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INFIAMMAZIONE ACUTA E CRONICA:
il danno tissutale che dovrebbe essere riparato, la riparazione del
danno dipende dall’entità del danno. La risposta infiammatoria
inizia quando le difese dell immunità innata non funzionano più
ipotizziamo una ferita dei punti di sutura cìè inevitabilemntre un
porcesso infiammatorio dato da un corpo estraneo.. normalmente i
punti di sutura che applico servono a riparare il danno. Quello che
succede è che si forma il tessuto fibroide che non ha la stessa
funzionalità di quello normale. Il danno del polmone che abbiamo
visto post covid cìè una riparazione del danno con il tessuto
fibroide.. ovviamente quella parte del polmone non funziona.
INFIAMMAZIONE CRONICA:
l’infiammazione cronica normalmente è un infiammazione in cui
consiste il danno tissutale e il costante tentativo di riparare il
danno. Questa può essere o l evoluzione di un infiammazione acuta
oppure può esordire già dall’inizio come infiammazione cronica. Ha
segni meno presenti, è subdola, non ha il picco dell’infiammazione
classica acuta, si fa fatica a capire che cìè in corso un
infiammazione cronica.. infatti ha un esordio insidioso, non
possiamo indagare circa queesta. Esempio di infiammazione
croniche alzhaimer ( accumulo proteine), fibrosi, artrite
reumatoide..
nell’infimmazione cronica cìè la persistenza del danno e il tentativo
di continuare a ripararlo… non riesco ad eliminare il danno c’è un
continuo richiamo di cellule infiammatorie nel sito d infezione.
Queste cellule a sua volta o attuano fagocitosi creando un danno
tissutale persistente. La persistenza di sostanze endogene ed
esogene, la persistenza di quei mediatori d infiammazione che non
vengono mai eliminati. Un’altra causa di questa infiammazione sono
la produzione di anti anticorpi nelle malattie autoimmuni. Ci sono
malattie in cui l ‘infiammazione cronica esordisce come
infiammazione cronica genetica tipo come nelle malattie auto
infiammatorie che hanno componente genetica multifattoriale.. per
cui sempre stato d infiammazione costante.
In questo preparato istologico vediamo la presenza di tutte le
caratteristiche morfologiche dell’infiammazione cronica.. facciamo
un analisi macroscopica:
troviamo l’infiltrato leucocitario. Normalmente quando iniziamo a
fare una diagnosi d infiammazione cronica noi non vediamo più
l’edema ma direttamente l’infiltrato leucocitario. Se nasce come
cronica non c’è una risposta vascolare ma direttamente una
risposta cellulare ( malattie autoimmuni) è dovuta ad una risposta
immunitaria che non inizia come una risposta vascolare. Se un
infiammazione cronica che invece deriva da acuta quella risposta
vascolare sarà confinata a livello di quella acuta, quindi comunque
la risposta vascolare non fa parte della cronica perché l’abbiamo già
lasciata nell’acuta. Quindi la caratteristica dell’infiammazione
cronica è la presenza d infiltrato cellulare. C’è un danno tissutale, in
quanto l’agente lesivo persiste e osserviamo il tentativo di
riparazione del danno e lo sviluppo di fibrosi. Quindi in questo caso
in un piccolo preparato istologico troviamo tutte le caratteristiche di
un infiammazione cronica.
CELLULE INFIAMMAZIONE CRONICA:
-MACROFAGI
-NEUTROFILI
-MASTOCITI
-EOSINOFILI
-LINFOCITI
-PLASMACELLULE
I macrofagi stanno li dall’infiammazione acuta ci sono arrivati a 48
ore dall’esordio richiamati dal torrente circolatorio e che seguono
l’extravasazione vanno verso i tessuti e differenziano a macrofagi. il
macrofago ha attività di fagocitosi, sono loro che producono le
citochine che alimentano l estravasazione, producono altre
citochine come l interferone gamma: nel momento in cui non
riescono più ad arginare l’agente lesivo con fagocitosi producono
citochine, richamano linfociti.. e la loro presenza li viene alimentata
sempre di più dalle citochine come l’interforon gamma.
Il macrofago è l’unica cellula che è presenza dall’inizio alla fine.. il
macrofago persiste anche durante l’infiammazione cronica. Quando
lo stimolo è di citochine proinfiammotorie il monocita differenzia al
macrofago M1 extravasazione, se lo stimolo è anti infiammatorio il
monocita differenzia a macrofaga M2 partecipando alla
regenerazione del danno tissutale.
Quindi nel preparato istologico vediamo i macrofagi che richiamano
costantemente i linfociti T. I Linfociti T e B vengono richimati al sito
d infiammazione dalle selettine e vengono attivati dalla produzione
di interleuchina 12. A questo punto il linfocita produrrà l’interferon
gamma che recluterà altri macrofagi che differezierano a macrofagi
M1 proinfiammatori estravasazione. Il passaggio tra infiammazione
acuta a cronica.. il macro9fago che richiamano linfociti e i linfociti
che producono chemochine richiamando macrofagi a questo punto
si entra in un circolo vizioso.
INTERVENTO PLASMACELLULE per la produzione di anticorpi nell
infiammazione cronica:
quello nella slide è tutto ciò che succede in un paziente con artrite
reumatoide. Quell organo diventa un organo linfoide terziario: le
plasmacellule continuano a produrre anticorpi verso tessuto self , e
finche si continueranno a produrre anticorpi anti self. Chi elimina il
complesso antigene anticorpo anti self? I macrofagi … si alimenta in
continuazione la risposta infiammatoria.
IPERSENSIBILTA RITARDATA mediata dagli eosinofili e mastociti che
presentano i recettori per le IGE. Questo è il classico esempio di una
reazione allergica in cui l antigene è riconosciuta dalla
plasmacellula produzione ige che si legano al recettore di eosinofili
e mastocita. Nella cellula si ha la de granulazione di istamina e
prostaglandine. Queste danno luogo ad una risposta vascolare che
nel caso delle reazioni allergiche è importante, dalla risposta
vascolare che si genera si da luogo ad un infiammazione cronica.
I NEUTROFILI:
continuano a far parte dell’infiammazione cronica e dell’infiltrato
cellulare caratteristico della cronica. Loro continuano ad essere
richiamati nel sito d infiammazione costantemente dalle citochine
che portano il messaggio. Nell’osteomielite si ha la persistenza dei
neutrofili si ha per mesi, oppure un altro tipo d infiltrato ricco di
neutrofili è quello polmonare a livello dei fumatori.. continua
sollecitazione infiammatoria che non viene eliminata--- metaplasia
che è l’effetto di un infiammazione cronica.
Fumo e acido dello stomaco sono stimoli costanti che portano ad un
infiammazione cronica costante.
L’infiammazione cronica a differenza dell’acuta può essere una
condizione sistemica. Pensiamo all’obesità l’accumulo di lipidi a
livello delle cellule aumenta lo stato infiammatorio. Gli adipociti con
i lipidi dentro, oltre a smettere di funzionare per ingombro sterico. E
una condizione sistemica perché c’è l attivazione del sistema
immunitario perché abbiamo accumulo di lipidi e HDL nelle arterie.
Si forma una placca.. l’aterosclerosi è un esempio d infiammazione
cronica perché c’è un continuo richiamo di cellule. A livello del
sistema nervoso l’obesità da il via all’ alzaimer e predispone al
cancro… quando la cellula non ce la fa più e da metaplasia
passiamo a cellula cancerosa.
Possiamo distinguere due esempi di infiammazione cronica:
- INTERSTIZIALE
- GRANULOMATOSA
Quella interstiziale è quella che parte dall’acuta e che quando
non viene risolta porta alla fibrosi dell organo in questione con
ridotta funzionalità dell’organo stesso. Quella granulomatosa si
osserva la costante presenza del granuloma, che è un infiltrato
cellulare massiccio che serve per contenere l’agente lesivo in
quella zona e normalmente si forma quando ci si rende conto
che non è possibile eliminarlo.
INTERSTIZIALE:
c’è sempre danno tissutale, porta alla fibrosi, è preceduta dall
infiammazione acuta e quindi insorge nel momento in cui lo
stimolo lesivo non viene eliminato, oppure insorge quando l
infiltrato dell infiammazione acuta non riesce ad essere
eliminato. Le cause sono le infezioni virali come le epatite di
tipo b, le malattie autoimmune, le pancreatiti, quelle patologie
che vedono la presenza di un agente esogeno, le
ipersensibilità sia di tipo 1 che 4, l’ulcera gastrica. La
caratteristiche di tutte queste cause sono agenti lesivi difficile
da eliminare. Le malattie da intossicazione cronica per
esempio lo stimolo lesivo è perenne non riesce ad essere
eliminato, cosi come l ipersensibilità caratterizzate da risposta
immunitaria massiccia.
Per esempio nella slide abbiamo la dermatite da contatto
vediamo la presenza di edema, presenza di vescicole e
infiltrato leucocitario---classico quadro infiammatorio.
Vediamo la reazione alla tubercolina –l’individui già
sensibilizzati al micobatterio dopo 24 ore da contatto danno
ispessimento dellla cute presenza infiltrato ricco dinleucociti.
Artrite reumatoide—presenza infiltrato massiccio costituito da
macrofagi, immunocomplessi anticorpali.
Asma bronchiale—ispessimento vasi, presenza infiltrato ricco
di eosinofili e vediamo cellule mucipare più grandi.
COMPLICANZE DELL’INFIAMMAZIONE INTERSTIZIALE:
-FIBROSI
-IPERPLASIA
-METAPLASIA
-NEOPLASIA
INFIAMMAZIONE GRANULOMATOSA:
si riscontra sia in presenza di agenti lesivi che non può essere
anche dovuta un corpo estraneo. Il granuloma è una struttura
che serve in qualche modo a contenere l’agente lesivo. Il
granuloma, essendo caratteristico di alcuni tipi di
infiammazione, ci permette di escludere tante altre patologie,
restringe il campo della ricerca della condizione patologica.
A volte il danno tissutale indotto dal granuloma è più
importante e grande di quanto pensiamo. Il granuloma è il
focolaio dell’infezione, è una zona circoscritta costituita da
macrofagi, linfociti, plasma cellule. C’è un cuore che è la
necrosi, attorno a questo c’è uno strato di cellule epitelio ide
che sono i macrofagi con caratteristica allungata e tanto
citoplasma. Il granuloma è contenuto da una parete di
fibroblasti e tessuto connettivo che permette di isolare
totalmente questa struttura dal resto del tessuto. Al centro dei
granulomi c’è questa zona di necrosi. La presenza del
granuloma restringe il campo d informazione sul