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Aristide Gabelli
Direttore capo di divisione per l'istruzione primaria e popolare, membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione e ispettore centrale, deputato nel 1866 e nel 1890.
Le sue opere principali sono: "L'uomo e le scienze morali" (1869); "Il metodo d'insegnamento nelle scuole elementari d'Italia" (1880); "Sul riordinamento dell'istruzione elementare" (1888); "Il positivismo naturalistico in filosofia" (1891); "L'istruzione in Italia" (1891).
La sua convinzione era quella secondo la quale l'emancipazione delle masse popolari si realizza mediante la scolarizzazione, per cui elabora i nuovi programmi per la scuola elementare (1888). Il fine da perseguire è quello di adeguare la società Italiana a quella delle altre Nazioni Europee.
Il mezzo mediante il quale compiere il passo è la scuola, che attraverso l'educazione deve formare dei cittadini consapevoli, preparati al "nuovo" che sta sorgendo e colmare quel...
Divario esistente tra uomo ed istituzione. L'educazione, affinché sia utile, deve essere accomodata al tempo. Il vecchio va cambiato e tale affermazione si concretizza nel fatto che l'educazione deve divenire laica, conservando tuttavia gli insegnamenti religiosi limitati alla semplice morale evangelica. Allo stesso modo la scuola di base, laica statale e obbligatoria, non escluderà l'istruzione classica che resterà riservata ai figli dei benestanti colti.
La concezione della scuola del Gabelli consiste nel fatto che essa deve preparare il giovane a saper osservare i fatti, insegnare a pensare, a trarre esperienza da tutto ciò che cade sotto i sensi, anziché apprendere senza esaminare aiutandosi solo con la fantasia. Egli auspica l'utilizzo di un metodo intuitivo più importante degli stessi contenuti, che produca alla fine del processo formativo un individuo capace di pensare con la propria testa e non pronto solo a "servire".
Diffusione delle conoscenze e, soprattutto, attraverso "l'assiduo esercizio della riflessione che vuol essere adoperata nella ricerca, nell'esame e nel giudizio dei fatti". Si affermava così l'idea di una scuola che deve non solo liberare l'individuo dall'ignoranza, ma anche dargli l'abitudine a confrontarsi con la realtà, a ricercare la ragione delle cose per prepararlo a pensare autonomamente esercitando il proprio senso critico, in altre parole, per metterlo in grado di partecipare alla vita sociale e civile e di contribuire allo sviluppo economico di un paese.
Lezione 70
LETTERATURA PER L'INFANZIA
LE AVVENTURE DI PINOCCHIO E CUORE
"Le avventure di Pinocchio" (1883) e "Cuore" (1886) sono due racconti per l'infanzia che evidenziano anche i problemi sociali, sebbene siano molto differenti nello spirito e nelle intenzioni degli autori (il burattino di Collodi legato alla realtà della Toscana rurale e...
il male. Pinocchio impara a diventare un bravo ragazzo attraverso le sue esperienze e le sue sofferenze, capendo l'importanza di essere onesto, leale e responsabile. Nel romanzo "Cuore" di Edmondo De Amicis (pubblicato nel 1886), vengono narrate le vicende di un gruppo di ragazzi italiani durante il loro percorso scolastico. Il libro è diviso in mesi e ogni mese racconta una storia diversa, con personaggi che rappresentano diversi aspetti della società italiana dell'epoca. "Cuore" è un libro che ha l'obiettivo di educare i giovani lettori ai valori della solidarietà, dell'amicizia e del rispetto. Entrambi questi libri sono considerati dei classici della letteratura per ragazzi e sono ancora letti e studiati nelle scuole di tutto il mondo.Il male; e poiché il bene è vantaggioso, bisogna preferirlo. Le trasgressioni sistematiche di Pinocchio alla realizzazione del progetto educativo provocano punizioni spesso crudeli, che cessano solo nel momento che il burattino si adatta interamente ai valori indicatigli e supera l’ultima prova. 113 Quindi il racconto sembra trasmettere in certi punti che ai fini della formazione morale del fanciullo la repressione e la colpevolizzazione siano efficaci mezzi educativi; secondo la morale delle storie tradizionali per l’infanzia il comportamento viene sempre retribuito. La conformazione sociale della condotta del ribelle Pinocchio produce così un cambiamento positivo che si riflette su tutta la famiglia e i suoi rapporti con la realtà; la società e la provvidenza riconoscono dunque, secondo la logica del dellanarrazione, la bontà dell’individuo, premiandola. Il racconto “Cuore” (romanzo per i ragazzi poveri) viene scritto dal
giornalista e scrittore di idee socialiste Edmondo De Amicis (1846-1908) sotto forma di diario di un anno scolastico in una terza elementare di Torino. A tenere il diario è Enrico, un alunno di famiglia piccolo-borghese. Le annotazioni di Enrico sulla vita della classe fanno gradualmente emergere i profili dei suoi compagni e del maestro, e sono accompagnate da pagine di commento inserite nel diario dai familiari, fra cui spiccano quelle del padre che assumono in diverse parti un tono moralistico. Mensilmente il maestro detta agli alunni un racconto che viene riportato nel libro: tutti i racconti riportano un gesto di eroismo compiuto dai ragazzi di una diversa regione d'Italia. Tutti i racconti sono dominati da un tono patetico-sentimentale, in cui prevalgono le vicende tristi. Inoltre sono incentrati sui valori borghesi dello studio, del lavoro, del merito, del rispetto della gerarchia, dell'onore, della dignità, del patriottismo. Il laicismo positivista si riflettenella totale assenza di riferimenti religiosi, mentre i personaggi sono fortemente caratterizzati a senso unico: i compagni di Enrico sono metafora di un carattere e di una condizione sociale che De Amicis vuole emblematizzare a fine pedagogico. Lezione 71 e 72 PIETRO SICILIANI (1835-1885) Tra gli altri iniziatori del movimento positivista in Italia troviamo anche Pietro Siciliani. Lui era convinto che l'educazione era il mezzo per il progresso dell'umanità ed espresse tale concezione "la scienza dell'educazione". nella sua opera Fermamente convinto che l'azione educativa doveva prevedere anche l'intervento della famiglia e della società. Altro suo pensiero fondamentale fu il principio dell'autodidattica che pur non escludendo l'azione dell'educazione mette in primo piano il protagonismo del soggetto da educare e la pedagogia positiva 114 debba ritracciare i mezzi e i metodi per trasferire nella scuola la realizzazione.del processo autodidattico. Convinto assertore della laicità della scuola, Siciliani contribuisce alla formazione di quel movimento di idee che porterà all'emanazione nel 1877 della legge Coppino. SAVERIO DE DOMINICIS (1845-1930) scienza comparata Nasce a Buonalbergo il 22 settembre 1845. È autore di "una teoria dell'educazione" in cui spiega che solo con una scientificizzazione dei contenuti e una laicizzazione del suo insegnamento l'educazione potrà sviluppare la coscienza morale dei nuovi tempi. Interessandosi soprattutto all'aspetto politico-sociale dell'educazione, egli ne individua il problema centrale nella formazione di una scuola popolare successiva a quella elementare per una educazione socio-politica. È indispensabile elevare il grado di istruzione di tutta la popolazione e superare la divisione anacronistica tra istruzione tecnica e classica. Quindi occorrerebbe istituire una scuola secondaria inferiore unificata, daCui fare dipartire gli indirizzi superiori classici e tecnici ed estendere alle donne il diritto di istruzione.
Antonio Rosmini
Il secolo XIX è un secolo pedagogico per eccellenza, perché ogni attività umana acquista un significato educativo. I maggiori filosofi in Germania, in Inghilterra, in Francia e in Italia, anche quando trattano problemi speculativi e metafisici, si interessano di pedagogia: da Kant a Fichte a Hegel e Schopenhauer, dal positivista Comte all'eclettico Cousin, dal Galluppi al Gioberti e al Mazzini, tutti rivolgono con diversi obiettivi la loro attenzione ai problemi dell'educazione. Il progredire delle idee democratiche favorisce il formarsi di un nuovo clima sociale in cui le scuole popolari tendono a diffondersi.
Un po' tutti i governi, dopo aver lasciato le istituzioni scolastiche all'iniziativa privata, vengono sospinti a estirpare l'analfabetismo e a preoccuparsi dell'elevazione culturale dei cittadini. Tutta l'Europa,