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Figure di uomini nel Medioevo
Siamo in presenza del più forte conflitto di identità maschile all’interno del Medioevo, cioè la contraddizione tra il fatto di avere un sesso e la necessità di non servirsene: distinguiamo il clero, il monaco, casto e puro e che riesce a resistere alle pulsioni sessuali dominando il corpo; e il cavaliere, che non ha la castità ma la forza come qualità principale, perché le sue prodezze devono essere ricompensate dalla dama.
Lo studente universitario, esclusivamente uomo, si distingue dal mondo femminile tramite la razionalità e la moderazione: diventa uomo non solo imparando e usando il latino, che lo distingue dal popolo e dalle donne, ma anche frequentando taverne e prostitute (per assurdo, quel mondo solo maschile si pensa simbolicamente come femminile - universitas, facultas, alma mater).
I contadini sono considerati negativamente e al pari delle donne: ispirano paura, disprezzo o pietà; dal
Da un punto di vista fisico, gli uomini sono considerati simili alle donne perché non riescono a controllare emozioni e pulsioni. A chi fa parte degli strati più bassi della società si attribuiscono delle qualità femminili: la posizione sociale prevale sul genere! UOMINI E DONNE: Le identificazioni e i simboli. Una persona dispone di molte forme di identificazione: l'espressione medievale dell'identità personale, dell'affermazione di sé, si realizza sempre all'interno di un gruppo sociale di appartenenza. Spesso l'identità degli uomini è legata ad un'attività sociale e si presenta come assoluta; quella della donna è collegata alla parentela e si rivela relativa.
● IL NOME: il nome è un marcatore di identità e un potente fattore di trasmissione di beni simbolici. Mentre l'identità della donna è sempre dipendente (moglie di, figlia di), l'uomo ha una propria identità.
Che dipende da una caratteristica personale o dal mestiere.
IL SIGILLO: figura o gruppo di lettere impresse sulla cera (frammento di unghia, pelo, capello) che rappresenta un marcatore identitario personale tanto che, quando l'individuo muore, il sigillo viene distrutto per evitare che altri ne facciano un uso fraudolento.
L'ABITO: l'abito è un potente marcatore identitario e sociale e rivela la differenza di genere. All'inizio gli uomini portano una tunica corta e le donne una veste lunga, poi la veste lunga si impone per entrambi i sessi, e alla fine l'abito maschile si accorcia e diventa attillato e solo le donne e i religiosi portano ancora la veste lunga alla fine del Medioevo. L'abito maschile serve a riaffermare l'autorità e quello femminile serve a sedurre.
Alla fine del Medioevo vengono promulgate le leggi suntuarie che servono a limitare l'ammontare della dote, a controllare le nozze e i funerali e a frenare il lusso dell'abbigliamento.
Ognuno deve vestirsi in modo adatto al suo sesso e al suo rango. Nel Medioevo, inoltre, ogni forma di travestimento è condannata ma una donna può tentare di innalzarsi al livello dell'uomo travestendosi da monaco (un uomo ovviamente non può abbassarsi al livello delle donne).
UOMINI E DONNE: Educazione e cultura
Esiste nel Medioevo un forte interesse per l'educazione che si manifesta attraverso la fioritura di scuole cittadine, la nascita delle università e i frequenti consigli degli educatori ai genitori per i figli.
Gli educatori medievali invitano i genitori a sorvegliare la figlia (deve imparare le buone maniere, diventare buona cristiana, buona moglie e buona madre) mentre consigliano per il figlio un'educazione più aperta al mondo (deve essere istruito per poter esercitare un mestiere ed aprirsi al mondo).
Non si deve insegnare alle fanciulle a leggere e scrivere perché ne approfitterebbero per scambiarsi lettere d'amore.
bisogna difendere la giovane dalla naturale tendenza almale e alla lussuria. Quando viene insegnato il catechismo, un insieme di prescrizioni miranti a inculcare un comportamento da buon cristiano, il programma educativo è lo stesso per i due sessi. Il padre e la madre trasmettono valori diversi a ogni membro della famiglia in funzione del sesso: il padre trasmette le qualità virili e la madre le qualità femminili. Ma una madre rimane sempre una figlia di Eva e non può, completamente sola, riprodurre la mascolinità e la femminilità: per cui è necessaria la presenza educativa del padre affinché il figlio diventi un uomo (il discorso è leggermente diverso per le femmine). Nei monasteri, poiché il fine dell'insegnamento è imparare a pregare e comunicare con Dio, l'educazione per i due sessi è più simile. Sorgono a metà del Medioevo nuove scuole che soppiantano i monasteri. ChristinedePizan scrive: “Se vi fosse l’abitudine di mandare a scuola le bambine e di insegnare loro come si fa con i maschi, imparerebbero i segreti di tutte le arti e di tutte le scienze esattamente come loro”.
Il primogenito solitamente viene istruito nel mestiere delle armi per succedere al padre; il cadetto deve solitamente desessualizzarsi per intraprendere la carriera ecclesiastica (le due figure di mascolinità principali del medioevo, cavaliere e monaco).
Anche se molto raramente, accade che delle donne scrivano delle opere letterarie, ma queste donne scrittrici in quel periodo devono la loro notorietà ai nobili natali e ai potenti appoggi maschili sui quali hanno potuto contare.
Esistono donne trovatore (trobairitz) di nobili natali (in maggioranza anonime) che come i trovatori maschi cantano l’amore, l’assenza, il desiderio insoddisfatto e il rimpianto.
L’amor cortese (relazione extraconiugale tra una donna sposata e un uomo perdutamente
donne sono separate e non possono interagire tra loro. Le monache sono sottomesse ai monaci e devono obbedire alle loro regole. Nel matrimonio, l'uomo è considerato il capo della famiglia e la donna è sottomessa a lui. La donna deve essere obbediente e rispettosa nei confronti del marito. La Chiesa cattolica ha sempre sostenuto che l'uomo e la donna hanno ruoli diversi nella società e nella famiglia. L'uomo è considerato il capo e la donna è vista come una figura di supporto. Tuttavia, è importante notare che questa visione tradizionale dei ruoli di genere è stata oggetto di dibattito e critica nel corso degli anni. Oggi, molte persone lottano per l'uguaglianza di genere e per superare gli stereotipi di genere.donne sono distinte ma la chiesa è incomune: un muro divide gli uomini dalle donne e tra i sessi si instaura una sorta di complementarietà. Il numero crescente di conventi femminili determina da parte delle monache la richiesta che siano elaborate delle regole particolari adatte al loro sesso. Si distinguono in questo periodo le beghine (semireligiose) buone che somigliano alle suore (fanno l'elemosina, digiunano e si confessano) e le beghine cattive che sono accusate di falsa devozione, di ipocrisia e di perversità. La Chiesa ripudia il matrimonio combinato perché va contro la volontà degli sposi: per la Chiesa il matrimonio deve esserci solo se c'è amore e voglia di procreare. UOMINI E DONNE: Credenze e pratiche La vita nel Medioevo è profondamente segnata dalla religione e il misticismo, che è una forma estrema di devozione, sembra piuttosto femminile. La Chiesa dice di accogliere i fedeli senza nessuna distinzione, ma inpratica evocadelle gerarchie: basti pensare al fatto che uomini e donne entrano da porte diverse.
Dopo il quarto concilio lateranense del 1215, si chiede ai cristiani una maggiore interiorizzazione della fede, perché l'incapacità di frenare le emozioni e la manifestazione eccessiva della passione sono tratti femminili, mentre l'autocontrollo e la misura sono tratti tipici maschili.
Misticismo femminile: l'eucarestia diventa vero oggetto di adorazione (transustanziazione) e alcune donne nel prenderla rivelano di sentirsi incinte (si raccomanderà un uso moderato per via dell'ossessione morbosa).
Il cibo è un elemento centrale e la sopravvivenza in questo periodo non è sempregarantita.
Eresie: alcuni storici hanno notato che i gruppi sociali più umili ed oppressi erano stati particolarmente attratti dai movimenti ereticali.
Altri studiosi di storia hanno sostenuto invece l'idea di una grande partecipazione femminile come mezzo.
Per ottenere maggiore libertà nei confronti della società patriarcale. Tuttavia, anche nelle rare comunità ereticali dove il numero delle donne è pari a quello degli uomini, le prime sono molto più discrete dei confratelli maschi, si rendono meno visibili e vivono nelle comunità religiose. La parola delle donne, anche quella ereticale, rimane confinata nella sfera del privato e la donna è ancora più marginalizzata.
Santi e sante: sono uomini e donne che mostrano di possedere delle virtù tali da avvicinarli alle qualità di Cristo e alla spiritualità, allontanandoli dalle cose carnali.
SANTI SIMILI A DONNE: a volte i santi acquistano seguito mostrando di possedere qualità femminili o di comportarsi come donne. Nella società medievale si crede nella lattazione dell'uomo (per fantasticherie sull'androginia o per un desiderio inconscio di appropriarsi delle facoltà riproduttive della donna;
oppure come risposta all'incubo della fame del periodo).
SANTE SIMILI A UOMINI: si sottraggono ai rapporti coniugali difendendo la loro verginità. Agiscono come un uomo e danno prova di coraggio e autocontrollo (l'esatto contrario della buona moglie e della buona madre).
Le sante e i santi mantengono specificità sessuate: le donne manifestano fin dall'infanzia una devozione incredibile mentre gli uomini passano attraverso errori e conversioni dopo aver vissuto intensamente la giovinezza.
I maschi ereditano alla morte dei genitori, le femmine al momento del matrimonio. Per gli uomini la preoccupazione principale è la discendenza, per le donne il matrimonio (visto come alleanza tra famiglie e procreazione di figli - le pratiche sessuali al di fuori del matrimonio sono da evitare se non per il fine di procreare).
Quando scelgono di isolarsi, gli uomini lo fanno nei boschi o nelle montagne, mentre la reclusione femminile è soprattutto urbana.
CONCEZIONE