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PARMENIDE

Parmenide è (→ l'essere è e non può non essere) e dice che il divenire è un errore; tutto è fisso perché il filosofo dell'essere logicamente, non empiricamente, (→ es. Achille e la tartaruga: il movimento è un paradosso). Il divenire è contraddittorio. Parmenide dice che il paradosso più grande è quello di io non posso mai dire che una cosa non pensare ciò che è non è e viceversa. L'essere può essere applicato a tutto, basta che ci sia un qualcosa che sia anche solo soggetto della frase. L'essere si rivolge a pensabile. Tutto ciò che fa parte dell'orizzonte del non esiste il divenire perché, secondo Parmenide, la vita è come se fosse fatta da scorrono: abbiamo una serie di fotogrammi che movimento, ma nulla. Il cambiare/divenire non lo vediamo, è anche l'impressione del non si muove una struttura che stacose.

Partendo dalla consapevolezza che la vita è divenire, questa è contraddittoria: bisogna abbracciare un pensiero più dietro l'esaldo e sicuro come quello dell'essere. L'essere, secondo Parmenide. La struttura che sta dietro le cose è. La visione di mondo è una visione in cui l'infinito esplode in migliaia di altri infiniti (→ concezione che si può collegare ai fotogrammi). Natura = grande organismo monolitico. L'universo è un grandissimo organismo immutabile monolito, sfera perfetta con impercettibili variazioni interne che solo noi possiamo percepire. Visione parmenidiana nell'esperienza, ma (→ nessuno può contrastare con l'essere). Non funziona è inattaccabile. Si parla così di due orientamenti contrapposti. Parmenide parla dell'essere come se fosse una sfera all'interno della quale si può cogliere diverse sfumature. Esistono due vie da percorrere nella nostra.

ricerca:

  • La via che parla dell'essere (possiamo interrogarci sulla questione dell'essere), per cui "non c'è caso che non sia";
  • La via per cui "non è", strada impercorribile. Mentire significa "non essere" → i sofisti ingannano, rendono vero il discorso falso e viceversa (→ retorica, mentono per convincere e persuadere).

Platone dice che percorribile, non per indicare qualcosa di ontologicamente negativo, ma il non essere è come concetto relativo (A non può essere, ma A non è B) per mettere in relazione due cose.

Platone parla anche di essere e linguaggio: l'essere non va pensato come qualcosa di concreto, come tutto ciò che esiste, ma come più ampio, che linguaggio. Essere = pensare. Va applicato a tutti i contenuti del pensiero e del pensiero stesso.

Due concetti principali: essere è la (a-letheia), come oggetto specifico dell'interrogare filosofico.

Nesso inscindibile tra verità e essere. Esiste una terza via, percorsa dagli uomini dalla doppia testa: chi oscilla tra l'essere e il non essere (come Eraclito e la sua divisione tra svegli e dormienti): chi appare, non hanno sviluppato limita a guardare il mondo così come spettatori, ma con uno sguardo filosofico che spinge a guardare oltre. Forse Eraclito aveva sentito qualcosa di Parmenide, ma pensieri autonomi costruiti in modi differenti. Diversi nell'ottica di Platone, ma tutti e due, in quanto filosofi, cercano di andare oltre le cose; secondo Eraclito, troviamo il divenire (visione più inquietante della vita, dionisiaca), mentre secondo Parmenide troviamo l'essere (visione più rassicurante, apollinea). PITAGORA Pitagora ebbe un influsso enorme su Platone ed è famoso per il suo teorema, il quale nasconde la soluzione dello stesso. Esistono detti incommensurabili, che dopo la virgola possono essere

periodici e che generano scalpore nella scuola numerica poiché numeri.

la natura potrebbe essere rappresentata attraverso

Oggi, il numero è concreta, ma una quantità non simbolo di quelle cose che quantitativamente possono essere rappresentate da numero.

Per gli antichi, i romani ad esempio, un è un sassolino; quindi i numeri erano sassolini.

calculus

Alla scuola di insegnamento di Pitagora si entra dopo una serie di prove.

L'essenza di tutte le cose è il numero, ma perché a molto poco a che vedere con Galileo, il quale sostiene che ha solo valenza simbolica che matematiche. Quindi, si potrebbe decodificare la natura.

Dio abbia disegnato il mondo attraverso leggi

La matematica cosmica che si riflette nella natura significa ordinato, il suo contrario è chaos, parola che indica la grande voragine originaria, il grembo materno o la bocca spalancata. Dal caos, però, ha origine

L'ordine. Il mondo è qualcosa di ordinato, nel senso di bello, cioè matematico. Organizzato secondo rapporti. Questa cosa si riscontra nella musica, infatti c'è armonia tra il cosmo e l'armonia musicale. Ci sono numeri che hanno una valenza positiva e alcuni una negativa. I numeri sono quelli che pongono una valenza positiva, valenza dispari, buoni (→ paura dell'infinito). Inoltre, i numeri sono quelli che rappresentano anche la donna. Pari negativi. In ritorno la teoria della metempsicosi, se si conduce una buona vita ci si può reincarnare. Platone.

ERACLITO. Nato a (535-475 a.C.), non inizia la antropocentrica, però comincia ad andare in quella direzione. Efeso svolta. Personaggio fuori dagli schemi, di cui rimangono alcuni (→ per la precisione, 129) frammenti in forma aforistica, che molto spesso hanno capo e coda. Eraclito comincia a farsi delle domande sull'uomo, sul suo comportamento, ecc., ma relative al ruolo natura.

relative alla essa.all’interno della specificità dell’uomo rispetto adIl concetto di è chiave: compare nei frammenti ed è difficile da tradurre.logosSecondo lui, l’ non era tanto il fuoco, ma il , ovvero la specificità dell’umano; coloro che si sono “risvegliati” godono delarchè logoslogos. Non si tratta di quella ragione stringente che prosegue secondo il sillogismo, ma della cifra del reale che a livello simbolicofuoco. Non è principio di tutte le cose come elemento, ma sensibile.può essere rappresentato dal come immagine Il fuoco è ciòdivenire.che meglio di tutti gli altri elementi coglie e mostra ilPoi , guerra simboleggiabile attraverso il fuoco.polemos 17 ottobre 2019Natura = grande organismo vivente → “La natura ama nascondersi”, natura intesa come intima essenza del mondo, luogo della(“è ai contrari che la natura tende”) → la

molteplicità è una sorta di illusione. coincidenza degli opposti La filosofia deve andare a cercare qualcosa che "sta dietro" attraverso l'utilizzo dell'intelletto, del logos. Anche chiamato l'oscuro, frammenti di dubbia comprensione. "Il logos è comune": è un qualcosa che appartiene a tutti; tutti partecipiamo al medesimo linguaggio, ragionamento, ecc. È quella struttura che sta dietro al mondo alla quale tutti possiamo attingere, con uno sforzo. La struttura va pensata come qualcosa di dinamico: il divenire stesso, non è in movimento, ma è movimento (invisibile). il Il logos è qualcosa di universale, quindi comune. Può essere simboleggiato dal fuoco, dal (→ "polemos è padre di tutte le conflitto cose"). Divenire = stessa, struttura dinamica che dà movimento alle cose. essenza della vita LA RETORICA Linguaggi che la politica mette in campo ogni volta che deve

Nel mondo antico, la retorica era definita come l'arte di persuadere e convincere, l'arte di costruire un bel discorso con lo scopo di convincere qualcuno, non solo il pubblico politico. Il discorso era diviso in tre gruppi: politico, giudiziario ed epidittico. Il suo obiettivo principale era ottenere il consenso.

Ogni studio più ampio sulla retorica non si concentra solo sulla costruzione del discorso, ma anche sull'immagine. La retorica è considerata la "macchina del consenso".

La retorica può essere considerata sia una scienza che una tecnica. Sicuramente è una tecnica in quanto ci insegna qualcosa di pratico, come scrivere e parlare bene. Tuttavia, secondo Platone, non è una tecnica o un'arte, ma piuttosto empirica, pratica e illusoria. La retorica è un'abilità che si muove in tre direzioni: dimostrare, argomentare e sedurre.

Nell'ambito della dimostrazione, i politici cercano di fornire argomentazioni che sembrano necessarie come quelle scientifiche e che siano in grado di convincere attraverso la seduzione, dando valore alle loro parole.

positiva o negativa ai dati, dopo aver scelto quelli che interessano). Esiste un dato oggettivo, ma tutti possono considerarlo in maniera soggettiva, presentando il dato in maniera utile per ottenere consenso.

Ma è anche una scienza: una disciplina che insegna a fare qualcosa, ma ha anche un oggetto di studio (es. medicina). La retorica studia il linguaggio come tutte le scienze, ma ha come oggetto il linguaggio stesso → metalinguaggio, metascienza.

La retorica si occupa dei 5 elementi strutturali del discorso:

  • INVENTIO: da invenio, "trovare" → capacità di trovare le giuste argomentazioni per fare in modo che il discorso sia convincente; trovare le giuste informazioni, esporle nella maniera adeguata e dilettare chi ascolta; si occupa inoltre dei generi del discorso (→ giudiziario, politico e epidittico);
  • DISPOSITIO: modo in cui disponiamo le parti di un discorso, secondo un ordine sensato (→ esordio/introduzione, esposizione dei fatti,

argomentazione ed epilogo);

ELOCUTIO: riguarda lo stile, la forma che diamo ai contenuti → grammatica, figure retoriche, ecc. (→ ad esempio,Ø discorso di Agatone: estremamente pomposo, da sofista, ma che manca di contenuto);

ACTIO/PRONUNCIATIO: capacità del retore di essere anche attore, di sapersi muovere come su un palcoscenico (→ modoØ in cui gesticola, si veste, ecc.);

MEMORIAØV sec. a.C., Sicilia: periodo particolare a Siracusa, periodo delle (ad esempio, di Gerone), che viene abbattuto nel 467 a.C.tirannidiI tiranni avevano espropriato i terreni dei contadini per cederli ai militari, che erano i legittimi proprietari; anche se non acculturati,si rivolgono ai per riappropriarsi dei propri terreni → si sviluppano così iretori primi studi su come fare un bel discorsoco

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
37 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/01 Filosofia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher micolprencipe di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia delle scienze sociali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Storace Erasmo.