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DELL’ATP, poi c’è danno a livello delle membrane

mitocondriale, poi perdita degli enzimi da parte dei

lisosomi, e infine danno alla membrana plasmatica

che porta ad una perdita di controllo da parte della

cellula dopo un anno circa abbiamo calcio che si

accumula all’interno della cellula e formazione di

specie reattive dell’ ossigeno all’interno della cellula

stessa.

1 alterazione: DEPLEZIONE ATP

L’ATP è coinvolto nella sintesi proteica, nella

lipogenesi e viene prodotto a seguito sia della

fosforilazione ossidativa che della glicolisi. Io ho

deplezione di ATP sia nel caso di ipossia che di

agenti chimici. Quando ho ipossia la prima a pagarne

le spese è la pompa sodio potassio che quando

viene alterata porta ad un entrata del calcio nella

cellula facendo uscire il potassio, questo porta a

venir meno del raggiungimento della pressione

osmotica quindi entra acqua nella cellula e questa si

gonfia. Inoltre la riduzione dell’ossigeno (ipossia) fa

si che la cellula non utilizzi la fosforilazione

ossidativa ma prediliga la glicolisi per produrre

energia, il problema è che parliamo di glicolisi

anaerobia perché l’ATP non c’è e quindi tira dentro le

riserve di glicogeno e inizia a fare glicolisi anaerobia,

tuttavia i prodotti di questa glicolisi sono l’acido

lattico che accumulandosi all’interno della cellula

abbassa il ph riducendo l’attività enzimatica di

questa. Nel caso di ipossia abbiamo il distacco dei

ribosomi dal RER e la cellula smette di produrre

proteine. In tutto questo la cellula chiaramente

muore a seguito di ipossia, che a sua volta causa

una deplezione di energia all’interno della cellula.

Un altro danno che può essere dovuto alla

deplezione di ATP è il danno mitocondriale, la

deplezione di atp dipende dal danno mitocondriale

perché il fatto che non ci sia l’ossigeno si deve al

mitocondrio. Il mitocondrio risente tantissimo

dell’aumento del calcio citosolico che si va a

depositare a livello mitocondriale e va ad attivare gli

enzimi fosfolipasi mitocondriali che iniziano a

degradare i fosfolipidi di membrana mitocondriali

quindi si verifica un danno alla membrana

mitocondriale. Tutti questi cambiamenti a livello

della membrana ne alternano la conducibilità

creando un poro di transizione della permeabilità che

è un canale ad alta conducibilità. Questo canale non

è normalmente presente a livello del mitocondrio,

questo canale facilita l’uscita del citocromo C . Se il

citocromo C esce viene interrotta la catena

respiratoria in questo caso il danno diventa

irreversibile. Quindi il danno passa da reversibile ad

irreversibile quando si ha il danno mitocondriale con

perdita di respirazione. Inoltre l’aumento del calcio

bella cellula non è dovuto solo alla pompa sodio

potassio, ma si deve anche alla degradazione stessa

del mitocondrio. Il danno alla membrana è

solamente una piccola parte di quello che succede

quando c’è solo un danno alla membrana è ancora

risolvibile il problema è quando viene a mancare la

respirazione.

Le forme reattive dell’ossigeno vanno a modificare

carboidrati e proteine all’interno della cellula, queste

specie sono molto reattive perché instabili e avide di

elettroni, questi radicali si formano nel nostro

organismo a seguito di stimoli---- per esempio

quando si formano delle sostanze esogene dalla

degradazione enzimatica, scarti che fanno si che si

formino questi radicali che normalmente si hanno a

seguito di respirazione ma oltre a questi ci sono

anche quelli prodotti dagli stimoli. Gli effetti di

queste specie inducono la perossidazione delle

membrane cellulari, alterano lo stato ossidativo delle

proteine, possono indurre danno al dna. Il nostro

organismo ha dei meccanismi per risolvere il danno

come gli antiossidanti o la presenza di enzimi ed

elementi come il ferro e il rame che contribuiscono

all’ eliminazione di questi radicali.

Poi ci sono tutta una serie di danni dovuti

strettamente alla membrana plasmatica e agli

organelli citoplasmatici per esempio dei danni ai

meccanismi biochimici. Il danno alla membrana

cellulare è l’unico meccanismo presente in ogni

situazione di danno cellulare perché e il meccanismo

che innesca tutto, infatti dopo questo si innescano e

seguono tutta una serie di altri meccanismi.

Abbiamo prima il danno alla membrana che induce

poi dei cambiamenti a livello della cellula che

interessa per esempio il mitocondrio andando poi ad

aggravare nuovamente il danno a livello della

membrana plasmatica, quindi tutto inizia dalla

membrana plasmatica e finisce con la membrana

plasmatica.

Tutte le conseguenze di un danno fanno si che la

cellula possa o riparare il danno e far fronte a tutte

queste conseguenze e quindi parliamo di un danno

reversibile, in questo caso non abbiamo ancora

perso gli organelli e i mitocondri, oppure se non

riesce a far fronte a tutti questi danni il danno

diventa irreversibile e questo danno che è iniziato

con la membrana plasmatica porterà la cellula a

morte.

Vediamo ora a livello tissutale come si presenta il

danno cellulare:

per esempio vediamo l’immagine del fegato—queste

sono cellule epatiche che hanno subito un danno

reversibile e si stanno rigonfiando cercando di far

fronte al danno da intossicazione, stanno cercando

di funzionare al meglio, si rigonfiano perché c’è un

alterazione della membrana ed entrata acqua. Nelle

cellule epatiche che hanno subito danno e si sono

rigonfiando è visibile un RER dilatato e i ribosomi

completamente distaccati da questo . Perdiamo RER

e ribosomi che entrano liberi nel citoplasma ma non

funzionano. Successivamente il mitocondrio della

cellula epatica che ha subito danno si rigonfia esso

stesso.

Se le cellule non risolvono la situazione vanno

incontro a morte cellulare:

-NECROSI

-APOPTOSI

Queste due morti sono diverse sia dal punto di vista

morfologico della cellula sia dal punto di vista

patologico.

Vediamo la curva nel passaggio da danno reversibile

ad irreversibile - si passa alla morte cellulare che è

caratterizzata in prima battuta da alterazione

cellulare, poi alterazione tissutale fino ad alterazione

macroscopiche che noi riusciamo a vedere senza

indagini biochimiche.

Il punto di non ritorno causa la perdita del

mitocondrio , presenza di fosfolipasi che degradano

le membrane cellulare la cellula risulterà

completamente distrutta; a quel punto l’ultimo passo

è un ulteriore alterazione della membrana

plasmatica che lisa proprio riversando nell’ambiente

circostante dendriti cellulari causando

l’infiammazione. Non casualmente l’infiammazione è

alla base della maggior parte dei processi patologici.

A seguito della produzione dei dendriti questi

vengono riconosciuti dalle cellule dei tessuti le quali

richiamano i neutrofili ,che entrando nei tessuti,

cercano di eliminare i dendriti dando luogo

all’infiammazione. Si ha produzione di numerose

citochine con infiammazione a livello sistemico.

Parliamo di necrosi che non riguarda un'unica cellula

ma tutte le cellule di quel tessuto e dei tessuti

circostanti perché è normale che l ‘infiammazione si

propaghi a livello dei tessuti circostanti.

Nella slide abbiamo le cellule necrotiche in un primo

momento si mostrano rigonfie la cromatina si

addensa, perché questa cellula ha smesso di

trascrivere e replicarsi. Questa fase è la PICNOSI. A

questo processo segue quello di CARIORESSI la

cellula sta perdendo i contorni e l’integrità della

membrana. L’ultimo processo è la CARIOLISI il

nucleo non c’è più e quello che vediamo è una

cellula necrotica.

Abbiamo quattro tipi di necrosi:

- COAGULATIVA

- COLLIQUATIVA

- CASEOSA

- STEATONECROSI

Quella coagulativa è una necrosi che non interessa

subito la struttura della cellula, che viene

mantenuta invariata per qualche giorno. Ciò vuol

dire che il danno che ha subito questa cellula

probabilmente è andato dritto alle proteine

all’interno della cellula. C’è un blocco di tutta

l’attività proteica della cellula, quindi la cellula

risulta strutturalmente invariata all’esterno ma

non all’interno. Questa necrosi la troviamo in tutti i

corpi solidi ( tranne il sistema nervoso) la troviamo

per esempio a livello delle ischemie. In questa

necrosi la degradazione della membrana è l’ultima

cosa che vediamo. La ritroviamo a livello del rene

per esempio.

NECROSI COLLIQUATIVA è dovuta dal richiamo

delle cellule del sistema immunitario a livello del

sito d’infezione, la ritroviamo nel tessuto nervoso

che tende a diventare liquido.

NECROSI CASEOSA è tipica da infezione da

micobatterio tubercolosis è normalmente

circoscritta e causa il granuloma.

STEATONECROSI è dovuta alla degradazione dei

lipidi da parte delle lipasi pancreatiche es nelle

pancreatiti acute. Gli enzimi all’interno del

pancreas fuoriescono e degradando le membrane

degli adipociti--- i lipidi escono formando necrosi.

NECROSI FIBRINOIDE si ha a seguito della

formazione degli immunocomplessi e riguarda per

lo più la parete arteriosa.

I danni che inducono necrosi sono

ISCHEMIA, IPOSSIA,AGENTI CHIMICI.

Cosa succede invece quando la cellula muore per

apoptosi. Ricordiamo che questa morte è

programmata e si formano corpi apoptotici che

vengono degradati dai macrofagi. La cellula che

ha subito danno va in apoptosi, in generale si ha

per danno al dna la cellula si rende conto che non

può sopravvivere a quel danno e va in contro ad

apoptosi. La cellula diminuisce il suo volume,

cambia la membrana plasmatica e all’interno

condensa la cromatina, distrugge il citoscheletro

che mantiene la struttura e forma corpi apoptotici

invaginandosi su stessa. Questi corpi vengono

fagocitati e non inducono alcuna infiammazione

del tessuto circostante. Quindi l’apoptosi riguarda

la singola cellula, non ha effetti sulle cellule

circostanti. L’apoptosi è di norma un processo

fisiologico, ma una cellula induce apotosi su se

stessa anche quando finisce il ciclo cellulare.

L’apoptosi entra nei processi patologici quando

subisce un danno al dna. L’apoptosi è un processo

patologico quando si ha danno al dna, nel

misfolding delle proteine, nel caso d’infezioni, e nel

caso delle atrofie.

L’apoptosi è un me

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
13 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher smtorriero di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Mattei Maurizio.