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I recettori sono dei complessi proteici per la maggior parte che sono presenti sulla
superficie delle membrane cellulari in cui i ligandi endogeni si legano così da attivare
la risposta. Si definisce recettore il componente di una cellula che interagisce con un
farmaco dando inizio alla cascata di eventi biochimici che portano agli effetti
farmacologici osservati. Alcuni recettori sono intracellulari e qui i ligandi devono
essere lipofili (ormoni) per poter attraversare la membrana e entrare nella cellula per
interagire col recettore. Altri farmaci invece hanno un azione non mediata dai recettori
ad esempio farmaci che agiscono specificamente con molecole o ioni presenti
nell’organismo in condizioni normali o patologiche o farmaci che agiscono in virtù delle
loro proprietà osmotiche. Il farmaco o il ligando deve agire in maniera ottimale col
recettore. Il legame farmaco recettore è reversibile, cioè mediato da legami deboli e
dipende dal dosaggio del farmaco in quanto i recettori vanno incontro a saturazione. Ci
sono dei farmaci che si legano ai recettori anche in maniera irreversibile con legami
covalenti. Questo determina una compromissione del recettore. Un esempio è l
aspirina che si lega alla ciclo ossigenasi in modo covalente e non si dissocia più quindi
l’effetto della molecola si esaurisce fino a quando sono state ripristinate nuove
proteine recettoriali. La percentuale del farmaco legato al recettore (e quindi la sua
efficacia) dipende dal numero di molecole del farmaco presente nel sito recettoriali
quindi dalla concentrazione del farmaco, dal numero dei recettori e dall’affinità del
farmaco per il recettore.
Relazione dose-effetto: l’intensità dell’effetto prodotto da un farmaco è proporzionale
alla dose somministrata. I farmaci agonisti (imitano gli effetti dei ligando endogeni)
sono divisi in due classi in base alla risposta massima che si ottiene: agonisti totali che
danno una risposta massimale ad occupazione recettoriale completa e agonisti parziali
che ad occupazione completa danno una risposta massimale inferiore a quella dei
totali. Effetto massimo si chiama anche efficacia del farmaco. Come si valuta l’attività
di una molecola agonista? quando ottengo un effetto maggiore a concentrazione
minore del farmaco significa che ha una attività più intensa.
Manca fine lezione.
31/10 (secondo pwp)
Qualsiasi bersaglio cellulare in cui interagisce il farmaco, sia trasportatore che canali
ionici che recettori, l’interazione avviene in maniera rapida. Quello che poi cambia è la
risposta che si può avere, possono essere risposte fisiologiche rapide oppure tardive o
lente.
I recettori possono essere di diversi tipi: una prima
distinzione dice che tre tipi sono a livello della membrana
mentre solo uno è internalizzato, questi si chiamano nucleari
o intracellulari e in questo caso le molecole che ne regolano
l’attività devono essere lipofile (ormoni). Quando vengono
coinvolti recettori legati a canali ionici, il farmaco si lega e
apre il canale, questo permette l’ingresso o la fuoriuscita di ioni. Le risposte in questo
caso sono molto rapide. Un altro recettore che dà risposte rapide è il recettore legato a
proteine G: il farmaco si lega, le proteine G vengono attivate e danno origine ad un
secondo messaggero in poco tempo (meno rapide dei canali comunque). Recettori
legati ad enzimi con attività chinasica: portano all’attivazione di chinasi cioè proteine
con funzione di fosforilare altre proteine e di aumentare l’espressione genica
(attivando fattori trascrizionali per sintetizzare nuove proteine. Nei recettori nucleari il
ligando deve essere lipofilo entra nel nucleo e si ha la sintesi di nuove proteine, questo
richiede un tempo lungo. (non chiede le subunità e come sono formati).
Iniziamo spiegando il recettore che dà risposte rapidissime, canali ionici. Sono recettori
di diverse classi, esistono diversi ligandi che modulano più tipi di recettore, uno ad
esempio è l’acetilcolina, questa può inserirsi in recettori nicotinici per dare risposte
rapide o muscarinici (si dice metabotropico, cioè è legato a proteina G) per dare
risposte lente. Altri esempi tabella, GABA, serotonina, ATP e recettore del glutammato
chiamato NMDA. Quando questi canali si legano ai ligandi avviene il traffico di ioni.
Vediamo il recettore nicotinico: acetilcolina si lega e apre il canale così da regolare il
passaggio di cationi, nei tessuti che non richiedono grosse quantità di calcio (cellule
non eccitabili) fa entrare sodio e fa uscire potassio. Quando avviene questo scambio di
ioni cambia il potenziale della membrana, c’è una depolarizzazione, cioè un aumento
della trasmissione eccitatoria delle cellule. Questo recettore nicotinico nelle cellule
eccitabili (nella placca motrice del muscolo scheletrico soprattutto è espresso) è
permeabile anche al catione calcio che entra. Recettore per il GABA di tipo A regola il
flusso ionico, di tipo B è legato a proteina G, vediamo il tipo A. Questo recettore a
differenza del nicotinico fa entrare una carica negativa, l’anione cloro, in questo modo
la membrana di iperpolarizza e questo è uno dei meccanismi per ridurre l’eccitabilità
cellulare. Questo recettore è bersaglio di molti farmaci ansiolitici, antidepressivi,
anestetici perché in queste patologie c’è un ipereccitazione dei neuroni e questi
farmaci devono ridurla bersagliando questo recettore che appunto riduce l’eccitabilità
delle cellule neuronali. Recettore del glutammato: presente a livello del SNC che
fisiologicamente è coinvolto nel meccanismo dell’apprendimento a lungo termine della
memoria. Nelle cellule neuronali entra il calcio. È controllato da un altro catione cioè il
magnesio che fa un tappo e blocca il passaggio del calcio.
Recettore meno rapido, sono i metabotropici cioè accoppiati a proteine G. Sono
bersagliati da diversi ligando endogeni e farmaci. Le proteine G tante volte si legano a
proteine chiamate effettori e si genera un secondo messaggero. Il recettore poi ha
meccanismi di spegnimento del segnale che deriva dal ritorno delle strutture beta
gamme aggregate alla subunità alpha così che il recettore non è più funzionale. Le
cascate di reazioni attivate dai recettori promuovono un amplificazione del segnale. Le
proteine G a sono stimolatrici e quando si legano al ligando o all’agonista amplificano
il segnale, alcune di legano a diversi effettori ad esempio AMP che dà origine a cAMP
che attiva la PKA, o GMP che dà origine al cGMP che dà attiva la PKG. Uno di questi
effettori è anche la fosfolipasi C cioè un enzima di membrana che serve per
determinare l idrolisi dei fosfolipasi di membrana così da dare origine a due secondi
messaggeri, l inositolo tri fosfato e diacilglicerolo che attiva una chinasi PKC e può
essere trasformato in acido arachidonico (importante per regolare il doppio strato
fosfolipidico, viene degradato dalla ciclo ossigenati per dare origine agli eucosanoidi).
L’inositolo 3P ha la funzione principale di incrementare i livelli di Ca intracellulari, si
inserisce in un proprio recettore nel reticolo endoplasmatico che si chiama recettore
sensibile all’inositolo 3P, quando questo si lega crea un secondo messaggero che
attiva il recettore sensibile che libera dal reticolo lo ione calcio. Le proteine coinvolte
nella formazione e liberazione di ioni calcio da questo deposito sono proteine G q. Ci
deve essere un giusto compromesso tra le proteine G stimolatorie e inibitorie, devono
essere controbilanciate a vicenda.
6/11 Le catecolamine sono liberate da un segnale che parte
dal SN, si libera la noradrenalina che si lega sui recettori
beta adrenergici dei miocardiociti. Questi recettori sono
legati alle proteine Gs che vengono attivate e attivano l
adenilatociclasi e si produce cAMP che attiva la PKA che
a livello cardiaco ha un ruolo importante, sensibilizza il
rilascio di calcio e lo libera dal recettore arianodina rir2
presente nel reticolo affinché avvenga la contrazione
del muscolo cardiaco. Il recettore rir2 è espresso a
livello cardiaco bei miocardiociti. In ogni tessuto le
proteine G sono bilanciate tra le stimolatrici e inibitorie.
Dopamina: regola il movimento, l’umore, la memoria di
lavoro.. interagisce sui recettori dopaminergici D1 like e D2
like. D1 e D5 sono i D1 like e arrivano proteine Gs che
aumentano i livelli di cAMP mentre i D2,D3 e D4 sono D2 like e
sono legati a proteine Gi che diminuiscono cAMP. C’è un
bilanciamento quindi, se questo non ci fosse si va incontro a
patologie. Quando c’è una mancanza di dopamina si va verso il morbo di parkinson.
Come faremmo abbiamo un pro farmaco che attraverso una decarbossilasi diventa
dopamina. Il precursore (L-dopa) della dopamina deve arrivare al SN e viene quindi
assunta con un inibitore delle decarbossilasi periferiche perché la ribodopa non deve
essere decarbossilata a livello periferico ma deve essere decaebossilata
successivamente e diventare dopamina. Aumento di L dopa accresce la produzione di
dopamina che viene immagazzinata altrimenti verrebbe inattivata, viene poi rilasciata
a seguito di un segnale e agisce sui recettori dopaminerfici. Si può intervenire
modulando il sistema dopaminergico su diversi fronti, l’anfetamina aumenta la
fuoriuscita della dopamina dalle vescicole aumentandone la concentrazione a livello
sinaptico, ci sono farmaci che oltre a dare la L dopa agiscono come agonisti sui
recettori. Una volta che la dopamina ha svolto la sua funzione deve cessare il segnale,
la dopamina può essere riassorbita con sistemi di up take che ne abbassano i livelli a
livello sinaptico. Farmaci semi sintetici inibiscono questo processo così da far restare la
dopamina nello spazio sinaptico. Questi farmaci sono agonisti. Un eccesso di
dopamina porta alla schizofrenia quindi farmaci antagonisti a livello recettoriale
bloccano il segnale a livello dei recettori così la dopamina non viene rilasciata. Ci sono
farmaci che favoriscono la fuoriuscita della dopamina dalle vescicole come la
reserpina così che la dopamina non è più protetta e può essere degradata da sistemi
enzimatici.
Anche a livello dei D1 like ci sono proteine Gq cioè quelle che si legano alla fosfolipasi
C (PLC) cioè enzima che determina idrolisi dei fosfolipidi di membrana con l’obiettivo
di formare due secondi messaggeri, inositolo tri fosfato e sia il glicerolo. Quando si
forma inositolo tri fosfato aumenta concentrazione del calcio che ha ruolo
fondamentale nel posizionare le vescicole con la dopamina nella membrana pre
sinaptica e favorisce la fuoriuscita.
Acido arachidonico…….