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MODULO I

Che cos’è la geogra a? “Terra” + “gra a” = descrivere la Terra.

Esistono numerosi termini della geogra a che vengono erroneamente utilizzati come sinonimi.

- Ambiente/ecosistema: naturali o antropici

- Territorio: il risultato delle azioni che l’uomo mette in atto per rispondere a delle nalità (la prima nalità dell’uomo è la sopravvivenza,

le funzioni principali di questa nalità sono l’alimentarsi, il coprirsi, il muoversi, …), nel corso della storia umana si è reso sempre più

complesso. Anche il territorio è fatto di strutture e ussi materiali e immateriali. È il risultato delle modi che apportate dall’uomo

sull’ambiente sico a sua disposizione ed è un sistema dinamico.

- Panorama: percezione estetica di ciò che vedo intorno a me, non ci si chiedono motivazioni, contenuti o elementi. Il panorama è una

vista, una veduta. Non mi interrogo sulle relazioni e sulla strati cazione, è una dimensione strettamente estetica. Dicotomia:

panorama bello/suggestivo e brutto/anonimo. Panorami sono visivi, sonori, olfattivi. Ognuno di noi dà un valore diverso al panorama

sulla basa della propria costruzione culturale.

- Luogo: (termine recentemente introdotto) l’elemento originario da cui inizia la trasformazione e la costruzione del paesaggio. Genera

appartenenza, prodotto e narrazione, dunque patrimonio. Contestualizzare le società che vivono in un determinato luogo. Dal latino

“locus”: una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta. Es: proprietà privata ma anche spazio personale.

- Paesaggio: è un sistema dinamico, frutto della società che lo esprime. Ognuno produce paesaggio sulla base delle esigenze della

società. La geogra a moderna si è concentrata n da subito sul paesaggio per rispondere alla domanda: perché da uguali

condizioni di partenza, si originano paesaggi di erenti? Per molto tempo si è parlato di “paesaggio culturale”, il paesaggio come

glio delle società umane. In realtà, ora sappiamo che il paesaggio è costituito da elementi naturali o antropici, alcuni dei quali

concreti e visibili, altri immateriali. Nel paesaggio subentrano le proprietà tipiche degli ecosistemi (resistenza, resilienza), rappresenta

la strati cazione.

La geogra a utilizza come approccio metodologico quello scalare, il quale permette di avere una chiave di lettura che si modi ca e con

la quale si possono osservare gli stessi fenomeni da prospettive diverse.

Eugenio Turri: “L’organizzazione del territorio e la formazione del paesaggio hanno sempre un incipit. Iniziano con un atto, un gesto

costruttivo, germe di un nuovo ordine, dovuto a uno o più uomini che, un bel mattino - un mattino di primavera, stagione

beneaugurante - avviano una nuova impresa (…). Il territorio, come fosse un palcoscenico destinato ad una precisa recitazione, riceve

l’impronta, l’allestimento che si confà con gli uomini (…) sulla base delle loro esigenze produttive, insediate, sentimentali, religiose,

sociali, etc.”

I paesaggi sono tanti e diversi, in continua evoluzione, alcuni molto storici, alcuni più naturali altri antropizzati o antropici.

Dare il nome ad uno spazio è il massimo gesto di identi cazione e di appartenenza. La disciplina che studia i nomi dei luoghi è la

toponomastica. Attraverso il toponimo, quindi il nome, posso ricostruire l’elemento e la sua storia.

In geogra a sono state individuate due tipi di relazioni:

- orizzontali - livello contemporaneo… (fondamentalmente nel territorio, impresa industriale > mercato di vendita)

- verticali - livello storico, ecologico… (legano la situazione di oggi con la strati cazione/le trame organizzative del passato, città >

punto di con uenza uviale, città > sito archeologico

I fenomeni geogra ci sono frutto della combinazione tra le relazioni di tipo orizzontale e quelle di tipo verticale, tra loro interagenti. Ci

obbliga a interrogarci sugli esiti. Il sistema territoriale è dato dalla relazione degli elementi che siano della stessa categoria o di diverse.

I sistemi territoriali sono complessi e variegati. Oggi si parla di rete territoriale.

“Paesaggio” designa una determinata parte di territorio, così com’è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di

fattori naturali e/o umani e delle loro interrelazioni. Il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse generale, sul piano culturale,

ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa favorevole all’attività economica; in più, coopera all’elaborazione delle culture

locali e rappresenta una componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale dell’Europa. Fattori naturali:

- sico-climatici

-

Paesaggio degli uomini. biologici

Il paesaggio come specchio del NATURA - UOMO

territorio, il risultato della coesistenza

di natura e cultura. Fattori antropici:

- gestione delle risorse

- socio-economici

- percettivi

-

Fattori naturali + fattori relazionali = paesaggio storico-culturali

- politico-amministrativi

Cultura multidimensionale: natura-uomo. Il paesaggio non è solo “panorama”, interagisce con la - emotivi

vita e non ha solo valore ecologico/ambientale, può essere una risorsa e un elemento della cultura

locale. Anche i paesaggi antropici possono essere ricchi di biodiversità, praticamente non esistono

paesaggi naturali.

Quanti siamo? Quante modi che antropiche può sopportare la terra? Per quanto tempo?

La popolazione è in aumento - siamo 8 miliardi, come occupiamo lo spazio sulla Terra?

1. per abitazioni

2. per insediamento

3. per alimentazione

4. per produzione…etc

Si sta facendo strada un concetto nuovo di paesaggio, che non è solo il luogo in cui si vive e si lavora, ma che conserva anche la

storia degli uomini che lo hanno abitato e trasformato in passato, i segni che lo hanno caratterizzato.

Vi è la consapevolezza che il paesaggio, qualunque esso sia, contenga un patrimonio di uso, ricco di dettagli e soprattutto di una

ttissima rete di rapporti e interrelazioni tra i tanti elementi che lo contraddistinguono. Un paesaggio include memorie, spesso

collettive, azioni e relazioni, valori e fatti numerosi e complessi che a volte sono più vicini alla gente e ai sentimenti che non

all’estensione territoriale.

Cosa signi ca bellezza naturale? 1

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Nascita del bisogno di tutela del paesaggio.

Nella metà dell’800 e nei primi anni del 900, il paesaggio viene piegato alle esigenze dell’industrializzazione e della crescente

urbanizzazione. È in questo periodo storico che si a ermarono le prime associazioni protezionistiche a tutela del paesaggio, tra queste

ricordiamo il C.A.I., la Società Geogra ca Italiana, il Touring Club Italiano T.C.I. e la Pro Montibus et Sylvis.

Si comincia a dare valore al paesaggio, a tutta quella parte dello spazio - l’elemento naturale - che è fondamentale.

La mancanza della tutela del paesaggio stimolò l’emergere di nuove associazioni e movimento d’opinione sollecitati da cittadini e

intellettuali del tempo.

Sulla spinta di questa partecipazione collettiva, venne presentata una nuova proposta di legge per la tutela di: “i paesaggi, le foreste, i

parchi, i giardini, le acque e tutti quei luoghi che hanno un notevole interesse pubblico a causa della loro bellezza naturale e dalla loro

particolare relazione con la storia”.

Leggi del Rava del 1905 e del 1909.

Il primo successo dei protezionisti per la conservazione di un paesaggio naturale arrivò con la legge n.441 del 16 luglio 1905 per la

salvaguardia della Pineta di Ravenna; poi modi cata nella legge.364 del 1909, “per le antichità e le belle arti”, prima vera legge di tutela

dei beni culturali dell’Italia Unita.

Problemi: come de nire il concetto di bellezze naturali, come distinguerle dalle proprietà fondiarie? Fin dove giugno il pubblico

interesse? E n dove può agire il limite alla proprietà fondiaria?

Dovremo aspettare 12 anni per assistere all’approvazione della Legge Croce n. 788 1922 che tutela il paesaggio.

Sarà Croce stesso a motivare l’importanza di tale difesa, a ermando che “il paesaggio altro non è che la rappresentazione materiale e

visibile della patria”. Legge n.778 del 11 giugno 1922 “per la tutela delle bellezze naturali e degli immobili di particolare interesse

storico” - valorizzazione dei panorami.

Il passo successivo sono due leggi del 1939, che resteranno in vigore no al 1985.

Nella legge del 1° giugno 1939, n. 1089, legge Bottai., a lungo restata il testo di riferimento per la tutela e la protezione dei beni

culturali in Italia, si parlava tuttavia di “cose d’arte”, comprendendo quindi solo beni signi cativi dal punto di vista estetico e solo beni

costituiti da oggetti materiali. Parallelamente, nella legge n.1497 dello stesso anno, che riguardava la tutela ambientale, si parlava di

“bellezze naturali”.

Salto temporale al 1947 (dopo guerra), viene rmata la Costituzione Italiana da Enrico De Nicola.

Art. 9 - Costituzione della Repubblica Italiana: “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scienti ca e tecnica”.

Comma 2: “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Comma 3 (2022): “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato

disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”

Per superare il concetto di bellezza naturale, però, dobbiamo aspettare la legge 8 agosto 1985, Decreto Galasso.

Qui non si parla più di bellezze naturali generiche ma si esplicitano gli oggetti sottoposti al vicolo paesaggistico:

a. territori costieri in una fascia di profondità di ml 300;

b. territori contermini ai laghi in una fascia di ml 300;

c. umi, torrenti, corsi d’acqua e relative sponde per una fascia di ml 150;

d. montagne nella parte eccedente ai 1600 m slm;

e. ghiacciai e circhi glaciali;

f. parchi e riserve nazionali e regionali;

g. territori coperti da foreste e boschi;

h. aree assegnate alle Università agrarie e le zone gravate da usi civici (beni comuni);

i. zone umide;

j. vulcani;

k. zone di interesse archeologico.

Concetto di ambiente secondo la Legge Galasso:

- superamento del criterio di esteticità;

- individuazione di criteri oggettivi e astratti;

- mancanza del criterio storico-artistico (salvo zone archeologiche);

- obiettivo della tutela dell’integrità del territorio.

Codice dei beni culturali e del paesaggio (codice Urbani).

Decreti legislativi.

I decreti legislati

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
31 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/03 Botanica ambientale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mmfrc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e biodiversità dei paesaggi e dei prodotti agroalimentari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Pascolini Mauro.