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I fattori produttivi
I fattori produttivi sono gli elementi con cui l'impresa produce i beni e vengono distinti in: Terra, Capitale e Lavoro.
La terra è un fattore irriproducibile ed è necessaria per tutte le attività poiché gli stabilimenti e le sedi delle imprese hanno bisogno del suolo dove sono costruiti.
Il capitale è costituito sia dalle materie prime (capitale circolante) che dagli impianti e dai macchinari (capitale fisso). Il capitale circolante scompare nel corso del ciclo produttivo mentre il capitale fisso dura per diversi cicli produttivi. In particolare, il capitale fisso pone il problema degli ammortamenti, ovvero un procedimento con il quale il costo di un bene viene suddiviso tra gli anni di vita utile del bene stesso.
Il lavoro può essere misurato come numero di lavoratori o come numero di ore lavorativa. La divisione tecnica del lavoro consiste nel fenomeno per cui la produzione di un bene viene scomposta in una serie di operazioni, ciascuna delle quali viene eseguita da un lavoratore specializzato.
quali è compiutada una persona diversa in modo tale che si abbia la massima produttività possibile ma al contempo la creatività dei lavoratori è ridotta a zero.
La funzione di produttività esprime la relazione tra la quantità di prodotto e le quantità impegnate dei fattori produttivi.
Il prodotto totale è il prodotto ottenuto dall'impiego di tutti i fattori produttivi. La produttività marginale di un fattore è l'incremento che il prodotto totale registra quando si impiega un'unità in più del fattore considerato. Ad esempio, sarebbe l'incremento di produzione se si usasse un macchinario in più.
La produttività media di un fattore è data dal quoziente tra il prodotto totale e la quantità impiegata del fattore.
Gli isoquanti sono l'insieme delle diverse combinazioni dei fattori produttivi che consentono di produrre la stessa quantità di prodotto. Ogni
isoquanto è decrescente poiché quando si riduce la quantità impiegata di un fattore occorre aumentare un altro fattore per mantenere invariato il livello di produzione.
Il saggio marginale di sostituzione è il rapporto tra la diminuzione della quantità impiegata del primo e l'aumento del secondo fattore necessario affinché il livello di produzione resti immutato.
L'isocosto rappresenta la somma limitata che un imprenditore può spendere per l'acquisto dei fattori produttivi.
CAPITOLO 5 - LA TEORIA DEL COSTO
Il costo totale è la somma che l'impresa spende per l'acquisto dei fattori produttivi necessari a produrre una data quantità di prodotto.
Il costo totale è la funzione crescente della produzione ed è costituito da: i costi fissi sono quelli che non cambiano al variare della produzione, mentre i costi variabili sono quelli che mutano al variare della produzione.
Il costo medio è
è decrescente al prezzo.è data dalla somma delledomande individuali.
La curva di domanda collettiva rappresenta la relazione tra la quantità domandata di un bene e il suo prezzo, quando il prezzo del bene aumenta la quantità domandata diminuisce.
La domanda è elastica quando ad un piccolo aumento del prezzo di un bene corrisponde una grande diminuzione della domanda, solitamente accade ai beni inferiori.
La domanda è rigida quando è poco influenzata dalle variazioni di prezzo, solitamente accade ai beni primari.
La scheda di offerta individuale è costituita dalle quantità che un venditore offre in corrispondenza dei diversi prezzi. La curva di offerta individuale è crescente perché più è alto il prezzo del bene e più è la quantità che l’impresa desidera produrre e vendere.
La scheda di offerta collettiva è costituita dalle quantità che tutti i venditori offrono in corrispondenza dei diversi prezzi.
Essa è data dalla somma delle offerte individuali. L'elasticità dell'offerta di un bene è il rapporto tra la variazione percentuale della quantità offerta del bene (%QO) e la variazione percentuale del prezzo del bene stesso (%P). Il prezzo di equilibrio è quel prezzo che rende eguali la quantità domandata e la quantità offerta di un bene. Attraverso lo svolgimento di una politica di controllo lo Stato impone ai venditori di vendere il bene a un prezzo più basso di quello di equilibrio denominato prezzo amministrativo. La rendita del consumatore è la differenza tra la somma che l'individuo sarebbe disposto a pagare e quella che effettivamente paga.mercato che è una situazione caratterizzata dalla presenza sul mercato di moltissime piccole imprese che producono tutte lo stesso bene, quindi non è possibile che una singola impresa riesca ad influire sul prezzo di vendita del bene; altre caratteristiche sono l'omogeneità del prodotto e la libertà di entrata nel mercato, esso è permesso da fatto che i metodi produttivi non richiedono né grandi conoscenze né capitali notevoli.
La concorrenza pura realizza la sovranità del consumatore poiché le imprese si adeguano ai desideri dei consumatori.
Il ricavo totale per la singola impresa è uguale al prezzo del bene prodotto moltiplicato per la quantità venduta.
Il ricavo medio è il ricavo totale diviso per la quantità prodotta, ed è uguale al prezzo.
Il ricavo marginale è l'incremento che il ricavo totale registra quando l'impresa produce un'unità in più di prodotto.
In regime
Di concorrenza pura il ricavo marginale, il ricavo medio e il prezzo del bene sono eguali. La curva di domanda per l'impresa esprime la relazione tra la quantità del bene domandata alla singola impresa da tutti gli individui e il prezzo del bene. In concorrenza pura è una retta orizzontale infinitamente elastica, infatti qualunque sia la domanda per l'impresa, il prezzo del bene è lo stesso.
Il profitto totale è uguale alla differenza tra il ricavo totale ed il costo totale. L'equilibrio dell'impresa si raggiunge quando il livello di produzione corrisponde alla situazione in cui il profitto totale è massimo. Esso si stabilisce nel punto in cui il costo marginale è uguale al prezzo di vendita del prodotto.
L'impresa marginale è quella che ha il costo medio minimo uguale al prezzo di vendita, essa ha solo il profitto normale ovvero quel profitto minimo che spinge l'imprenditore a svolgere la sua attività.
L'extraprofitto è un profitto superiore a quello normale. La curva di offerta di mercato si ottiene sommando orizzontalmente le curve di offerta di tutte le imprese presenti sul mercato, ed è una curva crescente in funzione del prezzo. La curva di domanda di mercato si ottiene dalle curve di domanda dei singoli individui ed è decrescente in funzione del prezzo. Le economie interne consistono nel fatto che quando la produzione aumenta, l'impresa è in grado di ridurre i costi medi e marginali realizzando una migliore organizzazione. Mentre le economie esterne consistono nella riduzione dei costi che un'impresa può ottenere in seguito alle riduzioni di costo di altre imprese.
CAPITOLO 8 - L'EQUILIBRIO NELLE ALTRE FORME DI MERCATO
Il monopolio è la situazione opposta alla concorrenza pura, è una forma di mercato in cui una merce è prodotta da una sola impresa e molti consumatori sono disposti ad acquistarla.
L'impresa può fissare il prezzo di vendita della merce. La curva di domanda per l'impresa in regime di monopolio è decrescente. L'impresa monopolistica produce la quantità che corrisponde al massimo profitto totale. Il punto di Cournot è il punto sulla curva di domanda corrispondente al prezzo e alla quantità che si assicurano il massimo profitto. Nel monopolio legale avviene un accordo tra un organo pubblico e un'impresa monopolistica alla quale viene dato il diritto di esclusiva. Nel monopolio naturale si forma naturalmente perché la produzione e la vendita di un prodotto risulta essere più economica se effettuata da una sola impresa. La concorrenza imperfetta è una forma di mercato più vicina alla concorrenza pura che al monopolio ed è caratterizzata dall'esistenza di numerose piccole imprese, ma il prodotto anziché essere omogeneo è differenziato poiché ogni impresa.Caratteristiche peculiari di qualità
La pubblicità è una delle caratteristiche della concorrenza imperfetta, attraverso la quale ogni impresa cerca di convincere i consumatori che il suo prodotto sia migliore di quello delle altre.
In concorrenza imperfetta, la curva di domanda per l'impresa non è orizzontale ma ha una leggera inclinazione poiché l'impresa ha un'influenza sul prezzo.
L'oligopolio è una forma di mercato caratterizzata dal fatto che la produzione di una merce è concentrata nelle mani di pochi produttori mentre i consumatori sono molto numerosi.
Nell'oligopolio concentrato le imprese producono tutte lo stesso prodotto, mentre nell'oligopolio differenziato le imprese producono un prodotto differente.
Nell'oligopolio, essendo poche, le imprese possono mettersi d'accordo tra loro nella fissazione del prezzo oppure possono farsi la guerra.
Il duopolio è un caso particolare di oligopolio dove...
Le imprese produttrici solo d