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Cosa sono le piante:
organismi unicellulari pluricellulari
sono o (citoplasti scoperte nel 1840 da
o Schleiden e Schwann, ipotizzate già nel 1650 chiamate celle);
aerobi (necessitano di ossigeno, cellule dotate di mitocondri, le piante, in
o ipossia anossia
condizioni di scarsità di ossigeno - - o assenza di ossigeno - -,
possono ricorrere a metabolismi fermentativi molo efficaci (fermentazione
lattica e/o alcolica) e superare una condizione provvisoria di assenza di
ossigeno, pochi giorni);
eucarioti (nucleo circondato dall’involucro nucleare, doppia membrana);
o fotoautotrof , -fotosintetici- (ricavano il loro nutrimento da acqua, anidride
o carbonica e luce, (linfa), per sintetizzare zuccheri, proteine e lipidi, traggono
dalla luce l’energia per sintetizzare sostanze nobili, non sono chemioautotrofi);
cloroplasti di origine primaria
dotati di (cloroplasto: organulo fotosintetico,
o primario: si è originato nel corso dell’evoluzione a seguito di un unico evento di
endosimbiosi primaria). cellula
Circa 900 milioni di anni fa, una
eucariotica non fotosintetica (protozoo
aerobio bi-flagellato) ha fagocitato ma non
procariote fotosintetico
digerito un ,
probabilmente un cianobatterio simile agli
attuali cianobatteri dei generi Nostoc o
Anabaena (il mitocondrio si è evoluto prima
del cloroplasto 500 milioni di anni prima).
Nel corso di milioni di anni si è instaurata
simbiosi mutualistica
una : il cianobatterio era protetto dall’eucariote più grande ed
otteneva acqua e sali minerali, mentre il protozoo ricavava zuccheri; con il passare del
cloroplasto primario
tempo il cianobatterio ha formato il (altri gruppi di organismi
fotosintetici, non piante, posseggono un cloroplasto secondario ottenuto da
endosimbiosi seriali, es: alghe brune o gialle, diatomee).
funghi
I non sono piante infatti sono più vicini agli animali. Essi sono privi di
eterotrof
cloroplasti, sono , si nutrono di materiali già precostituiti, come
glicogeno
polisaccaride di riserva usano il che viene idrolizzato ricavando glucosio (le
chitina
piante utilizzano l’amido), le pareti cellulari sono costituite da -polimero di
acetilglucosammina- (stessa sostanza di insetti e crostacei, le piante hanno pareti
cellulosiche).
Evoluzione delle piante Le prime piante si sono originate 600 milioni di anni e
Glaucophyta
appartengono al phylum , oggi vi sono
13 specie note; sono piante unicellulari con cloroplasti
chiamati cianelle (Es: Cianofora paradoxa). Le pareti
mureina
batteriche sono formate da o
peptidoglicano, che ritroviamo anche nelle glaucofite,
ciò conferma la teoria endosimbiotica (le cianelle vengono definiti anche muroplasti
per via della mureina). Rodophyta
Successivamente si sono sviluppate le piante del phylum , e sono le piante
rosse o alghe rosse, al phylum appartengono circa 7000 specie, alcune anche
pluricellulari, determinando una maggiore biodiversità.
Le glaucofite e le rodofite (algali) posseggono come
cloroflla di tipo
pigmento fotosintetico principale la
A fcobiline
, ma presentano anche le associate a
proteine strutturali a formare una struttura a ventaglio
fcobilisoma
detta , al centro del ficobilisoma vi è una
allofcocianina
ficobilina detta AFC (la più
abbondante nelle glaucofite, ciò determina il loro
fcoeritrina
colore celestino glauco) o una detta FE
(abbondante nelle rodofite e dà il colore rosso) o una
fcocianina
della FC (presente nei cianobatteri, che
determina un colore blu nerastro, anche i cianobatteri hanno i ficobilisomi).
Viridiplantae
Le sono meno antiche delle altre (500 milioni di anni fa) e sono prive di
cloroflla di tipo B
ficobilisomi, però contengono, oltre alla clorofilla A, anche la . Nelle
piante moderne troviamo ¾ di clorofilla A e ¼ di clorofilla B.
Chlorophyta alghe verdi
La divisione contiene quelle che comunemente sono dette
e vivono in acqua dolce o salata, possono essere unicellulari, coloniali, pluricellulari e
con differenti dimensioni.
Chlamydomonas reinhardtii è un’alga clorofita unicellulare
importante in diversi ambiti della ricerca.
Scenedesmus , aggregata in colonie
(collaborazione tra cellule autonome tra di loro,
ma dipendenza trofica).
Ulva lactuca , chiamata “lattuga di
mare” è una specie
pluricellulare.
15mila specie
Biodiversità delle clorofite: .
410mila specie
Tutte le piante conosciute sono almeno di cui circa 7mila specie di
alghe rosse e glaucofite e 403mila specie di viridiplante (molte meno in confronto delle
specie di insetti -un milione e mezzo-).
Alcune alghe verdi non sono clorofite ma appartengono
Charophyte
alla divisione delle , (vivono nell’acqua,
sister-group
hanno clorofilla A e B) e sono di tutte le
unico
piante terrestri, ovvero tra di loro vi era un
progenitore comune .
Tra le Charophyte troviamo il genere Chara e il genere Nitella che sembrano
cespuglietti, con fusticino e rametti. 20 anni fa sembrava che queste piante fossero
sister-group delle piante terrestri, ma 10 anni fa è
Coleochaete
stata individuata e da pochi anni a
questa parte è certo che le sister-group delle piante
Zygnematales
terrestri sono le alghe dell’ordine
(zygnema e spyrogira, cloroplasto a spirale). 29-09
embriofte
Tutte le piante terrestre sono (clado
Embryophyta ) e sono piante con embrione, (le
carofite non hanno embrione). Le prime terre emerse
Ordoviciano
sono state colonizzate dalle piante nell’
(575 mln di anni fa); in questo periodo vi era una
ambienti intercotidali
vastità di che erano sommersi
a tratti dalle acque e altre volte esponevano un
paleosuolo (alternanza tra bassa e alta marea).
Le piante terrestri rappresentano la maggioranza delle
pluricellulari ciclo
piante e sono tutte . Hanno un
vitale aplo-diploide : nel corso del ciclo vitale di una
pianta terrestre si alternano due generazioni, una
aplofto gametofto diplofto sporofto
aploide detta (o ) e una diploide (o ).
ridotto in dimensioni
Il gametofito, si è con il passare dei secoli, diventando
microscopico nelle piante moderne; lo sporofito, al contrario, da dimensioni minori ha
dimensioni più grandi
raggiunto , talvolta anche gigantesche. matrice solida
Le piante hanno colonizzato le terre emerse, crescendo su una (non
ancora suolo) e lasciando la “protezione dell’acqua” perché nell’aria vi è una maggiore
abbondanza di anidride carbonica
disponibilità e (“combustibile della fotosintesi”)
abbondanza di macro e
ma la pressione evolutiva maggiore è dalla dall’
micronutrienti , ovvero una concentrazione elevata di sali minerali (NO3-, NH4+, K,
Ca, S, Mg, Fe, Cu, Zn, Ni, B, ecc.) Dall’azione meccanica delle piante e dalla secrezione
paleosuoli
di acidi, si sono formati i primi .
briofte
Le prime piante terrestri sono le . Tra di esse le
epatiche
più antiche sono le (si riteneva che potessero
far bene al fegato, teoria della segnatura) a cui
muschi
appartengono 10mila specie; poi vi sono i
presenti in 12-13mila specie differenti e
antocerote
successivamente si sono sviluppate le
(“piante con i corni” – sporofiti) e si ritrovano 200-300
specie note. piante non vascolari
Le briofite sono , non hanno evoluto
sistema di tessuti conduttori (vasi) che permetta il trasporto
sporogonia
della linfa; esse si riproducono per attraverso
spore, con riproduzione sessuata, non producono quindi
piante crittogame
seme, per queste ragioni vengono definite (“nozze nascoste”)
non vascolari. generazione gametoftica dominante
Le briofite hanno una (macroscopica) su
quella sporofitica. Nel muschio la parte verde è gametofitica e fotosintetica ed è più
visibile, mentre degli sporangi piccoli e alti sono la parte sporofitica. Lo sporofito
produce spore, quando esso è maturo si apre liberando le spore e portando avanti il
ciclo vitale delle briofite. strategie ecologiche
Da un punto di vista delle
(adattamento all’ambiente) le briofite sono peciloidriche,
peciloidria
adottano la : quando non sono in condizioni
ambientali ottimali (es: mancanza di acqua) si disidratano e
livello basale
portano la fotosintesi ad un , in attesa che
condizioni ambientali migliorino per poi reidratarsi e portare la
fotosintesi a livelli ottimali.
40-50 milioni di anni dopo l’evoluzione delle briofite, si
entra nel periodo geologico del siluriano, e 410-425 milioni
tracheofte
di anni fa si ha l’evoluzione delle prime ,
piante vascolari
ovvero le con vasi conduttori. Al
contrario delle briofite, nel caso delle tracheofite si
ritrovano diversi fossili. Sono piante senza radici e foglie,
che hanno fusti orizzontali con funzione assorbente e dei
fusti verticali sterili e fertili che portavano sporangi
terminali, erano piante di poche decine di centimetri.
Le tracheofite più
litofte
antiche sono le
(licopodiofite) che derivano da piante estinte ma
sono presenti tutt’oggi, queste piante sono
felci equiseti
imparentate con le e gli (sfenofite,
fusto sottile a coda di cavallo che colonizza ambienti
umidi) e vengono chiamate tutte insieme
pteridofte . crittogame
Le pteridofite sono anch’esse ma in
vascolari
questo caso , non si ha la comparsa del
seme; presentano, inoltre, la lignina (assente in
briofite e precedenti).
lignina
La è la seconda sostanza più
cellulosa
abbondante sulla terra dopo la ,
troviamo differenti lignine specie-specifiche con
composizione chimica che varia tra piante e
addirittura all’interno della stessa pianta. Le
polifenoli
lignine sono dei (fenoli a lunghe
catene) formate da tre costituenti detti
monolignoli p-
(alcoli diterpenoidi): alcol
cumarilico coniferilico sinapilico
, alcol , alcol . Questi alcol polimerizzano formando
le diverse lignine. vasi lignifcati
La lignina ha consentito l’evoluzione di molto solidi nelle tracheofite
(c’è una ragione per la quale sono molto rigidi) e la crescita in altezza durante il
devoniano e portando poi alla formazione di foreste di litofite alte anche 30 metri nel
carbonifero (siluriano devoniano carbonifero).
apparato
Nel corso del devoniano si è generato l’
radicale (360 milioni di anni fa) e si sono formate anche
foglie
le (organi fotosintetici specifici), si ha così il
passaggio da una condizione molto primitiva ad una forma
simil-pluviale in “solo” 50 milioni di anni.
Nel carbonifero l’elevata presenta d