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RAPPRESENTAZIONI CON MODALITÀ SPECIFICHE: REGISTRI DI CARATTERISTICHE

Una caratteristica è un aspetto sensoriale dotato di significato di uno stimolo percepito. Ad occuparsi delle caratteristiche di un oggetto sono gruppi di neuroni, i quali si attivano categorizzando una regione di un'immagine e ponendo su questa zona maggiore attenzione. Un esempio dell'attività di questi neuroni è stata studiata sulle rane. I neuroni del sistema visivo delle rane rispondono in maniera differenziale agli oggetti che si presentano nel campo visivo della rana. Alcuni neuroni scaricano in risposta a piccoli oggetti rotondi (questo perché gli oggetti rotondi molte volte nel caso della rana potrebbero essere insetti e quindi cibo), mentre altri neuroni scaricavano in risposta al movimento di un oggetto. Quindi in questo caso la rappresentazione viene formata a partire da singole caratteristiche dell'oggetto.

SIMBOLI AMODALI: Non si sa ancora se esistano

realmente o meno, ciò che è sicuro è che se nel caso esistessero, sarebbero coinvolti nelle modalità di rappresentazioni senza modalità specifica. Ovvero, nella rappresentazione amodale a partire da simboli astratti, arbitrari. I contenuti delle rappresentazioni amodali sono simboli come "SOPRA DI", "A DESTRA DI". Sono stati ipotizzati tre tipi di rappresentazioni amodali: - SCHEMA: una struttura molto simile a un'espressione algebrica, che specifica le relazioni tra gli oggetti in una rappresentazione. - RETE SEMANTICA: struttura simile allo schema, ma che presenta gli stessi oggetti in forma diagrammatica. - LISTA DI PROPRIETÀ: che indica le caratteristiche dell'oggetto nel caso in cui stessimo analizzando una torta, ad esempio la lista di proprietà potrebbe essere "glassa", "candelina", "vassoio". RETE NEURALE: In questo caso si va a descrivere la rappresentazione attraverso elementi binari. I quali elementi binari possono essere visti come gruppi di neuroni che
  1. scaricano o non scaricano.1 nel vettore rappresenta un neurone che scarica, mentre lo 0 quello che non scarica.
  2. Nel sistema amodale un singolo simbolo rappresenta la categoria, nel caso della rete neurale diversi schemi statistici possono rappresentare la stessa categoria.
  3. Ad esempio supponiamo di avere una torta con la glassa e una torta senza glassa. Nel caso della torta con la glassa io avrò una rappresentazione del tipo 1-1, nel caso della torta senza glassa io avrò una rappresentazione del tipo 1-0 (0 poiché non ho la glassa), di conseguenza capisco come pure facendo parte della stessa categoria i due elementi non sono identici fra loro e posso distinguerli.
  4. RETE SEMANTICHE GERARICHE COLLINS E QUILLIAN: Conoscenze sotto forma di significati: concetti e caratteristiche descrittive dei concetti. Modelli a rete: Hierarchical Semantic network (Collins e Quillian)
  5. RAPPRESENTAZIONE dei SIGNIFICATI
    • Organizzazione gerarchica dei concetti, collocati a diversi livelli
    • Recupero

Il principio di economia cognitiva implica che le proprietà dell'informazione siano codificate al livello più alto possibile.

Il funzionamento della mente è sequenziale e simbolico.

La memoria episodica è una forma di memoria a lungo termine che può essere recuperata e descritta consapevolmente ad altre persone. Essa comprende la conoscenza di eventi o episodi collocati nel tempo e nello spazio, collegati all'esperienza soggettiva.

Il processo di codifica si riferisce alla trasformazione dell'informazione in una rappresentazione mnemonica. Questi processi si attivano durante l'esperienza e formano una rappresentazione che registra

Uno o più aspetti dell'esperienza stessa. La codifica è influenzata da diversi fattori, incluso il grado di interesse che suscita un determinato evento o argomento e la quantità di tempo spesa nell'elaborazione del suo significato. L'elaborazione richiede di interpretare l'informazione, di metterla in relazione con le altre informazioni e rimuginarci sopra; altri fattori che rinforzano la codifica sono il recupero conscio dell'informazione e l'esercizio, distribuito o distanziato nel tempo. Quando l'attenzione è divisa la codifica è più debole e i tentativi successivi di recupero saranno probabilmente destinati a fallire. Il ruolo dell'attenzione nella codifica è stato esplorato attraverso diversi studi in laboratorio, sottolineando il ruolo fondamentale dell'attenzione per l'efficacia della codifica. Studi di neuroimaging mostrano come i pattern di attivazione neurale nel processo di codifica.

siano diversi quando l'attenzione è piena rispetto a quando è divisa. I lobifrontali supportano l'attenzione durante l'apprendimento e che, quindi, influenzano la codifica delle memorie episodiche. La codifica è un sottoprodotto automatico dei processi a) di attenzione e b) di elaborazione di uno stimolo. La teoria dei livelli di elaborazione si basa sul fatto che ci sono vari aspetti di ogni dato stimolo a cui si può prestare attenzione e che possono essere elaborati. Assumendo questo punto di vista, la codifica è un diretto sottoprodotto dell'elaborazione dello stimolo: il processo di elaborazione di particolari caratteristiche di uno stimolo lascia una traccia corrispondente nel sistema che, in seguito, può guidare il ricordo. Aspetti differenti dell'elaborazione di uno stimolo corrispondono a diversi livelli di analisi, questi variano da un livello superficiale di analisi percettiva a uno profondo di analisi semantica, cheattivale informazioni legate allo stimolo già immagazzinate nella memoria. In accordo con questa teoria, l'efficacia della codifica dipende in gran parte dal livello di elaborazione messo in atto sullo stimolo: elaborazioni più profonde producono rappresentazioni più forti e durevoli, e questo aumenta la probabilità che lo stimolo venga ricordato. Numerose ricerche hanno supportato l'ipotesi che la memoria episodica tragga benefici dall'elaborazione profonda. La teoria dei livelli di elaborazione presenta alcuni limiti: per esempio, la mancanza di una misura di profondità di elaborazione rende difficile la validazione della teoria. Una questione più centrale riguarda l'interpretazione, l'aspetto cruciale sta nella corrispondenza tra trasformazioni nella fase di codifica e di recupero; il principio, secondo cui l'elaborazione durante la codifica è tanto più efficace quanto più si sovrappone a quella cheavverrà durante il recupero, è conosciuto come elaborazione appropriata al trasferimento. Il livello di elaborazione non influisce necessariamente sulla forza o la durata dei ricordi; piuttosto ha un effetto su quello che viene codificato, il processo di codifica porta a un migliore ricordo nella misura in cui le caratteristiche elaborate durante la codifica si sovrappongano a quelle richieste durante il recupero. Tale effetto è anche noto come principio di specificità della codifica. Esistono altri fattori che rendono più forte il processo di codifica: sono l'effetto di generazione e l'effetto di spaziatura. L'effetto di generazione afferma che l'apprendimento episodico migliora se l'informazione target viene generata dalla memoria piuttosto che essere presentata dall'esterno. L'effetto di spaziatura asserisce che la codifica della stessa informazione in una serie di prove migliora se le prove sono eseguite secondo una

La codifica dell'informazione nella memoria episodica coinvolge i processi di attenzione ed elaborazione che sono guidati dai lobi frontali. Una lesione ai lobi frontali, infatti, danneggia la memoria episodica perché impedisce la corretta esecuzione di quei processi cognitivi. Per la codifica risulta indispensabile creare un vincolo tra le varie caratteristiche di uno stimolo, in modo da ottenere una rappresentazione integrata in memoria.

8-IL RECUPERO EPISODICO (MLT)

Il recupero episodico prevede una complessa interazione tra i lobi temporali mediali e le altre regioni corticali; inoltre, numerose ricerche sottolineano l'importanza dei lobi frontali; i lobi frontali sono importanti quando sviluppiamo un piano di recupero che richieda la selezione e la rappresentazione degli indizi necessari all'attivazione del ricordo. In aggiunta, quando proviamo a ricordare i dettagli di un'esperienza passata, si attivano alcune regioni del lobo.

frontale sinistro associate con l'elaborazione semantica. I lobi frontali supportano anche i meccanismi che regolano la competizione o l'interferenza tra i ricordi. Infine, i lobi frontali sono importanti per valutare o monitorare le informazioni recuperate, permettendo la presa di decisioni basate sulla quantità e la qualità di ciò che viene ricordato. I ricercatori hanno fatto numerose scoperte sui meccanismi sottostanti il recupero episodico, analizzando i fattori presenti nei casi in cui il recupero abbia avuto successo. Da ciò ne consegue che il recupero dipende dal segnale, ossia è stimolato da indizi e suggerimenti dell'ambiente esterno e interno, dallo stato del mondo e dal nostro stesso stato; quando i segnali (o indizi) non sono disponibili o sono inutilizzati, i tentativi di recupero, con ogni probabilità, non produrranno il completamento dei pattern; molti casi di oblio si verificano perché i segnali usati per

attivare la memoria si sono rivelati inefficaci. Il contesto fornisce segnali di recupero particolarmente forti; gli effetti di dipendenza dal contesto non solo supportano l'idea che il recupero dipenda dal segnale, ma sottolineano anche una caratteristica importante della memoria episodica: quando uno stimolo o evento è codificato, le caratteristiche dell'ambiente fisico della codifica si legano alla sua rappresentazione nella memoria episodica, offrendo una strada in più per il ricordo. Queste caratteristiche sono presenti nell'ambiente durante il recupero, fungono da segnali aggiuntivi e aumentano le possibilità di recupero. Alcune ricerche hanno evidenziato, invece, un effetto stato-dipendente: il ricordo è più efficace quando lo stato interno durante la fase di recupero è simile a quello della codifica.

-SISTEMI DI MEMORIA NON DICHIARATIVA-

PRIMING PERCETTIVO E CONCETTUALE (MLT)

All'interno della memoria dichiarativa, vengono

depositate tutte quelle informazioni/ricordi che non esprimiamo attraverso il linguaggio. Un esempio di memoria non dichiarativa potrebbe essere, saper andare in bicicletta o guidare la macchina. Per il corretto funzionamento della memoria non dichiarativa, non troviamo il coinvolgimento cosciente del pensiero o della riflessione, ma piuttosto una serie di abilità e comportamenti acquisiti attraverso l'esperienza e la pratica.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
23 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marica250801 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dei processi cognitivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Curcio Giuseppe.