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O

3. Essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o

scomparsa.

4. Costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o

tecnologico, o di un paesaggio, che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana.

O

5. Essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell'utilizzo di risorse

territoriali o marine, rappresentativo di una cultura (o più culture), o dell'interazione dell'uomo

con l'ambiente, soprattutto quando lo stesso è divenuto vulnerabile per effetto di trasformazioni

irreversibili.

6. Essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o

credenze, opere artistiche o letterarie, dotate di un significato universale eccezionale. (Il Comitato

reputa che questo criterio dovrebbe essere utilizzato in associazione con altri criteri).

O

7. Presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza

estetica - fenomeni naturali superlativi o aree di eccezionale bellezza naturale ed importanza

estetica. (Dolomiti)

O

8. Costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell'evoluzione della Terra,

comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche

fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative -

esempi eccezionali della storia della Terra o di processi e caratteristiche geologici e geo-morfologici.

9. Costituire esempi rappresentativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell'evoluzione

e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terresti, di acqua dolce, costieri e

marini.

10. Presentare gli habitat naturali più importanti e più significativi, adatti per la conservazione in-situ

della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale

valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.

Iter per venire inseriti nella lista dei siti UNESCO.

Lo Stato membro deve decidere cosa presentare. C'è una lista di attesa e lo stato decide ogni anno quale

sito candidare. La candidatura viene spedita alla sede UNESCO a Parigi e arriva al segretario della

convenzione, che utilizza tre agenzie (istituzioni internazionali - IUCN naturali, ICCROM beni culturali,

ICOMOS beni architettonici) che valuteranno in-situ i siti.

Il materiale arriva infine al comitato del World Heritage. Se si viene bocciati non si può più presentare

quella candidatura. Site Plan

Management

Per candidarsi di deve definire un piano di gestione.

Il "site management plan" deve comprendere:

- un "touristic plan" = piano turistico (per valutare l'impatto del

turismo); finanziario

piano

- un financial/business report and plan;

- un "public works plan" = piano delle opere che si svolgono nel

contesto del sito;

- un "management control System" = un sistema di

monitoraggio

- un "master plan" complessivo (progetto di gestione

dell'insieme del territorio, strumento di pianificazione).

Beni Italiani UNESCO

In Italia ci sono 60 siti UNESCO, di cui:

• 5 naturali (Isole Eolie, Monte San Giorgio, Dolomiti, Etna, Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e

di altre regioni d'Europa);

• 8 culturali (Costiera Amalfitana, Portovenere + Cinque Terre + Isole, Parco Nazionale del Cilento e

Vallo di Diano, Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, Val d'Orcia, Ville e giardini medicei in

Toscana, paesaggi vitivinicoli del Piemonte, colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene).

Tutti i siti UNESCO, specialmente quelli paesaggistici e naturali, hanno una core zone e una buffer zone.

Man and the Biosphere-MAB

Esiste un'ulteriore lista, la Man and the Biosfere - MAB, con l'obiettivo di sostenere un rapporto equilibrato

tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile.

Tra le sue finalità rientrano, in particolare: la promozione della cooperazione scientifica, la ricerca

interdisciplinare per la tutela delle risorse naturali, la gestione degli ecosistemi naturali e urbani,

l'istituzione di parchi, riserve ed aree naturali protette. Include al suo interno le riserve della biosfera,

ovvero gli ecosistemi terresti/marini/costieri che hanno un valore per l'ambiente.

Da bene a patrimonio

Patrimonio mondiale (o dell’Umanità)

- Responsabilità di tutti

- Responsabilità di fronte all’umanità: è necessario garantire la conservazione del bene, per noi oggi

e per le generazioni future

- Responsabilità di fronte all’umanità: è necessario garantire la fruizione del sito

- Responsabili nell’ambito del ruolo che si riveste, in collaborazione con i ruoli altrui, riconoscendoli,

senza delegare ad altri le responsabilità proprie

Quindi, per responsabilità si intende la capacità di rispondere alle sfide di fronte alle quali si trova il

patrimonio.

8. WHL: DOLOMITI; I PAESAGGI VITIVINICOLI DAL PIEMONTE A CONEGLIANO; VAL D’ORCIA

Un caso speciale: Dolomiti UNESCO

Non è stato semplice farle riconoscere come patrimonio per varie problematiche: eccessiva pressione

antropica, area troppo vasta, tutte o piccole porzioni? Solo geologia o solo paesaggio? Anche culturale?

Inizialmente l'idea era di farla riconoscere come sito misto. Nel 2009 le Dolomiti entrano a far parte della

WHL in base ai criteri 7 e 8.

Le Dolomiti sono considerate tra i più bei paesaggi montani al mondo, con spettacolari conformazioni

verticali, hanno una grande diversità di colorazione, sconfinati panorami. Lo scenario delle dolomiti è

divenuto l'archetipo del paesaggio Dolomiti, hanno uno straordinario fascino estetico. Le Dolomiti, dal

punto di vista geo-morfologico, sono riconosciute come il sito classico dello sviluppo delle montagne in

rocce dolomitiche.

Criterio 7 (paesaggistico): Fenomeni naturali superlativi o aree di eccezionale bellezza naturale ed

importanza estetica. "Le Dolomiti sono largamente considerate tra i più bei paesaggi montani del mondo.

La loro intrinseca bellezza deriva da una varietà di spettacolari conformazioni verticali - come pinnacoli,

guglie e torri - che contrastano con superfici orizzontali - come cenge, balze e altipiani - e che s'innalzano

bruscamente da estesi depositi di falda detritica e rilievi dolci ed ondulati. La grande diversità di colorazioni

è provocata da contrasti di roccia nuda con i pascoli e le foreste. Queste montagne s'innalzano in picchi

interposti a gole, rimanendo isolati in alcuni luoghi o formando sconfinati panorami in altri. Alcune

scogliere rocciose si ergono per più di 1.500 metri e sono fra le più alte pareti calcaree al mondo. Lo

scenario caratteristico delle Dolomiti è divenuto l'archetipo del "paesaggio dolomitico". I pionieri della

geologia sono stati i primi ad essere catturati dalla bellezza di queste montagne: i loro scritti e le successive

opere pittoriche e fotografiche, evidenziano ulteriormente lo straordinario fascino estetico di tutto il bene."

Criterio 8 (geologico): Esempi eccezionali della storia della terra o di processi e caratteristiche geologici e

geomorfologici. "Dal punto di vista geomorfologico le Dolomiti sono di rilievo internazionale, come il sito

classico dello sviluppo delle montagne in rocce dolomitiche.

L'area mostra un'ampia gamma di morfologie connesse all'erosione, al diastrofismo e alla glaciazione. La

quantità e la concentrazione di formazioni carbonatiche estremamente varie è straordinaria in contesto

globale ed include cime, torri, pinnacoli e alcune delle pareti verticali più alte del mondo. Di importanza

internazionale sono inoltre i valori geologici, specie l'evidenza delle piattaforme carbonatiche del

Mesozoico, o "atolli fossili", in modo particolare per la testimonianza che essi forniscono dell'evoluzione dei

bio-costruttori sul confine fra Permiano e Triassico, e della conservazione delle relazioni fra le scogliere che

hanno costruito ed i loro bacini circostanti. Le Dolomiti comprendono svariate sezioni tipo di importanza

internazionale per la stratigrafia del periodo triassico. I valori scientifici del bene sono inoltre supportati

dalle prove di una lunga storia di studi e ricognizioni a livello internazionale. Considerato nel suo insieme, il

complesso di valori geomorfologici e geologici costituisce un bene di importanza globale."

Sono 9 i siti dolomitici:

• Pelmo, Croda da lago

• Marmolada

• Pale di San Martino e San Lucano

• Dolomiti Bellunesi, vette Feltrine

• Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave

• Dolomiti Settentrionali

• Puez-Odle

• Sciliar-Catinaccio, Latemar

• Bletterbach

• Dolomiti di Brenta.

Strategie di gestione dei siti UNESCO:

- La conoscenza: deve basarsi sull'analisi rigorosa delle peculiarità e delle dinamiche specifiche delle

Dolomiti; ricerca interdisciplinare scientifica; superamento di impostazioni analitico-descrittive; analisi

sistemico-evolutive, che vedano il paesaggio come il complesso di fattori interagenti fra loro e strettamente

collegati ad uno sviluppo socioculturale.

- La protezione e la valorizzazione: l'obiettivo non consiste nel programmare per proteggere e

proteggere per gestire, bensì nel programmare per far conoscere, conoscere per sviluppare coscienza per

valorizzare e per auto-proteggere. In sintesi, non una pianificazione "passiva" (top-down planning), ma

"attiva" con un auto-coinvolgimento (botton-up planning).

- La comunicazione: deve arricchire il sapere attraverso una necessaria comprensibilità; i due

strumenti della comunicazione sono la divulgazione e l'educazione/formazione. Un qualsiasi paesaggio

diventa patrimonio comune e quindi "bene culturale" in tutti i suoi valori, soltanto quando la

comunicazione porta ad una coscienza condivisa; questa permette non solo una partecipazione, ma

soprattutto un consenso sulle scelte di gestione del territorio.

Caso Langhe-Roero e Monferrato (entra nella WHL nel 2014)

Tre paesaggi collinari diversi, ognuno con le proprie peculiarità, accomunati dal loro terroir, che li rende

adatti alla produzione vitivinicola di qualità.

I Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato in Piemonte sono costituiti da cinque aree

vinicole distinte e un castello: La Langa del Barolo, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera,

Canelli e l'Asti Spumante, il Monferrato degli Infernot, il Castello di Grinzane Cavour.

Il Sito comprende colline ricoperte di vigneti a perdita d'occhio, borghi, casali e cantine secolari, torri e

castelli d'origine medioevale che svetta

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
26 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ciao115 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e biodiversità dei paesaggi e dei prodotti agroalimentari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Pascolini Mauro.