Estratto del documento

Aβγδε

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→ Quali sono i principali tipi di trascrizione?

Esistono 2 tipi principali di trascrizione:

1. Diplomatica: si trascrive il testo del papiro con l’alfabeto

greco minuscolo

2. Interpretativa/Letteraria: l’editore interviene in maniera più

invasiva: sciogliendo le abbreviazioni, inserendo i corretti

segni diacritici e segni di punteggiatura, separando le parole.

3. Semi-diplomatica: si utilizza nel caso di testi letterari già noti

o per testi documentari.

Nel caso di errori nel testo:

● Nella trascrizione di papiri documentari si riporta la forma

presente nel papiro originale e in apparato si indica la forma

normalizzata

● Nella trascrizione di papiri letterari si segna la forma che si

suppone fosse stata usata dall’autore e in apparato si indica la

forma anomala di quella parola.

→ Quali sono i principali strumenti tradizionali che si possono

utilizzare nel caso di ricerche papirologiche?

→ Quali sono i principali strumenti web che si possono utilizzare

nel caso di ricerche papirologiche?

→ I Greci in Egitto

Sono attestati dei contatti, per lo più di natura commerciale, tra

l’Egitto e la Grecia già a partire dalla civiltà minoica.

La presenza greca in Egitto è dimostrata anche durante il periodo

della dominazione persiana, che precedette quella greca. Nel VII sec

a.C., di fatti, per volere del faraone Psammetico I, Naucrati venne

fondata e donata ai mercanti greci come avamposto commerciale. La

presenza greca è confermata anche presso Menfi dove erano situati

quartieri di Cari e Ioni. Dei riferimenti a mercenari greci sono attestati

anche grazie a un’iscrizione in lingua greca realizzata, sulla gamba di

uno dei colossi di Abu Simbel, dai mercenari stessi in ricordo del loro

contributo durante le guerre combattute in Nubia da Psammetico II

nel 593 a.C.

Per quanto riguarda invece a riferimenti all’Egitto nella cultura e

nell’immaginario greco, essi compaiono in:

● Omero

Erodoto → grazie alla lunga e dettagliata descrizione

● dell’Egitto fornita nel II Libro delle Storie in cui Erodoto

descrive il suo viaggio in Egitto nel 460 a.C.

Platone → che si riferisce agli egizi come un popolo di

● antica sapienza

Tra il 332 a.C. e il 330 a.C. con la conquista dell’Egitto da parte di

Alessandro Magno ha inizio la dominazione greca. Alessandro Magno

a Menfi alla divinità del toro Api e fu acclamato faraone.

Successivamente visitò l’oracolo di Ammone presso l’oasi di Siwa e

si dichiarò figlio di Zeus Ammone.

Un importantissimo documento è quello dell’“Ordine di Peucesta”,

rinvenuto a Saqqara, è datato al 331 a.C. ed è considerato uno dei più

antichi papiri rinvenuti. È probabilmente riconducibile al periodo in

cui Alessandro Magno lasciò l’Egitto. Alessandro Magno, inoltre,

lasciò delle guarnigioni a Menfi nel porto del Pelusio e nominò

Cleomene di Naucrati governatore d’Egitto. È stato possibile

ricondurre il papiro a tale periodo grazie al fatto che Arriano, nella sua

celebre opera “Anabasi di Alessandro” menziona tra coloro che erano

stati lasciati a presiedere l’Egitto un tal Peucesta.

Dopo Alessandro Magno, i Tolomei o Lagidi instaurano in Egitto una

dinastia che dura fino alla caduta di Cleopatra VII e la conquista

romana nel 31 a.C. con la battaglia di Azio. I Tolomei sebbene di

origine greca si presentano alla popolazione egizia come faraoni.

Sotto il regno di Tolomeo I, vengono introdotte divinità sincretiche:

Serapide, il cui culto si espande per tutto il Mediterraneo.

Sotto Tolomeo II Filadelfo, viene avviata un’importante attività di

bonificata nell’area del Fayyum e viene fondata la biblioteca di

Alessandria. A questo periodo risale l’archivio di Zenone.

Il “Papiro Revenue” contiene le disposizioni di Tolomeo II Filadelfo

relative alla tassazione su vigneti e frutteti e al monopolio dell’olio.

Inoltre, sono elencati: i distretti amministrativi, i nomoi, le cariche

ricoperte dai funzionari ed è esposto il sistema di tassazione. I

documenti papiracei sono di fondamentale importanza per la

comprensione del funzionamento dell’amministrazione durante l’età

tolemaica.

I Tolomei creano un importante centro culturale particolarmente

vivace che attrae molti intellettuali e personalità di spicco dalla

Grecia. L’Egitto era ricco, ben organizzato e difendibile, diventa

infatti una risorsa per i greci. L’Egitto presentava una terra coltivabile

fertile ma di limitata estensione comprendendo solo quelle aree che

erano soggette all’esondazioni del Nilo. Le coltivazioni principali

erano: l’olio, il lino, il papiro e la birra. L’Egitto era caratterizzato da

un’economia centralizzata basata su un sistema di imposte su

coltivazioni e commercio fondato sulla riscossione appaltata ai

privati.

A tale prosperità economica si accompagnava un certo prestigio

culturale: i Tolomei volevano affermare Alessandria come la nuova

Atene.

I greci costituivano una minoranza dominante ma piuttosto esigua,

l’immigrazione greca in Egitto riguardò, in età tolemaica, circa 300

000 greci su 7 milioni di egiziani. I più alti ranghi

dell’amministrazione venivano affidati a greci o ai cittadini egiziani

che si grecizzavano.

Per quanto concerne il sistema religioso si cercava di mantenere una

sintonia con le divinità locali, ogni luogo presentava le sue specifiche

divinità di influenza.

In Egitto era presente un nazionalismo egiziano non favorevole alla

dominazione greca sebbene in un primo momento i greci erano stati

accolti come liberatori dal dominio persiano.

Nella corte tolemaica si verificarono dei momenti di tensione e

minacce esterne inizialmente nelle lotte tra i diadochi per l’ascesa al

potere e con il tempo poi con Roma.

L’Egitto era organizzato in Alto e Basso Egitto ed era suddiviso in

circa 40 distretti amministrativi detti “nomoi”. Ogni nomos aveva la

sua capitale, un tempio dedicato alla divinità locale e un animale

totemico. Erano presenti delle città a statuto greco:

● Alessandria

● Naucrati

● Tolemaide

● Antinopoli

I nomi dei funzionari potevano aver a che fare con:

● ἶ

l’economia (ο κος),

● ἄ

il governo, ρχειν, eg νομαρχής.

● segretari: γράφειν, eg τοπογραμματεύς, segretario

provinciale.

● Per ogni nomos abbiamo uno στρατηγός per il comando

militare.

Con la conquista dell’Armenia da parte di Marco Antonio si ruppero

gli equilibri tra Roma e l’Egitto. Marco Antonio venne accusato di

tradimento perché nel suo testamento venivano lasciati in eredità dei

territori ai figli avuti con Cleopatra VII. Con la battaglia di Azio nel

31 a.C., Ottaviano conquistò l’Egitto trasformandolo in una provincia

romana. Cleopatra e Marco Antonio, di conseguenza, si suicidarono.

Si mantennero però degli elementi di continuità, il più evidente era il

mantenimento del greco come lingua dell’amministrazione, la

presenza latina rimane limitata mentre la presenza greca in Egitto era

ormai consolidata.

L’Egitto veniva percepito come una provincia particolare: Tacito,

nelle Storie, affermò che l’Egitto era una provincia con norme

speciali. Vi sono delle importanti innovazioni sotto Augusto, tra le

quali vi fu l’assimilazione da parte dell’Egitto ai modelli di vita

provinciale dell’Oriente greco.

Avvenne un’inevitabile riorganizzazione dell’amministrazione con

una serie di incarichi procuratoriali:

● A capo della provincia venne nominato un prefetto

“praefectus Alexandreae et Aegypti”. Il prefetto era nominato

direttamente dall’imperatore per la sua fedeltà tra le persone

di rango equestre.

● L’Egitto venne diviso in tre sottoprovince: la zona del delta

del Nilo, il Medio Egitto (Heptanòmia + Arsinoite) e l’Alto

Egitto (Tebaide).

● Molte cariche rimasero invariate: idiologo per il conto

privato, per ogni nomos strategos e (fino a III sec d.C.)

basilikos grammateus (segretario regale).

● Molte cariche che prima venivano pagate diventano liturgie

ossia servizi affidati obbligatoriamente a rotazione ai

cittadini.

● Venne cambiato anche il sistema delle tasse: venne stabilita

un’imposta per capitazione

● C’era una diversità nel trattamento dei terreni: avvenne una

conversione in terreni privati dei lotti di terra concessi dai

Tolomei ai soldati-coloni.

● Restarono delle forti gerarchie per ceto: erano più privilegiati

i cittadini delle metropoleis greche e altre categorie con

esenzioni.

I papiri a tale riguardo forniscono molte informazioni di dettaglio:

Il Gnomon dell’Idios Logos (idiologo addetto al patrimonio del

prefetto), datato a dopo il 149 d.C., rinvenuto a Teadelfia e inviato da

Alessandria, conteneva il sunto delle disposizioni di Augusto e dei

suoi successori per trattare di affari. È una fonte molto importante per

comprendere come funzionava l’amministrazione in età romana e

quali differenze ci fossero rispetto all’età tolemaica.

Anche in età romana vennero apportare delle modifiche:

● Tra il 200 e il 201 d.C. alle città fu consentito avere consigli

cittadini, le “boulai”, come organo di autogoverno.

● Si verificò una municipalizzazione delle metropoli iniziata

sotto Augusto

● Si creò il ceto bouleico, un ceto di persone che aspiravano a

far parte del consiglio cittadino, per auto accreditarsi era

molto importante avere una cultura greca e romana.

Dovevano conoscere la letteratura classica, possedere libri in

quanto conoscere la letteratura sia greca sia romana era

diventato uno status symbol.

Nel 212 d.C. Caracalla con “l’Editto di Caracalla” o “Constitutio

Antonina” concedette la cittadinanza a tutta la popolazione

dell’Impero Romano. Molti di fatti assunsero il prenomen Aurelius.

Il testo del papiro è noto grazie a (P.Giss II 40). Il papiro, scritto in

lingua greca e lacunoso in diversi punti, riporta tre editti di Caracalla.

Il papiro presenta un aspetto che non compare nelle altre fonti dello

stesso documento, questo aspetto è “χωρίς” = eccetto. L’eccezione

probabilmente corrisponde ai “dediti

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/02 Egittologia e civiltà copta

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