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Fattori cognitivi di mantenimento
Una volta che gli schemi si siano instaurati diventano rigidi da influenzare la nostra esperienza. Questi si avvalgono di meccanismi cognitivi per mantenersi, quali:
- Distorsioni cognitive (Hanno la capacità di veicolare la raccolta di informazioni dell'ambiente circostante)
- Attribuzione di causalità (Comporta la restituzione di significato distorto in base al tipo di schema attivato)
- Conclusioni arbitrarie (Segna il passaggio che chiude il circolo vizioso di come si alimenta uno schema. Dopo aver prestato maggiore attenzione a un tipo di evento rispetto che a un altro e dopo avere attribuito la causa dello stesso alle proprie caratteristiche negative, un soggetto con schema inadeguatezza/vergogna viene a concludere per l'ennesima volta di essere stato inadeguato)
Fattori comportamentali di mantenimento
Gli stili di coping: I comportamenti messi in atto da un soggetto in risposta alla presenza di uno schema vengono chiamati stili.
sofferenza in passato. Questo stile di coping può essere causato da un'esperienza di vita in cui la persona ha imparato che non ha il controllo sulla propria situazione e che qualsiasi tentativo di cambiamento è inutile. La persona si arrende e accetta passivamente la sua condizione, senza cercare di trovare soluzioni o di migliorare la propria situazione. Lo stile di coping dell'ipercompensazione si manifesta quando la persona cerca di compensare le proprie insicurezze o debolezze attraverso un comportamento eccessivamente sicuro o dominante. Questo stile può essere causato da un'esperienza di vita in cui la persona ha imparato che per essere accettata o ammirata dagli altri deve dimostrare una grande sicurezza e forza. La persona cerca quindi di nascondere le proprie insicurezze dietro un comportamento esageratamente sicuro o dominante. Infine, lo stile di coping dell'evitamento si manifesta quando la persona cerca di evitare situazioni o pensieri che potrebbero causare ansia o stress. Questo stile può essere causato da un'esperienza di vita in cui la persona ha imparato che alcune situazioni o pensieri sono troppo dolorosi o difficili da affrontare. La persona cerca quindi di evitare queste situazioni o pensieri, ma questo comportamento di evitamento può limitare la sua capacità di affrontare e risolvere i problemi. In conclusione, i tre stili di coping dell'ipercompensazione, dell'evitamento e della resa sono risposte adattive che possono diventare maladattive nel tempo. È importante riconoscere questi stili di coping e cercare di sviluppare strategie più efficaci per affrontare le sfide della vita.Lo stile di coping di ipercompensazione è il tentativo di agire in maniera contraria rispetto a ciò che suggerisce lo schema e di sentirsi in modo diametralmente opposto a come ci si è sentito nell'infanzia quando lo schema era in via di formazione. Questo stile può sembrare apparentemente adattivo e le persone che vi fanno ricorso appaiono tendenzialmente equilibrate ma in realtà la strategia produce un sollievo temporaneo alle sofferenze dall'attivazione dello schema e provoca
spesso comportamenti controproducenti, talvolta eccessivi, portando il soggetto a cristallizzarsi in un circolo vizioso dove lo schema e lo stile di ipercompensazione sono molto frequenti tra disturbi di cluster B, in particolare nei pazienti con disturbo narcisistico di personalità. Concetto di Mode: Il mode si riferisce allo stato emotivo, alle risposte di coping sia adattive che maladattive e agli schemi che si attivano in uno specifico momento in un determinato soggetto. A differenza del concetto di schema che rappresenta il tratto, attributo stabile della persona, il mode simboleggia lo stato transitorio in cui si trova un individuo in un particolare momento. Il concetto di mode è stato sviluppato dall'osservazione di pazienti con disturbi di personalità, i quali presentavano schemi che non spiegavano completamente molti dei sintomi che cambiavano rapidamente. Il modello originario non riusciva a spiegare come questi soggetti.potesserosperimentare molte fluttuazioni degli stati emotivi e dei cambiamenti continui dello stile di coping, attraverso l'introduzione del concetto di mode è stato possibile comprendere lo stato di un paziente in un determinato momento senza trascurare i meccanismi più profondi. Ogni persona sperimenta nell'arco della giornata, della settimana diversi mode, conservando comunque un senso di stabilità del sé, e differenze individuali derivano dal primato di un particolare mode sugli altri e dalla rapidità con cui questi si susseguono. Nelle persone che non sperimentano un disturbo di personalità il passaggio da un mondo all'altro è tendenzialmente meno repentino e improvviso, non viene vissuto come una rottura rispetto all'esperienza precedente, viene portato alla coscienza e riconosciuto con più facilità e ne vengono individuate le cause lineari. In soggetti che presentano delle patologie, invece è venuta amancare la capacità di esprimere e di passare da un mode all'altro in modo coerente ed equilibrato. I mode vengono considerati innati, ed è stato postulato inizialmente l'esistenza di 10 mode, i quali sono stati poi ampliati e raggruppati in 4 categorie che rappresentano sia l'esperienza normale che quella patologica (mode bambino, mode coping disfunzionale, mode genitore disfunzionale, mode adulto funzionale). 371. Il mode bambino si divide a sua volta in 4 in base al tipo di bisogno frustrato e all'emozione predominante: Bambino vulnerabile, bambino impulsivo, bambino arrabbiato e bambino felice. a. Nel mode Bambino vulnerabile la persona si sente persa, fragile e indifesa senza il sostegno del genitore di cui avrebbe disperatamente bisogno. All'interno di questo, le esperienze vissute lo schema che si attiva per istituire la connotazione del dolore che si sperimenta per cui potremmo avere il bambino abbandonato se il soggetto è statoLasciato dal genitore per un lungo periodo di tempo, il bambino abusato se questo è stato maltrattato, il bambino deprivato se a questo è stato negato l'affetto. Viene considerato un mode sano.
Nel mode bambino impulsivo, la persona non riesce a tollerare la frustrazione di dover rimandare gratificazioni immediate in funzione di un obiettivo a lungo termine. Per cui coloro che sperimento questo stato mode sono impazienti, viziati e discontrollati e aggressivi. Gli schemi che si attivano in concomitanza sono quelli del terzo dominio di mancanza di regole.
Nel mode bambino arrabbiato, la persona manifesta reazioni di rabbia anche esplosive in risposta a un mancato soddisfacimento dei bisogni primari. La persona adulta che sperimenta questo mode reagisce rabbiosamente a un torto percepito in base alle sensazioni attivate dagli schemi.
Il mode bambino felice non si associa a nessuno schema maladattivo.
2. Il mode di coping difsunzionale, Riflette gli stili di coping.
Già citati precedentemente e si differenziano da essi poiché includono oltre ai comportamenti anche stati emotivi e cognitivi. Risultano adattivi nell'infanzia in quanto permettono di tollerare la sofferenza dovuta a situazioni avverse ma non consentono la soddisfazione dei bisogni primari. In età adulta questa modalità appresa risultano maladattive poi che l'individuo viene a contatto con una realtà più sofisticata che necessità di risposte più elaborate. Le 3 declinazioni di questo mode sono l'arresto compiacente, il protettore distaccato e l'ipercompensatore che corrispondono rispettivamente ai già descritti meccanismi di coping nei confronti degli SMP: resa, evitamento e ipercompensazione. a. mode arreso e compiacente; questi utilizzano un coping di resa per gestire proprio schemi, appariranno perciò arrendevoli, sottomessi e compiacenti. b. Il protettore distaccato utilizza invece l'evitamento.come arma per combattere contro i propri schemi, tendendo ad evitare le emozioni per evitare di sperimentare il dolore che da queste deriva, lo scopo è quello di raggiungere una certa forma di ottundimento emotivo accompagnato da un atteggiamento di iperintellettualizzazione o distacco e distrazione. L'Ipercompensatore affronta i propri schemi agendo esattamente nel modo opposto a quello suggerito dallo schema. I soggetti in cui si attiva questo mode mostrano un atteggiamento di superiorità e preminenza nel tentativo di nascondere o negare una forte deprivazione e inadeguatezze, possono utilizzare comportamenti passivo aggressivi oppure arrivare ad assumere caratteristiche ossessive come un rigido autocontrollo e un'eccessiva attenzione all'ordine. 3. Mode genitore disfunzionale: Sono gli Stati in cui si trova una persona quando assume lo stesso atteggiamento della figura genitoriale interiorizzata. Questa può manifestarsi attraverso la voce interna checritica e biasima, genitore esigente, oppure punisce e limita il soggetto per mancanze vere o presunte. Il genitore punitivo. Lo schema therapy presuppone che questi modi siano generati da ricordi che il soggetto ha di critiche, punizioni e maltrattamenti subiti da parte delle figure di riferimento in età evolutiva. Il genitore esigente è quella parte interiorizzata del paziente che lo spinge verso il perfezionismo, il conseguimento di posizioni di rilievo, viene associata a standard severi e auto sacrificio. Il genitore punitivo è comune in pazienti con disturbo borderline di personalità e si associa a schemi di punizione e inadeguatezza ed è frequentemente associata all'attivazione del bambino vulnerabile o bambino arrabbiato in una sorta di circolo vittima-carnefice. Il soggetto attiva il modo genitore punitivo quando sente di aver sbagliato e si svaluta per gli errori reali o presunti che ha commesso, fino ad arrivare all'autopunizione che può.perpetuarsi anche mediante comportamento suicidario.
4. il mode del adulto sano che sta a rappresentare la parte adulta sana, appropriata del sé. Esso protegge e si prende cura del mode bambino e lo aiuta a soddisfare i bisogni primari contrasta