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COMPARE SOLO IN QUEI LIVELLI.

Si tratta dunque di di individui originatisi per evoluzione in un certo periodo, ed estinti

poi in quello successivo.

Questo concetto è stato poi ripreso anche in archeologia, dove indica fenomeni NON di

carattere naturale, MA culturale. Ad esempio la ceramica da mensa

africana, con la sua caratteristica

superficie arancione, costituisce un

preciso fossile guida per riconoscere i siti

di età romana successivi all’80 d.C.

Se la trasformazione del paesaggio è avvenuta solamente sotto l’azione degli agenti

naturali, la stratificazione del terreno è oggetto di studio delle scienze della terra, in

particolare della geologia.

Oggetto di studio dell’archeologia è invece la parte più superficiale della

stratificazione, dove si trovano mescolate le tracce lasciate dai fenomeni naturali e dalle

attività umane.

Caratteri propri della stratificazione archeologica rispetto a quella geologica:

Tempi di formazione tendenzialmente brevi o brevissimi;

Intervento prevalente (ma non esclusivo) dell’uomo;

Maggiore evidenza di tracce di asporto/distruzione.

CARATTERISTICHE DEGLI STRATI:

Hanno una superficie, orizzontale o verticale

La superficie è delimitata da un contorno

La superficie ha un rilievo

Hanno un volume

Hanno una posizione stratigrafica

Hanno una cronologia assoluta (reperti coevi)

LEGGI DELLA STRATIGRAFIA GEOLOGICA

Originaria continuità : gli strati non

presentano bordi esposti; se essi esistono

sono dovuti a successive azioni di

erosione.

Successione faunistica: gli strati sono

datati in base ai fossili che contengono; anche gli strati spostati o capovolti sono

datati dai fossili.

Le quattro leggi della stratigrafia

1. LEGGE DI CONTINUITA’ ORIGINARIA

Ogni deposito archeologico, al momento della sua deposizione, sarà delimitato da un

bacino di deposito o andrà assottigliandosi verso i suoi margini. Perciò, se uno dei

margini di un deposito viene esposto lungo un punto di vista verticale, ciò significa che

una parte della sua estensione originaria deve essere stata rimossa da uno scavo o

erosione: la sua continuità deve essere cercata o la sua assenza spiegata. Analogamente,

ogni superficie in sé, al momento della sua creazione, avrà avuto una superficie continua.

Se le sue pareti appaiono in sezione, una parte della sua estensione originaria deve essere

stata distrutta: la sua continuità va creata o la sua assenza spiegata.

2. LEGGE DI ORIZZONTALITA’ ORIGINARIA

Ogni strato archeologico deposto sotto forma non consolidata tenderà ad assumere una

disposizione orizzontale. Gli strati che vengono trovati inclinati, o saranno stati deposti

così fin dall’origine, oppure giacciono in conformità con i contorni di un bacino di

deposizione preesistente.

3. LEGGE DI SOVRAPPOSIZIONE

In una serie di strati e interfacce, così come si trovano al momento della loro formazione

originaria, le U.S. più alte sono le più recenti e quelle più basse le più antiche, poiché

ciascuna deve essere stata deposta su una massa di stratificazione archeologica

preesistente o deve essere stata creata dalla sua rimozione.

4. LEGGE DI SUCCESSIONE STRATIGRAFICA

Ogni U.S. trova posto nella sequenza stratigrafica di un sito in una posizione compresa

tra la più bassa di tutte le unità stratigrafiche che le giacciono sopra e la più alta di tutte

quelle che le giacciono sotto e con le quali ha un contatto fisico: tutte le altre relazioni di

sovrapposizione possono essere considerate ridondanti.

Lo scavo stratigrafico

Per scavo stratigrafico si intende quello scavo in cui i depositi archeologici vengono

rimossi in senso inverso a quello in cui si sono formati (Harris) e quindi dal più recente

al più antico.

Il deposito (o strato) può avere origine antropica (generato da una azione umana) o

naturale (creatosi per erosione/accumulo-deposito). Il deposito però non è l’unico tipo

di traccia che viene evidenziata e documentata durante lo scavo; ognuna di queste tracce

viene definita UNITA’ STRATIGRAFICA (U.S.). L’insieme delle U.S. analizzate nei

loro rapporti reciproci costituisce la SEQUENZA STRATIGRAFICA.

Per definizione, una unità stratigrafica è una FACCIA TANGIBILE SUL TERRENO

DI UN’AZIONE EFFETTUATA DALL’UOMO O DALLA NATURA (Harris).

Queste U.S. possono essere positive (generate da un’azione di deposito) o negative

(generate da una azione di erosione).

CRONOLOGIA

Ogni unità stratigrafica positiva ha una sua posizione all’interno della stratificazione; ad

essa corrisponde una cronologia relativa basata sui rapporti con le US circostanti e da

una cronologia assoluta, basata sulla datazione dei materiali rinvenuti nel volume.

A questo punto è necessario distinguere tra tempo di formazione e tempo di vita di

uno strato: per tempo di vita si intende infatti il periodo posteriore alla formazione

dell’interfaccia di uno strato e anteriore all’inizio della formazione delle US che lo

ricoprono.

Alle US negative invece corrisponde solo una cronologia relativa basata sui rapporti con

le US circostanti.

Vi è una struttura, un muro e qualcosa che

potrebbe sembrare una soglia sulla destra.

Sotto il muro vi è uno strato composto da

ciottoli più piccoli (sono le fondazioni) e la

foto sembra quindi rappresentare le

fondazioni di un muro.

Le fosse di fondazione sono importanti

per l’archeologia perché venivano riempite

anche con cocci di ceramica. Studiando

quindi la ceramica di una fondazione è

possibile ottenere un’indicazione della

data, non assoluta ma comunque

importanti. Le fosse di fondazione sono

quindi essenziali ai fini della

datazione.

IL MATRIX (DIAGRAMMA STRATIGRAFICO)

Il matrix è una elaborazione grafica che rappresenta in modo sintetico ed immediato la

situazione stratigrafica e il relativo ordine cronologico degli strati attraverso dei rapporti

stratigrafici. Esso è figlio della tradizione anglosassone, ed è uno strumento (non un

fine) con il quale si analizzano prima le cose recenti, fino ad arrivare a quelle più antiche.

I rapporti stratigrafici sono: uguale a

1) rapporto

A causa della trincea 3, uno strato

orizzontale è stato diviso in due US

scavate distintamente. Il rapporto tra 1 e 2

si esprimerà con il matrix esemplificato a

lato. si appoggia-gli si

2) rapporto

appoggia

Lo strato 1 si è formato

appoggiandosi al muro 2; il rapporto

tra 1 e 2 si esprimerà con il matrix

esemplificato a lato.

copre-coperto da

3) rapporto

Lo strato 1 copre lo strato 2; il

rapporto tra 1 e 2 si esprimerà con il

matrix esemplificato a lato.

taglia-tagliato da

4) rapporto

Lo strato 1 è stato tagliato dalla

fossa 2; il rapporto tra 1 e 2 si

esprimerà con il matrix

esemplificato a lato.

riempie-riempito da

5) rapporto

La fossa 1 è stata riempita dal

riempimento 2; il rapporto tra 1 e 2

si esprimerà con il matrix

esemplificato a lato.

Combinando i vari rapporti tra i singoli strati si può ottenere un diagramma complesso

che esemplifichi un intero saggio o tutto lo scavo; ad esempio:

(ponendo 2 cronologicamente posteriore

a 3, e 3 coevo a 4)

In questo caso il diagramma stratigrafico

non è semplicemente fisico (esemplificante

cioè i soli rapporti fisici tra degli strati)

ma è di sequenza (è redatto seguendo le

indicazioni cronologiche ricavate dai

reperti rinvenuti negli strati).

Slide della lezione del 14 ottobre

Strato 1: copre lo strato 2, 3 e 4.

Strato 2: è un riempimento, riempie un pezzo vuoto. Il riempimento non copre,

piuttosto riempie un taglio (3).

Strato 5: quadrato che contiene altri numeri (7, 8, 9 e 10). Il 5 rappresenta una superficie,

un muro tagliato che contiene altri numeri ( 9 e 10 rappresentano resti di crolli). Esso è

considerato una fase di crollo che contiene una serie di unità stratigrafiche.

7 e 8 si appoggiano a 5 che è coperta da 4.

Nello strato 15 (strato originario) vi è il taglio per la fossa di fondazione (14). Vi è poi la

base di ciottoli, laterizi (13) che riempie il 14. 11 e 12 riempiono la buca dopo la

costruzione della sottofondazione.

La città greca

Gli spazi pubblici, l’Agorà e le differenze con la città romana

Uno degli spazi più importanti della città greca era sicuramente quello dell’acropoli, la

parte alta della città (che era la parte destinata ad ospitare gli edifici di carattere religioso,

i quali costituivano l’identità collettiva primaria della città). Troviamo poi l’asty,

l’ambiente circostante all’acropoli che ospitava abitazioni e spazi pubblici. In verità

quando si considera la città greca non bisogna solo pensare all’acropoli o l’asty, ma anche

alla kora, la campagna che circondava la città ed era di pertinenza della città dato che le

principali risorse venivano direttamente da qui.

Tra gli spazi pubblici per eccellenza ricordiamo senza dubbio l’agorà (da “”, che

vuol dire “raccogliere, radunare”) l’equivalente del Foro romano.

Essa era la piazza principale, uno spazio d’incontro all’interno della città destinato al

commercio e alla vita pubblica (organizzazione economica e sociale) ed era quindi

simbolo di collettività e cittadinanza.

Per quanto riguarda i portici, questi non

avevano una funzione specifica (a parte

monumentalizzare l’agorà), piuttosto servivano a

come una sorta di estensione coperta della

piazza stessa. Alle origini l’agorà funzionava

anche come spazio per ospitare le assemblee (il

bouleuterion ne era l’edificio, che come forma

ricorda il teatro) e di conseguenza era legata alla

vita politica e civile.

Un aspetto di grande importanza nel mondo

antico riguarda sicuramente la sepoltura; nel

mondo greco infatti il diritto alla sepoltura era

essenziale, e il venirne esclusi equivaleva quasi

ad una perdita della dignità. Chiunque aveva il diritto ad una degna sepoltura, tenendo

comunque conto delle differenziazioni in base all’età, sesso o classe sociale, differenze

che erano evidenti non solo nella ricchezza dei corredi, ma anche nella tipologia di

sepoltura e nell’esclusività di alcune aree funebri: ad esempio ai neonati e bambini erano

riservati spazi appositi, mentre le persone che facevano parte delle classi sociali più umili

venivano sepolte in fosse semplici; allo stesso modo avve

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
38 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Benedetta-dea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di archeologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Nafissi Massimo.