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IL LASCITO DEI CINEPANETTONI
Orami abbiamo compreso che i cinepanettoni sono arrivati ad una loro fine. Ma che cosa ci
lasciano?
1. adozione di strategie tipiche dell’industria hollywoodiana = ci hanno lasciato delle pratiche
messe in atto per la prima volta in Italia ispirate o analoghe a quelle dell’industria cinematografica
statunitense: il connubio cinema-giorno di festa, sfruttamento concetto di serializzazione,
distribuzione film in moltissime sale. Così come qui è rito andare al cinema a natale, in America lo
è il 4 Luglio il giorno dell’Indipendenza o in occasione del Memorial Day, dove vengono distribuiti
film blockbuster della stagione: senza questa componente il film rischierebbe di perdere il suo
status di evento ed è più esposto ad un consumo delocalizzato ovvero fuori dalla sala. Abbiamo
poi la formula produttiva seriale, ovvero il concetto hollywoodiano (sequel, prequel, remake,
reboot) ma anche dell’industria televisiva nazionale e internazionale secondo il quale il film si
presenta con una cadenza annuale che ad ogni appuntamento rimane uguale e in parte varia,
come il cast che sfrutta De Sica ma con cast che varia, lussuose location, stile farsesco, impianto
narrativo con temi caldi del dibattito politico e sociale italiano. Infine i cinepanettoni insieme a
Zalone, escono in tantissime sale cinema soprattutto nel primo weekend di programmazione
(Natale a Beverly Hills in 617 sale). Pratica fondamentale per il guadagno ma necessitante di un
forte sforzo promozionale e distributivo ad alto investimento economico, promozione soprattutto
le settimane prima. Ciò che in Italia bisognerebbe perfezionare è l’uscita dei film in sala in modo
più attento e distribuito senza far accavallare i film nello stesso weekend, creando così una faida
tra chi realizza più incassi. Certi non li fanno uscire infatti durante il periodo dei cinepanettoni per
evitare la concorrenza.
2. l’importanza dei best-seller per l’economia del settore = in Italia il business cinematografico
ruota attorno a pochi grandi titoli best-seller che grazie alla loro popolarità sono in grado di
trainare l’economia cinematografica italiana cui incassi dipendono per lo più dai cinepanettoni e
pellicole di Zalone, Aldo, Giovanni e Giacomo, Pieraccioni e in alcuni casi Bisio che sono circa tra il
10 e 27% di quanto ricavato dalle pellicole italiane in un anno. I cinepanettoni sono sicuramente
più certi di altre pellicole di nomi citati sopra in quanto questi ultimi escono con minore regolarità.
La presenza di titoli capaci di attrarre il pubblico di massa è fondamentale per l’economia del
cinema italiano ma allo stesso tempo delinea un equilibrio precario: il fallimento di un best-seller o
la mancanza di un paio di titoli forti a stagione possono essere rovinosi per il cinema italiano. “Sole
a catinelle” in tre giorni ha incassato più di 18 milioni di euro. Il cinema italiano avrebbe bisogno di
una migliore spartizione del successo su più pellicole per evitare la precarietà economica ed
emancipare le solite formule narrative proposte di anno in anno. Sganciare il film dallo status di
evento significa esporsi alla minaccia del consumo televisivo e del downloading. Oggi i giovani
sono i clienti principali della sala cinematografica.
3. la spinta dell’industrializzazione del cinema italiano = i cinepanettoni sono propriamente film
compiuti con una logica commerciale: hanno finanziamenti privati, usano la pratica del product
placement (Costa Crociere ha finanziato il film “Natale in crociera”/ nonostante il forte
radicamento territoriale sono riuscite a coinvolgere co-produttori stranieri (dagli USA per “Natale
a New York/Beverly Hills/Miami sino a UK per “Natale sul Nilo” ma anche Spagna, e Brasile). In
questo modo grazie agli incassi di essi e di altre commedie si sono potute alzare le quote di
mercato del cinema italiano contenendo il successo dei film statunitensi. I film nazionali e in
particolar modo le commedie sono gli unici reali COMPETITOR delle pellicole hollywoodiane (ad
ogni incremento dei film italiani ha corrisposto un ridimensionamento delle quote dei film
statunitensi e viceversa).
Il cinepanettone è allora un cinema che ha saputo trovare indipendenza dalla sovvenzione
pubblica, attento alle possibili fonti di finanziamento disponibili nel mercato, che ha sempre più
posto interesse nel dialogo costante con il suo pubblico per capirne e soddisfare il suo gusto,
diventando competitivo, monitoraggio continuo delle offerte degli altri media. Spesso però si
incontrano difficoltà quando si apre il dibattito su di loro, i cinepanettoni.
FINANZIAMENTO, PROMOZIONE E DISTRIBUZIONE DEL FILM CON CHECCO ZALONE
CONTESTUALIZZAZIONE DEL SUCCESSO DI CHECCO ZALONE
Nel 2016 si è aperto un fenomeno cinematografico, ovvero l’uscita in sala di “Quo Vado?”, l’ultimo
film di Checco Zalone che ha portato al cinema un pubblico di massa e ha stabilito ancora una
volta successo e record a livello di mercato (le sale ne hanno approfittato aumentando il prezzo
del biglietto, pratica anomala e poco praticata ma di libera scelta degli esercenti. Cercheremo di
analizzare i motivi del successo dei film di Zalone. Per quanto riguarda le presenze in sale italiane
dobbiamo dire che vanno dai 21 ai 38 milioni, mentre gli incassi dai 132 ai 235 milioni.
Considerando gli anni 2010-2015 e isolando le performance dei due film italiani di maggior
successo per ogni anno, abbiamo che essi hanno raccolto il 23,4% dell’insieme dei film distribuiti
annualmente. Dunque la performance economica stagionale del cinema italiano dipende
sostanzialmente dall’andamento di quelle poche commedie con comici di provenienza televisiva
che conosciamo già, nei quali è incluso anche Zalone-Nunziante, coppia di ruolo chiave perché
notiamo che Zalone abbia guadagnato nel 2009 l’8,4% dell’incasso dei film italiani in quell’anno, il
18,4% nel 2011 e il 27% nel 2013. Il suo successo è presente anche nelle classifiche europee e
infatti “Che bella giornata” è il film europeo più visto nel 2011 nei paesi dell’Unione pur essendo
uscito solo in Italia e nel Canton Ticino che però non rientra nel conteggio, mentre “Sole a
catinelle” è il secondo nel 2013 preceduto da “Les Misérables”. La dipendenza economica della
performance di pochi titoli forti diventa a volte motivo di allarme e di accusa nei confronti del
nostro cinema che si trova esposto ad una vulnerabilità. La concentrazione del successo su una
manciata di film genera la tendenza in base alla quale solo un numero contenuti di prodotti riesce
a coprire i costi di produzione e a generare un profitto. Zalone si trova dunque sulla scia del
fenomeno “mercato dei best-seller” che non ha creato direttamente ma che in lui trova oggi in
Italia il suo massimo esempio. I suoi film hanno molto successo e ascolti, rilevanza, anche in
televisione pay e free come Sky Cinema o Canale 5 sempre in prima serata a differenza di altri in
seconda o fascia notturna, successi che rimangono tali anche durante le repliche. I suoi titoli non
hanno solo una natura cinematografica ma anche trans-mediale.
IL FINANZIAMENTO
I film di Nunziante-Zalone hanno avuto dei costi di produzione crescenti nel tempo e sempre
coperti da Taodue-Medusa, la casa di produzione audiovisiva di Pietro Valsecchi che copre la
produzione ma anche la distribuzione nelle sale (Medusa) e la diffusione televisiva pay (Mediaset
Premium) e free (Mediaset) garantendo un più facile finanziamento e mercato, promozione
trasversale. Tutto ciò non garantisce successo commerciale dei progetti ma riduce la possibilità di
fiasco. Per questi film Taodue ha avuto accesso al credito d’imposta per la produzione, mentre
Medusa ha usufruito del credito per la distribuzione. A tutti i film è stato riconosciuto un
contributo accordato in percentuale agli incassi realizzati vincolato ad un reinvestimento in altri
progetti cinematografici. Entrambi gli strumenti, tax credit e contributo sugli incassi, non sono
una mancata entrata fiscale per lo stato ma un investimento. Lo stato recupera con investimenti
nel settore dell’occupazione e degli incassi. Infin dobbiamo considerare gli aiuti regionali delle
varie regioni in cui i film si svolgono come Liguria, Lombardia, Molise, Puglia e Toscana. Esse hanno
offerto un aiuto logistico e solo la Puglia ha erogato attraverso l’Hospitality Film Found 20.000
euro a “Cado dalle nubi” e 40.000 euro a “Che bella giornata”. Giovanni Nunziante afferma che la
scelta delle regioni non è stata influenzata dal tipo di sostegno economico offerto da esse:
disinteresse verso le possibili fonti di finanziamento. Nell’arco dei film è stato utilizzato il product
placement ovvero l’inserimento di prodotti e marchi all’interno dei film a scopi promozionali (per
l’inserzionista) ed economici (per il produttore), un modo per guadagnare visibilità all’interno del
film e anche nei titoli di coda. In molti casi non vi è un accordo che prevede transazione economica
e siamo davanti ad un barter placement dove il “baratto” consiste nella fornitura gratuita di beni e
servizi in cambio di visibilità. Ad esempio in “Cado dalle nubi” abbiamo Golden Point, in “Sole a
catinelle” Wind e Vileda (aspirapolvere). Il tratto in comune tra questi film, le film commission e il
product placement è la non necessità di accumulare fonti di finanziamento, di ignorare una serie
di possibili contributi esterni comportandosi in controtendenza rispetto a quanto sta accadendo
oggi in Italia: i quattro film non si avvalgono nemmeno del tax credit esterno di cui hanno usufruito
157 dei 185 film italiani prodotti nel 2015.
LA DISTRIBUZIONE
“Cado dalle nubi” venne distribuito il 27 novembre del 2009 e ottiene un ottimo successo
incassando complessivamente 14 milioni di euro e raggiungendo l’11° posto del film più visto nella
stagione 2009-2010 preceduto solo da due soli titoli nazionali “Natale a Beverly Hills” e “Io, loro e
Laura”. Già nel primo weekend di apertura incassa 2,6 milioni attraverso 424 copie estese in tutto
il territorio italiano (buon indice di buon lavoro a livello promozionale e a favore del film) ma
ancora lontano dal raggiungere livelli dei film hollywoodiani e italiani ritenuti più promettenti. In
generale un film viene distribuito in un numero elevato di sale (registra subito buoni incassi) solo
se può fare affidamento alla notorietà dei suoi protagonisti o del suo brand presso il grande
pubblico. “Cado dalle nubi” è stato celebre soprattutto grazie alla figura di Zalone di estrazione
televisiva molto celebre: ha iniziato sul canale locale Telenorba nel 2005 e dopo &egrav