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SOCIAL MEDIA LOGIC e DINAMICHE DELL’INFORMAZIONE

Un tempo, la catena di fornitura dell’informazione prevedeva che il produttore dell’evento (il giornalismo) producesse

l’informazione; questo, assieme al processo di negoziazione dell’accesso alle tribune mondiali (mediazione tra

istituzioni/partiti politici e la stampa) fa mediazione (Gatekeeping) per poter fornire le informazioni al pubblico

(consumatore/lettore passivo di notizie) e per formare l’opinione pubblica.

produttore dell’evento → mediazione giornalis ca (Gatekeeping) → consumatore di no zie

↓ ↑

Informazione negoziazione dell’accesso alle tribune mondiali

(processo che va dal basso verso l’alto e ha a che fare con la popolarità del

personaggio = maggiore è la popolarità, più è la sua visibilità)

Esposizione selettiva alle informazioni

Daily me → negli anni ’90 Nicholas Negroponte proge ò l’idea di un giornale elettronico “perfetto”, fatto su misura

del lettore, un giornale in grado di adattarsi ai contenuti preferiti dall’utente, fornendogli un’informazione

personalizzata.

*l’idea non venne mai sviluppata a causa della mancanza di mezzi per l’epoca, ma il progetto fu la base di partenza per

la discussione di opportunità e rischi che un progetto simile avrebbe potuto portare.

L’avvento di internet ha ridefinito il modo di fare giornalismo tramite il così detto Social media logic (teorizzato in un

libro da Van Dijck e Poell nel 2013) = gli attori non sono guidati dalle logiche della produzione mediale.

Le piattaforme mettono in atto:

connettività → conne ono più persone lontane fra loro nello spazio e nel tempo

o popolarità → nel giornale la no zia viene decisa dal relatore e il giornalista sceglie quanto la no zia debba

o essere popolare a seconda di dove la colloca (es: in prima pagina); oggi la popolarità è frutto della condivisione

degli utenti e degli algoritmi (le due cose si integrano)

ibridazione mediale → contenu che nascono dui social vengono u lizza da altri media (es giornali, Tv) e

o viceversa = i social ripubblicano/commentano fatti diffusi da altri media

dinamiche Top-down = gli algoritmi decidono i contenuti da far vedere all’utente (filter bubbles) che viene profilato

(es: Google tiene conto delle mie ricerche e mi profila) → ogni azione online viene conver ta in da , i quali vengono

dati in pasto agli algoritmi che calcolano preferenze ecc.

dinamiche Bottom-up = tutti gli utenti sono anche produttori di informazioni/comunicazioni → tu hanno voce. Es:

Black lives matter (azione connettiva: azioni compiute da gruppi di cittadini che si mobilitano contro attori politici. È

una politica “fai da te” che concede maggiori libertà ai cittadini che sentono di aderire, es, ad un hashtag facendo

propri i valori che porta con sé).

*nel web convivono sistemi bottom-up e top-down.

Abbondanza informativa/infodemia

La nostra epoca è passata dalla democrazia del broadcast a quella del post-broadcast

Democrazia del broadcast Democrazia del post-broadcast

Frammentazione dell’opinione pubblica tramite canali Sistemi mediali nuovi: oltre all’infodemia viviamo in

adatti a determinate persone universi paralleli di informazioni = tantissimi media

Es: telegiornali trasmessi quando la gente rientrava da propongono informazioni diverse per via della

lavoro e cenava = tutti i cittadini entrano in contatto con personalizzazione dei contenuti → nascono

le stesse notizie universi/bolle che circoscrivono nicchie informative e

che causano la dispersione delle informazioni = bolle di

informazione

L’abbondanza informativa/infodemia ha dei pro:

Ci sono più canali, messaggi, fonti attraverso i quali l’utente può informarsi

o I costi di produzione dell’informazione vengono abbattuti (consumers)

o Proliferano i contenuti e le occasioni di consumo di questi

o

e dei contro:

Si amplificano le disuguaglianze sociali data la varietà di contenuti = si creano bolle che escludono

o *le persone si espongono selettivamente a determinate notizie + chi ha meno possibilità di accesso a internet

o sarà meno informato = disuguaglianza epistemica (chi non ha accesso a internet ha, di conseguenza, meno

possibilità di conoscere/acculturarsi)

Nascono forme di inquinamento dell’informazione e di disordine informativo = non tutte le informazioni sono

o verificate o di qualità. Si possono creare distorsioni delle informazioni che portano alla sfiducia

Si amplificano fenomeni come la sfiducia negli esperti/istituzioni

o

*si parla di proliferazione e accesso alle informazioni perché si dà il consenso (volontario) ai cookies, i quali proteggono

i dati personali (politica proattiva = il cittadino è il più possibile messo nella posizione di essere informato).

Esposizione selettiva

I contenuti ai quali siamo esposti sono personalizzati tramite la profilazione, il lavoro degli algoritmi e l’intelligenza

artificiale. (dinamiche top-down)

↙ ↙ ↓ ↘

profilazione + algoritmi + AI → personalizzazione dei contenuti

produce esposizione selettiva

Profilazione = raccoglie dati

Algoritmi = raccolgono informazioni generando preferenze

AI = sfrutta il machine learning come tecnica di auto-apprendimento per migliorarsi

Google PageRank = funziona come un algoritmo → tramite l’AI sceglie il po di visibilità delle pagine web e le classifica

posizionando in alto le pagine più visitate/cliccate

*non è personalizzato sull’utente, ma calcola i click che riceve da qualsiasi utente = è Google a scegliere quale

contenuto far vedere per primo.

Tra le dinamiche top-down rientra anche la personalizzazione dei contenuti che fa fede a informazioni espresse

dall’utente in modo esplicito (fornite direttamente da lui) e implicito (cronologia ricerche, acquisti…).

Questo processo genera filter bubbles = ecosistemi informativi creati dagli algoritmi che propongono contenuti simili

alle preferenze espresse dall’utente → ci viene proposto solo ciò che, potenzialmente, potrebbe piacerci =

alimentiamo e rafforziamo solo le nostre preferenze politiche/sportive/passioni ecc. senza accorgerci di essere

all’interno di una bolla.

Esistono due tipi di bolle che, inizialmente venivano entrambe fatte rientrare all’interno delle filter bubbles, ma che

oggi rappresentano due concetti diversi:

epistemic bubbles (bolle epistemiche) → non sono bolle di filtraggio (perché non intervengono gli algoritmi =

o non sono generate artificialmente, si formano con le credenze degli individui)

eco Chambers (camere dell’eco) → bolla di filtraggio che crea condizioni di isolamento ideologico dell’utente

o che vede solo notizie e fonti in linea con il suo pensiero = natura confermativa, rafforzamento delle opinioni.

Pericoli:

- non ci si rende conto di essere nella bolla, ci basta essere appagati dalle informazioni che ci arrivano

- si tende a diffidare da altre fonti = si crede solo a ciò che è in linea con le nostre convinzioni

- richiedono una presa di consapevolezza/uno sforzo da parte dell’individuo per uscire dalla bolla;

concretamente = un riavvio radicale del proprio sistema di credenze

*è vero che esiste questa bolla e i rischi annessi, ma studi recenti sottolineano il fatto che le preoccupazioni

sono sovrastimate: gli effetti sono minori ed è improbabile che sia nostra volontà informarci selettivamente o

polarizzandoci.

*le filter bubbles esistono anche offline!!

Diete informative → me ono in discussione le eco Chambers sostenendo che, se esistono, non hanno troppa influenza

o meglio, non è per causa loro se l’individuo non è informato).

Oggi i consumatori si informano in vari modi:

minimalisti = non approfondiscono, leggono il minimo di informazioni che li raggiungono

o consumatori di news popolari = chiacchere da bar, Tv

o tradizionalisti = si informano dai giornali

o social = si informano sui social

o eclettici = si informano il più possibile su fonti diverse

o news advoiders = evitano volontariamente le notizie, non si informano

o

Un fenomeno simile, ma che non è una bolla di filtraggio perché non subentrano gli algoritmi è la bolla epistemica →

fa riferimento all’acquisizione e alla distribuzione di conoscenza → la bolla epistemica è una struttura in cui più

individui epistemici vengono isolati da prove/controprove = vengono omessi o resi irrilevanti alcuni contenuti (es:

pseudoscienze che contraddicono la scienza mainstream, es: terrapiattisti).

*credere a determinate informazioni diventa un atto di fede con caratteristiche comuni:

i membri sono di parte e vittime di bias di conferma

o i membri non ascoltano altri argomenti che non supportano la loro posizione

o il dibattito pubblico si impoverisce e la loro idea è polarizzata

o

*la conoscenza potrebbe essere screditata se posta davanti a delle prove evidenti → per questo la bolla epistemica

non può essere legata alle eco Chambers = il processo è meno dannoso e l’individuo è più facilmente “estraibile” dalla

bolla epistemica.

Le bolle epistemiche non sono frutto di algoritmi (come invece le eco Chambers), ma si formano tramite le credenze

degli individui.

*le bolle epistemiche possono trasformarsi in eco Chambers, ma non può succedere il contrario proprio per la loro

natura non-artificiale. CITTADINI e INFORMAZIONI (disordini dell’informazione)

La prima grande distinzione va fatta tra il concetto di disinformazione e misinformazione: il cittadino disinformato è

colui che si informa in maniera sbagliata (tramite contenuti che forviano la verità) o che è vittima di cattive/false

informazioni; il cittadino misinformato è invece inconsapevolmente vittima di bias o consumatore di bias di conferma

(sono effetti che hanno a che fare con la cattiva informazione e danno vita a cittadini polarizzati).

Entrambi i casi possono essere definiti disordini dell’informazione che distorcono l’opinione pubblica/inquinano la

sfera pubblica.

Tra i disordini dell’informazione troviamo anche le fake news = notizie false, non verificate, che diffondendosi possono

provocare danni (distorsione del pensiero) intenzionalmente o no. Effetti:

producono un cambiamento della qualità della sfera pubblica

o hanno impatti elettorali

o generano teorie del complotto

o modificano la fiducia nei confronti della scienza o degli esperti

o non è chiaro l’intervento dell’AI

o

Le fake news esistono da sempre, ma in questo contesto ci sono elementi che la differenziano dalla “notizia falsa” che

è sempre esistita: sono più pericolose di quelle del passato a caus

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Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher debora_v di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Comunicazione politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Masala Antonio.
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