il dominio è ℝ ( ℝ ) e se ℬ è la base canonica di ℝ , allora ℬ è una base del nucleo così
come si presenta. Questo perché le coordinate di un vettore rispetto alla base canonica
coincidono con le componenti del vettore stesso
V≠ , V=
b. Se ℝ oppure se ℝ e ℬ non ne è la stessa base canonica, i vettori della base del nucleo si
ottengono moltiplicando ordinatamente le coordinate si ciascun vettore di ℬ per i vettori di
ℬ
3 3
F: F (x, y, z) =
Es. Determinare la dimensione e una base del nucleo dell’applicazione lineare ℝ → ℝ data da
(x+y+z, x+3y, 3x+5y+2z) 3
V=W=
Dominio e codominio dell’applicazione coincidono: ℝ
{(1,0,0),
ℬ = ℬ = = (0,1,0), (0,0,1)}
3
ℝ
F
e determiniamo la matrice associata a . A tal proposito è sufficiente calcolare le immagini dei vettori di 3
ℝ
F
tramite e disporre le componenti dei vettori immagine per colonne in una matrice
F (1,0,0) = (1+0+0,1+3 0,3 = (1,1,3)
∙ ∙ 1 + 5 ∙ 0 + 2 ∙ 0)
F (0,1,0) = (0+1+0,0+3 ∙ 1,3 ∙ 0 + 5 ∙ 1 + 2 ∙ 0) = (1,3,5)
F (0,0,1) = (0+0+1,0+3 ∙ 0,3 ∙ 0 + 5 ∙ 0 + 2 ∙ 1) = (1,0,2)
di conseguenza 1 1 1
= ( )
1 3 0
3 5 2
3
Sia v ∈ ℝ e siano (x, y, z) le sue coordinate riferite alla base . Impostiamo l’uguaglianza = 0
3 3
ℝ ℝ
ℝ3
ossia
1 1 1 0
( ) = ( )
( )
1 3 0 0
3 5 2 0
Dopo aver risolto il prodotto tra matrici a primo membro, si ottiene il sistema lineare omogeneo
++ =0
+ 3 = 0
{
3 + 5 + 2 = 0
F
Per calcolare la dimensione e una base del nucleo di determiniamo la dimensione e una base dello spazio
delle soluzioni del sistema.
La matrice dei coefficienti a esso associata 1 1 1
( )
1 3 0
3 5 2 3−2 1
ha determinante nullo e rango pari a 2, dunque per R.C il sistema ammette ∞ = ∞ soluzioni.
Possiamo pertanto affermare che la dimensione del sottospazio delle soluzioni, e quindi la dimensione del
nucleo, è 1
F
Dim (Ker( )) =1
Per trovarne una base assegniamo a una delle incognite il ruolo di parametro libero
=
= −3 = −3
{
= − − = − + 3 = 2
Le soluzioni del sistema sono quindi
(x, y, z) = (−3, , 2)= (-3,1,2) con ∈ ℝ
per cui {(−3,1,2)}
ℬ =
è una base per il sottospazio delle soluzioni del sistema
3
V=
Dal momento che il dominio è ℝ e che la base del dominio scelta per scrivere la matrice è proprio la
{(−3,1,2)}