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MODELLO CENTRATO SULLA PERSONA
Caratterizzato da un ascolto libero e non giudicante.
I processi di aiuto seguono vari modelli, tutti molto simili tra di loro, con piccole differenze.
Il modello centrato sulla persona è stato elaborato da Rogers negli anni '50. Un approccio che si definisce alternativo, molto diverso dal modello psicosociale.
Alternativo alla psicoanalisi. Si tratta di un modello che contesta la direttività del modello psicosociale. Contesta il ruolo prevalente dell'operatore (ass. soc.) nel modello psicosociale il potere è detenuto dall'operatore. Secondo il modello di Rogers, invece, bisogna restituire il potere all'utente. Restituire la responsabilità all'utente rispetto al processo di aiuto. Altrimenti si crea dipendenza per l'operatore. Questo "passaggio" di potere lo si fa tramite attenzioni fondamentali.
Durante la fase iniziale si lascia spazio all'utente per esporre il problema, senza fare domande.
sottostanti a questo modello includono: - Riflessione: l'assistente sociale riflette sulle parole e sui sentimenti dell'utente, aiutandolo a esplorare e comprendere meglio la propria situazione. - Confronto: l'assistente sociale confronta le diverse parti del discorso dell'utente per evidenziare le incongruenze e le discrepanze. - Confronto con il sé ideale: l'assistente sociale aiuta l'utente a confrontare la propria situazione attuale con il proprio sé ideale, incoraggiando la consapevolezza e la motivazione al cambiamento. - Congruenza: l'assistente sociale cerca di essere autentico e genuino nel proprio modo di comunicare, creando un ambiente sicuro e accogliente per l'utente. In conclusione, questo modello si basa sulla capacità dell'assistente sociale di facilitare la consapevolezza e il cambiamento dell'utente attraverso la riflessione, il confronto e la congruenza. L'obiettivo è aiutare l'utente a riconoscere e affrontare le proprie incongruenze, promuovendo l'empowerment e la ricerca di soluzioni.durante il colloquio pertinenti a questo modello sono:- Trasmettere con linguaggio non verbale che sto comprendendo ciò che dice l'utente
- Non concentrarsi solo sui sentimenti dell'utente ma spostarsi verso i problemi. Affrontare il problema, non la persona con il problema
- Aiutare l'utente a riflettere sui propri sentimenti
- Chiarificazione aiutare l'utente a fare una sorta di mappe concettuali della sua situazione problematica.
- Accoglienza
- Analisi e valutazione della condizione (obiettivi)
- Pianificazione (attività)
- Attuazione (strategia per iniziare attività)
- Conclusione (ultimo atto), anche attraverso verifica
- Verifica e conclusione sono due fasi distinte. La conclusione viene effettuata sia in caso di chiusura positiva del rapporto sia in caso di chiusura negativa.
Indicano i bisogni presenti. Importante è darsi dei compiti. Tra utente e AS c'è una sorta di contratto continuo. Questo metodo è utile quando si tratta di persone che non sono capaci (in alcuni momenti o strutturalmente) di riflettere. Durante la verifica e la conclusione si parla con l'utente e si ricorda cosa si è fatto e il perché. Si discute di problemi risolti o meno.
MODELLO COGNITIVO - COMPORTAMENTALE
Si tratta di due modelli.
COMPORTAMENTISMO -> teoria che abbandona le teorie psicologiche. Parte da studi sul comportamento animale. Secondo il comportamentismo è possibile eliminare un comportamento negativo obbligando l'individuo a portare un comportamento positivo tramite l'approccio stimolo - risposta. Eliminare il comportamento negativo tramite l'introduzione di un comportamento ritenuto positivo. Il modello comportamentista è molto utilizzato, ad es. in comunità, nelle carceri, o nel codice stradale.
Il comportamentismo applicato in maniera estrema può portare a una dipendenza da stimoli (non faccio più qualcosa se non vengo poi ricompensato, stimolato).
COGNITIVISMO -> approccio razionale, legato alla capacità cognitiva, al ragionamento.
L'idea di base del cognitivismo è: se una persona ha un problema dipende, in alcune situazioni, dal modo in cui ragiona e pensa. Le azioni sono determinate dal carattere che è determinato dalle parole che a loro volta sono determinate dai pensieri.
Se c'è un problema vuol dire che c'è una disfunzione cognitiva, una paranoia. Una disfunzione cognitiva è presente dove c'è stress continuo, ripetuto. Quando ragiono in modo sbagliato c'è una disfunzione cognitiva, o come la chiamano i cognitivisti, distorsione cognitiva. In caso di distorsione cognitiva, cosa bisogna fare? Per prima cosa bisogna individuarla, poi vanno capite quali sono le caratteristiche di essa.
Và fatto un processo chiamato MENTALIZZAZIONE che vuol dire sviluppare una relazione d'aiuto in cui gradualmente, attraverso un ragionamento, si diventa consapevoli di ciò che sta accadendo. Esistono anche tecniche corporee. Le tecniche di mentalizzazione usate sono: (DA IMPARARE A MEMORIA) - AUTOMONITORAGGIO: controllare e registrare i propri comportamenti - REGISTRAZIONE DEL COLLOQUIO: riportare che cosa ci si è detti di significativo durante il colloquio e gli stati d'animo dell'utente, a volte si devono anche analizzare gli stati d'animo dell' AS - LETTURA: strumento cognitivo. Obbliga a pensare. - ROLA PLAY (scambio ruoli): per capire la vita e il punto di vista altrui - SCRIVERE ELENCO DI VANTAGGI E SVANTAGGI DI UNA DETERMINATA SCELTA: mettere nero su bianco una previsione della nostra vita - SCRIVERE DEGLI ELABORATI APPROCCIO MOTIVAZIONALE Il problema si presenta quando la persona non ha alcuna motivazione di uscire dal problema. Es.il modello di intervento in situazione di crisi. Questo modello prevede tre fasi: 1. Fase di emergenza: in questa fase si interviene immediatamente per gestire la situazione di crisi e garantire la sicurezza delle persone coinvolte. Si cercano soluzioni immediate e si forniscono supporto e assistenza. 2. Fase di stabilizzazione: una volta superata l'emergenza, si lavora per stabilizzare la situazione e ridurre al minimo i danni causati dalla crisi. Si valutano le risorse disponibili e si pianificano interventi a breve e lungo termine per ripristinare la normalità. 3. Fase di ricostruzione: una volta che la situazione è stata stabilizzata, si lavora per ricostruire e ripristinare ciò che è stato danneggiato dalla crisi. Si valutano le lezioni apprese e si cercano soluzioni per prevenire future crisi. Questo modello di intervento in situazione di crisi può essere applicato a diversi contesti e situazioni, ed è utile per gestire e affrontare le conseguenze di eventi traumatici o difficili.delle ipotesi (metodo esplicativo). Cominciò poi a elaborare una serie di interventi. La crisi è diversa da persona a persona. Una persona reagisce a una crisi in base alla situazione in cui vive.
Concetti importanti: COPING E RESILIENZA. Coping = fronteggiamento, reagire nell’immediato. Resilienza= capacità di resistere in modo positivo alle situazioni di difficoltà. La resilienza non è sempre positiva.
Crisi opportunità di scelta. Legato al concetto di crisi c’è il concetto di stress. Stress = incapacità di realizzare ciò che mi sono proposto. Una soluzione può essere scegliere obiettivi realizzabili. La crisi può determinare lo stress, e viceversa.
MODELLO SISTEMICO –RELAZIONALE
Es. teoria dei sistemi o teoria dei gruppi (Curt – Lewin)
Si tratta di un modello legato a un approccio psico – terapeutico. L’individuo da aiutare è visto sempre in relazione con i membri di un
sistema (chiuso o aperto). In questo modello, una volta descritto chi fa parte del sistema e chi man mano si aggiunge o va via, mi occuperò (come AS) di osservare e analizzare che tipo di comunicazione c'è tra i vari membri del sistema. Si prende in esame prevalentemente la comunicazione perché questo modello ha come teoria di riferimento proprio la teoria della comunicazione. Teoria di fondo: il tipo di comunicazione nel sistema può causare o risolvere il problema. La comunicazione influenza la qualità della relazione.
CONCETTI IMPORTANTI:
Morfogenesi: mutamento forma
Retroazione: imput (risposta) contributo di tipo relazionale. Es risposta, anche essa è un tipo di comunicazione
Principio della equifinalità: un problema può essere causato da più motivi.
Costruttivismo: la realtà è quella che io penso
Costruzionismo: la realtà è come io interagisco all'interno di
Watzlawick (psicologo) ha studiato la comunicazione, la sua teoria è riassunta in 5 assiomi: (DA IMPARARE A MEMORIA)
- È impossibile non comunicare. Silenzio = forma di comunicazione
- Ogni comunicazione implica un contenuto
- La natura della relazione comunicativa dipende dalla punteggiatura delle sequenze. Ognuno di noi comunica costruendo delle frasi in modi diversi. Punteggiatura = struttura della comunicazione.
- C'è una comunicazione verbale e non verbale. Parola - linguaggio del corpo.
- La comunicazione è sempre simmetrica o complementare. Simmetrica = tra pari, amici. Complementare = ruoli differenti, es. docente e rettore
MODELLO DI RETE
Rete e sistema sono simili. Il modello sistemico è collegato a quello di rete.
Rete = reticolo che sta sopra i sistemi. Un nodo che cade in un sistema è direttamente collegato con un altro nodo che ricade in un altro sistema.
Punto A
Sistema giudiziario
Sistema sanitario
Sistema volontariato
Sistema formazione
Punto B
Il punto A e il punto B sono collegati.
La rete è un modo per rappresentare la realtà intesa come un reticolo di relazioni.
Modello sistemico – relazionale: la relazione è osservata i fini di capire e correggere delle disfunzioni comunicative. L’operatore, secondo una prospettiva chiamata cibernetica di secondo grado, è un soggetto che è dentro il sistema e interviene per modificare le comunicazioni negative per la relazione.
Modello di rete. Considera la relazione come nel modello sistemico relazionale; ma c’è una differenza: nel modello sistemico la relazione è collegata alla comunicazione, nel lavoro di rete, invece la comunicazione è collegata all’interazione, all’azione.
IN SINTESI
MOD. SIST. REL : comunicazione –